Ponte Testaccio (Roma) ponti di Roma sul Tevere sito web: www.annazelli.com
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Ponte Testaccio, quartiere Portuense, Roma, va da largo Giovanni Battista Marzi a lungotevere Portuense collega il rione Trastevere al quartiere Testaccio, fu realizzato tra il 1940 e il 1945, su progetto di Cesare Pascoletti, č ad una sola arcata in cemento armato, č lungo 122 metri, il ponte prende il nome dalla omonima via di Testaccio, č nei pressi del Monte Testaccio. L'idea di edificare un ponte in questa zona, nasce dopo la demolizione di una parte dell'ex Mattatoio, per collegare la Stazione di Trastevere con lungotevere Testaccio e l'Aventino, in origine si sarebbe dovuto chiamare ponte Africa, in epoca fascista, per celebrare le imprese coloniali, e meglio collegare il Ministero delle Colonie a viale Aventino oggi sede della FAO. I lavori vennero iniziati nel 1938, interrotti per via della guerra, fu costruito nel dopoguerra. Il nome di Testaccio, deriva da "testae", che significa "cocci", che erano i cocci delle anfore con le quali si trasportavano al vicino Emporio, olio e vino a Roma, cocci poi gettati per anni e anni sempre nello stesso posto, il vicino monte Testaccio, detto anche Monte de Cocci. In un documento del 1200 il Testaccio č chiamato "Mons de Palio", monte della corsa. Infatti era dedicato agli sport, ai giochi carnevaleschi, che insieme ai giochi in Agone, suscitava nei romani la passione, l'entusiasmo e la partecipazione di nobili e popolo, ai giochi. Questi giochi avevano sia un pretesto sportivo di sfoggiare la propria forza fisica che uno politico, infatti la Roma papalina ordinava alle varie cittā di inviare i propri campioni, fissando un tributo da pagare per partecipare alle competizioni delle gare di Testaccio, suscitando ribellioni e proteste contro il Papa, alle cui insurrezioni parteciparono Tivoli, Corneto, Magliano Sabino ed altre, e alla fine la lotta sportiva, era diventata la lotta tra Comuni e fazioni. Tutta la zona tra Monte Testaccio e Porta San Paolo era chiamata "Prati del Popolo Romano", vi č una lapide che ricorda: "Campo di Testaccio destinato al pubblico pascolo del sacro senato e del popolo romano secondo gli statuti della cittā, perchč alcuno non se li attribuisca questa memoria posero il Marchese Cesare Sinibaldi, Pietro Paolo Boccapaduli conservatori, Filippo Gentile pretore dei Caporioni, anno MDCCXX" Gli statuti disponevano anche il divieto di far seminare o arare il Monte Testaccio, chiunque poteva tenere in questo campo a pascolare le bestie senza contravvenire in nessuna pena.Il ponte č lungo 121,91 metri, largo 31,3 metri, ha una unica arcata in cemento armato. Il ponte Testaccio č tra il rione Testaccio ed il quartiere Portuense, fu edificato per collegare la zona dell'Aventino con la Stazione di Trastevere. Il ponte collega anche la zona di Porta Portese, nella quale ogni domenica si svolge un mercato, che venne istituito nell'ultimo dopo guerra come emulazione del Mercato delle Pulci di Parigi. Nel lato del rione Testaccio, del ponte, si vedono le strutture superstiti dell'ex Mattatoio, realizzato tra il 1888 e il 1891, realizzato da Gioacchino Ersoch, una riuscita sintesi tra funzionalitā ed estetica che sorge su una superficie di 10 ettari, attualmente ospita la sede di una sezione del Museo di Arte Contemporanea MACRO. La zona in epoca romana era l'area dell'Emporium , approdo ed immagazzinamento delle merci che da Ostia arrivavano a Roma, marmo, grano e vino, i contenitori dell'epoca per gli alimenti come il grano e per i liquidi come il vino e l'olio erano le anfore, che venivano usate una sola volta, per essere poi distrutte ed i cocci vennero accumulati in un unico luogo, oggi chiamato monte de Cocci o monte Testaccio, in quanto nei secoli si formō con questi cocci una piccola montagnola, il numero delle anfore č stimato in 25 milioni. Mentre a via Marmorata erano accatastati i marmi pregiati che i romani importavano da tutto il Mediterraneo, che rimasti inutilizzati dopo la fine dell'impero, fecero si che la zona fosse una sorta di cava a cielo aperto. A lungo la zona rimase spopolata, e abitata solo da contadini e pastori, soggetta alle alluvioni del Tevere e alla malaria. Nella seconda metā dell'Ottocento si procedette alla bonifica della zona, e l'area della via Ostiense e di Testaccio, venne destinata ad uso industriale e di servizi, ferrovia, mattatoio e mercati generali e la fabbrica del gas. Il rione Testaccio nasce come area abitativa per gli operai e gli addetti alle varie attivitā della zona. Il rione Testaccio nel 1921 venne scorporato dal rione Ripa, ed č nei campi di Testaccio che nacque la squadra di calcio AS Roma, le antiche osterie e fraschette della zona, si sono trasformati in rinomati ristoranti, locali e pub, il rione oggi č frequentato dalla movida notturna. Qui vi č anche la sede della Scuola Popolare di Musica di Testaccio. 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