Acquedotti e Sorgenti, Terme di Viterbo - informazioni storiche turistiche e foto - sito web ufficiale www.annazelli.com
TERME ACQUEDOTTI SORGENTI VITERBO |
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del Bacucco Non sono terme:
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Acquedotti e Sorgenti delle Acque Termali di Viterbo, Il bacino termale di Viterbo è molto ricco di acque che vengono classificate in base alla temperatura e alla composizione chimica, le acque si distinguono in ipertermali, con temperatura compresa tra 40 e 65°C, chimicamente classificate come sulfuree-solfato-bicarbonato-alcalino-terrose; termali tra i 30 ed i 40°C ed ipotermali tra i 20 ed i 30°C di tipo bicarbonato-solfato-alcalino-terrose, talvolta carboniche, spesso carbonico-ferruginose. L’Acqua Termale del Bullicame fuoriesce in un laghetto con un profondo cratere naturale molto caratteristico e protetto da una struttura trasparente. Di fronte all’entrata del parco, inoltre, è possibile visitare il rigoglioso Orto Botanico dell’Università degli Studi della Tuscia. Sorgente delle piscine Carletti: è una sorgente ipertermale ha una temperatura di uscita di circa 58°C, ed alimenta diverse vasche. Le Terme del Bacucco: sono poste al limite settentrionale del bacino termominerale lungo la Strada Martana, queste sorgenti, dalla temperatura di 39°C e non sono più visibili in superficie, ed hanno oggi una scarsa portata. Anticamente però erano molto più grandi, come testimoniano i resti dei maestosi edifici termali romani presenti nelle vicinanze. La sorgente termale delle Zitelle: qui vi sono due sorgenti, di cui una è spontanea e ha una temperatura di 56°C, mentre l’altra è di 65°C. e deriva da una trivellazione che è stata in seguito richiusa. Quest’area non è accessibile per i bagnanti. Le Terme del Bagnaccio: quest’area ha cinque vasche, comprende diverse sorgenti, sia ipertermali 65-66°C che ipotermali 23-29°C, con alcune emissioni di gas che qualche volta vengono utilizzati per le insufflazioni. Le sorgenti termali delle terme Masse di San Sisto sono situate all’estremità meridionale del bacino, allo svincolo della Superstrada Orte-Viterbo sulla S.S. Cassia Sud Località Palliano, comprendono una sorgente calda 58°C ed una fredda 18°C. Altre sorgenti ipertermali minori: Presenti nel territorio viterbese, e in qualche caso ormai interrate, sono il Troscione, S. Albino, Gigliola, Uliveto, S. Valentino, S. Giorgio, Crociata, della Grotta, Piazza d’Arme, Asinello, S. Cristoforo, e infine altre sorgenti localizzate all’interno dell’area militare. Queste aree non sono fruibili. La sorgente attualmente di maggior rilievo è la Fonte Acqua Rossa, falda ipotermale 22-24°C particolarmente ricca di acido carbonico presente puro al 99%. Situata al di fuori del bacino termale propriamente detto, si trova al km. 6 della Strada Teverina,vicino a pozzi di epoca romana. Altre sorgenti termali viterbesi minori sono: L'acqua del Molino, carbonico-ferruginosa, localizzata a valle dell’Acqua Rossa. Alcune sorgenti fredde presenti in Località Solfatara, a nord di Ferento, che hanno un elevato contenuto di acido carbonico ed esalano idrogeno solforato. Queste acque si raccolgono in una specie di laghetto dove si possono vedere depositi ferrosi e solfurei. La sorgente carbonica, situata lungo la Strada Bagni e attualmente non più visibile in superficie. La sorgente magnesiaca, carbonica, posta alle spalle dello stabilimento termale “Terme dei Papi”. La ferruginosa, detta anche Bagno del Papa, localizzata anch’essa all’interno delle “Terme dei Papi”, presenta una notevole quantità di idrossido di ferro. Un’ulteriore tipologia di acque è rappresentata da quelle medio-minerali tra esse la più rilevante è la sorgente Pisciarello 15°C, che, dalla località omonima, viene convogliata fino a una fontana sita nella piazza principale di Bagnaia, frazione di Viterbo, ed è utilizzata per le sue straordinarie proprietà diuretiche. Sorgenti termali di Viterbo attive nel 2016 : secondo uno studio condotto dall’Università della Tuscia e su richiesta della Regione Lazio: - il Pozzo Paliano 1 ed il Pozzetto delle Terme dei Papi, che erogano spontaneamente, sono stati attrezzati con misuratore di portata; - la posizione della Sorgente Zitelle è stata “deviata” nel 2013 in un terreno privato, in seguito a lavori di scavo che hanno portato alla scomparsa della sorgente dal suo naturale punto di emergenza; - la Sorgente Bullicame ha modificato il suo regime in seguito a lavori condotti nel novembre 2014 nel Pozzo S. Valentino, che hanno significativamente aumentato la portata di quest’ultimo a discapito del Bullicame; - il Pozzo Bagnaccio eroga attualmente 2 L/s;- è stato realizzato nel 2014 un nuovo pozzo in località Bacucco. Sintesi dei pozzi e delle sorgenti termali del 2016: Gruppo Cassia Nord-Martana pozzo Bacucco , pozzo Mercatone , pozzo Danti , pozzetto Sondaggio Sismico I , pozzo Oasi. Gruppo Bagnaccio Laghetto Bagnaccio, sorgenti Pantano,sorgenti Bagnaccio,pozzo Bagnaccio sorgenti Casale Montarozzo. Gruppo Zitelle sorgente Casale Bussete, sorgente Bussete , sorgente Piscinella Polidori , sorgente Zitelle-Pozzo Zitelle. Gruppo Bullicame , pozzo S. Albino, sorgenti Piazza d’Arme , pozzo S. Valentino sorgente Piscine Carletti , Sorgente Bullicame gruppo Valle dell’Urcionio pozzo Uliveto, pozzo Gigliola, pozzo Pozzetto, sorgente S. Caterina, sorgente Bagno del Papa, sorgente Magnesiaca, pozzo Cacciabella; Gruppo Asinello sorgenti dell’Asinello, sorgenti S. Cristoforo, gruppo Bagnarello-Paliano pozzo Paliano 1, pozzo Paliano 2, pozzo S. Sisto. Acquae Passeris a Acquedotto Vegetiano: tre furono le sorgenti termali maggiormente sfruttate a Viterbo: Aquae Passeris, Paliano e Bullicame, per quanto riguarda l’Acqua Passeris, questa era situata sulla consolare via Cassia, nei pressi di Viterbo, nella attuale zona del Bagnaccio. All’Acqua Passeris, vi era in epoca imperiale romana, una “mansio”, ovvero una stazione di sosta gestita dal governo centrale e riservata ai dignitari di stato, era situata tra la località Paliano, a sud-ovest di Viterbo ed il Bacucco, questa zona era lunga 11 km, ed è qui che oggi si trovano la gran parte dei ruderi delle antiche terme romane di Viterbo. L’Acquae Passeris caratterizzata per un complesso di sorgenti termali, oggi è definita del Bagnaccio fu utile ai dignitari romani e successivamente ai pellegrini che qui si ristoravano durante il loro percorso sulla via Francigena. L’Acquedotto Vegetiano voluto da Mummis Niger Valerius Vegetus, fu scoperto quando nel 1640 vennero fatte delle ricerche sulla fontana di piazza Fontana Grande, perché questa aveva ridotto la sua portata di acqua, vennero quindi effettuate ricerche per capire da dove provenisse l’acqua che alimentava la fontana e dopo varie ispezioni, venne rinvenuto un cunicolo che era sotto un poggio a monte del Convento di Santa Maria in Gradi dal quale aveva inizio un antico acquedotto, qui vennero trovate nel 1824 due antiche iscrizioni romane incise su lastre in peperino importanti perché davano indicazioni topografiche dell’Acquae Passeris e della villa Calvisiana.Oggi un resto di queste epigrafi, danneggiate nel tempo, si trova al Museo Civico di Viterbo, a piazza Francesco Crispi 2, adiacente alla chiesa di Santa Maria della Verità, presso la porta d’ingresso questa epigrafe è affissa nella parete di destra. Questa iscrizione permise di identificare l’acquedotto Vegetiano con quello fatto costruire da Mummis Niger Valerius Vegetus, che portava l’acqua fino alla sua villa Calvisiana che si trovava presso l’Acquae Passeris. Mummis Niger Valerius Vegetus era originario di Granada, fu console di Sorrina nel II secolo d.C., tra i periodi imperiali di Antonino Pio e di Marco Aurelio, sua madre ebbe una relazione con un tale Calvisio Sabino, che sotto Caligola, per lesa maestà fu obbligato ad uccidersi nel 38 d.C. Calvisio Sabino possedeva molte terre e tra queste con molta probabilità anche Villa Calvisiana di cui poi il Vegetus divenne proprietario. Per portare l’acqua a questa villa,vicina al’Acquae Passeris, zona Bagnaccio,e poco distante dal Bacucco, comperò sia la sorgente che tutti i fondi sui quali sarebbe dovuto passare il suo acquedotto di quasi 9 km. Il nome Acquae Passeris forse deriva da un certo Aemilius Passer proprietario della zona. Della Villa Calvisiana poco si sa e non si hanno reperti è probabile risalga al II-III secolo d.C. probabilmente era una villa con ambienti termali, ed una sala ottagonale, che la identifica con le antiche terme del Bacucco, i cui resti possono ricondurre ad essa. La villa ospitava un’area di sosta, atta non solo al cambio dei cavalli ma anche al ristoro dei dignitari, vi erano quindi alberghi, botteghe e le terme. Dal Bacucco c’era anche una strada che conduceva a Ferento che all’epoca era uno dei centri urbani più importanti. Questa acqua proveniva dai Monti Cìmini e attraverso l’acquedotto Vegetiano partiva da Santa Maria in Gradi percorreva la porta Romana, San Sisto alimentava la fontana Grande detta del Sepale,forse per via di un recinto per evitare che gli animali vi si abbeverassero, scendeva per l’attuale via La Fontaine, poi saliva per porta della Verità, arrivando a ridosso della Porta San Marco qui vi era un dislivello arrivava a Prato Giardino costeggiava la Ferentana fino all’incrocio con la via Cassia e terminava il percorso nella Villa Calvisiana territorio dell’Acquae Passeris. Acquedotto romano, in località le Masse di San Sisto, zona Paliano, SS Cassia km 75,500, i resti sono visibili sul lato destro della Cassia antica, l’acquedotto è realizzato in opera cementizia , la torre e l’acquedotto probabilmente risalgono al I secolo d.C. Foto Terme Acquedotti e Sorgenti Acquedotti e Sorgenti, informazioni turistiche e fotografie a cura di Anna Zelli Terme di Viterbo Fotografie e Informazioni
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