Ponte Umberto I (Roma) ponti di Roma sul Tevere sito web: www.annazelli.com
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Ponte Umberto I , rione Ponte, Roma, il ponte va da via Giuseppe Zanardelli al lungotevere Tor di Nona si trova davanti a palazzo Giustizia, l'architetto che eseguì il progetto fu Angelo Vescovali, è a 3 arcate in muratura, con mattoni rivestite da lastre in travertino di Subiaco, era destinato a mettere in comunicazione il rione Prati di Castello con il centro di Roma sulla riva sinistra del Tevere. E' largo 30 metri e lungo 105,65 metri L'edificazione del ponte avvenuta dopo l'unificazione italiana, rispondeva alle esigenze di una notevole richiesta di nuove abitazioni, dovuta all'insediamento del nuovo governo nella capitale ed anche per servire meglio il palazzo Giustizia, che dopo l'unificazione sostituiva i tribunali papali. Ponte Umberto è un ponte moderno,venne inaugurato il 22 settembre 1895 si trova in pieno quartiere medioevale, sulla riva sinistra del Tevere, è vicino alla famosa prigione del Papa, "Tor di Nona" tristemente celebre per essere stato un luogo di tortura oltre che di prigionia, di personaggi illustri, come Cellini e Giordano Bruno. E' da qui che Giordano Bruno venne condotto al patibolo a Campo di Fiori dove morì sul rogo. Nella zona si trova anche l'antico Albergo dell'Orso, ove pare via abbia alloggiato anche Dante Alighieri, che venne a Roma come pellegrino nel Giubileo di Papa Bonifacio VIII. Sempre nei pressi, c'è piazza Fiammetta e il palazzetto dove dimorò Fiammaetta, l'amante di Cesare Borgia, il Vescovali voleva chiamare il ponte "ponte all'Orso",ma alla fine venne dedicato in onore di Re Umberto I. Fu proprio Re Umberto con la consorte Margherita ad inaugurare il ponte, andarono anche a visitare il cantiere di palazzo Giustizia in costruzione sotto la direzione dell'Architetto Calderini, talmente enorme e pieno di decorazione che i romani chiamano "il Palazzaccio". Il Ponte ha un suo particolare slancio e leggerezza, ci vollero 10 anni per la sua costruzione, di cui due per la realizzazione delle fondamenta, 3 anni in attesa dell'area occupata dalla costruzione dei muraglioni, finchè non intervenne il comune di Roma a sbloccare la situazione. Ponte Umberto I, collega piazza di Ponte Umberto I, che fa parte del rione Ponte, con la piazza dei Tribunali che fa parte del rione Prati, il ponte porta a via Zanardelli, che è la prosecuzione di corso Rinascimento, e dall'altro lato da direttamente sul Palazzaccio. Ci furono, dopo l'Unità d'Italia delle resistenze ad un piano regolatore per la zona Prati, perchè era considerata insalubre, perchè mancavano dei ponti e perchè spesso era inondata dal Tevere, ci fu infatti una rovinosa piena il 28 dicembre del 1870, ma ci furono comunque degli speculatori, che iniziarono ad acquistare terreni in questa zona, il più attivo fu monsignor Francesco Saverio Demerode, che già aveva acquistato dei terreni nella zona che poi diventerà l'attuale via Nazionale, dimostrando intuito e lungimiranza. In breve si formò un gruppo imprenditoriale , composto da banchieri ed industriali guidati dal Conte Edoardo Cahen, che aveva il peso politico per far valere i suoi interessi. I gruppo, il 26 giugno del 1872 presentò al consiglio Comunale un progetto per l'edificazione del nuovo quartiere, che prevedeva tra l'altro l'edificazione dei 3 punti focali de rione che si chiamerà Prati : di piazza Risorgimento, di piazza Cavour e via Cola di Rienzo, ai quali collegare 3 altrettanti ponti, che collegassero la zona al centro storico di Roma, oltre a questo si diede il via anche al progetto di palazzo Giustizia, e quindi anche la zona di Prati venne inserita nel nuovo piano regolatore di Roma. Il primo nucleo che venne realizzato fu nelle aree delle odierne vie Vittoria Colonna, via Ulpiano e via Calamatta, il cui terreno venne venduto a Cahen dal monsignor De Merode. La costruzione del provvisorio ponte di Ripetta, incoraggiata da Cahen, ebbe una importanza fondamentale perchè rivalutò il valore dei terreni di Prati, che si trasformarono in aree edificabili tra le più ambite della città di Roma. Nel 1880 venne approvato il piano regolatore di ampliamento della capitale del Regno, nel quale il comune si impegnava alla realizzazione del palazzo Giustizia, delle caserme, della piazza d'Armi e di alcuni ponti su Tevere nella zona di Prati, in questo modo si poteva procedere alla espansione della zona dei prati di Castello. Nella fase iniziale vennero edificati degli edifici sul lungotevere dei Mellini, a piazza Cavour si edificarono solo 5 caseggiati, e via Crescenzio era senza edifici, poi 4 se ne aggiunsero a via Cola di Rienzo, la speculazione era ad un punto fermo, perchè nessuno voleva acquistare immobili in Prati. Tra viale delle Milizie e viale Giulio Cesare furono costruite le caserme, qualche casa e qualche villino. Prati divenne un quartiere morto prima ancora di nascere. Poi la crisi venne superata e Borgo e Prati divennero unite nel nuovo tessuto urbano. 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