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Colonne Trionfali di Roma
Colonna di Traiano
Tutti gli Obelischi di Roma
Obelisco
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colonne e colonne trionfali di roma guida turistica di roma informazioni storiche artistiche turistiche foto anna zelli Guida Turistica di Roma Informazioni Storiche Artistiche Turistiche Culturali Foto di Roma Arte Cultura Novità Idee sito web di informazione culturale artistico turistica di Roma Colonne e Colonne Trionfali di Roma Colonne Trionfali, passeggiando per il centro della città di Roma, si possono ammirare le Colonne trionfali, che furono la risposta "romana" agli obelischi egizi, furono icone dei trionfi imperiali e poi vessilli della cristianità, sono da vedere: la Colonna di Traiano al Foro Traiano, la Colonna di Marco Aurelio a piazza Colonna, la Colonna di Foca al Foro Romano, mentre della colonna di Antonino Pio, è rimasto solo il basamento conservato ai Musei Vaticani nella Città del Vaticano. Colonne Trionfali di Roma Colonna di Traiano al Foro Traiano, di Roma, sorge isolata, accanto al Foro di Traiano, il più grande dei Fori Imperiali di Roma, ed è davanti alla chiesa di Santa Maria di Loreto, opera di Jacopo del Duca. La colonna, alta 29,78 metri e con il basamento di 39,83 metri, è arrivata a noi in ottimo stato di conservazione, fu eretta dall'Imperatore Traiano per celebrare la vittoria sui Daci, attuale Romania, e venne inaugurata nel 113 d..C. Lungo tutta la colonna sono raccontate le campagne militari in Dacia, dell'esercito romano. Sulla sommità c'era la statua di Traiano, in bronzo, perduta durante il Medioevo e sostituita nel 1587 dalla statua bronzea di San Pietro, fusione di Bastiano Torrigiani su un modello di Leonardo Sormani e di Tommaso Della Porta. La colonna di Traiano fu la prima delle colonne coclide, ovvero un tipo di monumento onorario, ideate dai romani che consisteva in una grande ed isolata colonna celebrativa decorata da un fregio che si arrotolava sul fusto della colonna con rilievi lungo tutta la sua altezza, e che all'interno aveva una scala a chiocciola, il temine "coclide" si riferisce infatti alla spirale della chiocciola. La seconda delle colonne coclidee dopo la colonna Traianea fu la colonna di Marco Aurelio. La colonna era destinata ad accogliere le ceneri dell'imperatore dopo la sua morte, il fregio spiraliforme ricordava a tutti le imprese di Traiano celebrandolo come comandante militare. La colonna di Traiano è rimasta sempre al suo posto, anche dopo la rovina di altri edifici presenti nel complesso del Foro di Traianeo, nel 1162 il Senato medioevale stabilità la proprietà pubblica del monumento e ne proibiva il danneggiamento. La colonna è definita del tipo "centenario" avvero era alta 100 piedi romani, pari a 29,78 metri, e se si include anche il piedistallo la colonna di Traiano è alta in totale 40,50 metri. La colonna è di ordine dorico, riadattato con scanalature sotto il fregio che corre lungo il fusto a spirale, la base è a forma di corona su un plinto (una sorta di fondamenta superficiale, costituito a un blocco in calcestruzzo armato a forma di parallelepipedo, in grado di reggere il peso e sopportare eventuali cedimenti). La colonna ha 19 blocchi di marmo del peso di 40 tonnellate ciascuno, ed ha un diametro di 3,83 metri che compongono i 18 rocchi, la base, il capitello e l'abaco (antico strumento da calcolo).Agli angoli del piedistallo sono disposte quattro aquile, che sorreggono una ghirlanda d'alloro. Al di sotto dell'epigrafe si trova la porta che conduce alla cella interna al basamento, dove vennero collocate le ceneri di Traiano con una scala a chiocciola di 185 gradini si raggiunge la sommità della colonna. La scala illuminata da 43 feritoie a intervalli regolari, aperte sul fregio non fanno parte della costruzione originaria. Il fregio, lungo 200 metri è istoriato, continuo e arrotolato a spirale lungo il fusto per 23 volte, come se fosse un rotolo di papiro, con 100-150 scene e circa 2500 figure, l'altezza del fregio cresce in proporzione all'altezza in modo da non dare una deformazione prospettica, va da 0,90 metri a 1,25 metri. I fregi raccontano la prima e la seconda campagna in Dacia di Traiano con al centro la figura allegorica della "Vittoria", con scene salienti delle battaglie, scene di marcia, di costruzione degli accampamenti, con estrema minuzia nei dettagli, caratterizzati anche dalla descrizione dei luoghi caratterizzati da rocce, alberi, edifici, ponti, fortini, accampamenti. Per alludere al periodo temporale ci sono scene di mietitura del grano, per alludere all'estate, tutte le scene sono descritte in modo preciso e il più didascalico possibile. C'erano anche, oggi scomparsi, elementi in bronzo messi in mano ai personaggi, come spade e lance, che di solito non venivano scolpite. La figura di Traiano compare 59 volte ed è sottolineata dal convergere su di lui degli sguardi degli altri personaggi della scena, al centro del racconto c'è la "virtus", il valore dell'esercito romano, cui non mancano scene violente come la tortura alle donne dei Daci, le esecuzioni, le teste mozze, la massa confusa dei Daci con le mani protese in atto di chiedere clemenza ai romani. L'opera richiese un notevole impegno costruttivo, dal momento che bisognava collocare uno su l'altro blocchi di marmo di 40 tonnellate ciascuno e che questi dovevano combaciare tra di loro, e all'interno precedentemente scavata nel marmo, doveva combaciare anche la scala a chiocciola. La colonna di Traiano, rappresenta la prima forma dell'arte romana, autonoma da altre influenze greco-orientali ed ha una sua connotazione originale nell'esaltare la solennità tutta romana dell'Impero. Nella colonna non c'è nessun vuoto narrativo, e la ricchezza dei dettagli fa presupporre che chi l'ha disegnata aveva probabilmente partecipato in prima persona agli eventi. Tutti i rileivi della colonna, probabilmente ebbero come modello la tradizione della pittura trionfale romana, che erano pannelli dipinti esposti durante i trionfi dei generali vittoriosi che mostravano al popolo romano le scene salienti delle loro campagne belliche, dei quali però abbiamo solo testimonianze scritte e non reperti. L'anonimo artista della colonna Traiana si colloca come l'artefice di un'arte romana quasi "plebea", locale, indipendente e scevra da influenze classiche ed ellenistiche, con un gusto particolare nella descrizione del dettaglio della scena narrata. La colonna di Traiano rappresenta uno dei capolavori della scultura di tutti i tempi. L'opera è stata attribuita ad un ben noto "Maestro delle imprese di Traiano"che sicuramente ne curò tutto il progetto e i disegni. La colonna di Traiano probabilmente fu presa a modello per l'edificazione della colonna di Marco Aurelio, che oggi si trova a piazza Colonna. La Colonna Marco Aurelio di piazza Colonna, a Roma, sorge al centro di piazza Colonna, nel passato era stata erroneamente attribuita ad Antonino Pio, errore fugato nel 1704, quando scavando nella zona di Montecitorio vennero rinvenuti i veri resti della colonna Antonina. La colonna è dedicata a Marco Aurelio, sorgeva isolata al centro della piazza, su un alto podio, probabilmente era vicina a un tempio dedicato a Coomodo o Marco Aurelio, nella zona ove oggi sorge il palazzo Wedekind. La colonna di Marco Aurelio venne eretta da Commodo nel 180 d.C. e terminata tra il 192 e il 196, alta 100 piedi romani, ovvero 29,78 metri, è composta da 28 rocchi di marmo sui quali sono narrate le vittorie di Marco Aurelio, tra il 172 e il 175, in due campagne militari distinte, sui Surmati, i Quadi e i Marcomanni, che erano delle popolazioni germaniche e ungheresi. Lungo la colonna dal basso verso l'alto sono raccontate le battaglie, inframmezzate dalle vittorie alate, non vi è nessun nesso cronologico tra le scene, ma vengono raccontati solo gli avvenimenti salienti, con nessun senso di pietà verso i vinti, che invece traspare nella colonna di Traiano anche qui all'interno,o del fusto della colonna, vi è una scala a chiocciola, sulla sommità c'era la statua bronzea di Marco Aurelio e Faustina, andata perduta in epoca medioevale. Oggi si vede la statua di Paolo di Tarso, fatta collocare qui da Papa Sisto V nel 1588, opera di uno scultore fiorentino, Costantino de Servi. La Colonna di Antonino Pio, a Roma, definitivamente scomparsa, e le cui parti in marmo furono usate per il restauro dell'attuale Obelisco di Montecitorio, era di granito rosso egiziano, materiale usato dai faraoni per la costruzione degli obelischi, priva di decorazioni, era situata nel Campo Marzio, oggi ne rimane solo il basamento, conservato ai Musei Vaticani. La colonna di Antonino, era stata eretta dagli imperatori Marco Aurelio e Lucio Vero, tra il 161 e il 162, figli di Antonino, in onore dell'Imperatore Antonino Pio e di sua moglie Faustina Maggiore. La Colonna di Antonino Pio, misurava 14,75 metri di altezza e 1,90 metri di larghezza, sulla cima vi era la statua di Antonino Pio, probabilmente era recintata da uno steccato o da una cancellata. Resti della colonna di Antonino Pio vennero rinvenuti tra il 1703 e il 1705 da Francesco Fontana figlio del celebre Carlo Fontana, architetto, , quando alcuni edifici nella zona di Montecitorio vennero rasi al suolo, vi furono vari tentativi di restauro e di collocazione della colonna, ma poichè molte parti erano andate perdute per lungo tempo i resti rimasero accatastati nelle vicinanze di Montecitorio. Successivamente il basamento fu portato in Vaticano, ed oggi si trova nel Cortile della Pigna ai Musei Vaticani, vi si legge la firma dell'architetto Eraclide e la data di estrazione del marmo dalla cava egizia del 106 d.C. Il basamento è a forma di cubo con quattro facce sulle quali vi sono dei rilievi ed una iscrizione dedicatoria. Vi sono raccontate su un lato l'apoteosi, di Antonino Pio e di sua moglie Faustina, rappresentata da un genio che regge in mano i simboli del globo terrestre e dal serpente affiancato da due aquile. Ai due lati, assistono alla scena la Dea Roma, seduta presso una catasta di armi e la personificazione del Campo Marzio rappresentato da un giovane che sorregge l'obelisco che importato a Roma dall'Imperatore Augusto. oggi è collocato a piazza Montecitorio, davanti al Parlamento. La Colonna di Foca al Foro Romano, di Roma, è la colonna più alta presente al Foro Romano, è alta 13,60 metri, fu costruita utilizzando parti di una colonna più antica del II secolo d..C. La colonna di Foca presenta delle scanalature ed ha un capitello corinzio, fu l'ultima delle colonne erette al centro della città di Roma, venne innalzata nel 608 d..C. in onore dell'imperatore bizantino Niceforo Foca, che donò a Roma, al Papa Bonifacio IV, il più importante tempio pagano il Pantheon, che venne convertito nella chiesa cristiana di Santa Maria ad Martyres. Probabilmente in origine la colonna aveva alla sua sommità una statua d'oro, qui vi è una dedica, rivenuta durante gli scavi del 1813, alla base della colonna, curata dal patrizio ed esarca bizantino Smaragdo che recitava i ringraziamenti della Chiesa Cristiana all'Imperatore per il dono fatto, tradotta dal Latino : "All'ottimo clementissimo e piissimo principe, nostro signore Foca, imperatore perfetto, coronato da Dio trionfatore, sempre Augusto Smaragdo già preposto al sacro palazzo patrizio ed esarca dell'Italia, devoto alla sua clemenza per gli innumerevoli benefici della sua pietà e per la tranquillità procurata all'Italia e per la libertà conservata pose sopra quest'altissima colonna la statua della sua maestà, fulgida per lo splendore d'oro, a perenne gloria di lui e la dedicò il primo giorno del mese di agosto nell'undicesima indizione, il quinto anno dopo il consolato della sua pietà". Purtroppo poi dal 608 d..C. iniziò il progressivo stato di abbandono del Foro Romano. La statua doveva rappresentare la supremazia di Roma, che stava cedendo alla pressione Longobarda,. Precedentemente la colonna era dedicata a Diocleziano con una iscrizione a lui dedicata, ma poi cancellata per far posto a quella attuale. La colonna di Foca era davanti i "rostra" nel Foro Romano, il rostrum era un pesante oggetto di sfondamento che era montato sulla prua delle navi romane per affondare le navi nemiche, in genere era un unico pezzo in bronzo. Colonne e colonne trionfali del rione Monti Roma Colonne e Colonne Trionfali del Rione Monti, Roma, clicca sulle foto e troverai le fotografie e le informazioni storiche e artistiche della colonna della Pace a piazza Santa Maria Maggiore, della colonnina votiva a piazza San Francesco di Paola, della colonna Traiana ai Mercati Traianei su via dei Fori Imperiali. Le Colonne Trionfali di Roma fotografie informazioni Colonne Trionfali di Roma, foto Anna Zelli Colonne del Rione Monti (Roma) Colonne del Rione Monti, Roma, foto Anna Zelli Obelischi di Roma fotografie e informazioni Obelischi di Roma, foto Anna Zelli
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