Palazzi piazza S Lorenzo, piazza
San Lorenzo,
Viterbo,
info e foto Anna Zelli sito ufficiale
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Viterbo |
palazzi a piazza san lorenzo viterbo centro storico | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
PALAZZI PIAZZA S. LORENZO VITERBO |
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Palazzo Papale o dei Papi
Archi Casa Valentino Pagnotta
Mappa piazza San Lorenzo
Antica sede Magistratura
da vedere dintorni
Via San Lorenzo
Archi piazza Plebiscito
Confraternita San Leonardo
Antica sede della Magistratura
Confraternita della
Morte
Terme
del Bacucco Non sono terme:
Ruzzola D'Orlando
San Pellegrino in Fiore
Archi di Viterbo centro
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I palazzi di piazza San Lorenzo,Viterbo, centro storico, sono da ammirare : il palazzo Papale, il palazzo del Priore o casa di Valentino della Pagnotta, il palazzo Vescovile, il Palazzo Marsciano, il palazzo Vescovile, il palazzo del Seminario Diocesiano, che ha un piccolo giardino ed una fontana visibili dal ponte San Lorenzo, il palazzo dell'ex Complesso Ospedale degli Infermi del quale, una parte affaccia su via San Lorenzo ed un'altra su via San Lorenzo. Palazzo dei Papi, piazza San Lorenzo, Viterbo, quando si supera via San Lorenzo per arrivare alla omonima piazza, si è subito incantati dalla forza del palazzo papale ingentilito da una meravigliosa loggia. Fu proprio la presenza dei Papi ed in particolare durante il papato di Alessandro IV che nel 1257 aveva trasferito qui la sua sede, che indusse il Comune a dar vita a questo gioiello architettonico emblema e vanto della città. Il trasferimento della sede papale da Roma a Viterbo fu voluto nel 1257 da Papa Alessandro IV Segni. In quel tempo la Curia Romana risentiva della instabilità dell’Urbe, ed il pontefice dopo annosi contrasti con gli Svevi decise di trasferirsi in un luogo più tranquillo per poter riorganizzare la resistenza guelfa contro i ghibellini. Morto Papa Alessandro IV questo trasferimento venne confermato anche dai suoi successori. Pertanto si rese necessario ampliare il Palazzo Vescovile, per adeguarlo all’ importanza e magnificenza papale. Il lato del palazzo verso valle Faul appare come una fortezza difensiva, dalla struttura massiccia e scandita da enormi contrafforti, simile all’architettura militare, senza alcun elemento decorativo. Il lato che invece si affaccia sulla piazza appare totalmente diverso, tra il palazzo Vescovile a sinistra la loggia in mezzo e il palazzo Papale a destra, vi è un grande arco, che permetteva l’accesso alla piazza anche da valle Faul. La facciata è raccordata alla piazza da un imponente scalone che supera il fossato sottostante, qui sono presenti degli archi, che danno accesso ai piani inferiori del palazzo Papale. La famosa sala del Conclave è in alto, vi si arriva dopo aver salito la gradinata di accesso, situata a sinistra subito dopo la terrazza e la loggia. Interessante è la Sala Gualtiero che prende il nome da vescovo che nel XVI secolo la fece completamente ristrutturare, ha un soffitto a cassettoni ed una serie di affreschi. Un grande portale mette in collegamento la sala del conclave, mentre altre due porte danno accesso agli ambienti vescovili. La Sala del Conclave ospita il secondo piano, in questa sala si tennero 5 conclavi. Il 29 agosto del 1261 fu eletto Papa Urbano IV, il 1 settembre 1271 Papa Gregorio X, il il 17 settembre 1276 Papa Giovanni XXI, il 25 novembre 1277 Papa Niccolò III, il 22 febbraio 1281 Papa Martino IV. La sala del conclave fu ultimata per volere di Raniero Gatti, è un grande ambiente coperto con capriate di legno. Il pavimento originale, presenta dei fori, praticati durante il conclave del 1270 che si concluse con l’elezione di Papa Gregorio X Visconti e fu in quell’occasione che i vescovi furono chiusi “cum clave” in quanto non si decidevano ad eleggere il pontefice. Questo fu il conclave più lungo della storia, durò 33 mesi e un giorno, i viterbesi per sollecitare la conclusione scoperchiarono anche il tetto. La sala ha 12 bifore a tutto sesto, composte da due archetti poggianti su una colonnina centrale e due piccole semicolonne laterali. Palazzo del Priore o Casa di Valentino della Pagnotta, piazza San Lorenzo, Viterbo, questa casa è stata riportata al suo aspetto originale attraverso restauri resi necessari dai danni provocati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. È un edificio del XIII secolo così denominato dal nome del priore Valentino della Pagnotta che nel 1458 lo acquistò, un bell’esempio di edilizia privata viterbese, tardo medioevale. Questo palazzetto, forse fu edificato nel 1278, subendo vari rifacimenti nel corso dei secoli, si articola su due livelli, la facciata è scandita da due archi a tutto sesto sostenuti da una colonna centrale, e da due semicolonne laterali, si inserisce bene nel contesto di piazza San Lorenzo e del palazzo Papale unendo stile romanico e stile gotico. Con i restauri apportati dopo la Seconda Guerra Mondiale sono state aperte le finestre al primo piano e realizzata una apertura della parete a ridosso del porticato. Palazzo Vescovile, piazza San Lorenzo, Viterbo, si trova guardando la Loggia dei Papi sul lato destro.Da ammirare un grande stemma posto sulla facciata. Guardando il palazzo sul lato destro c'è una breve strada che conduce all'ascensore che porta a Valle Faul, dove c'è anche un grande parcheggio gratuito. Palazzo del Seminario Diocesano, piazza San Lorenzo, Viterbo, si trova accanto alla Casa di Valentino della Pagnotta, guardando, sul lato sinistro, questo palazzo dopo i bombardamenti del 1944 venne ricostruito, durante i bombardamenti furono distrutte le chiese medioevali del 1207 di San Sebastiano e di Santa Lucia dei Fabbri, in basso ci sono i blocchi in peperino , opus quadratum, e su questi poggiano le fondamenta del palazzo, mentre i blocchi sulla parte opposta sono riferibili a resti di antiche mura etrusche di Surina che sono emersi dopo lavori di restauro e di abbassamento della strada e della piazza San Lorenzo avvenuta nel 1933. A seguito di questi lavori al Duomo venne aggiunta l’attuale gradinata di accesso. All'interno del palazzo è visibile una piccola edicola sacra. Palazzo Marsciano, piazza San Lorenzo, Viterbo, si trova di fronte alla Cattedrale, venne acquistato nel 1463 dal Capitolo di San Lorenzo, poi venduto nel 1803a Girolamo Molaioni. Questo palazzo è stato per anni la sede dell’Ospedale Grande degli Infermi ed anche oggi ne ospita in alcuni reparti. Palazzo che ospita l'Ospedale Grande degli Infermi, piazza San Lorenzo, Viterbo, centro storico. Il Complesso dell’Ospedale Grande degli Infermi,è un vecchio ospedale di Viterbo, occupa un’ampia area del colle tra via San Lorenzo e la piazza San Lorenzo e la via Sant'Antonio, ormai è dismesso a parte un’area adibita all’accoglienza e al recupero di persone affette da disabilità mentali. L’ingresso principale dell’Ospedale era su via Sant’Antonio qui c’è lo stemma dell’ospedale, un trimonzio sormontato da tre croci. L’attuale facciata risale al 1878. La data di inizio per la costruzione di questo complesso risale al 1573, su disegni dell’architetto Messer Domenico Poggi che era anche un Priore, le spese per la costruzione furono a carico sia del Comune, che del Cardinale Farnese e del cardinale Gambara. L’impianto idrico dell’ospedale si approvvigionava alla Fonte di San Lorenzo. Nel 1578 per l’ampliamento dell’ospedale, venne acquistato l’orto dei Tignosi, nel 1582, la chiesa di Sant’Anna, mentre nel 1583 venne edificata nella parte principale dell’ospedale, la cappella su disegno del viterbese Francesco Monaldi, questa cappella nel 1844 a causa di ulteriori ampliamenti venne distrutta. Una nuova cappella venne edificata nel 1950, in stile barocco. Nel 1596 per ulteriori ampliamenti vennero acquistati la casa ed il giardino dei Tignosini che confinavano con via della Cella, la chiesa di San Gregorio ed i possedimenti dei Marsciano. Nel 1747 venne chiuso l’Ospedale dei Convalescenti e ceduti i beni all’Ospedale Grande. Durante il periodo Napoleonico l’Ospedale venne saccheggiato di tutto anche dei medicinali. Nel 1807 per volere di Papa Pio VII, venne concesso all’ospedale la carica di prima Scuola Clinica dei domini papali, l’inaugurazione avvenne nella sala Regia del Palazzo dei Priori, e rimase attiva fino al 1835. Nel 1824 il Vaticano nella persone di Papa Leone II stabilì che la laurea in medicina poteva essere rilasciata solo dalle università di Bologna e di Roma, Viterbo venne considerata come una succursale di Roma e alla fine la sua funzione didattica venne chiusa. L’Ospedale Grande curava tutti gratuitamente, i malati erano collocati in corsie separate per uomini e donne, le quali erano diverse a seconda del tipo di malattia, e come personale c’erano dei Governatori speciali, un Priore come amministratore, Medici, Chirurghi, giovani assistenti, apprendisti e donne inservienti. Qui già c’era un reparto chiamato Reclusorio de’ Pazzi. Nel 1850 per l’edificazione di una nuova corsia venne chiuso un vicolo adiacente all’ospedale. Nel 1855 ci fu un ulteriore ampliamento, posti i cancelli, e come assistenti ai malati vennero collocate le suore della Carità. Nel 1860 venne realizzata la camera mortuaria ed un ambiente per le autopsie sui cadaveri, che in precedenza venivano eseguite sulla strada e alla vista di tutti. Nel 1944 l’ospedale a causa della guerra e dei bombardamenti venne notevolmente danneggiato, venne restaurato nel 1950 e assunse il nome di Ospedale Grande degli Infermi. Sempre nel 1950, l’Ospedale entrò in pieno possesso dei beni della famiglia Calabresi, una importante eredità, per volere di Angela Bevilacqua. Infatti fin dal 1933, la signora Angela Bevilacqua, vedova Calabresi Vanni, aveva lasciato erede di tutti i suoi beni immobili l’Ospedale di Viterbo, solo se il suo unico figlio, Renato Vanni, psichicamente minorato, non avesse messo al mondo figli legittimi. Renato non ebbe figli e quindi alla sua morte l’Ospedale si trovò proprietario di sette poderi di circa centoventi ettari, unitamente ad altri fabbricati in Viterbo, tra i quali il Palazzo Calabresi. Oggi l'Ospedale attivo di Viterbo è al Belcolle, in una vasta area tra Viterbo e San Martino al Cimino. Palazzi a piazza San Lorenzo Viterbo centro storico fotografie informazioni
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Aggiornato Marzo 2024