PONTE VITTORIO EMANUELE II (ROMA)
il ponte va da piazza Pasquale Paoli al Lungotevere Vaticano

Ponte Vittorio Emanuele II, fa parte del rione Ponte e del rione Borgo, Roma, il ponte va da piazza Pasquale Paoli al lungotevere Vaticano venne ideato per la necessità di mettere in comunicazione i prati di Castello, oggi rione Borgo e Rione Prati, ovvero i prata Quintia e i prata Neronis, e la sponda destra del Tevere. In attesa che venisse edificato il nuovo ponte, nel 1889, si costruì un ponte di ferro provvisorio, il ponte dei Fiorentini, poi smantellato, e sostituito dal nuovo ponte il Ponte Vittorio Emanuele II , chiamato così in in onore del padre della patria, e primo monarca a regnare in Italia. Il ponte fu progettato dall'Ing. Ennio De Rossi, e terminato nel 1911, giusto in tempo per i grandi festeggiamenti dei 50 anni dell'Unità d'Italia, fu inaugurato il 5 giugno del 1911, in occasione della Esposizione del Cinquantenario dell'Unità d'Italia. Il ponte Vittorio Emanuele II ha 3 arcate ornato da 4 gruppi allegorici simboleggianti: l'Unità d'Italia, la Libertà, l'Oppressione vinta, e la Fedeltà allo statuto. Le due testate sono ornate da un colonnato di accesso con le statue di bronzo, della Vittoria Alata in cima. Il ponte è l'apoteosi al Re gentiluomo, il primo a regnare sull'Italia finalmente unita. Da questo ponte si gode la splendida veduta del Gianicolo, del fiume Tevere e i magnifici tramonti di Roma. Il precedente e provvisorio ponte di ferro venne demolito, il ponte attuale, si chiama genericamente solo "Ponte Vittorio". Ponte Vittorio si trova tra rione Borgo e rione Ponte, collega la piazza Pasquale Paoli sulla riva sinistra del Tevere,  mentre sulla riva destra del Tevere si collega con il Lungotevere Vaticano, il lungotevere in Sassia, e la via San Pio X che si trova alla fine di Borgo Santo Spirito, convoglia il traffico dal centro di Roma a via della Conciliazione e va nel cuore del rione Borgo, che dopo secolari trascorsi medioevali, rinascimentali e barocchi, subì in epoca fascista cambiamenti radicali, con la realizzazione del lungotevere e la distruzione della spina di Borgo. Mentre in occasione del Giubileo del 2000, si procedette alla creazione del sottovia a lungotevere Vaticano. Ponte Vittorio si inserì nella nuova urbanizzazione di Roma, anche nella zona alla destra del Tevere, tra via Paola, Corso Vittorio Emanuele II e via delle Mole dei Fiorentini, progetto curato dall'architetto napoletano Francesco Saverio Solari. Il Ponte è lungo 108,75 metri e largo 20 metri, poggia su 3 arcate e presenta sulle pile dell'arco centrale 4 grandi gruppi scultorei . Il ponte Vittorio venne edificato a ridosso dell'antico ponte Neroniano, i sui resti sono ancora visibili nei periodi di secca del fiume Tevere. Il ponte Vittorio che si protende nella parte centrale di Borgo, ha alla sinistra il lungotevere in Sassia e alla destra il lungotevere Vaticano, di fronte il lungotevere degli Altoviti e il lungotevere del Sangallo, la zona dei lungotevere e di Borgo, oggi è stravolta dai sottovia che si diramano da largo Giovanni XXIII antistante la piazza Pia, il ponte è in linea con via San Pio X che incrocia la fine di Borgo S. Spirito, e arriva fino a via della Conciliazione. Il rione Borgo che ha trascorsi medioevali, rinascimentali e barocchi ha subito enormi sconvolgimenti urbanistici tra la fine dell'ottocento e il primi del novecento, tra i quali l'abbattimento della Spina di Borgo per l'apertura di via della Conciliazione e per ulteriori lavori viari del Giubileo del 2000. Borgo è a ridosso del Tevere, e dove oggi c'è piazza Pia e i giardini di Castel S. Angelo, all'altezza della via Fosse di Castel S. Angelo, c'era la chiesa di Santa Maria in Traspontina presso la scomparsa porta Castello, la facciata era rivolta verso il Tevere, soggetta alle inondazioni, vicina a Castel Sant'Angelo impediva l'uso dell'artiglieria, per cui venne abbattuta, ricostruita sulla antica via Alessandrina, oggi si trova a metà della via della Conciliazione.   Tra ponte Vittorio e largo Giovanni XXIII, sorgeva il porto dei Travertini, detto porto Leonino, un porticciolo naturale nell'alveo del fiume definito da un boschetto di pioppi, dove approdavano i marmi dalla cave Tiburtine lungo l'Aniene e poi sul Tevere e rifornivano la Fabbrica di San Pietro.

Fotografie Ponte Vittorio Emanuele II Roma

ponte Vittorio Emanuele II, Roma, foto Anna Zelli

Fotografie Ponti di Roma sul Tevere e sull'Aniene (scomparsi)

Fotografie Ponti di Roma sul Tevere
 

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Ponti di Roma, foto Anna Zelli

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