Viterbo, la Città dei Papi,e
la Tuscia : Viterbo,
si trova in Etruria in una zona denominata Tuscia Viterbese, un tempo sede degli
Etruschi
che poi vennero conquistati dai romani, infatti si possono visitare
numerosi insediamenti archeologici sparsi per tutto il territorio.
La Tuscia Viterbese ha origini vulcaniche , oltre ad insediamenti
etruschi ci sono anche molte zone termali che si snodano lungo la
antica via Cassia, tra queste ci sono
le
terme del Bullicame
menzionate perfino da Dante, dove l’acqua raggiunge i 60 gradi.
Queste terme furono godute anche dai romani, che qui costruirono le
loro ville, famose sono anche le
Terme
dei Papi,
una struttura oggi privata, che un tempo ospitarono i Papi, che qui
venivano a curarsi, Se desiderate visitare una necropoli etrusca
potete visitare
Castel D’Asso,
ma nella zona ce ne sono tantissime altre. Potrete anche visitare
Ferento
antica città etrusca, romana e medioevale, qui forse si insediarono
gli abitanti della antica città etrusca di Acqua rossa, che fu
distrutta da un terremoto, Frerento venne poi conquistata dai
romani, e qui si estraevano il tufo e il peperino, qui vi era anche
la lavorazione e il commercio del ferro.
Nella prima età imperiale, Ferento raggiunse il suo
massimo splendore: infatti risale a questo periodo la costruzione
dei più importanti edifici pubblici, come il teatro, il foro (non
ancora scavato), le terme, l'anfiteatro (a nord-est rispetto
all'abitato), una fontana contornata da numerose statue e
l'augusteo. Lo splendore proseguì anche nel secolo successivo e fu
definita "civitas splendidissima", come è scritto in un'epigrafe di
marmo rinvenuta nei pressi della città.
Nel VI e VII secolo, durante la guerra gotica e le
guerre tra Bizantini e Longobardi, la città di Ferento non fu
risparmiata, come gran parte dei centri dell'Etruria meridionale. La
popolazione subì un forte calo demografico e si ritirò a ovest
dell'antica città, cercando di fortificare la zona con delle
recinzioni murarie.
Dei secoli XI e XII non si hanno molte notizie,
sebbene alcuni documenti facciano pensare che Ferento si fosse
organizzata come comune autonomo, riprendendo a crescere
economicamente e di importanza. L'abitato si è certamente ripopolato
allargandosi ad est del Teatro, dentro una nuova cinta ,fu costruita
una torre di guardia all'interno del teatro romano, e sotto le sue
arcate furono sistemate varie botteghe artigiane.
Nel 1170, Viterbo attaccò Ferento e dopo averla
saccheggiata, la diede alle fiamme. Dopo questo assalto Ferento,
fortemente indebolita, fu costretta a giurare sottomissione a
Viterbo nel 1171.
alcuni ferentani di nobili famiglie e li
concentrarono a Viterbo presso la zona di San Faustino,
l’unica area scavata è il Teatro di Ferento, vicino al quale vi era
un impianto termale.
Tra il 1925 e il 1928 la Soprintendenza alle
antichità di Roma completa la messa in luce del teatro e lo scavo
restituisce tra le altre cose un prestigioso arredo statuario
composto da nove Muse della mitologia classica (Melpomene, Talia,
Erato, Euterpe, Clio, Tersicore, Urania, Calliope, Polimnia) che
ornavano le nicchie dell’ordine inferiore del proscenio e una copia
del Pothos del celebre scultore Skopas, collocato nella cavea del
teatro (oggi a Viterbo al Museo Nazionale della Rocca Albornoz).
Numerose sono le necropoli che circondano Ferento, si
conoscono la necropoli di: -
Procoietto:
III-II secolo a.C., principalmente tombe a camera;-
Talone:
IV-II secolo a.C.;-
Poggio della Lupa:
famosa soprattutto per la Tomba dei Salvi, la famiglia che dette i
natali all'imperatore Marco Salvio Otone, sepolcro risalente al II-I
secolo a.C. Interessante è la presenza a circa 200 metri da questa
tomba della cosiddetta “Miniera di Ferento", la galleria si sviluppa
per almeno 50 metri sotto la rupe della collina, finalizzata alla
ricerca di minerale ferroso, in genere limonite.-
Poggio della Lestra.
- il decumanus maxìmus (E/O), l’asse principale
dell’abitato che lo tagliava in direzione est-ovest. Qui vi sono
anche i resti di un un pregevole
impianto termale
con pavimenti a mosaico ben conservati; - il
teatro
formato dalla cavea, destinata gli spettatori, dalla scaena ove si
svolgevano le rappresentazioni, dal fossato e da ben 27 arcate che
circondano e decorano la parte posteriore alcune originarie
dell’epoca altre rialzate e/o completamente o solo in parte
ricostruite- verso l’estremità orientale di Piancara si trova
l’anfiteatro ancora non scavato e visibile solo in parte. Nel XVI
secolo sorse lungo la strada principale un piccolo sobborgo che
prese il nome di "borgus Ferenti", divenuto poi Borgo di Ferento.
Anche la sede vescovile venne spostata nel VII secolo da Ferento a
Bomarzo,
che si trovava in una più favorevole posizione per il controllo
della valle del Tevere. I Longobardi, nel riassetto dei confini
della Tuscia, divisero il territorio ferentano in tre diocesi
diverse: Bagnoregio, Bomarzo e Tuscania. Un luogo da visitare è il
Parco dei Mostri a Bomarzo
si tratta di un giardino rinascimentale fatto realizzare da Vicino
Orsini nel XVI secolo, dedicato alla scomparsa moglie Giulia
Farnese, sfruttando le rocce vulcaniche del luogo,passeggiando per
il bosco si ammirano gigantesche figure oniriche, e surreali
figure mostruose di animali mitologici, divinità e mostri,nascoste
nel verde. Da visitare a pochi chilometri da Viterbo è
Bagnaia,
qui potete ammirare la splendita
Villa Lante
casa di Giovan Francesco Gambara, un famoso cardinale del '500 che
scelse di edificare qui la sua Villa delle Delizie, ispirandosi
all'Età dell'Oro e divertendosi a elaborare nei giardini giochi
d'acqua e maestose terrazze. L'acqua, la roccia vulcanica e le siepi
di bosso sono protagoniste indiscusse di questo luogo magico. Vicino
a Bagnaia si trova
La Quercia,
qui vi è il
Santuario di Santa Maria della Quercia,
molto importante dopo quello di Loreto.
La sua importanza è nota fin dall’antichità, grazie
ai numerosi miracoli compiuti da questa Vergine, dipinta su una
tegola ancora affissa sul tronco di una quercia secolare. Questa
iconografia è custodita in un palazzo dall'immenso soffitto ligneo
rivestito completamente da sessanta chili d'oro; il primo
proveniente dalle Americhe e donato da Papa Paolo III Farnese come
ex voto alla Madonna della Quercia. Questo santuario venne visitato
anche da Papa Benedetto XVI. Da visitare
Vitorchiano,
dove le abitazioni sembrano tutt’uno con lo sperone di roccia
vulcanica che sostiene la città, infatti viene chiamato borgo
medioevale sospeso non ci si può congedare senza aver visto
l’unico Moai
esistente al mondo al di fuori dell’Isola di Pasqua: una chicca di
questo paese senza tempo. Un altro luogo da non perdere è
Tarquinia,
famosa per le sue spiagge, ma soprattutto per la
necropoli Monterozzi.
Qui ci sono tombe etrusche dipinte realizzate 2500 anni fa, i
soggetti sono banchetti, danzatori, musici, antichi giochi di
società, ma anche di mostri, demoni e divinità infernali, animali
esotici e scene erotiche.Interessante anche una visita a
Sutri,
qui si può ammirare un grande
anfiteatro etrusco-romano,
datato tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C. È uno dei tre
anfiteatri al mondo totalmente scavati nella roccia e poteva
contenere fino a 9000 persone. Rimase sconosciuto fino agli inizi
dell’Ottocento, poiché quasi completamente interrato e destinato a
colture agricole, mentre oggi è una delle maggiori attrattive di
Sutri. A Sutri c’ anche un mitreo, una struttura unica nel suo
genere che testimonia oltre 2600 anni di usi diversi ancora
leggibili attraverso le sue forme e suoi affreschi. Interamente
ricavato nel tufo: fu dapprima tomba etrusca, poi tempio pagano
dedicato al Dio Mitra e successivamente chiesa cristiana; vi sono
anche
necropoli etrusche
e si può visitare anche
Villa Savorelli.
, vedere anche il
palazzo Farnese a Caprarola,
palazzo rinascimentale, vi sono quadri e affreschi ovunque, decine
di sale disposte su due piani, con un immenso giardino decorato da
fontane, statue, cariatidi, grotte, getti d’acqua. Il Cardinale,
Alessandro Farnese, con la sua genialità portò la sua famiglia
all'apice della potenza. Nel bellissimo parco si trova anche la
Palazzina del Piacere. Infine non può mancare una visita a
Montefiascone
e al
Lago di Bolsena,
il
più grande lago vulcanico d’Europa. Il vino Est Est
Est è di produzione di Montefiascone. La città è arroccata, il
profilo della cttà visibile anche a distanza è dato dalla cupola
della cattedrale di Santa Margherita,la terza cupola in piombo
presente in Italia, si possono ammirare anche palazzi nobiliari e la
Rocca dei Papi, da qui si gode un panorama mozzafiato sul lago di
Bolsena e sulla pianura viterbese. Da qui si può andare a vedere
Bolsena
che prende il nome dal lago, qui si può visitare la Rocca
Monaldeschi, Con una imbarcazione si può fare un giro lungo lago e
ammirare le due isole Martana e Bisentina. Affacciate sul
lago di Bolsena
ci sono le città di Capodimonte, di San Lorenzo Nuovo, di Grotte di
Castro, di Gradoli, di Valentano, di Bolsena,di Marta,
di.Montefiascone. Una vista che proprio non dovete mancare è a
Civita Bagnoregio,
la città che muore, a causa della erosione delle rocce sulle quali
poggia tutto il borgo, si raggiunge a piedi attraversando un lungo
ponte, da qui si ammira una splendida vista sulla valle dei
Calanchi. A poca distanza da Civita si può andare a
Celleno,
un’altra città che muore, chiamata Celleno il Borgo fantasma, qui si
trovano le rovine di un antico borgo abbandonato da oltre un secolo.
La città si trova alla sommità di uno sperone tufaceo circondato da
due torrenti che confluiscono nel fiume Tevere, A Celleno si trovano
il Castello Orsini perfettamente conservato, circondato da un
fossato e munito di un imponente fortilizio e di una torre di
guardia Da vedere anche
San Martino al Cimino,,
qui si trova una meravigliosa faggeta. L’antico borgo medioevale nel
XVI secolo è stato riadattato a seguito della edificazione del
Palazzo Doria Pamplìhilij e della circostante Abbazia cistercense a
forma di ferro di cavallo, accanto alla abbazia vi sono i campanili
disegnati dal Borromini. Per ultima una visita a
Vulci,
e alle sue piscine termali, qui si può ammirare il
castello della Badia:
attestato fin dal IX secolo ma dotato di fossato e ricostruito nelle
forme attuali nel Quattrocento dalla famiglia Farnese, ospita
l’importante Museo Archeologico che offre un panorama completo della
città etrusco-romana di Vulci. Raccoglie infatti materiale,
allestito in ordine cronologico, proveniente da scavi effettuati
dall'Ottocento ai giorni nostri soprattutto nelle vastissime
necropoli, comprendenti circa 30.000 tombe. A Vulci c’è un ponte
chiamato il
ponte del diavolo:
impressionante per la sua altezza e la sua struttura: i piloni che
si appoggiano sull’alveo del fiume Fiora sono di epoca etrusca,
mentre la struttura su cui ancora oggi si cammina è dell’epoca
romana, fu rimaneggiato in epoca medievale per collegarlo al
castello. Da vedere anche il Parco
Archeologico-Naturalistico di Vulci
su cui si sviluppava la città etrusco-romana qui si possono ammirare
camminando sul basolato romano il Tempio Grande, i vicini Edifici in
Laterizi e l’Edificio Absidato. Si prosegue visitando il Mitreo e la
suggestiva Domus del Criptoportico, scendendo nei sotterranei della
residenza di epoca romana. Queste rovine sono immerse in una natura
incontaminata che affaccia
sul
laghetto del Pellicone.
Interessanti e salutari sono le piscine termali presenti nella
Tuscia Viterbese, tra queste ricordo il Bagnaccio, le terme Carletti,
la sorgente del Bullicame, le antiche terme romane del Bacucco.
Naturalmente c'è moltissimo altro da vedere, vi consiglio di
acquistare dei libri che vi raccontino della bellezza di Viterbo e
dei suoi immensi naturalistici ed archeologici dintorni,
Interessante anche la via Francigena, esistono dei libri che ne
trattano.
Viterbo e la Tuscia
Tuscia Viterbese informazioni e Foto
alcuni siti da visitare
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Castel D'Asso |
Ferento |
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Parco dei Mostri
Bomarzo |
Bagnaia |
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La Quercia |
Vitorchiano |
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Tarquinia |
Caprarola |
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Sutri |
Montefiascone |
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Lago di Bolsena |
Bolsena |
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Civita Bagnoregio |
Celleno |
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San Martino al Cimino |
Vulci |
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Vitorchiano |
Lago di Bolsena |
Vie di Viterbo centro - Piazze
Viterbo centro storico - Quartieri Viterbo centro storico
Viterbo centro storico -
Viterbo dintorni
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