Museo dei Fori Imperiali
Via Quattro Novembre 94, Roma, Rione Monti, zona dei
Fori Imperiali, alla fine dell'etā repubblicana
il Foro Romano doveva risultare ormai
insufficiente ad accogliere la molteplicitā
delle funzione che vi si svolgevano, da quel
momento e per quasi due secoli si susseguirono
le costruzioni dei Fori Imperiali, a partire dal
Foro di Cesare terminato nel 46 a. C., al Foro
di Augusto terminato nel 2 a.C., al Foro di
Vespasiano terminato del 75 d. C , al Foro di
Nerva terminato nel 97 d.C., fino al Foro di
Traiano terminato nel 112 d.C., nelle forme che
meglio rispecchiavano il significato ideologico,
politico, e religioso del potere imperiale. Il
disegno delle piazze forenzi imperiali
rispettava da un lato l'esigenza di mantenere
ogni nuovo complesso il pių possibile vicino al
vecchio Foro repubblicano, dall'altro quella di
garantire il collegamento tra i Fori stessi. Si
tratta di organismi architettonici articolati in
ampie piazze, con lunghi porticati colonnati
aventi sul fondo un tempio dedicato alla
divinitā protettrice della famiglia imperiale.
Per il Foro di Cesare c'era il Tempio di Venere
Genitrice, per il Foro di Augusto c'era il
Tempio di Marte Ultore, per il foro di Nerva
c'era il Tempio di Minerva. Per il Foro di
Augusto e per il Foro di Traiano alle spalle dei
porticati furono progettate ampie esedre adatte
allo svolgimento di particolari funzioni
giudiziarie e religiose. Ai margini delle
piazze, che erano veri centri della vita
politica e sociale di Roma, si trovavano
strutture relative alle funzioni amministrative
e commerciali, come ad esempio la Basilica
Argentaria con tabernae e portici nel Foro di
Cesare e i Mercati di Traiano nel foro di
Traiano. Nelle piazze campeggiavano le statue
equestri in bronzo degli imperatori, veri e
propri punti focali del complesso
architettonico, in sintonia con il ruolo
assolutistico del potere imperiale. L'intera
area dei Fori Imperiali č dal 1995 oggetto di
sistematici scavi, i quali, fra l'altro, stanno
riportando alla luce importantissimi
ritrovamenti, tra i quali numerosi frammenti
della "Forma Urbis", celebre pianta marmorea di
Roma risalente all'inizio del III secolo. Le
indagini archeologiche hanno consentito di
chiarire, grazie alla rimozione delle strutture
stratificatesi nei secoli, su entrambi i lati di
via dei Fori Imperiali, molte delle
problematiche relative alla topografia e alla
storia del sito in etā antica, ed hanno
restituito notevoli testimonianze del suo
utilizzo in etā medioevale e rinascimentale.
L'ingresso dei Mercati di Traiano su via Quattro
Novembre, evidenzia il taglio del colle
Quirinale, voluto dall'architetto Apollodoro di
Damaso, ed era qui l'ingresso monumentale ai
Mercati di Traiano che tramite la via Biberatica
collegava le esedre al Foro di Traiano. Qui si
ammirano due aule absidate illuminate da grandi
finestre, nell'esedra invece si aprono tabernae
con porte e scale che conducono ai piani
superiori. Tutta questa fronte era ornata da
ordini di finestre inquadrate da pilastrini e
capitelli e sormontate da timpani interi e
spezzati. La parte superiore era costituita da
una terrazza su cui si aprivano altre tabernae e
la strada, la via Biberatica che collegava
l'intero complesso, forse era una corruzione di
"piperatica" in quanto qui i romani vi tenevano
il mercato delle spezie. Una serie di ambienti
sono appoggiati contro il colle Quirinale,
mentre dalla via Biberatica una scala conduce ad
una grande galleria due piani sulla quale si
affacciano altri ambienti. La presenza di cosė
tante tabernae ha fatto credere che si trattasse
di un complesso commerciale, ma in realtā era
una struttura finanziaria e di rappresentanza
commerciale, riservata alla vendita al minuto
quando gli uffici delle agenzie di commercio
dall'Oriente vennero trasferiti a Roma.