Santa Giacinta Marescotti,Santi a Viterbo vita opere storia, Viterbo, info Anna Zelli sito ufficiale web www.annazelli.com
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SANTA GIACINTA |
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Chiesa Santa Giacinta
Guida Turistica Viterbo
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Santa Giacinta Marescotti, Viterbo, ovvero Clarice Marescotti nacque nel Castello di Vignanello il 16 marzo 1585, e morì a Viterbo il 30 gennaio 1640. Apparteneva al Terzo Ordine Francescano e fu proclamata Santa da Papa Pio VII nel 1807. Era la figlia del Conte Marcantonio Marescotti e di Ottavia Orsini, Contessa di Vignanello, fu del padre la realizzazione del Parco dei Mostri a Bomarzo. Studiò, assieme alle sue due sorelle Ginevra e Ortensia, al Convento di San Bernardino a Viterbo. Al termine degli studi Ginevra rimase in convento e prese il nome di Suor Immacolata. Clarice e Ortensia invece, furono introdotte nelle migliori case delle famiglie nobili. Clarice era molto attratta dal giovane Paolo Capizucchi ma egli chiese la mano della sorella minore Ortensia. Clarice ne rimase sconvolta . Clarice Marescotti era una ragazza che puntava in alto, voleva un bel matrimonio per sistemarsi, desiderava, una vita degna del suo lignaggio, dopo la delusione d’amore entrò in convento, Lì prese i voti adottando il nome di Suor Giacinta. Fu una conversione soltanto esteriore: in convento suor Giacinta tenne atteggiamenti contrari alla disciplina della devozione. Anziché vivere in una cella, si fece arredare un intero appartamento nello stile delle sue stanze a Vignanello, ed era servita da due giovani novizie. Condusse vita mondana e licenziosa fino al 1615, quando, in seguito ad una malattia, entrò in una crisi spirituale: si ritrovò sola e gridò forte "O Dio ti supplico, dai un senso alla mia vita, dammi la speranza, dammi la salvezza!". Era profondamente sincera e Dio la ascoltò. Il giorno dopo venne a trovarla il Padre confessore, che però le negò l'assoluzione, la notte seguente Suor Giacinta trascorse l'intera notte pregando, e provò una serenità ultraterrena. Si convertì e si diede ad esercizi di penitenza e di perfezione cristiana. Dedicò il resto della sua vita ad aiutare il prossimo. Dall'interno della clausura, moveva le fila di una fitta rete di aiuti ai poveri di Viterbo, e aiutata dal cittadino Francesco Pacini fece nascere una confraternita laicale, detta dei Sacconi, col fine di elemosine e di soccorsi ai poveri. Oggi a lei sono dedicati il Convento e la Chiesa di Santa Giacinta a piazza della Morte Viterbo. Santa Giacinta trovò la sua più grande nobiltà nella povertà assoluta e nell'offerta di sé per gli emarginati e i malati cominciò a vedere in modo diverso la propria vita, abbracciando la povertà e la penitenza, dandosi da fare per gli ultimi. Morì e fu subito venerata come santa dalle consorelle e dai fedeli. Santa Giacinta Marescotti Chiesa Santa Giacinta ex Bernardino Viterbo Chiesa S.Giacinta ex Bernardino Viterbo Piazza della Morte Viterbo centro storico piazza della Morte, Viterbo, info e foto a cura di Anna Zelli Vedi la vita dei Santi vita storia miracoli Santi a Viterbo, vita opere storia dei Santi Vedi Piazze di Viterbo - Vie di Viterbo centro storico Piazze di Viterbo centro - Vie di Viterbo centro foto ed info Anna Zelli Viterbo centro storico - Viterbo dintorni Viterbo guida centro storico - Viterbo dintorni Copyright dal 2011
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