RIONE PRATI R. XXII ROMA GUIDA TURISTICA ROMA INFORMAZIONI STORICHE ARTISTICHE TURISTICHE FOTO ANNA ZELLI www.annazelli.com
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Rione Prati R.
XXII (Roma) Il Rione Prati, R. XXII, Roma, fu nominato tale, il 20 agosto del 1921 dalla giunta comunale sottraendo territorio al vicino rione Borgo, lo stemma reca il Mausoleo di Adriano trasformato nei secoli in Castel Sant'Angelo che però seguita ad appartenere al rione Borgo. Il toponimo del rione deriva dai prati di Castello che si estendevano poco oltre l'attuale ponte Regina Margherita. In epoca romana qui c'erano i prata Neronis che andavano dal Tevere fino alle pendici di Monte Mario. La zona archeologica di Prati venne alla luce ai primi del Novecento, con i ritrovamenti dei resti del circo di Caligola e di una necropoli con sarcofaghi, tra questi il sarcofago di Crepereia Tryfaena che ha restituito i resti di una giovane fanciulla insieme al suo raffinato e lussuoso corredo funebre, e tra gli oggetti personali della defunta anche giochi ed una bambola. La zona dei prati, proprio per la loro ampiezza era adatta agli accampamenti, infatti vi si insediò Carlo Magno quando si recò a San Pietro per l'incoronazione, poi, i prati intorno al Castel Sant'Angelo, durante gli ultimi anni dell'Impero Romano d'Occidente furono occupati dai Visigoti di Alarico, dai Vandali di Genserico, dagli Eruli di Odoacre, dagli Ostrogoti di Teodorico, dai Goti di Totila e di Vitige, dai Greci di Belisario e dai Longobardi di Liutprando. Tra il 962 e il 998 vi si insediarono con le loro truppe Ottone II e Ottone III con l'intento di assediare il Castello. Sempre qui vi furono gli scontri tra i soldati di papa Gregorio VII e di re Enrico IV, oltre a successivi scontri tra tra i soldati romani e le truppe di re Enrico V, e poi tra le truppe di Ottone e quelle di Federico Barbarossa. Fu qui che nel 1417 fu sconfitto Braccio da Montone e costretto alla fuga da Muzio Attendolo Sforza. Durante il sacco di Roma del 1527, qui si accamparono i Lanzichenecchi. Dal Castello ci fu la difesa con i colpi di archibugio ricordata da Benvenuto Cellini che uccisero il contestabile di Borbone e ferirono Filiberto di Chalon principe d'Orange. Sempre qui nel 1798 si insediarono le truppe francesi che occuparono il Castello e dopo 10 anni lo stesso fecero le truppe imperiali comandate dal generale Miollis. I prati di Castello non furono solo luoghi deputati alle vicende militari, ma anche luoghi di svago e di riposo, qui i romani amavano andare per fare merende e bisbocce seduti sull'erba e sulle sponde del Tevere, o sulle panche di rustiche osterie. Dopo l'unità d'Italia anche i prati di Castello entrarono nel programma della nascente speculazione edilizia, e alla fine dell'Ottocento Monsignor Saverio De Merode acquistò la villa e i terreni della Villa degli Altoviti, ed anche Pietro Ercole Visconti aveva presentato al pontefice papa Pio VIII il progetto di una nuova borgata da edificare di fronte al porto di Ripetta, oggi scomparso, tra il Castello e la valle dell'Inferno. In questo periodo la zona era coltivata a vigne e molti erano i casolari e le ville aristocratiche tra queste quelle degli Altoviti, dei Salvage, dei Silenzi, dei Gualdi e dei Sacerdoti. Il primo a costruire in Prati fu il conte Edoardo Cahen che aveva comprato per settecento mila lire gran parte dei terreni della vigna Altoviti dal fratello del Monsignor De Merode. Cahen insieme ad altri soci fece costruire strade , marciapiedi alberati, illuminazione a gas, fogne e alcuni palazzi, questo nuovo quartiere si chiamò Cahen e si estendeva tra le attuali via Vittoria Colonna, via Ulpiano e via Calamatta. Solo nel 1882 il Comune di Roma incluse Prati nel proprio piano regolatore e dopo accordi presi con il governo decise di stabilire in questa zona le caserme e di edificare il nuovo Palazzo di Giustizia. I primi palazzi vennero edificati a piazza Risorgimento, a piazza Cavour, e tra viale delle Milizie e viale Giulio Cesare, oltre ai palazzi vennero edificate anche le caserme. Nel 1891 venne inaugurato il ponte Margherita (che non appartiene al rione Prati) e nel 1895 il Ponte Umberto I (che non appartiene al rione Prati) era quasi ultimato, mentre ponte Cavour (che non appartiene al rione Prati), fu agibile nel 1901. Nel 1898 venne aperto il Teatro Adriano proprio di fronte all'imponente gruppo scultoreo in bronzo della statua di Camillo Benzo Conte di Cavour a piazza Cavour. Il rione ebbe anche i primi impianti di illuminazione elettrica. Poi venne edificata la via Cola di Rienzo. Il rione Prati è rimasto come era fin dal suo assetto urbanistico definitivo risalente al 1920, in anni recenti, con la costruzione della metropolitana il Rione Prati è una sorta di secondo centro storico della città di Roma. E' anche il rione "giuridico" sede di vari tribunali, oltre alla Cassazione di Palazzo Giustizia, vi è il tribunale penale a piazzale Clodio (che non appartiene al rione Prati), e il tribunale civile a viale delle Milizie, e quindi anche sede di studi di avvocati, di magistrati e sedi di uffici giudiziari. Rione Prati monumenti e luoghi di interesse storico : palazzo Giustizia, monumento del Carabiniere a piazza Risogimento, la statua di Camillo Benzo Conte di Cavour a piazza Cavour, il Museo storico dell'Arma dei Carabinieri, la piazza Risorgimento adiacente alla città del Vaticano, il Teatro Adriano oggi Cinema multisala, la chiesa Valdese a piazza Cavour, la casa madre dei Mutilati, la chiesa del Sacro Cuore del Suffragio sul lungotevere Prati, il monumento a Pietro Cossa, la chiesa di San Gioacchino, la chiesa di Maria SS Assunta a viale Giulio Cesare, il museo degli Orrori di Dario Argento, l'Istituto Nazareth a via Cola di Rienzo, il mercato coperto a piazza dell'Unità, la chiesa di Santa Maria del Rosario a via degli Scipioni, a via Vittoria Colonna il palazzo Simonetti, il palazzo Blumenstihl, a via Pietro Cossa la Facoltà Teologica Valdese, a via Alessandro Farnese il villino Allievi e il villino Vitale, a via dei Cracchi il villino Vivante, a piazza della Libertà la Casa de Salvi, a lungotevere dei Mellini c'era il Teatro Alhambra sul quale sorse il palazzo Blumenstihl, la fontana di piazza dei Quiriti. Il Rione Prati è delimitato da : via Leone IV, piazza del Risorgimento, via Stefano Porcari, via Alberico II, piazza Adriana, riva destra del Tevere fino a ponte Matteotti, lungotevere Prati, piazza dei Tribunali, lungotevere Castello, lungotevere dei Mellini, piazza della Libertà, lungotevere Michelangelo, viale delle Milizie. Stemma del Rione Prati R. IV Roma Mappa del Rione Prati mappa Rione Prati R. XXII (Roma) disegno di De Zio Foto Rione Prati RomaRione Prati, Roma, foto Anna Zelli torna Rione Prati - Rioni di Roma - Guida Turistica di Roma Rione Prati - Rioni di Roma - Guida turistica di Roma
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