Famiglia Caetani Famiglia Caetani,
storia della famiglia,
a Viterbo apparteneva loro il
palazzo a
via Chigi che prima che passasse a questa
famiglia era di loro proprietà. La
Famiglia Caetani si insediò a
Viterbo in epoca
rinascimentale era originaria di Pisa, si
stabilì qui per il commercio dell’allume, che
svolgevano tra la Tolfa e la Toscana, L’allume è
un sale, usato nelle industrie tessili come
fissante per colori, basilare nella tintura
della lana, nella realizzazione delle miniature
su pergamena e nella concia delle pelli. Serviva
anche alla produzione del vetro ed in medicina
era usato come emostatico. L'alunite deriva da
rocce vulcaniche ricche di alluminio, sottoposte
all'azione di acque termali, è un doppio solfato
formato da alluminio e potassio. Questo solfato
venne scoperto nel 1460 da Giovanni Da Castro,
commissario dello Stato Pontificio,il quale,
individuò nel territorio dei Monti della Tolfa
delle piante di agrifoglio, questa pianta
segnalava, che al disotto delle sue radici, vi
era la presenza di alunite. Questa scoperta fu
basilare per la ricchezza economica italiana che
non doveva dipendere dalle importazioni, Per
questo motivo i Caetani del ramo di Pisa, si
trasferirono a Viterbo ed è a loro che si deve
l’edificazione dell’attuale
palazzo Chigi a
via
Chigi. Il palazzo risale alla seconda metà del XV secolo, accanto ha una possente torre, lo
stile è del tipo rinascimentale toscano, , i
loro stemmi sono ancora presenti il palazzo fu
poi acquistato dalla Famiglia Chigi nel 1510,
che non ne modificò la struttura e che a
tutt’oggi appare integra. I
Caetani ottennero la
cittadinanza viterbese nel 1473, e come si usava
a quel tempo dovevano avere una proprietà in
città per essere dichiarati cittadini a tutti
gli effetti. Carlo d’Antonio Caetani era un
mercante toscano e svolgeva la sua attività
lungo la via San Lorenzo, la piazza del Comune e
la sede delle attività era presso San Biagio.
Carlo d’Antonio Caetani un ricco commerciante
scelse Viterbo come base del suo commercio di
allume tra la Toscana e la Tolfa, il figlio
Alfonso, continuò l’attività del padre, e alla
sua morte avvenuta nel 1495, il figlio Carlo fu
messo sotto la tutela del nonno Ludovico Margani,
poi nel 1497, la tutela passò alla madre
Crisofora, che per un certo tempo tentò di
portare avanti l’attività del marito. Alfonso
aveva lasciato i suoi beni in eredità alle due
figlie Emilia e Lucrezia, sposate, e al figlio
Carlo nato dal matrimonio con Cristofora
Ludovica Margani, la quale ebbe in seconde nozze
un altro figlio Ludovico. A seguito di contrasti
sull’eredità, nel 1509 e non essendoci accordi
sulla divisione dei beni di Afonso Caetani, tra
Civitavecchia, la Tolfa e Viterbo, decisero di
vendere la proprietà di Viterbo ai
Chigi La
famiglia presente a Viterbo, era nota come Caetani o Gaetani, o Cajetani, era originaria di
Gaeta, antica Caieta, discendente dai duchi di
Gaeta, sembra fossero di origine Gota, una
antica federazione di tribù germaniche orientali
che invase l’Europa centro meridionale
nell’ultimo periodo dell’Impero Romano
d’Occidente, originarie della regione di Gotalan
in Svezia, la popolazione dei Goti faceva parte
della popolazione dei Vandali. La
famiglia Caetani svolse un ruolo importante nel Ducato
di Gaeta, nella Repubblica di Pisa, nello Stato
Pontificio, e nel Regno delle due Sicilie, si
ricorda che fu una delle Famiglie Longobarde più
importanti a Pisa. Discendeva dalla famiglia
Caetani, il Papa Gelasio II, eletto nel 1118. La
genealogia documentata di questa famiglia inizia
dal XII secolo, in questo periodo si sono
accertati vari rami distinti, uno a Gaeta da cui
discendono tutti, uno a Pisa, uno a Roma, uno a
Napoli ed un ultimo ramo ad Anagni.Il fondatore
di questa famiglia fu Anatolio I Conte di Gaeta
nel 730, nipote in linea paterna di Teodorico Re
dei Goti, e per linea materna del conte di
Tuscolo che discenderebbe dalla Gens Anicia.
Giovanni Caetani, nel 917 venne nominato duca di
Gaeta dall’Imperatore del Sacro Romano Imperio
Lotario I. I Caetani mantennero il dominio sulla
città di Gaeta fino alla metà dell’XI secolo,
quando il duca Giovanni V fu deposto dal
principe di Capua. Dai duchi di Gaeta discesero
gli altri rami, quello pisano del Gaetani
patrizi di Pisa e conti di Terriccio, Pomaya e
d’Oriseo, esiliato da Pisa nel XIV secolo, Il
ramo Pisano dei Caetani, nel 1306 venne bandito
dalla città per l'alleanza con gli Angioini, fu
un pretesto per allontanare questa potente
famiglia che si trasferì in Sicilia.,questo
evento comportò la scissione in due rami, quello
Laziale e quello siciliano. Il ramo siciliano
dei Caetani, era ancora presente in Sicilia fino
al secolo scorso, e si estinse con il conte
Alessandro nel 1823. Vi sono anche altri rami
quello laziale dei Gaetani duchi di Sermoneta da
cui discesero i Gaetani dell’Aquila D’Aragona
ed i Gaetani di Pisa. La linea pisana dei
Caetani, o Gaetani, fu fondata da Ugone, e
Giovanni Caetani alla fine dell’anno 1000 diede
lustro a questa famiglia diventando il Capitano
generale dei Pisani e dei Genovesi, fu alleato
con il Re Alfonso di Castiglia e partecipò
all’assedio di Toledo nel 1085; fu anche
comandante dei pisani nella Prima Crociata in
Terra Santa Un altro illustre personaggio del
ramo pisano, della famiglia fu Gherardo, fu il
conte di Terriccio, patrizio pisano, vicario
generale della Repubblica Napoletana e capitano
generale dei pisani per la spedizione in
Sardegna nel 1108 e per la spedizione nelle
Baleari del 1113 per le quali il pontefice
Pasquale II lo investì del titolo di conte d'Oriseo
e gli ornò lo stemma dei pali rossi in campo
d'oro d'Aragona. Edificò la chiesa di San
Giovanni al Gatano a Pisa; combatté nel 1137
contro re Ruggero II di Sicilia insieme alla
lega di Lotario III del Sacro Romano Impero. I
conti di Terriccio erano considerati signori di
Pisa si imparentarono con gli imperatori
tedeschi quando il conte Corrado Gaetani d'Oriseo
e Terriccio sposò una figlia dell'imperatore
svevo Federico II e di Bianca Lancia, per cui
divenne viceré di Sicilia dal 1246 al 1256.
Il ramo Gaetani d'Oriseo che visse in
Sicilia fino allo scorso secolo e si estinse con
la Contessa Donna Rosalia Gaetani che sposò Don
Angelo Giarrizzo dei Baroni di Rincione, nipote
del Governatore di Caltanissetta, il Barone
Tommaso Giarrizzo. I loro discendenti assunsero
il cognome Giarrizzo Gaetani d'Oriseo. Celebre
membro di questo ramo fu il Conte Giuseppe
Gaetani e Landolina che, deputato al parlamento
siciliano del 1812 per volere di Lord Bentink,
Governatore della Sicilia, partecipò alla
stesura della Costituzione siciliana dello
stesso anno che aboliva la feudalità e adottava
un sistema di common law sul modello inglese.
Nel periodo Fascista i due cugini Berengario
Giarrizzo Gaetani e Alfonso Gaetani furono
rispettivamente podestà di Caltanissetta e Naro,
e quest'ultimo venne investito del titolo di
Conte dal Re Umberto II di Savoia il 20 novembre
1974. Il ramo Gaetani di Terriccio che,
presente a Pisa nel 1496 con Benedetto, si
estinse nella prima metà del secolo scorso con
Alessandro Gaetani, patrizio pisano,
proprietario del castello di Terriccio e della
omonima tenuta di 1700 ettari nella maremma
pisana che vendette ai principi Poniatowski alla
fine del Settecento e del Palazzo Gaetani di
Piazza Carrara a Pisa che fu lasciato in eredità
a Luigi Frassi il 16 agosto 1824 La famiglia
Agostini, discendente dei patrizi pisani
della Seta Gaetani Bocca, possiede l'archivio ed
il castello di Vecchiano dei Gaetani pisani.
Maria Cristina Gaetani (di Francesco di
Benedetto di Filippo di Benedetto) sposò il
marchese e patrizio pisano Francesco della Seta
ed il loro figlio Orazio Felice della Seta venne
nominato erede da Francesco Gaetani e dal
fratello Giuseppe Gaspare. I Gaetani
dell'Aquila d'Aragona, principi di
Piedimonte e Gioia, duchi di Laurenzana, conti
di Fondi, Traetto, Alife e Morcone. Linea
fondata da Onorato Gaetani dell'Aquila, nel
1454. Il titolo aggiuntivo d'Aragona venne
assunto nel 1529 in seguito al matrimonio di
Onorato, viceré di Sicilia, con Lucrezia
d'Aragona, figlia illegittima di re Ferdinando I
di Napoli. Il ducato di Laurenzana, appartenente
al Regno di Napoli, fu assunto invece da Alfonso
Gaetani nel 1606 in seguito al suo matrimonio
con Giulia di Ruggiero, duchessa di Laurenzana.
Piedimonte fu elevato a principato nel 1715.
I Caetani, duchi di Sermoneta, poi principi
di Caserta e principi di Teano, questa linea fu
fondata da Giacobello Caetani, al cui nipote,
Guglielmo, fu concesso il ducato di Sermoneta da
papa Pio III nel 1503, il marchesato di Cisterna
venne invece concesso alla famiglia da papa
Sisto V nel 1585. Nel 1642, Francesco, settimo
Duca di Sermoneta, divenne principe di Caserta
per matrimonio con Anna Acquaviva unica figlia
ed erede del principe Andrea Matteo IV; il suo
discendente Michelangelo cedette nel 1750 il
feudo ai Borboni, ottenendo in cambio il titolo
di Principe di Teano. Nel XIX secolo,
Michelangelo Caetani, tredicesimo Duca di
Sermoneta e terzo Principe di Teano, fu
apprezzato dantista, nonché brevemente Sindaco
di Roma dopo Porta Pia. Fu sua figlia Ersilia,
sposata al conte Lovatelli, archeologa di valore
e prima donna ad essere ammessa nell'Accademia
dei Lincei. L'altro figlio di Michelangelo,
Onorato, fu un uomo politico. Tra il dicembre
1890 e il dicembre 1892 fu il sedicesimo Sindaco
di Roma, quindi senatore del Regno d'Italia e
nel 1896, per breve tempo, Ministro degli Esteri
nel secondo Gabinetto di Antonio di Rudinì. Fu
anche Presidente della Società Geografica
Italiana dal 1879 al 1887. Ebbe cinque figli:
Leone (1869-1935), Roffredo (1871–1961), Livio
(1873-1915), Giovannella (1875-1971), Gelasio
(1877-1934) e Michelangelo (1890-1941). Leone fu
uno dei massimi storici dell'Islam classico.
Deputato nel 1909 per il IV collegio di Roma e
di simpatie socialiste, votò contro l'intervento
voluto da Giovanni Giolitti in Tripolitania e
Cirenaica. Costituì col proprio patrimonio
l'attuale "Fondazione Leone Caetani per gli
Studi Islamici" presso l'Accademia nazionale dei
Lincei. Roffredo, l'ultimo duca di Sermoneta, fu
un distinto compositore. Sposò nel 1911
Marguerite Chapin, una colta americana che
fonderà delle importanti riviste letterarie
internazionali. Dal matrimonio nacquero due
figli: Camillo (1915-1940), morto nella II
guerra mondiale in Albania, e Lelia (1913-1977),
che dedicò la sua vita allo sviluppo del
Giardino di Ninfa. Gelasio, ingegnere ed
imprenditore, fu anche, tra l'altro,
ambasciatore d'Italia a Washington dal 1922 al
1925, deputato e senatore del Regno, oltre che
autore della raccolta di documenti sulla storia
della propria famiglia Domus Caietana. Servì
come tenente di artiglieria nel regio esercito
ricevendo l'Ordine militare di Savoia e tre
medaglie d'argento. In particolare fu l'ideatore
del tunnel minato sotto la cima del Col di Lana
che, dopo la sua esplosione il 17 aprile 1916,
consentì all'esercito italiano di impossessarsi
di un importante punto di osservazione e
controllo delle vallate circostanti. Da
Michelangelo (1890-1941), attraverso la figlia
Topazia (1921-1990), sposata ad Igor Markevitch,
discende il musicista Oleg Caetani. Il
patrimonio materiale e culturale dei duchi di
Sermoneta è oggi affidato ad alcune fondazioni:
oltre a quella citata in memoria di Leone presso
i Lincei, quelle intitolate a Roffredo, che
gestisce la fortezza di Sermoneta ed il giardino
di Ninfa, ed al figlio Camillo, titolare
dell'archivio e di parte del palazzo alle
Botteghe Oscure a Roma. Il casato di Sermoneta
si è estinto nel 1961. I Gaetani del Cassaro,
furono principi del Cassaro e marchesi di
Sortino, questa Linea fu fondata da Cesare
Gaetani e Moncada, Pretore di Palermo nel 1604,
investito principe del Cassaro e marchese di
Sortino nel 1631. Appartenne a questa famiglia
il celebre Cesare Gaetani e Lanza, principe del
Cassaro e marchese di Sortino, barone di
Ministeri, Bamini, Casalotto, Sant'Andrea e
Chiusa, che finanziò personalmente gli scavi del
teatro greco di Siracusa e fu pretore di Palermo
per 4 volte. Prima della sua morte nel 1773, il
popolo della città rubò tutte le più importanti
reliquie dalle chiese della città accumulandole
sotto palazzo Gaetani di Palermo. Fu l'ultimo
membro di questo ramo, il cui titolò passò poi
alla famiglia Specchi Gaetani di Agrigento.
La linea Caetani di Torre, fu fondata da
Giacomo detto (Iaco) Bello Caetani nato intorno
al 1319/1323 e che morì impiccato nel 1360, con
la divisione dei feudi paterni ottiene
Filettino, Vallepietra e Torre, Condomino di
Sermoneta e Bassiano col fratello Nicolò, la
linea si estinse nel 1898 con la morte di
Anatolio, IX conte di Torre. (rielaborato
estratto da wikipedia)
Famiglia Caetani a Viterbo palazzo che poi
divenne dei Chigi a via Chigi
famiglia Caetani, possedeva il
palazzo e la
torre che passò ai
Chigi, a via Chigi,
Viterbo
Stemma Famiglia Caetani al Palazzo Chigi via
Chigi Viterbo
Stemma della Famiglia Caetani a Viterbo,
informazioni turistiche e foto Anna Zelli
Da vedere a
Via Chigi Viterbo centro storico informazioni e
foto
Famiglie Nobili e Illustri di Viterbo
Famiglie nobili di Viterbo,
Viterbo, info e foto a cura di Anna Zelli
Famiglie
di Viterbo - Palazzi Viterbo centro -
Torri Viterbo centro storico
Vie di Viterbo centro - Piazze
Viterbo centro - Quartieri Viterbo centro storico