Palazzo Antonelli, Largo
Magnanapoli 157 Rione Trevi Roma, l'origine del
palazzo risale ad un edificio del Settecento
come proprietà Fiorenzi che nella zona avevano
anche un palazzo cinquecentesco, uno dei due
palazzi era il palazzo di
proprietà del finanziere e commediografo
Gherardo De Rossi intimo del Canova, acquistato
nel 1800, il quale era direttore dell' Accademia
Portoghese di Belle Arti, commediografo e
Ministro delle Finanze della Repubblica Romana.
A metà dell'Ottocento i due edifici furono
acquistati da Luisa Carlotta di Borbone,
duchessa di Sassonia, che li fece ristrutturare
dall'architetto Andrea Busiri Vici, il quale
inglobò, distruggendolo l'edificio
cinquecentesco. Morta la duchessa il palazzo fu
venduto dal figlio Francesco al Cardinale
Giacomo Antonelli, che risiedeva e anche dopo
l'acquisto del Palazzo continuò a risiedere in
via Monserrato, il quale incaricò di nuovo il
Busiri Vici per nuovi lavori, fece infatti
realizzare nuovi soffitti al piano nobile, la
sopraelevazione dell'edificio sul lato
occidentale, la costruzione di una terrazza e la
sostituzione di tutti i tetti trasformati in
terrazze, il palazzo venne poi chiamato Palazzo
Antonelli. In questo palazzo il Cardinale
Antonelli collezionò pietre preziose e ambre del
Cinquecento. Alla morte del cardinale il palazzo
passò al fratello Angelo e poi al nipote
Agostino, infine gli eredi lo cedettero alla
Santa Sede, poi per la sistemazione
della zona e l'apertura di via Nazionale, lo
stabile venne espropriato, e ristrutturato
ancora dal Busiri-Vici tra il 1854 e il 1869 e
poi totalmente trasformato per l' apertura di
via Nazionale, distruggendo il giardino
appartenuto alla Duchessa Carolina Ludovica di
Sassonia. ed attualmente vi sono insediati gli
uffici della Banca D'Italia.
Resti delle Mura Serviane
nell'androne di Palazzo Antonelli :
nell'androne è rimasto inserito un arco
massiccio di blocco di tufo che faceva parte
della camera balistica per catapulte del I
secolo a.C., parte integrante della antiche mura
serviane di epoca repubblicana romana.
L'androne di Palazzo
Antonelli, conserva alle pareti
numerosi reperti antichi, ma a mala pena si
possono vedere e non si possono assolutamente
fotografare (Dio solo sa perché !). Per
"benevolenza" mi è stato concesso di entrare e
di dare una rapida occhiata alla fontana e ai
resti delle mura serviane, e ad un arco, il
tutto dietro un vetro blindato, ed anche se è un
bene archeologico che dovrebbe essere alla
portata di tutti, ma è proibito vederli e
fotografarli, perché sono di "proprietà
privata", cosi mi è stato detto ! Un bene
archeologico di oltre 2500 anni proprietà
privata ?
Famiglia Antonelli:
deriva da un ramo di una famiglia di Velletri
insediatasi a Roma con il Cardinale Giacomo
Antonelli nato nel 1806 e morto nel 1876, che fu
segretario di Stato di Papa Pio IX, carica che
mantenne fino alla morte. Attuò una dura
politica conservatrice e decisamente
antiliberale, con un susseguirsi di processi e
di condanne a morte, attuata fino al 1870, ma
che nulla potè per salvare lo Stato Pontificio.
Fece edificare il palazzo di famiglia e grazie a
lui i suoi fratelli ebbero nel 1850 il titolo di
conti e furono ascritti nel Libro d'Oro della
nobiltà romana con Filippo, alla sua morte ebbe
il titolo Agostino e poi Angelo- Fu singolare
della famiglia, la personalità di Pietro
Antonelli, nato nel 1838 e morto nel 1901, che
nel 1879 esplorò con il marchese Antinori le
regioni africane di Scioia, Goggiam, Harrar e
successivamente trattò diversi affari per il
governo italiano stipulando tra gli altri il
trattato di Uccialli nel 1889, ebbe anche
incarichi diplomatici in Argentina e Brasile,
morì naufragando nel viaggio di ritorno dal
Brasile. Tra gli ultimi rappresentanti della
famiglia Antonelli: Giacomo, 1879-1963, generale
di cavalleria, i figli Paola e Pietro e le
figlie di quest'ultimo, Sibilla, Santa e Serena.