Ponte di Ripetta scomparso (Roma) gli scomparsi ponti di Roma sul Tevere sito web: www.annazelli.com
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Ponte di Ripetta, scomparso, rione Campo Marzio, Roma, era al posto dell'attuale ponte Cavour, non c'erano molti ponti a Roma, nč in epoca romana, nč durante il periodo papale, ma dopo l'Unitā d'Italia, se ne edificarono addirittura 9, prima per poter attraversare il fiume c'erano delle piccole barche che traghettavano i romani, tra le due sponde del Tevere. Le "barchette" erano in funzione a Roma da secoli e partivano da appositi imbarchi. La barca veniva spinta a fiume dai barcaroli, mediante una fune sospesa che andava da una riva all'altra del Tevere. Il costo del passaggio era irrisorio, mezzo bajocco, o pochissimi centesimi. I barcaroli erano riuniti in una congregazione, e quando i ponti a Roma divennero sufficienti scomparvero anche le barchette traghettatrici ed i barcaroli. Il primo ad avere l'idea di costruire un ponte al porto di Ripetta fu papa Sisto V, il progetto era pronto e perfino si erano trovati anche i fondi per l'opera, ma la sua realizzazione venne impedita probabilmente per ragioni strategiche, per timore che sarebbe stata una nuova via di accesso per il nemico a Castel Sant'Angelo, peccato perchč Roma ha sicuramente perso uno splendido ponte cinquecentesco, degno di Papa Sisto V, il pių fervido ideatore e realizzatore di opere urbanistiche a Roma, probabilmente vi avrebbe messo un obelisco, che poi per ragioni di traffico sarebbe stato trasportato altrove. Il ponte di Ripetta, oggi scomparso, insieme al porto, verrā edificato molti secoli dopo, dopo l'Unitā d'Italia, doveva essere un ponte provvisorio, ma durō ben 24 anni, e venne smantellato dopo la costruzione di ponte Cavour nel 1901. Nel 1847 si costituė una societā per la costruzione di 4 ponti sospesi, chiamata appunto "Societā dei ponti sospesi", ed erano in progetto : il ponte sospeso di San Giovanni dei Fiorentini, il ponte sospeso di Testaccio, la riattivaizione del ponte Rotto, e il ponte sospeso al porto di Ripetta. In realtā la societā edificō solo la parte mancante di ponte Rotto, impiegando 7 anni per terminare il lavoro. Per cui alla fine ci fu una lite giudiziaria e la revoca dell'appalto. L'edificazione del ponte di Ripetta passō ad una societā belga, che edificō il ponte in ferro e legno, e per passarvi bisognava pagare un pedaggio di 5 centesimi ai costruttori. Quando la passerelle fu acquistata dal Comune di Roma il passaggio divenne gratuito, aumentō il passeggio cittadino sulla riva di Prati, dove sorsero nuove osterie e nuovi bagni. Il ponte in ferro di Ripetta rimase attivo fino al 1884, anno in cui il Comune di Roma acquistō il ponte dalla societā Belga per 150.000 lire, ed il primo atto dell'Amministrazione capitolina fu quello di abolire il pedaggio. L'Ingegner Calvi, l'allora capo del Ministero dei Lavori Pubblici, voleva salvare il porto di Ripetta, e aveva proposto di costruire un altro ponte pių a valle, all'altezza dell'attuale piazza Nicosia, dove oggi c'č il ponte Regina Margherita, ma non venne ascoltato ed il nuovo ponte venne edificato proprio nel mezzo del porto di Ripetta, opera di Papa Clemente XI, dando uno dei colpi di grazia pių importanti alla distruzione del porto. Che bisogno c'era di fare un ponte proprio li ? uno dei misteri di Roma, che continuarono con la nuova Italia, anche dopo la caduta dell'impero papale. Prima dell'acquisto del ponte in ferro, dalla societā belga, l'architetto Andrea Busiri aveva presentato un progetto per un ponte fisso a 3 ordini in ferro laminato e ghisa, ad una sola campata di 100 metri sul fiume Tevere, secondo l'architetto, gli ordini del ponte dovevano essere divisi in questo modo : il primo ai laterali destinato al passaggio pedonale, ed il secondo al centro per la carreggiata delle vetture, e a doppio binario per i tram. Il ponte nel progetto di Busiri era sorretto da due grandi travi, pilastri dorici in ghisa, busti in ghisa di italiani illustri, nelle scienze e nelle arti, messi come corona del gruppo centrale che avrebbe rappresentato sempre in ghisa la cittā di Roma, gli ingressi dovevano essere trionfali, con un ordine ionico per sostenere i piedistalli di 4 colossali figure in metallo, la Meccanica, l'Industria, la Teoria e la Pratica, con i relativi geni delle scienze e delle arti, intrecciati con festoni di fiori e frutta. Il progetto non fu accolto. Nel frattempo il Comune di Roma decise di edificare quello che oggi č ponte Cavour e per la legge del taglione, il ponte di Ripetta viene smantellato, e insieme anche la "barca di Caronte", che traghettava i romani a "Prati", oltre il fiume a bere nelle osterie al di lā del fiume, che non era ancora il quartiere cosi popoloso come oggi si vede e lo splendido porto di Ripetta. I romani che volevano andare a farsi un "goccio" a Prati, prendevano la barca di Caronte guidata da Toto. Il 9 Luglio del 1890, il ponte di Ripetta fu teatro di uno spaventoso delitto, che indignō tutta Roma, un tale Augusto Formilli volendo disfarsi della moglie per andare a convivere con l'amante, la condusse qui e la gettō nel fiume, la donna si era aggrappata alla spalletta del ponte per non precipitare e l'uomo la picchiō cosė ferocemente, che la donna abbandonata la presa, precipitō nel Tevere ed annegō, il corpo non fu mai ritrovato. Il Formilli riconosciuto come assassino evitō il linciaggio, venne arrestato, giudicato e condannato a 30 anni di carcere, quando il ponte di Ripetta scomparve, si rimosse anche il ricordo di quel tragico delitto. Il porto di Ripetta fu anche teatro della famosa 'impresa del francese Blondin, un acrobata, che attraversō il Tevere su una corda posta a 25 metri di altezza e posta tra la casa degli Specchi sulla riva sinistra e a un tronco di albero sulla riva destra, l'evento fece accorrere molte persone, che si accalcarono sul Ponte,l 'impresa ebbe successo, e Blodin si fregiō della attraversata del ponte di Ripetta a Roma. Il ponte di Ripetta,era lungo 100 metri, poggiava su 10 pilastri cilindrici collegati da un traliccio metallico la testata di sinistra fu piazzata a sormontare il dismesso porto di Ripetta, il ponte bechč piccolo era dotato anche di illuminazione a gas, fu inaugurato da re Umberto I il 14 marzo 1879, e fu operativo fino al 1884. 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