Famiglia Degli Alessandri presenti a
Viterbo nel XII secolo, furono una famiglia
aristocratica fra le più importanti della
Viterbo medievale,di fede guelfa, i suoi
esponenti furono uomini d’arme, magistrati
comunali, amministratori civili e avvocati. Lo
stemma della Famiglia si vede su una delle
facciate dei palazzi degli Alessandri
su piazza San
Pellegrino. Gli Alessandri forse di origine
Franca furono sempre alleati delle famiglie dei
Brettoni o Gatti anche loro della parte Guelfa.
Alessandro fu console e sindacatore del Comune
di Viterbo e nel 1242 podestà del Castello di Sipicciano. I suoi figli Rollando e Clavello
furono capitani del popolo a Viterbo nel
1273-1274. Sono questi gli anni durante i quali
viene realizzata la loro splendida dimora,
Palazzo degli Alessandri
nel quartiere di San
Pellegrino a Viterbo, che è divenuto non solo
simbolo del quartiere ma dell’intera città. Con
l'abbandono della città da parte della famiglia
il palazzo rischiò di essere distrutto e fu
preservato solo grazie a Papa Innocenzo IV che,
con apposita bolla del 1252, raccomandava di non
distruggere le abitazioni dell'illustre casata,
in seguito sarà acquistato nel 1451 da Angelo di
Francesco dei signori di Monte Casoli per poi
passare alla famiglia Pollioni, oggi è
proprietà
del comune. La famiglia Alessandri era
proprietaria di numerosi terreni in contrada
Merlano e sul piano dei Bagni, intorno al
Bullicame. Un Giacomo di Domenico fu Priore
della Comunità nel 1430; un Domenico di Biagio
nel 1500 era speziale e la stessa attività
svolse il figlio Biagio che fu pure Priore della
Comunità alla metà del XVI secolo; con l’unica
figlia di questo Biagio, Francesca, la famiglia
sembra avviarsi all’estinzione. Alle soglie del
XVII secolo viveva Lorenzo Gilberto Alessandrini
dottore in utroque iure che era definito di
origine viterbese. Negli anni successivi non si
hanno ulteriori notizie del casato. (tratto da
wikipedia).
Palazzo
degli Alessandri,
piazza di San Pellegrino,
Viterbo, il palazzo è a tre piani ha al centro
del lato dove si apre l’ingresso un ampio
balcone, in cui il tradizionale
profferlo
presenta la variante della scala posta
all’interno del muro perimetrale, ed in più è
caratterizzato dalla presenza di un
porticato. I
due corpi di fabbrica sono uniti da un terzo
elemento di realizzazione più tarda, poggiato su
un arco sotto il quale passa la strada. Questa,
della casa ponte,è
una particolarità che ricorre con una certa
frequenza nell’architettura medievale viterbese.
Il palazzo presenta elementi gotici che lo
datano intorno al XIII secolo. La scala è
fiancheggiata da un parapetto, decorato da un
motivo ornamentale a stella di diamante. Questo
palazzo corse il rischio di essere distrutto
dalla fazione ghibellina che aveva costretto gli
Alessandri ad
abbandonare la città e fu Papa Innocenzo IV che
a quel tempo si trovava a Perugia che impose ai
viterbesi che non si distruggesse né il
palazzo né la
torre. Il
porticato
è formato da due archi a tutto sesto sorretti da
poderose colonne , al loro incrocio si vede
scolpito lo stemma degli
Alessandri , la croce di Sant’Andrea,
formata da una X screziata come l’ermellino. Il
progressivo innalzamento della piazza aveva
sensibilmente ridotto l’altezza delle colonne
facendone scomparire le basi e che comprometteva
l’armonia dell’insieme, nel 1927 si procedette
ad un restauro per eliminare questo problema. Il
palazzo è attualmente di
proprietà dell’Amministrazione Provinciale
che lo impiega per mostre, iniziative
culturali ed eventi. (nel 2021 è in stato di
abbandono come del resto tutta la zona, negozi
chiusi, poca manutenzione delle strade, ma
nonostante questo vale sempre una visita).
Questo meraviglioso palazzo venne edificato
nella prima metà del 1200 dalla Famiglia degli Alessandri, di fede guelfa. In quel tempo a
Viterbo c’erano furiosi contrasti tra i guelfi,
gli Alessandri ed i
Gatti, ed i
ghibellini
capitanati dalla famiglia
Tignosi. (vedi il
palazzo Gatti a via
Cardinal La Fontaine, strada parallela a
via San Pellegrino),
contrasti che si sedarono solo alla morte
dell’Imperatore svevo Federico II. Nel 1250 Papa
Innocenzo IV decise si recarsi a Viterbo, a
condizione che non venisse distrutto il palazzo
della famiglia Alessandri, però nel frattempo la
famiglia aveva abbandonato la città. La
proprietà passò ai figli di Rollando degli
Alessandri, e nel ‘400 l’intero stabile e le
case circostanti passarono alla
famiglia Pollioni.
Poi il palazzo venne diviso in varie proprietà,
e nel XX secolo vennero effettuati importanti
restauri. Il palazzo degli Alessandri occupa tre
dei quattro lati della
piazza di San Pellegrino, molto bella è
la Loggia degli Alessandri,
che in realtà è un
profferlo presenta un orlo centinato
sorretto da mensole.Gli
stemmi di famiglia. sono visibili sui
vari lati, Un grande arco
rampante collega i due edifici, al di
sotto vi è un bel portico
con colonne ed archi a tutto sesto e
sotto i capitelli vi sono gli
stemmi degli
Alessandri.Un tempo il piano stradale era più
basso e nel riempirlo furono occultate le basi
delle colonne del portico. Su
via San Gemini
c'erano le stalle della famiglia Alessandri, per
i muli ed i cavalli. Si scorgono in una vicina
casa dei ganci che servivano per portare il
fieno nelle stanze superiori. La terza facciata
del palazzo prosegue fin a piazza Cappella. Qui
c'era una cappella
dedicata alla Madonna Immacolata. C'era anche la
sede del corpo di guardia degli armigeri,
all'esterno si nota un grande arco chiuso da una
bella cancellata in ferro.
Torre degli Alessandri o Scacciaricci,
piazza San
Pellegrino,Viterbo detta anche Torre
Scacciaricci, si trova sul
lato destro, procedendo per
via San Pellegrino
da piazza San Carluccio,
appartenuta a questa famiglia di fazione
guelfa, la quale era protetta da ben sette
torri. La prima torre che si incontra viene
erroneamente chiamata
Torre Scacciaricci, ma la famiglia
Scacciaricci aveva solo delle proprietà. Gli
Alessandri di origine franca e guelfi come i
Brettoni ovvero i Gatti,
si trasferirono a Viterbo nel XII secolo. Questa
casata aveva delle proprietà sia a San
Pellegrino che a San Salvatore. Forse la
Torre Scacciaricci è quella a
sinistra più bassa. L’edificio che un
tempo era degli Alessandri
aveva il portone d’ingresso a piazza
Scacciaricci 3. Il colonnato che sostiene il
manufatto è caratterizzato da capitelli con
foglie e simboli araldici. Sopra vi è una sorta
di fortificazione. Quando la famiglia Alessandri si estinse, i beni passarono a fu
Contuccio di Francesco dei Signori di
Montecasoli signori di un Castello della zona di
Bomarzo. E dal 1416 il palazzo e la torre
divennero di loro proprietà. Nel ‘500, l’intero
complesso passò alla famiglia Pollioni. Poi
questa proprietà passò ai frati del Convento di
Santa Maria Liberatrice nei pressi della
Trinità, i quali già nel ‘600 l’avevano data in
locazione a Domenico Scacciaricci.una proprietà
che era di fronte alla chiesa di San
Pellegrino. I vari passaggi storici delle
proprietà degli Alessandri : secondo lo studioso
Bianchi: la Famiglia Maccarina aveva la sua
dimora in via delle Caiole, nel 1618 Tarquinio
Maccarini di Giacomo vendette l’immobile
contiguo alla torre a Girolamo canonico e Orazio
avvocato Vittori fu Domenico, e quindi questa
Torre dovrebbe essere chiamata Torre Maccarini o
Vittori. .Nel 1789 a causa di mancati pagamenti
della locazione i Frati tornati in possesso di
queste proprietà la diedero in locazione a
Luigi Calcagnini con l’obbligo di miglioramenti.
Sulla Torre si ammira una bella finestra con
bifore.
Stemma degli Alessandri, storia, Viterbo,
lo stemma della Famiglia si vede su una delle
facciate dei palazzi degli Alessandri
su via San
Pellegrino e piazza San Pellegrino. Gli
Alessandri ponevano il loro stemma sui propri
possedimenti, d'azzurro alla croce velata di
Sant'Andrea.. Le porte al piano terra conducono
sia ai sotterranei che ai piani superiori del
palazzo.
Profferlo balcone o loggia palazzo degli Alessandri, via
San Pellegrino Viterbo,
affaccia su piazza San Pellegrino, è molto bella
sembra una loggia, ma in realtà è un
profferlo presenta un orlo centinato
sorretto da mensole.
Archi palazzo degli Alessandri, via e
piazza San Pellegrino, Viterbo: il palazzo degli
Alessandri si sviluppa ad L, sono due
costruzioni, che hanno l'aspetto di una
casa-ponte, collegate da un ampio arco, da una
parte c'è il palazzo, un arco che collega
l'altra costruzione e questa sotto presenta una
sorta di portico con archi e colonne che
sostengono il sovrastante edificio.
Famiglia e Stemma degli Alessandri Viterbo
Famiglia degli Alessandri,
Piazza San Pellegrino,
Via
San Pellegrino ,Viterbo
Palazzo degli Alessandri piazza San
Pellegrino Viterbo centro storico
Palazzo degli
Alessandri
Piazza San Pellegrino,
Via
San Pellegrino ,Viterbo
Palazzo degli
Alessandri
Piazza San Pellegrino,
Via
San Pellegrino ,ViterboTorre degli Alessandri Scacciaricci
piazza San Pellegrino Viterbo centro storico
Torre Alessandri-Scacciaricci
Piazza San Pellegrino,
Via
San Pellegrino ,Viterbo,
Torre Alessandri-Scacciaricci
Piazza San Pellegrino,
Via
San Pellegrino ,Viterbo,
Profferlo loggia Palazzo degli Alessandri
piazza San Pellegrino Viterbo centro storico
Profferlo Loggia palazzo degli Alessandri,
Piazza San Pellegrino,
Via
San Pellegrino ,Viterbo
Profferlo loggia palazzo degli Alessandri,
Piazza San Pellegrino,
Via
San Pellegrino ,Viterbo
Archi Palazzo degli Alessandri piazza San
Pellegrino Viterbo centro storico
Archi palazzo degli Alessandri,
Piazza San Pellegrino,
Via
San Pellegrino ,Viterbo
Archi palazzo degli Alessandri,
Piazza San Pellegrino,
Via
San Pellegrino ,Viterbo,
Palazzi Viterbo -
Famiglie
di Viterbo -
Torri Viterbo centro storico