LUNGOTEVERE DEI TEBALDI (ROMA)
il lungotevere dei Tebaldi va da ponte Sisto a ponte Mazzini
sul lato opposto del Tevere c'è lungotevere della Farnesina

Il lungotevere dei Tebaldi, Roma, rione VII Regola, va da piazza San Vincenzo Pallotti al ponte Mazzini, collega ponte Sisto a ponte Mazzini sul lato opposto del Tevere c'è il lungotevere della Farnesina, ricorda una antica famiglia romana che si estinse nel 1745, e che qui aveva le proprie dimore, molti dei suoi membri furono Conservatori di Roma. Questo è uno dei più bei lungotevere di Roma che unisce architetture antiche e fascino naturalistico, dell'antistante colle Gianicolo e la suggestione dei platani, in una sorta di continuità tra il moderno lungotevere e la via Giulia. In questa zona passava la chiavica di Santa Lucia, che era una delle più importanti cloache della città di Roma e sempre qui vi era un importante snodo viario del retrostante quartiere commerciale di via del Pellegrino e di via di Monserrato. Per l'edificazione del lungotevere dei Tebaldi vennero abbattuti alcuni edifici di via Giulia e piazza della Padella che davano sul Tevere e che formavano il cosiddetto Monte dei Planca Incoronati dal nome della famiglia che era proprietaria di quelle case, e sempre qui vi era la chiesa di San Nicolò degli incoronati soprannominata de furcis, perchè un tempo qui venivano eseguite le condanne a morte. Nella via di Monserrato e di via Giulia, a sottolineare il carattere religioso della zona, vi sono ben cinque chiese nel primo tratto, tra queste la chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani, di origine medioevale dedicata a Sant'Aurea e che nel 1574 passò alla nuova confraternita dello Spirito Santo dei Napoletani, vi era annesso un ospizio che poi, ristrutturato divenne nel 1670 la sede del Collegio Ghisleri. Altra chiesa è quella di Sant'Eligio degli Orefici, eretta dall'Università degli Orefici e degli Argentieri edificata su disegno di Raffaello nel 1514, a via di Monserrato 1 c'è la chiesa di Santa Caterina da Siena che fu fatta edificare nel 1526 dalla Compagnia dei Senesi per la santa della loro città e rifatta nel 1760. Sempre su via Monserrato c'è la chiesa di San Girolamo della Carità che sembra sia sorta sulla casa di San Girolamo che risaliva al 382, fu tenuta dai Minori Osservanti fino al 1536, quando si trasferirono all'Isola Tiberina, nel convento accanto alla chiesa vi abitò per oltre 30 anni San Filippo Neri, il quale ebbe proprio qui colloqui con altri santi come, San Carlo Borromeo, Sant'Ignazio di Loyola, e San Felice da Cantalice. La chiesa venne ricostruita nel 1634 da Domenico Castelli, mentre la facciata barocca è del 1609 opera di Carlo Rainaldi. In questa chiesa ci fu la sede di una delle prime orchestre stabili di Roma, e nel Settecento con esecuzioni di componimenti sacri antichi e nuovi. A via Giulia, parallela al lungotevere al civico 1 si trova il palazzo Falconieri, che in origine era appartenuto prima agli Odescalchi e poi ai Farnese. Il palazzo fu fatto restaurare dal Falconieri  il quale ne incaricò il Borromini, che ne ampliò la facciata con una nuova ala verso il Tevere, con una elegante loggia a tre archi a coronamento dell'edificio con una balaustra decorata con elmi  e scudi. Ai primi del Novecento il palazzo venne acquistato da Vilmos Frankoi fondatore dell'istituto Storico Geografico che nel 1927 cedette il palazzo allo Stato Ungherese che qui vi stabilì l'Accademia d'Ungheria. Oltre il palazzo Falconieri c'è la chiesa di Santa Maria dell'Orazione e Morte che si affaccia su lungotevere dei Tebaldi, la chiesa fu edificata nel 1576 per la Compagnia della Morte, singolare è un grande vano con macabre decorazioni di ossa umane, unico elemento rimasto del cimitero dell'arciconfraternita che arrivava fino alla riva del Tevere e che venne distrutto per la costruzione dei muraglioni. Di fronte a questa chiesa c'è il retro del palazzo Farnese, che fu voluto da papa Paolo III Farnese quando era ancora cardinale con il nome di Alessandro, il quale  dopo aver acquistato dei terreni tra Campo de Fiori e il Tevere, diede incarico ad Antonio da Sangallo il Giovane, di edificare il suo palazzo. Alla morte del Sangallo procedette nei lavori Michelangelo, mentre Giacomo della Porta realizzò la facciata posteriore con la grande loggia verso via Giulia, da qui si dirama un arco, unica traccia di un progetto rimasto incompiuto di collegare con un ponte il palazzo Farnese con la villa Chigi al di là del Tevere detta Farnesina sempre dei Farnese. Oggi il palazzo Farnese ospita l'Ambasciata di Francia. Un altro elemento caratteristico di via Giulia è la fontana del Mascherone, che presenta una enorme maschera di origine romana con emblemi dei Farnese, che la vollero come abbeveratoio pubblico. L'incrocio tra via dei Pettinari e via Giulia un tempo era una vera e propria piazza con edifici che degradavano verso il Tevere, all'angolo con lungotevere dei Vallati c'è il palazzetto dei Cento Preti che presenta un porticato sul lato del Tevere, doveva essere un ospizio per i mendicanti che poi venne trasferito al complesso del San Michele a Ripa Grande. In questo palazzo venivano accolte anche le orfane, definite zoccolette per un inevitabile destino erano costrette a prostituirsi qualora una volta uscite dall'ospizio non avessero trovato una sistemazione adeguata, infatti vi è anche più avanti via delle Zoccolette a testimonianza delle donne di malaffare. Era qui che c'era la fontana Mostra dell'Acqua Paola che fu poi spostata sul lato opposto del Tevere.

Fotografie Lungotevere dei Tebaldi Roma

Lungotevere dei Tebaldi, Roma, foto Anna Zelli

lungotevere dei Tebaldi, Roma, foto Anna Zelli

lungotevere dei Tebaldi, Roma, foto Anna Zelli

Mappa Lungotevere dei Tebaldi Roma

Lungotevere dei Tebaldi, Roma, foto Anna Zelli

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