Acquae Passeris zona Bagnaccio, Viterbo - Fontana
Grande centro Viterbo
Villa Calvisiana zona Bacucco e Acquedotto
Vegetiano :
Acquae Passeris:
tre furono le sorgenti termali maggiormente
sfruttate a Viterbo: Aquae Passeris,
Paliano e
Bullicame,
per quanto riguarda
l’Acqua Passeris, questa era situata
sulla consolare via
Cassia, nei pressi di
Viterbo,
nella attuale zona
del Bagnaccio. All’Acqua
Passeris, vi era in epoca imperiale
romana, una “mansio”, ovvero una stazione di
sosta gestita dal governo centrale e riservata
ai dignitari di stato, era situata tra la
località Paliano,
a sud-ovest di
Viterbo ed il
Bacucco, questa zona era lunga 11 km, ed
è qui che oggi si trovano la gran parte dei
ruderi delle antiche terme romane di Viterbo. L’Acquae
Passeris caratterizzata per un complesso
di sorgenti termali, oggi è definita del
Bagnaccio
fu
utile ai dignitari romani e successivamente ai
pellegrini che qui si ristoravano durante il
loro percorso sulla
via Francigena. L’Acquedotto Vegetiano
voluto da Mummis Niger Valerius Vegetus, fu
scoperto quando nel 1640 vennero fatte delle
ricerche sulla fontana di piazza Fontana Grande,
perché questa aveva ridotto la sua portata di
acqua, vennero quindi effettuate ricerche per
capire da dove provenisse l’acqua che alimentava
la fontana
e
dopo varie ispezioni, venne rinvenuto un
cunicolo che era sotto un poggio a monte del
Convento di Santa
Maria in Gradi dal quale aveva inizio un
antico acquedotto,
qui vennero trovate nel 1824
due antiche
iscrizioni romane incise su lastre in peperino
importanti perché davano indicazioni
topografiche dell’Acquae
Passeris e della
villa Calvisiana.Oggi
un resto di queste epigrafi, danneggiate nel
tempo, si trova al
Museo Civico di Viterbo, a piazza
Francesco Crispi 2, adiacente alla
chiesa di Santa
Maria della Verità, presso la porta
d’ingresso questa epigrafe è affissa nella
parete di destra. Questa iscrizione permise di
identificare l’acquedotto
Vegetiano con quello fatto costruire da
Mummis Niger Valerius Vegetus, che portava
l’acqua fino alla sua
villa Calvisiana
che si trovava presso
l’Acquae Passeris.
Mummis Niger Valerius Vegetus era originario di
Granada, fu console di Sorrina nel II secolo
d.C., tra i periodi imperiali di Antonino Pio e
di Marco Aurelio, sua madre ebbe una relazione
con un tale Calvisio Sabino, che sotto Caligola,
per lesa maestà fu obbligato ad uccidersi nel 38
d.C. Calvisio Sabino possedeva molte terre e tra
queste con molta probabilità anche
Villa Calvisiana
di cui poi il Vegetus divenne proprietario. Per
portare l’acqua a questa villa,vicina al’Acquae
Passeris, zona
Bagnaccio,e
poco distante dal
Bacucco, comperò sia la sorgente che
tutti i fondi sui quali sarebbe dovuto passare
il suo acquedotto di quasi 9 km. Il nome
Acquae Passeris
forse deriva da un certo Aemilius Passer
proprietario della zona. Della
Villa Calvisiana
poco si sa e non si hanno reperti è
probabile risalga al II-III secolo d.C.
probabilmente era una villa con ambienti
termali, ed una sala ottagonale, che la
identifica con le
antiche terme del Bacucco, i cui resti
possono ricondurre ad essa. La villa ospitava
un’area di sosta, atta non solo al cambio dei
cavalli ma anche al ristoro dei dignitari, vi
erano quindi alberghi, botteghe e le terme. Dal
Bacucco
c’era
anche una strada che conduceva a
Ferento che
all’epoca era uno dei centri urbani più
importanti. Questa acqua proveniva dai
Monti Cìmini
e attraverso
l’acquedotto Vegetiano partiva da
Santa Maria in Gradi
percorreva la porta
Romana,
San
Sisto alimentava la
fontana Grande
detta del Sepale,forse per via di un recinto per
evitare che gli animali vi si abbeverassero,
scendeva per l’attuale
via La Fontaine,
poi saliva per porta
della Verità, arrivando a ridosso della
Porta San Marco
qui vi era un dislivello arrivava a
Prato Giardino
costeggiava la
Ferentana fino all’incrocio con la
via Cassia e
terminava il percorso nella
Villa Calvisiana
territorio dell’Acquae
Passeris.
(foto : in alto: la Tavola Peutingeriana -
in alto a sinitra piantina di VisitViterbo)
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