PONTE PRINCIPE AMEDEO DI SAVOIA AOSTA (ROMA)
il ponte va da lungotevere del Sangallo a piazza della Rovere

Ponte Principe Amedeo di Savoia Aosta,  rione Ponte, Roma, più brevemente chiamato ponte Principe Amedeo, o ponte Amedeo, congiunge il lungotevere dei Fiorentini con piazza della Rovere, si trova accanto al ponte Vittorio Emanuele II. Il ponte è dedicato al Principe Amedeo di Savoia, Aosta, vicerè d'Etiopia, figlio di Emanuele Filiberto, che trascorse gran parte della sua vita in Africa, soprattutto in Libia, fu vicerè dell'Etiopia nel 1937, e medaglia al valore per la difesa di Amba Alagi durante la Seconda Guerra Mondiale, fu fatto prigioniero dagli Inglesi e morì a Nairobi in Kenya. Il ponte collega la chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, all'inizio di via Giulia, e dall'altro lato, porta alla zona del Vaticano, del Santo Spirito, al colle Gianicolo, e attraverso il moderno traforo del Gianicolo a via Gregorio VII  alla Boccea e all'Aurelia. Il ponte venne completato nel 1942, l'opera venne affidata all'impresa Stoelker. Proprio qui, leggermente più a valle si trovava, oggi scomparso, il ponte sospeso dei Fiorentini, edificato nel 1861. Il ponte Principe Amedeo è lungo 109.70 metri, largo 20 metri, ed ha 3 arcate in muratura rivestite in travertino, fu edificato tra il 1939 al 1942 su progetto di Stocker. Ponte Amedeo collega lungotevere del Sangallo a rione Ponte, con piazza della Rovere a rione Borgo. Sul parapetto del ponte verso lungotevere in Sassia vi è una iscrizione : "Comandante di Battaglia seppe resistere al prolungato concentramento di fuoco di grossi calibri prodigandosi per ripristinare i collegamenti telefonici e riparare inconvenienti ricoverare i feriti sempre col consueto sprezzo del pericolo con la abituale serenità e calma e sicurezza ottenendo che il tiro preciso dei suoi pezzi non rallentassero un solo istante ed imponendosi all'ammirazione di tutti fulgido esempio di virtù di principe e di soldato Monte Debeli 5-6 Giugno 1917, motivazione della medaglia d'argento al valor militare". Mentre l'iscrizione verso lungotevere Gianicolense: "Sottocomandante di Batteria manteneva esatto e calmo il tiro dei suoi pezzi sotto l'intenso fuoco nemico richiesto di un servizio di osservazione si spingeva arditamente ai più esposti osservatori di prima linea, Castelnuovo-M Sei Busi Ottobre 1915, motivazione della medaglia di bronzo al valor militare". Mentre sulla riva sinistra verso lungotevere dei Fiorentini c'è quest'altra iscrizione :"Magnifica figura di soldato e di comandante con sereno disprezzo del pericolo riordinava la battaglia sconvolta dalla violenza del fuoco nemico rincorando con la voce e l'esempio i suoi bombardieri ed alcuni dei quali sepolti dalle rovine dei ricoveri salvava animosamente la vita, motivazione della medaglia d'argento al valor militare": Mentre sulla scritta verso lungotevere del Sangallo si legge : "Comandante superiore delle forze armate dell'Africa Orientale Italiana durante undici mesi di asperrima lotta isolato alla Madre Patria circondato dal nemico soverchiante per mezzo e per forze confermava la già sperimentata capacità di condottiero sagace ed eroico. Aviatore arditissimo instancabile animatore delle proprie truppe le guidava ovunque per terra sul mare nel cielo in vittoriose offensive in tenaci difese impegnando rilevanti forze avversarie. Assediato nel ristretto ridotto dell'Ambra Alangi alla testa di una schiera di prodi resisteva oltre il limite delle umane possibilità in un titanico sforzo che si imponeva all'ammirazione dello stesso nemico. Fedele continuatore delle tradizioni guerriere della stirpe sabauda puro simbolo delle romane virtù dell'Italia Imperiale Fascista. Africa Orientale Italiana 10 Giugno 1940, XVIII 18 Maggio 1941. Motivazione della Medaglia d'Oro al valor militare conferita per la difesa dell'Impero". Il ponte Principe Amedeo doveva essere una linea di collegamento tra il centro di Roma e la via Aurelia ed il quartiere Aurelio. L'edificazione del ponte Amedeo, provocò una serie di interventi che portarono, sulla riva destra del Tevere, al taglio delle falde del Gianicolo, allo scavo della Galleria Principe Amedeo, alla creazione del tunnel verso Gregorio VII, e l'edificazione di due nuove piazze : piazza della Rovere accanto all'ospedale del Santo Spirito e piazza Cavalleggeri alla fine del tunnel. Per l'edificazione del ponte e dei muraglioni, sulla riva sinistra vennero tagliati alcuni palazzi signorili, che avevano delle scalette di ingresso al livello del fiume, appartenenti ai discendenti della cinquecentesca colonia fiorentina che popolava l'area gravitante la chiesa nazionale di San Giovanni Battista dei Fiorentini, all'inizio di via Giulia, questa colonia si formò a Roma a partire dal '400, ed assunse una notevole importanza per la protezione dei papi di casa Medici, Papa Leone X e papa Clemente VII. La zona ebbe anche una sua autonomia giudiziaria, i fiorentini avevano un loro tribunale, un loro consolato, e un loro carcere. Sia la Comunità Fiorentina che la Compagnia della Misericordia, ottennero da Papa Leone X il permesso di costruire la loro chiesa nazionale, intitolata a San Giovanni Battista, patrono di Firenze. La chiesa su progetto di Jacopo Sansovino venne completata da Antonio da Sangallo il Giovane e Giacomo della Porta. La cupola della chieda dei Fiorentini fu opera di Carlo Maderno, con la particolare forma allungata. La facciata fu disegnata nel 1734 da Alessandro Galileo. La costruzione del ponte Principe Amedeo comportò la demolizione del ponte dei Fiorentini.

Fotografie Ponte Principe Amedeo d'AostaRoma

Ponte Principe Amedeo d'Aosta, Roma, foto Anna Zelli

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