ROMA QUADRATA GUIDA TURISTICA ROMA INFORMAZIONI STORICHE ARTISTICHE TURISTICHE FOTO ANNA ZELLI www.annazelli.com
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roma quadrata guida turistica di roma informazioni storiche artistiche turistiche foto a cura di anna zelli Guida Turistica di Roma Informazioni Storiche Artistiche Turistiche Culturali Foto di Roma Arte Cultura Novità Idee sito web di informazione culturale artistico turistica di Roma Roma Quadrata Palatino Roma quadrata, le origini della città di Roma, nonostante tutte le notizie storiche, per la mancanza di resti consistenti, rimane ancora avvolta dalla leggenda, non ci è dato sapere in che modo il popolo latino diede origine alla città di Roma, scarsi sono i ritrovamenti sul colle Palatino che ci testimoniano della prima fase di sviluppo della città di Roma e quindi non si può stabilire esattamente il perimetro delle mura e le porte che qui si aprivano nel recinto difensivo della prima Roma Quadrata. Resti sul Palatino hanno permesso di dare una buona approssimazione della data di fondazione della città di Roma, ma sono inadeguati a consentirci di capire le circostanze che favorirono l'affermarsi a l'ascesa del popolo latino. I reperti archeologici più importanti consistono nel ritrovamento di tre capanne fatte di massi in base di tufo, una tomba posta sotto la Casa di Livia, una casa a capanna detta "casa di Romolo", e 3 cisterne arcaiche ben conservate. La datazione di questi reperti risale al IX - VIII secolo a.C. confermando la datazione della fondazione di Roma intorno all'VIII secolo a.C. I Latini si stanziarono sul Palatino organizzandosi in una città-stato simile alle città stato greche. Il colle Palatino con i suoi fianchi scoscesi ed a picco era circondato dalla piana paludosa del Velabrum che si estendeva oltre che alla base del colle Palatino, anche alla base del colle Quirinale e del colle Campidoglio, fino alla valle del Foro e al lago Curtius. Il Palatino dominava la pianura che poi divenne il Foro Boario, dove si svolgevano i commerci e il passaggio sul fiume Tevere presso l'isola Tiberina, e divenne pertanto il luogo ideale per il traffico fluviale e per i commerci tra l'Etruria ed il sud. Il Palatino per la sua conformazione era agevolmente difendibile dagli attacchi nemici. Qui sorse la fortificazione detta quadrata per la forma trapezoidale del colle Palatino, il cui nome Palatino deriva forse dalla dea Pales, mentre il nome di Roma deriva forse da rumon che significava fiume. Romolo fondò Roma secondo un antico rituale etrusco, nel quale per fondare una città si tracciava un solco per segnarne i limiti, sollevando l'aratro quando si voleva lasciare una porta, vi gettava poi della terra all'interno dell'area e vi si impiantava una fossa e poi un muro. Intorno alle mura correva il Pomerium che in origine era una linea sacra che delimitava le costruzioni della città, oltre il quale iniziava l'ager publicus. In seguito il pomerium indicò una striscia di terra al di qua e al di là delle mura, da pone muruos e circa moenium, consacrata agli auguri, nella quale non si poteva coltivare, nè fabbricare, nè seppellire i morti. Per allargare la cinta delle mura non era necessaria nessuna legge speciale mentre per aumentare la linea del pomerium occorreva aver aumentato il territorio dello stato romano di una nuova regione. Le mura della Roma quadrata avevano la lunghezza di 1, 500 km circa, e forse le porte erano quattro. La Roma quadrata comprendeva del colle Palatino il mons Palatium e il mons Cermalus. Il percorso delle mura della Roma Quadrata era lungo circa un chilometro e mezzo: andava dalla basilica di Sant'Anastasia al Palatino, all'incirca all'incrocio tra le odierne via dei Cerchi e via di San Teodoro, lungo il lato meridionale del Palatino fino alla chiesa di San Gregorio, piegando poi verso l'Arco di Costantino, quindi verso l'Arco di Tito e la basilica di Santa Francesca Romana per ricongiungersi poi al tracciato dell'odierna via di San Teodoro e scendere per il Velabro fino alla chiesa di Santa Anastasia. Le estremità erano segnalate da altari: l'ara massima di Ercole invitto nel Foro Boario, l'ara di Conso nella valle del Circo Massimo, il santuario dei Lari ai piedi della Velia e le Curiae Veteres sull'angolo nord-orientale del Palatino, questi confini della Roma Quadrata, sfruttavano la naturale conformazione del colle Palatino e non necessitavano in alcuni tratti di alcun muro. La cinta muraria della Roma quadrata che la cingesse completamente o solo a tratti, doveva certamente avere delle porte d'accesso, ma non si hanno notizie certe in proposito, né sul numero, tre o quattro, né, tanto meno, sui nomi. Le ipotesi più accreditate, sono suggerite da Varrone, il quale parla di una Porta Mugonia, di una porta Romana o Romanula, di una porta Januaria, Janualis o Trigonia, e di una porta Ferentina. Porte della Roma Quadrata
Porta Mugonia
posizionata nei pressi dell'arco di Tito, così
chiamata per il muggire dei buoi che la
attraversavano per andare ad abbeverarsi al
fiume Tevere. Porta Januaria o Janualis o Jani Gemini o Trigonia situata allo sbocco dell'Argiletum nel Foro Romano, la cui ubicazione è assolutamente incerta, ma se la Mugonia forse era verso il colle Velia, cimitero della città e via di transito verso l'Esquilino e il Viminale, si ritiene che questa porta si dovesse aprire verso il Velabro, consentendo quindi l'accesso al Tevere, che rappresentava un'importantissima via di transito commerciale sia sul fiume Tevere che verso il mare. Questa porta, la Trigonia, probabilmente consentiva un ulteriore accesso al colle Querquetulano, il Celio e quindi verso il territorio dei Latini. Alcuni studiosi ritengono che fosse proprio la Trigonia, o comunque si sia chiamata, ad aprirsi verso il Celio, all'altezza della chiesa di San Gregorio. Porta Ferentina, che dava anche un accesso al Tevere, menzionata da Plutarco, quando Romolo, in seguito ad una grave pestilenza che aveva colpito la città di Roma, procedette alla sua purificazione con sacrifici espiatori, che si celebrarono presso questa porta, che conduceva alla selva ferentina ai piedi dei Colli Albani. Porta dedicata alla Magna Mater Cibele, di cui non si conosce il nome. Porta chiamata Scale Caci presso il Foro Romano. Porte Mura di Romolo : Roma Quadrata
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Mura di
Romolo - Porte Mura di Romolo
Mura di Romolo
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