Mons Vaticanus Colle Vaticano (Roma) sito web: www.annazelli.com
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Monte Vaticano, mons Vaticanus, o colle Vaticano, fa parte della Città del Vaticano, si trova accanto al colle Gianicolo ed è di dimensioni molto più piccole, è separato dal colle Gianicolo dalla piazza San Pietro ed isolato nel suo lato sud dalla valle del Gelsomino che oggi è attraversata da via Gregorio VII e a nord dalla valle dell'Inferno e dalla Balduina. Ad ovest il colle Vaticano si congiunge con le alture chiamate Monti di Creta la cui dorsale è percorsa dalla via Aurelia Nuova. I toponimi di valle dell'Inferno, Monti di Creta e via delle Fornaci si riferiscono alla attività di estrazione dell'argilla per ricavarne materiali da costruzione e mattoni, attività che si protrasse in questa zona per più di 20 secoli. Fino al 1920 la zona era caratterizzata dai lunghi camini delle fornaci, e l'ultima fornace a chiudere fu la fornace Vieschi chiusa nel 1961 visibile sebbene abbandonata lungo la via Baldo degli Ubaldi. Il colle Vaticano è un colle poco visibile a causa degli enormi sbancamenti che sono stati eseguiti a partire dal XVI secolo per l'edificazione della Basilica di San Pietro. Il profilo del colle è stato mantenuto all'altezza dei palazzi Vaticani nella zona del complesso del Belvedere. Il nome di Vaticanus era in relazione a Vaticinum, in quanto questo, in epoca romana, era il monte dei vaticini. Il colle Vaticano, si trova alla destra del fiume Tevere a nord del colle Gianicolo e la basilica di San Pietro fu costruita proprio ai margini di questo colle e sulla piana alluvionale del Tevere chiamata ager Vaticanus. Come il Giancolo anche il Colle Vaticano fu considerato in epoca romana, come margine periferico e non integrato con la città di Roma. Nel 45 d.C. la zona intorno al Vaticano era considerata insalubre, tanto che Plinio il Vecchio la considerava un "postaccio" infestato di zanzare. La prima iniziativa di bonifica della zona si deve ad Agrippa Maggiore, e la sua integrazione con il tessuto urbano di Roma si deve a Caligola e a Nerone; Nerone vi edificò un circo privato circondato da ville e giardini chiamato Circo Vaticano o circo di Caligola e Nerone. Il colle Vaticano era il colle sacro alla Cristianità, per le molte vicende ad esso legate. Anticamente il nome della pianura che si estendeva sotto il colle Vaticano, detto anche mons Vaticanus, era l'ager Vaticanus, successivamente con il solo nome di Vaticanus si designò anche il colle Vaticano, e il nome fu esteso anche al Gianicolo fino alla Porta San Pancrazio e a Monte Mario, tutti questi colli vennero indistintamente chiamati Mons Vaticani. Oggi con i nomi Mons Vaticanus ed Ager Vaticanus si designano per il primo la zona dove sorge la Basilica di San Pietro e la Città del Vaticano e per il secondo la via della Conciliazione e il rione Borgo. Secondo Festo il nome "Vaticano" ebbe origine dai Vati che incitarono i Romani a cacciare gli Etruschi dal colle, mentre secondo Varrone era la sede del dio dei Vagiti, mentre per Gellio il nome derivava dai vaticini che si ricavavano all'osservazione del volo degli uccelli. sorgeva nella zona dove oggi si trovano la Basilica di San Pietro e la Città del Vaticano, detto Circo di Caligola e poi Circo di Nerone fu fatto edificare da Caligola, della gens Giulio Claudia, nel 37 d..C. ,il quale si fece costruire un circo all'interno dei giardini ereditati dalla madre Agrippina, gli Horti Agrippinae; posti sulla riva destra del Tevere, nell'Ager Vaticanus, vasta pianura oggi occupata dalla basilica di San Pietro, dal rione Borgo, dal rione Prati e da via della Conciliazione. Il circo era ornato dallo stesso obelisco che oggi si trova a piazza San Pietro e chiamato Obelisco Vaticano. Si deve a Caio Papilio Eraclea il primo contributo alla esatta localizzazione del Circo di Caligola che si desumeva da una iscrizione posta sul sepolcro del Vaticano, in quanto proprio Caio Papilio Eraclea istruiva gli esecutori testamentari di porre il sepolcro Vaticano presso il circo, ed il suo sepolcro venne alla luce nella parte più orientale del sepolcreto. In passato si pensava che il Circo di Caligola, poi Circo di Nerone, fosse tutto sotto la Basilica di San Pietro, ma studi più recenti ne hanno individuato l'esatta collocazione. Si vide infatti che sul lato nord del circo le sepolture erano contemporanee al circo stesso, mentre le sepolture su lato sud sorsero quando ormai il circo era in disuso. Si è inoltre desunta la lunghezza del circo di quasi 500 metri, il che lo colloca come circo più grande dei Circhi esistenti a Roma e la curva del circo era posta orientativamente nel punto dove sorgeva la Chiesa di Santo Stefano degli Abissini, dato che dietro la chiesa il terreno saliva con una certa pendenza. L'esame stratigrafico dell'arena ha rivelato sul fondo la presenza di una massiccia base seguita da uno strato assorbente di ceneri e carbone e poi uno strato di drenaggio di ghiaia e argilla infine un manto sottile di sabbia gialla. Questa composizione stratigrafica dell'arena si è rivelata essere simile a quella del Ludus Magnus, per cui si stabilì che questo doveva essere per i Romani lo standard per preparare l'arena di un circo o l'arena di un anfiteatro senza ipogei ovvero sotterranei. Il ritrovamento più significativo fu la scoperta del muro delle "carceres" che era il lato orientale più corto del Circo e trovato sotto la via del Sant'Uffizio oltre il colonnato del Bernini, muro che risulta essere maggiore del Circo di Massenzio. Questo muro venne rinvenuto con esattezza tra la via del Sant'Uffizio e piazza Pio XII, il muro era fatto in laterizio e la parte convessa rivolta verso l'attuale via della Conciliazione. Sembra che benchè il Circo di Caligola fosse di dimensioni enormi, in realtà non era di uso pubblico, in quanto come narrano Seneca e Burro sembra che il Senato avesse vietato a Nerone di esibirsi in pubblico e di esternare la sua passione circense solo nel Circo Vaticano. Tali notizie sono state confermate dal fatto che non sono stati mai rinvenuti resti di gradinate nella zona, che di solito erano presenti nei circhi pubblici di età imperiale dove i posti erano anche numerati, pertanto i sedili degli spettatori occasionali nelle esibizioni private presumibilmente erano dei sedili di legno solo per pochi spettatori che sono andati distrutti nel tempo. Fotografie Colle Vaticano mons Vaticanus Roma mons Vaticanus colle Vaticano, Roma, foto Anna Zelli I Sette Colli di Roma informazioni e foto Torna Rioni di Roma - Guida Turistica di Roma - Itinerari Turistici di Roma Rioni di Roma - Guida Turistica di Roma - Itinerari Turistici Roma Torna Colli e Monti di Roma - Sette Colli di Roma - Città del Vaticano Contatti
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