ANFITEATRI DI ROMA GUIDA TURISTICA ROMA INFORMAZIONI STORICHE ARTISTICHE TURISTICHE FOTO A CURA DI ANNA ZELLI www.annazelli.com
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anfiteatri di roma guida turistica di roma informazioni storiche artistiche turistiche foto di anna zelli Guida Turistica di Roma Informazioni Storiche Artistiche Turistiche Culturali Foto di Roma Arte Cultura Novità Idee sito web di informazione culturale artistico turistica di Roma Anfiteatri di Roma Gli Anfiteatri nella Roma antica erano degli edifici di forma ellittica, ed è questa forma che li differenziava dai teatri che erano di forma semicircolare, negli anfiteatri si svolgevano sia i giochi gladiatori, chiamati anche munera che le le venationes, le cacce, ovvero le lotte tra gladiatori e animali feroci come i leoni, i rinoceronti le tigri, i coccodrilli. Gli anfiteatri avevano una sorta di spazio riservato agli spettatori che correva tutto intorno, ovvero erano di forma più o meno rotonda nella quale vi erano delle gradinate simili a quelle teatrali. I giochi gladiatori si svolgevano all'inizio al Foro Romano, su sedie trasportabili, ed erano parte dei banchetti legati a riti funebri a scopo sacrale, non essendoci all'inizio degli edifici preposti, gli spettatori sedevano su sedili mobili, posti intorno al foro, e probabilmente da qui deriva la futura forma ellittica dell'anfiteatro. I circhi o gli stadi erano invece una sorta di portico a forma di anfiteatro o ippodromi a forma di anfiteatro, per lo più sia i circhi che gli stadi erano di forma ovale allungata. I primi anfiteatri furono edificati in legno e solo successivamente in pietra come il Colosseo, gli anfiteatri erano presenti non solo a Roma ma anche nelle varie colonie dell'Impero. Il popolo di Roma antica sia dai magistrati di età repubblicana che agli imperatori di epoca imperiale fino agli schiavi era appassionato ai giochi gladiatori e alle venationes. Sembra che i primi edifici adatti siano stati costruiti intorno al I sec. a.C. non si pensò ad edificarli prima in quanto l'origine dei giochi gladiatori era religiosa e venivano organizzati solo in occasione di onoranze funebri e spesso queste erano solo manifestazioni private, che solo successivamente divennero anche pubbliche, pertanto all'inizio per i giochi gladiatori venivano lasciati degli spazi nel Foro Romano, poi i giochi assunsero la dimensione di veri e propri spettacoli ai quali il pubblico accorreva volentieri, si sa che i primi anfiteatri dovevano essere stati in legno e solo successivamente in pietra. Furono gli imperatori della gente Flavia , Vespasiano, Tito, Domiziano, i quali eressero il Colosseo, la cui meraviglia è giunta a noi fino ad oggi.I Giochi a Roma, la Città di Roma , capitale dell'impero più grande dell'antichità, aveva edifici nei quali purtroppo lo sport era vissuto in maniera crudele e cruenta, i giochi erano condotti con il più assoluto disprezzo della vita umana. Attraverso le rovine degli anfiteatri, dei circhi e degli stadi di Roma possiamo vedere l'abilità e l'ingegno architettonico dei Romani. I giochi oltre ad essere una manifestazione religiosa, erano anche il modo in cui le masse ed il popolo veniva intrattenuto e distratto da problematiche più serie e importanti. Le Venationes, i Giochi dei Gladiatori l'origine di questi giochi risale al costume antico di sacrificare i prigionieri di guerra sulle tombe degli eroi, e successivamente si prese l'abitudine di far lottare i prigionieri tra di loro con l'intento di placare i Mani dei defunti, come se l'anima dell'eroe morto desiderasse sangue per vendicarsi e affinchè questo desiderio venisse soddisfatto venivano sacrificati attraverso il "gioco" i prigionieri, in modo che anche i vivi non avessero ad avere conseguenze pericolose se il desiderio di sangue non fosse stato appagato. Sembra che l'origine dei giochi gladiatori sia etrusca, gruppi di schiavi e di prigionieri di guerra erano obbligati a combattere fino alla morte, durante le onoranze funebri, gli antichi credevano che i morti fossero invidiosi e vendicativi nei confronti dei vivi, e quindi questa presunta ostilità andava in qualche modo placata. Questi riti passarono dal mondo etrusco al mondo lucano e poi a Roma, con rappresentazioni sempre più spettacolari. Secondo lo storico Livio i primi spettacoli gladiatori a Roma furono istituiti nel 264 a.C. a scopo funebre. I giochi legati alle onoranze funebri erano detti "Munera", in quanto erano un "munus" un dono, mentre quelli solo per fare spettacolo erano chiamati "ludi" e nel 105 a.C. i ludi divennero non più privati ma pubblici. Questi giochi potevano essere elargiti solo dalle personalità potenti di Roma, si ricordano i Munera di Gladiatori offerti da Augusto nel 6 a.C. in onore del genero Agrippa. I munera avevano inizio quando il corpo del defunto era collocato su un rogo , "bustum". Tali giochi si tenevano non solo a Roma ma anche nelle altre città dell'Impero, e vennero emesse anche delle leggi apposite chiamate "Leges Gladiatoriae" e successivamente i munera venivano celebrati anche per le nascite, le vittorie e le dediche ai monumenti. La prodigalità di questi giochi procurava all'offerente la simpatia delle folle. Questi spettacoli violenti non erano affatto graditi ai Greci che li bollarono come disgustosi. I Gladiatori erano riuniti in truppe, dette "familiae"e non dovevano girare armati per la città, il capo e proprietario dei gladiatori era detto "lanista", a questa figura si rivolegva l'editor, che bandiva i giochi per assoldare i gladiatori, i magistrati dovevano sorvegliare che venissero rispettate le leggi da parte del lanista e dell'editor. I giochi potevano essere gratuiti o a pagamento a seconda di chi era che li organizzava. I giochi venivano indetti per i motivi più disparati, per eventi pubblici e privati, o per la dedica ad un monumento, ad una basilica, ad un tempio, ad una statua, o per l'inaugurazione di Terme o di Anfiteatri, erano anche dedicati alle vittorie militari o per la salute dell'Imperatore e della sua famiglia. Quando i Gladiatori più bravi e più importanti si imposero per le loro gesta, i giochi erano a pagamento anche per dare entrate alle casse dell'Impero. I Gladiatori erano in genere persone condannate a morte e ritenute criminali, e il combattimento li esponeva a morte sicura. Oppure erano i condannati ai lavori forzati, che anzichè lavorare venivano destinati ad esibirsi nell'arena, naturalmente combattevano solo dopo essersi allenati in una scuola gladiatoria, in questo caso il forzato poteva combattere alla pari e poteva anche uscirne vittorioso, e se acquistava fama e gloria l'imperatore poteva anche affrancarlo e renderlo libero. Anche gli schiavi potevano essere venduti al lanista e diventare cosi dei Gladiatori. Le scuole gladiatorie erano una sorta di palestre e caserme nello stesso tempo, le più importanti scuole furono il Ludus Matutinus, il Ludus Dacicus, il Ludus Gallicus ed il Ludus Magnus. Nel Ludus Matutinus vi alloggiavano e si esercitavano i "venatores", che combattevano con le belve nei "venatoria", mentre le altre tre scuole o Ludus, probabilmente furono fondate all'epoca dell'Imperaore Domiziano ed in funzione dei giochi del Colosseo. Il Ludus Magnus era probabilmente la scuola più importante dove vivevano gladiatori esperti in varie specialità e di nazioni diverse. Il busto del gladiatore rimaneva scoperto per renderepiù rischioso il combatimento. Le "venatories" erano una sorta di battute di caccia, la prima venatio fu al Circo Massimo con gli Elefanti catturati ai cartaginesi in Sicilia nel 142 dal console Cecilio Metello, che non potendoli mantenere perchè il costo era troppo elevato, vennero offerti in spettacolo al popolo romano in una spettacolare caccia a lance e frecce. Da allora nacque la passione per le venatio e per i combattimenti tra gli uomini e le belve. Venivano importati animali e belve un pò ovunque dall'Impero, tra questi elefanti, iene, antilopi, gazzelle e forse anche l'orso, rinoceronti, ippopotami, coccodrilli, giraffe, tigri, cervi, tori, caprioli, lepri. Per la cattura degli animali si impiegavano le reti, fosse mimetizzate, e una sorta di Lazo. Con l'avvento del Cristianesimo a poco a poco questi giochi caddero in disuso in quanto ritenuti contrari alla nuova coscienza che si allontana sempre più dal paganesimo. Gli Anfiteatri di Roma Anfiteatro di Statilio Tauro (scomparso), Rione Campo Marzio, Roma, costruito nel 29 a.C. fu il primo anfiteatro permanente costruito a Roma, era nella zona meridionale del Campo Marzio, edificato da Tito Statilio Tauro, due volte console, generale e politico romano, a sue spese, purtroppo benchè in parte costruito anche in pietra oltre che di legno, venne distrutto nell'incendio del 64. Anfiteatro Castrense, Rione Esquilino, Roma, la datazione è incerta, forse fu edificato tra la fine del II secolo e la prima metà del III secolo, fu il secondo anfiteatro permanente di Roma, il nome deriva da castrum, ovvero da accampamento fortificato che nel periodo tardo imperiale significava anche la residenza dell'imperatore. Resti si trovano tra l'Esquilino, il Laterano e il Celio, nei pressi della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Era parte di un complesso che comprendeva un edificio termale, le Terme Eleniane, dal nome di Elena madre di Costantino, un circo e una grande aula sulle cui strutture sorge la attuale basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Questo insieme di edifici era chiamato Sessorium da sedeo ovvero sede, residenza, infatti era una residenza imperiale e l'anfiteatro era di proprietà privata dell'imperatore ad uso suo personale e della sua famiglia. La costruzione dell'anfiteatro castrense ebbe inizio sotto Settimio Severo ed ultimato sotto Eliogabalo. La forma è leggermente ellittica quasi circolare, il diametro è di 88 metri per 75,80 metri. La fondazione è in opera cementizia mentre le altri parti sono in opera laterizia. La facciata esterna era innalzata su tre ordini, oggi rimane visibile solo in parte il primo ordine in quanto l'edificio venne abbattuto sotto papa Paolo IV per motivi di fortificazione, il secondo ordine è appena visibile nel breve tratto di collegamento con le Mura Aureliane, la cavea è totalmente scomparsa. L'anfiteatro Castrense dopo pochi decenni dalla sua realizzazione venne incluso nella cinta muraria delle mura Aureliane. Anfiteatro Flavio il Colosseo, Rione Celio, prende il nome della gens Flavia che lo fece erigere, è nella valle del Colosseo già abitata dal VII -VI secolo a.C. che venne bonificata e con il tempo divenne una delle aree più abitate di Roma, il nome "Colosseo" derivava dalla presenza qui del colosso di Nerone, una enorme statua a lui dedicata, scomparsa, che faceva parte della Domus Aurea. Qui era il percorso della Via dei Trionfi che conduceva alla via Sacra e al Foro, il Colosseo venne edificato proprio nell'area ove un tempo c'era un lago artificiale voluto da Nerone, lago che si inseriva nei giardini della Domus Aurea, circondato da terrazze e portici, collocato nella naturale depressione del terreno tra il Colle Palatino e il Colle Celio e il Colle Oppio, e la punta del Palatino detta Velia (scomparsa negli anni trenta per far posto alla via dell'Impero). La scelta di quel particolare terreno che era appartenuto a Nerone, il tiranno, fu voluta dalla gens Flavia per ridare al popolo di Roma le terre che gli furono sottratte dalla gens Giulia. La stessa Domus Aurea venne abbandonata e su di essa Tito edificò delle terme pubbliche, in questo modo la Gens Flavia restituiva a Roma quanto Nerone le aveva tolto. Quando l'imperatore Vespasiano riuscì a 60 anni a vincere nel 69 d.C. le lotte per la successione alla morte di Nerone con gli altri 3 generali contendenti Galba , Ottone e Vitellio, appena nominato Imperatore e giunto a Roma ordinò la costruzione dell'anfiteatro, il futuro Colosseo. Sapeva che il popolo romano desiderava un luogo ove riunirsi e divertirsi, e questa costruzione sicuramente avrebbe portato a suo favore anche la benevolenza del popolo romano. Ad ogni modo la Gens Flavia cercava di prendere le distanze da quanto fatto da Nerone La gens Flavia non apparteneva alla casta patrizia, ma a quella dei cavalieri e quindi della ricca borghesia, mercanti divenuti più ricchi dei patrizi e saliti alle più alte cariche dell'Impero, e l'idea dell'anfiteatro nasce per soddisfare il bisogno del popolo di pane e divertimento. Il successivo nome dell'anfiteatro Flavio in Colosseo, derivò dall'avere li accanto la colossale statua di Nerone. Per costruire il Colosseo alto 56 metri, di cui 6 metri di fondamenta, fu impiegato il travertino proveniente dalle cave delle Acque Albule di Tivoli, grappe di ferro collegavano i blocchi tra di loro, il Colosseo è una delle tante testimonianze della enorme abilità edilizia dei Romani. Il Colosseo fu così il primo anfiteatro stabile di Roma. Il Colosseo iniziato da Vespasiano nel 69 d..C., proseguito da Tito, venne inaugurato da Domiziano nell'80 d.C. con spettacoli che durarono 100 giorni. In seguito ad un incendio, sotto Antonino Pio, nato del 138 e morto nel 161 d.C., si resero necessari i primi restauri, successivamente vi furono altri incendi, il più grave avvenne nel 217 d.C., tanto che nel 222 d.C. il Colosseo venne nuovamente inaugurato. Dopo il saccheggio dei Visigoti nel 410 d.C. il Colosseo rimase inutilizzato per anni, venne poi di nuovo restaurato sotto Onorio I e Teodosio II agli inizi del V secolo. Fu anche colpito da terremoti che ne peggiorarono il suo stato, e contemporaneamente con l'affermarsi del cristianesimo crebbe il disinteresse verso i sanguinosi e violenti spettacoli gladiatori che vennero definitivamente aboliti da Valentiniano III nel 438 d.C. A partire dalla fine del IV secolo d.C. fino al Medioevo e al Rinascimento, iniziarono le spoliazioni della zona e il Colosseo servì da cava per i materiali edilizi, e agli inizi del XII secolo la famiglia dei Frangipane vi impiantò un palazzo fortificato. A causa del martirio dei cristiani, che le fonti dicevano essere stati uccisi durante i giochi, il luogo acquistò una sacralità e divenne la sede delle edicole della Via Crucis. I primi seri restauri dell'area si ebbero nell'Ottocento, e si procedette anche a mettere degli speroni in laterizio di rinforzo alla struttura. L'anello esterno del Colosseo è alto quasi 60 metri, l'asse maggiore è lungo 188 metri, mentre il minore è lungo 156 metri. L'anello esterno del Colosseo in travertino è suddiviso in 4 piani sovrapposti, i primi 3 piani hanno arcate inquadrate da semicolonne che sono tuscaniche al primo piano, ioniche al secondo e corinzie al terzo,il quarto piano è un attico cieco suddiviso da lesene corinzie definite da scomparti con finestre quadrate. Sopra, sporgono le mensole che servivano per fissare i pali di sostegno del velario, che serviva per ripararsi dal sole. Gli spettatori accedevano all'interno dalle arcate del pianterreno che erano numerate, mentre non lo erano le entrate dell'asse minore riservate alle autorità e quelle dell'asse maggiore destinate ai gladiatori. Il settore più basso era riservato ai senatori e arredato con sedili in pietra, sono ancora visibili le iscrizioni sui posti e i nomi incisi dei destinatari, mentre gli altri posti erano divisi secondo il ceto sociale e il gruppo etnico di appartenenza. Il secondo settore era riservato ai cavalieri e alla plebe, terzo e il quarto settore era una struttura con gradinate in legno. Probabilmente le donne che godevano di scarsa considerazione sociale sedevano nell'ultimo settore più alto. E' probabile che il Colosseo potesse contenere 50 mila persone. I sotterranei del Colosseo erano nascosti da un tavolato in legno dell'arena, il termine arena derivava dal fatto che veniva sparsa sul tavolato della fine sabbia di colore giallo, la stessa sabbia veniva sparsa anche sulla strada che avrebbe percorso il corteo trionfale per evitare che i cavalli scivolassero, e proprio nei sotterranei erano ospitati gli animali dedicati al combattimento, e vi erano anche speciali macchine atte a sollevare i complessi apparati scenici. Il corridoio ipogeo posto sull'asse centrale del Colosseo, proseguiva ad est fino al "Ludus Magnus", mentre a sud vi era un'altra galleria che permetteva all'imperatore di accedere al palco d'onore. Per proteggere gli spettatori, quando le gare erano con animali feroci, veniva collocata intorno all'arena una forte rete metallica di maglia dorata, che inframmezzava tra le maglie zanne di elefante rivolte verso le belve, e alla sommità vi erano dei rulli d'avorio posti orizzontalmente in modo da ruotare, cosi da impedire alle belve di servirsene come punti di appoggio per scavalcare la rete. Gli "Ipogei" erano i locali che si trovavano al di sotto dell'arena locali che ospitavano quanto necessario allo svolgimento degli spettacoli e alla manutenzione dell'anfiteatro. Il Ludus Magnus Rione Monti, i ruderi si trovano tra via Labicana, piazza del Colosseo e via San Giovanni in Laterano, era la più grande caserma per i Gladiatori esistente a Roma, vi è in luce solo una piccola parte, con una forma semiellittica sembra un piccolo anfiteatro, tutto intorno alla cavea vi era un portico dove si aprivano le celle dei gladiatori, che qui vivevano in prigionia e si allenavano. Il Ludus Magnus fu edificato da Domiziano e restaurato da Traiano, sulla piazza oltre al Ludus Magnus, vi erano altre 3 costruzioni, il "Ludus Matutinus" per gli addetti alla caccia delle fiere, il "Ludus Dacicus" ed il "Ludus Gallicus" che si distinguevano rispettivamente per la provenienza dei gladiatori o dalla Dacia o dalla Gallia. Vi erano anche i "Castra Misenatium" dove risiedevano i marinai della flotta di Miseno addetti alla manovra del velario, il "Sanitarium" dove venivano curati i gladiatori feriti, lo "Spoliarium" dove si raccoglievano i cadaveri, l'"Armamentarium" dove era il deposito delle armi, ed il "Summum Choragium" che era il magazzino delle macchine sceniche. Gli anfiteatri di Roma : Anfiteatro Flavio il Colosseo (Rione
Celio)
Anfiteatro Flavio il
Colosseo Rione Celio Roma
Colosseo Anfiteatro Flavio, Rione Celio, Roma, foto Anna Zelli Scalinate del Colosseo Anfiteatro Flavio Rione Celio Roma Scalinate del Colosseo Anfiteatro Flavio, Rione Celio, Roma, foto Anna Zelli Fotografie Ludus Magnus Rione Monti Ludus Magnus, Area Archeologica via San Giovanni in Laterano, Roma, foto Anna Zelli Anfiteatro Castrense Rione Esquilino Roma
resti dell' Anfiteatro Castrense, rione Esquilino, foto Anna Zelli Anfiteatro di Statilio Tauro scomparso Rione Campo Marzio Roma
Anfiteatro di Statilio Tauro, era a Campo
Marzio,
Anfiteatri
Circhi e Stadi Obelischi Teatri a Roma : foto e informazioni
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