"Piazza" Foro Traiano,
Rione Monti Roma,
la targa toponomastica è senza la dicitura di
"piazza", in origine la piazza del
Foro Traiano era tra la via dei Fornari e la
via Alessandrina,
un tempo si chiamò anche piazza Colonna Traiana,
ora si chiama solo "Foro Traiano", è un largo
che si trova all'inizio dei
Fori Imperiali, e
fa da scenario alla piazza
della Madonna di Loreto (Rione
Trevi), il "Foro Traiano" dove si
trova la colonna di
Traiano, è uno slargo che immette
sia ai resti sia del Foro
di Traiano che ai
Mercati Traianei. In origine in mezzo
alla "piazza" del Foro di Traiano, si trovava la
statua equestre in bronzo dorato dell'imperatore
Traiano, che l'imperatore Costanzo II sognava di
imitare, i lati della spianata erano
fiancheggiati da portici e statue di uomini
illustri. Il Foro di
Traiano ha una storia di distruzioni
operate dall'imperatore Traiano, a danno degli
edifici esistenti tra il
colle Quirinale e il
colle Campidoglio,
tra questi l'Atrium Libertatis, dove si svolgeva
la cerimonia della liberazione degli schiavi,
parte delle antiche Mura
Serviane, e la distruzione dell'Acquedotto
Marcio. La costruzione del
Foro di Traiano
iniziò nel 107 e si concluse nel 112, si
estendeva per 300 metri di lunghezza e si
articolava su terrazze sopraelevate, con un arco
monumentale all'ingresso su una piazza
quadrangolare al centro della quale c'era la
statua equestre dell'imperatore Traiano in
bronzo dorato. Nella parte orientale c'era la
Basilica Ulpia, la
più grande di Roma a cinque navate, oggi è
visibile l'esedra dalla parte dei
Mercati Traianei,
opera di Apollodoro di Damasco, situata alle
pendici del Quirinale.
La grande esedra dei
Mercati di Traiano doveva
nascondere lo sbancamento del
colle Qurinale,
effettuato per la realizzazione del
Foro e per questo
aveva creato una serie di ambienti adibiti a
botteghe, con una grande sala rivolta verso
Largo Magnanapoli,
una sorta di Borsa per gli scambi ed i contratti
dei mercanti. La colonna
visibile ancora oggi, era posta al centro della
piazza del foro, è alta 40 metri, quasi a
segnare quanto doveva essere l'altezza del colle
che era stato sbancato, fu inaugurata nel 113,
realizzata per contenere le ceneri
dell'imperatore, doveva essere la sua tomba ,
ceneri che furono messe in un'urna d'oro alla
base della colonna. La
colonna aveva anche
la funzione di esaltare le imprese di Traiano,
contro i Daci, attraverso un rilievo a spirale
che si snoda per 200 metri. Sul lato della
chiesa c'è una piccola porta che immette ad una
scala a chiocciola e che conduce alla sommità
della colonna di Traiano.
Tra il 1924 e il 1930 furono demolite le case
che si trovavano intorno al
Foro di Traiano e sulla
antica via Alessandrina
per l'edificazione della
via dei Fori Imperiali. Addossata alla
colonna c'era un
tempo una chiesa detta San Niccolò alla Columna,
chiesa che si ricorda dal 1336, officiata da un
eremita, che aveva posto una campana sulla
sommità della colonna e che faceva suonare per
mezzo di una corda. La chiesa venne demolita per
ordine di Papa Paolo III, e a suo ricordo fu
posta una lapide nella vicina chiesa
del Santissimo nome di Maria a
piazza della Madonna di
Loreto (Rione Trevi).