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colle celio guida turistica di roma informazioni storiche artistiche turistiche foto a cura di anna zelli arte e cultura novità idee Guida Turistica di Roma Informazioni Storiche Artistiche Turistiche Culturali Foto di Roma Colle Celio il colle Celio, mons Caelius, è uno dei sette colli di Roma, inserito nel perimetro di Roma già ai tempi di Romolo, fondatore di Roma, appare più che altro come una dorsale collinare, lunga 2 chilometri e larga quasi 500 metri, una sorta di pianoro che si stacca dall'Esquilino, dal Viminale e dal Quirinale. Il colle è menzionato nel Septimontium, e faceva parte della Suburana, nella suddivisione serviana. In epoca Augustea faceva parte della "regione Caelimontium", era la seconda delle 14 regioni augustee (la zona tra il Laterano e porta Maggiore venne invece inclusa nella V regio Esquiliae, da Augusto, anche se fisicamente faceva parte del colle Celio). Era chiamato Querquetulanus, per la presenza di alberi di querce, in seguito il colle venne chiamato Caelimontium, forse dal nome del re etrusco Caelius Vibenna, che lo conquistò ai tempi di Tarquinio. Benchè il colle facesse già parte di Roma in tempi antichi, rimase a lungo fuori del "pomerium" e marginale alla città, e proprio per questa sua collocazione il colle Celio fu la sede di santuari di divinità straniere, culti religiosi, che con la pratica della "evocatio" venivano trasferiti a Roma dalle città sottomesse, ne è un esempio il tempio di Minerva capta (progioniera), culto portato a Roma nel 241 a.C. dalla distrutta città di Falerii, e l'antichissimo sacello di Diana, che si trova al di fuori delle mura Serviane. Sulla via Celimontana vi sono anche i resti di antichi sepolcri. Il colle Celio, nell'ultimo periodo della Repubblica fu sede di lussuose dimore e ville di persone facoltose, tra queste la villa di Mamurra, comandante del Genio Militare insieme a Cesare, che come ci racconta Plinio, fu il primo a rivestire di marmo le pareti della villa, e che per primo la decorò con colonne di marmo lunense e cipollino. Qui vi erano anche delle Insulae, case della plebe, che sorgevano prospicenti all'Esquilino e alla valle del Colosseo. Anche in epoca Imperiale il colle Celio mantenne la sua vocazione di zona residenziale, con ville importanti come quelle dei Pisoni, dei Domizi (fu qui che nacque Marco Aurelio), e dei Severi. Il Sessorium era la villa imperiale degli ultimi dei Severi, che fu anche la residenza di Elena la madre di Costantino. Nel IV secolo vi furono edificate le ville dei Valeri e dei Simmaci. Qui si trovavano i grandi acquedotti dell'Acqua Marcia, dell'Acqua Giulia e dell'acqua Claudia. Nella parte extraurbana del colle in corrispondenza della Basilica di Santo Stefano Rotondo sorsero i "castra peregrina", diverse caserme per le truppe di stanza nella capitale: costruiti in epoca Traianea, e restaurati più volte nei secoli successivi. Nei pressi della antica Villa dei Valerii (domus Valeriii), si trovava la sede della V coorte dei "vigili", un corpo istituito nel VI d.C. da Augusto a Roma per assicurare la vigilanza notturna delle strade e proteggere la città dagli incendi. In un possedimento della famiglia dei Laterani, Settimio Severo, tra il 193 e il 197, fece edificare di fronte alla vecchia caserma costruita sotto Traiano. i "Castra Nova Equitum Stringularium",una caserma per il corpo dei cavalieri della guardia imperiale. Successivamente Costantino sciolse il corpo militare e l'area del Laterani, venne adibita alla edificazione della Basilica che poi divenne la Basilica di San Giovanni in Laterano. Nel 410 il colle fu devastato da Alarico, e rimase spopolato a lungo, l'unica zona abitata rimase l'area dei Laterani, i quali nella grande proprietà terriera avevano fatto edificare la Basilica e le "fabbriche di San Giovanni", e fu qui che fino al 1305 vi era la sede dei Papi. Poi il colle venne utilizzato come luogo dove reperire materiale edilizio di pregio, a danno di quello che restava dell'antico patrimonio artistico e architettonico. Dal Vi secolo la zona fece parte della "regione ecclesiatica" e chiamata "Laterano", nome, sempre derivante, dalla presenza in quell'area, della Basilica di San Giovanni in Laterano. Sempre in questa zona si trovavano delle costruzione chiamate "xenodochia" per la accoglienza e la assistenza dei pellegrini, e vari "tituli", che erano luoghi di culto cristiani, in case private, tantè che le nuove chiese sorgeranno proprio in corrispondenza di questi antichi "Tituli" come la chiesa di Santi Giovanni e Paolo, dei Santi Quattro Coronati, di Santa Maria in Domnica, di Santo Stefano Rotondo, di San Giovanni a porta Latina, di San Gregorio, di San Tommaso in Formis, e di San Sisto Vecchio. Sempre sul colle Celio, vi erano monasteri, orti, e Torri di famiglie nobili importanti, Ma nel 1084, vi fu il "Sacco di Roma", la città subì 3 giorni di devastazioni, tra le milizie del Papa Gregorio VII e dell'Imperatore Enrico IV, guerra scatenata dalla lotta per le investiture, infatti nel 1083 le truppe di Enrico IV occuparono Roma costringendo il Papa a rifugiarsi a Castel Sant'Angelo, allora il papa chiamò in suo soccorso il re dei Normanni Roberto il Guiscardo, che nel 1084, superate le mura aureliane mise a ferro e fuoco la città, con un saccheggio sfrenato, le zone maggiormente depredate furono quelle tra il Colosseo, l'Aventino, il Laterano e l'Esquilino, furono saccheggiate e distrutte le Basiliche di San Clemente, dei Santi Quattro Coronati, e dei Santi Giovanni e Paolo. A seguito di questa devastazione la zona rimase a lungo disabitata, preferendo la popolazione abitare nei pressi di Castel Sant'Angelo, più vicini alla fortezza della Mole Adriana e del Vaticano. E fu proprio a causa del sacco di Roma, per l'isolamento del Laterano, che la sede papale venne spostata sul Mons Vaticanus. (a margine : Papa Gregorio VII fu poi costretto, a causa di tanto orrore, dalla popolazione inferocita a fuggire e morirà a Salerno tenuto in prigione proprio dal Guiscardo, e qui morirà nel 1085). Nel XII secolo la zona fece parte della "Regio Montium" che si estendeva fino al Quirinale. Nel XVI secolo venne definitivamente distrutto del Colle Celio, quanto era rimasto, per gli imponenti lavori di livellamento del terreno che doveva ospitare nuove ville che sorsero lungo la dorsale tra San Gregorio e Santa Croce, si salvarono solo i conventi e le zone circostanti il Laterano. In epoca settecentesca il colle Celio era pieno di ville e giardini, ricco di collezioni d'arte antica, fu qui infatti qui che venne rinvenuto l'Antinoo, nelle fondamenta della scomparsa Villa Casali. Attualmente il colle, che fa parte dell'omonimo Rione Celio istituito nel 1921, ha perso definitivamente l'aspetto campestre, proseguendo però la sua antica tradizione assistenziale e militare con l'edificazione dell'Ospedale Militare del Celio e del vecchio Ospedale Lateranense (oggi Ospedale San Giovanni). Fotografie del Colle Celio Colle Celio, foto Anna Zelli Fotografie stampe d'epoca del Colle Celio
Veduta del
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