Colle Gianicolo mons Janiculus mons Janiculensis (Roma) Colli e Monti di Roma sito web: www.annazelli.com
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Colle Gianicolo, mons Janiculus o mons Janiculensis, sembra sia stato il luogo dei primi insediamenti i quali da qui si spostarono sul Palatino per fondare Roma. Il nome è legato al culto di Giano, dio degli inizi che qui avrebbe regnato insieme alla alla ninfa Camese o Camesene per accogliervi Saturno fuggiasco e assegnargli poi il Capitolium. Il Gianicolo è il colle più alto dei sette colli tradizionali di Roma, e segnava il confine della città oltre il quale iniziava l'ager Etruscus, territorio dominato da Veio, colle occupato dagli etruschi già a partire dal V secolo a.C. Roma considerava il Gianicolo lontano ed estraneo alla città, solo intorno al I secolo a.C. in età tardo repubblicana iniziarono a sorgervi alcune ville suburbane e tra queste gli Horti di Cesare e la villa di Marziale, villa di Marziale che in realtà era sulla dorsale di Monte Mario, in quanto in età classica si intendeva per Janiculum tutta la dorsale occidentale dei colli di Roma compresa da Monteverde a Monte Mario. Il Gianicolo è definito ad ovest dalla valle in cui scorre la via delle Fornaci, a nord dal Borgo Santo Spirito, a est da via della Lungara, dalla parte in piano dell'Orto Botanico, dalla salita di San Pancrazio che in antico conduceva alle regioni dell'Etruria. Le pendici del colle Gianicolo sono delimitate da via Goffredo Mameli e da via Dandolo che si trovano alle spalle del Ministero della Pubblica Istruzione, ed è qui che si intravedono le mura di Urbano VIII e da qui si dirama nella zona che si chiama Monteverde tra Porta San Pancrazio e l'Arco dei Quattro Venti di Villa Doria Pamphili dove si biforcano la antica via Aurelia e la antica via Vitellia, punti di congiunzione tra il colle e le altre alture di Roma. In epoca imperiale il colle Gianicolo fu attraversato dagli acquedotti Alsietino e Traiano. L'acquedotto Traiano sarà fondamentale per la zona in epoca medioevale, quando dopo la distruzione degli acquedotti di Roma ad opera di Totila, nella guerra greco gotica del 547, il condotto venne più volte riadattato dai pontefici divenendo essenziale per il rifornimento idrico con varie diramazioni per l'area del Vaticano e la Basilica di San Pietro. Già in età Traianea, dall'alto colle vi era la discesa dell'acqua attraverso un lungo percorso prossimo alla attuale via Garibaldi che alimentava numerosi molini che furono ripristinati nel 1612 quando venne istallato il nuovo acquedotto dell'Acqua Paola che riprendeva l'antico tracciato dell'Acquedotto di Traiano. Il colle anche in epoca Medioevale rimane poco abitato incluso alla città solo da una piccola parte della cinta muraria Aureliana nella parte compresa tra porta San Pancrazio, Villa Sciarra e Sant'Onofrio e la chiesa di San Pietro in Montorio, luogo quest'ultimo nel quale si vuole sia avvenuta la crocefissione dell'Apostolo Pietro che le fonti ci dicono sia stata martirizzato"inter duas metas", cioè tra le due metae a forma di piramide che delimitavano gli estremi della spina del circo di Nerone ai Prata Neronis in Vaticano, una era la metae a piramide di Caio Cestio detta Meta Remi, e l'altra era la Meta Romuli, che fino al Cinquecento sorgeva su via della Conciliazione all'altezza dell'Auditorium. Questo punto del Gianicolo, posto tra le due piramidi divenne meta di pellegrinaggi, ed è in questo periodo che si perde la memoria dell'antico nome originario del colle come Janiculum e si diffonde il nome di Montorio, da Mons Aureus a Monte D'Oro, sembra dovuto al colore giallo della sabbia e della argilla di cui sarebbe composto il monte. In epoca rinascimentale Baldassarre Turini si fa edificare una villa destinata agli otia su progetto di Giulio Romano che passerà poi alla famiglia Lante, è una piccola villa, molto bella e che oggi ospita la sede dell'Institutum Romanorum Finlandiae. Il Gianicolo avrà il suo splendore solo dopo l'insediamento dell'Acqua Paola nel 1612, con l'edificazione di ville che sorgeranno non lontane dalla spettacolare fontana mostra dell'Acqua Paola che è l'emblema del colle Gianicolo insieme alla statua equestre di Giuseppe Garibaldi. Qui sorgeranno numerose ville, tra queste villa Spada, villa Riario poi villa Corsini, villa Sciarra, villa Giraud. Nel 1642 papa Urbano VII nel timore che la guerra dei Trent'anni potesse coinvolgere Roma, fece erigere delle mura anche sul colle Gianicolo ma escludendo dalla cinta muraria la parte di Monteverde. Al di fuori di Porta San Pancrazio furono edificate la villa dei Corsini, la villa del Vascello e la villa Pamphili, quest'ultima destinata a diventare nell'Ottocento la più grande villa suburbana di Roma, a confermare il carattere agreste e di otia del Gianicolo. Durante le lotte per l'Unità d'Italia, il Gianicolo nel 1849 fu luogo degli scontri tra l'esercito dei Garibaldini e delle truppe francesi guidati dal generale Oudinot, che devastarono il colle e le sue ville. Dopo il 1870 Roma ormai liberata celebro gli eroi del Risorgimento con busti che li ricordano e che ornano i giardini e la passeggiata del Gianicolo, oltre al grande monumento equestre a Garibaldi, eroe dei due mondi e alla sua compagna Anita Galibaldi onorata in un altro monumento equestre. Sempre sul Gianicolo vi è anche un Mausoleo ossario. Nella zona di villa Sciarra vi sono dei bei villini, ed il colle Gianicolo ha mantenuto il suo aspetto verdeggiante da un lato affacciato sul Tevere e dall'altro sulla campagna romana. Monteverde, o Monte Verde, fa parte del quartiere Gianicolense, ed è una propaggine del colle Gianicolo, Roma. Le mura di Papa Urbano VIII erette nel Seicento, separano il colle Gianicolo dalla zona di Monteverde. In età romana nella zona di Monteverde vi si estraeva tufo da costruzione, la zona era ricca di catacombe e il nome di Monte Verde gli derivava dal suo aspetto verdeggiante, qui si trovavano alberi e vigne e fino agli inizi del Novecento in questa zona si produceva del vino molto apprezzato, nel dopoguerra qui è sorto un quartiere residenziale ed elegante posto alla sommità del colle. L'antico nome di mons aureus, è rimasto per il nome della chiesa di San Pietro in Montorio sul Gianicolo. Il quartiere Gianicolense è compreso tra la via Aurelia Antica e la via Portuense e si estende dalle mura gianicolensi, che cingono Trastevere, fino a via del Casaletto. Gli abitanti, però, non percepiscono il Gianicolense come un unico quartiere, ma lo distinguono in Monteverde Vecchio, che comprende anche Ponte Bianco, poco prima di viale Trastevere, e Monteverde Nuovo che include anche i Colli Portuensi. Monteverde è una collina tufacea fa parte delle colline che si trovano sulla sponda destra del Tevere che sono: Monte Mario, il Vaticano e il Gianicolo, mentre i sette colli storici di Roma si trovano sulla sponda sinistra del fiume. Il toponimo "Monteverde", probabilmente deriva dalla presenza nella zona di tufo di colore verde giallognolo, tufo che un tempo veniva estratto nelle cave presenti in questa area di Roma. Altro toponino era Mons Aureus, che faceva riferimento al tufo di colore giallo, e che oltre a Monteverde includeva anche il colle Gianicolo. Fotografie Colle Gianicolo Roma Colle Gianicolo, Roma, foto Anna Zelli I Sette Colli di Roma informazioni e foto Torna Rioni di Roma - Guida Turistica di Roma - Itinerari Turistici di Roma Rioni di Roma - Guida Turistica di Roma - Itinerari Turistici Roma Torna Contatti
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