Torri nella zona di via Sant'Antonio, Viterbo centro, storico :
lungo la via ci sono la Torre di Messer
Braimando e la Torre Ospizio dei
Pellegrini. vedi
Torri di Viterbo centro storico.
Torre di Messer Braimando,
via
Sant'Antonio, Viterbo, La struttura di questa
torre è a pianta quadrata, si trova nei pressi
della chiesa dii Santa Maria della Carbonara.
Questa torre e il
campanile della Cattedrale di
San Lorenzo, sono le uniche due torri scampate
alla distruzione cui vennero sottoposte dall'ira
dei viterbesi nel 1244. I seguaci di Federico II
si erano asserragliati all'interno delle torri,
ed i viterbesi li cacciarono e distrussero quasi
tutte le
torri. In uno statuto del 1251, si vietava ai
viterbesi di edificare torri che superassero
l'altezza della torre di Braimando, chiamata
anche Bramante o Bramando. I Bramante
avevano dei possedimenti tra il
Castello di San
Lorenzo e la valle Faul. Nel 1472 la costruzione
era in uno stato di degrado, sconnesa, solcata
da crepe e con le pietre sconnesse. I nuovi
proprietari, Nunzio, prete Valentino e Lorenzo
figli di Paolo detto l'Arciprete, si rivolsero
al prefetto per demolire il manufatto, ma
Raniero Gatti, si oppose ritenendo le torri vanto
ed orgoglio della città di Viterbo. Nel 1506 il
bene venne annesso al contiguo palazzo di
proprietà dei Tignosini Commendatore degli
Ospedali di Viterbo. Nel 1588 la proprietà per
testamento passò a Francesco Maria Tignosini di
Bartolomeo. Nel 1646 la proprietà passò
alla figlia Selvaggia Tignosini di Bartolomeo,
che sposò Presenzio Alemanni di Ortensio di
Bagnoregio. Furono fatti lavori per
modificare gli ambienti ed il contiguo orto. Non
essendoci eredi il bene passò a Filippo
Franceschini fu Lorenzo, il quale concesse in
locazione la torre, la dimora ed il giardino che
divenne orto della cera. Nel 1764, Anna Maria
Massi figlia del fu Domenico , portò in dote
questo bene descritto per la presenza di un muro
verso il Seminario che unisce dalla Torre fin
dentro casa, una mezza torre che aveva la sua
base dalla stalla e dall'orto , il cui
tetto era da rifare , le travi di legno
fradice,con una stanza non utilizzabile, una
piccionaia e un piccolo fienile.Poi passò alla
famiglia Oddi, oggi appartiene della Diocesi di
Viterbo.
Palazzo Oddi,
oggi appartiene alla
Diocesi di Viterbo,
insiste sul ponte San Lorenzo,
Viterbo, il palazzo Oddi si congiunge al
ponte San Lorenzo e
da qui si osserva la torre Bramante o di Messer
Braimando che insiste sulla sottostante via
Sant'Antonio. La famiglia Oddi, divenne
proprietaria di questi beni, la torre , e il
palazzo, nella seconda metà dell'800. provvide
ad abbattere l'antico palazzo , lo fece
ricostruire, mantenendo la torre di Braimante
nel suo assetto originario.vedi
Famiglia Oddi.
Torre all'Ospizio dei Pellegrini, via
Sant'Antonio, Viterbo, centro storico, si trova di
fronte alla facciata di palazzo Farnese è una torre inserita in
mezzo ad altre costruzioni, riveduta in epoche diverse,
presenta due tetti e due comignoli, aperture in forma rettangolare e
triangolare nella parte superiore,rivestita su tre lati da
mattoncini, probabilmente fu utilizzata come piccionaia, sul lato
opposto di questa torre c'era l'ospizio dei Pellegrini.
Palazzetto ex Ospizio dei Pellegrini,
via dei Pellegrini 6, Viterbo, un tempo era un ospizio per i
pellegrini, oggi sul piano strada c'è un locale di ristorazione.
Epigrafe a Via dei Pellegrini, Viterbo, da
piazza del Gesù va a
piazza della Morte. Interessante un'epigrafe
che si trova in prossimità di piazza della
Morte.Sulla facciata
dell’edificio, all’inizio di via dei
Pellegrini, venendo da piazza della
Morte, via San Lorenzo, sul lato sinistro, dopo un
locale di ristorazione, vi è un’ epigrafe
probabilmente dell’XI secolo,che ricorda la fondazione di un
ospedale per pellegrini voluta dai
coniugi Guido e Diletta, che donarono la loro casa al clero di
Viterbo. Tradotta, l'epigrafe recita : “Io Guido, insieme a Diletta
mia moglie, per la redenzione dell’anima nostra, dei nostri genitori
e di tutti i fedeli, dono questa casa perché possa essere ospedale
per pellegrini, con ogni sua possessione, ai servi dei servi di Dio,
in eterno e senza alcuna condizione. Nessun vescovo o abate, o altra
persona, abbia potere di asportare alcunché da questo luogo, né ne
disponga, senza il parere di tutti i religiosi e i laici, maggiori e
minori, di questa città. Se qualcuno vorrà fare diversamente, sia
maledetto da Dio onnipotente, dalla beata sempre Vergine Maria, dai
santi angeli e apostoli e da tutti i santi, e sia condannato insieme
con Giuda, Pilato, Anna, Caifa, Datian, Abiron, Erode e tutti coloro
che al Signore Iddio dissero: "Sta lontano da me". Così sia. .
Ordiniamo inoltre a chi possiede questa casa di onorare secondo le
proprie possibilità i giorni dedicati alla Santa Vergine Maria e a
San Giovanni Evangelista”.
Foto ed informazioni delle Torri in zona via Sant'Antonio Viterbo
Fotografie ed Informazioni delle Torri a via Sant'Antonio Viterbo centro
Torri a Via Sant'Antonio,
Viterbo
Mappa via Sant'Antonio Viterbo centro
storico
mappa
via
Sant'Antonio,
Viterbo
Via Sant'Antonio
Via Sant'Antonio, Viterbo, informazioni turistiche e
foto a cura di Anna Zelli
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