Profferli , Viterbo, la Città dei Papi,
in questa città sopravvive il più
più grande e
ben conservato esempio di architettura medioevale, molti degli
edifici poggiano direttamente sul tufo, senza fondamenta, possono
essere ad uno o più piani, queste case costruite sul tufo hanno in
genere un seminterrato, scavato nella roccia e coperto da una volta
a botte ad arco ribassato In antico, il piano che da sulla strada,
era adibito a magazzino o a bottega. Esternamente molte di queste
costruzioni hanno il caratteristico profferlo,
che si diffuse a partire dal XIII secolo fino a tutto il XIV
secolo, consistente in una scala esterna che permetteva l’accesso
all'ingresso della casa posto al primo piano. Il balcone poggia in
genere su un arco ribassato, impostato in parte su un pilastro.
Probabilmente Il profferlo era una caratteristica architettonica
delle case rurali, portata all’interno di quella cittadina, Alcune
case affacciano su una corte interna comune che in dialetto
viterbese si chiama richiastro. . Sia le mura del seminterrato che
quelle dei piani superiori sono in blocchi di peperino. Oltre alle
case con il caratteristico profferlo, ci sono le case a ponte
, ovvero due edifici posti uno di fronte all’altro, separati dalla
sottostante strada, ed uniti da un passaggio. Nel 1450, in occasione
del Giubileo, lo Stato Pontificio impose la demolizione di parte
delle scale esterne e questo processo durerà fino al XIX secolo.
Gli archi, i profferli, le scalinate, le mensole, le torri, gli
stemmi, compongono un insieme inimitabile che spezzano la monotonia
del grigio.
Profferli a Viterbo
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