PORTE MURA GIANICOLENSI GUIDA TURISTICA DI ROMA INFORMAZIONI STORICHE ARTISTICHE TURISTICHE FOTO ANNA ZELLI www.annazelli.com
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porte mura gianicolensi guida turistica di roma informazioni storiche artistiche turistiche foto a cura di anna zelli
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di Roma Informazioni
Storiche Artistiche Turistiche Culturali Foto di Roma Porte Mura Gianicolensi Roma Le porte delle Mura Gianicolensi erano le vie di accesso della cittā di Roma dalle mura Gianicolensi, che sono le mura realizzate tra il 1641 e il 1643 dai Papi Urbano VIII e dal papa Innocenzo X che si snodavano da Porta Portese fino a piazza del Sant'Uffizio, sostituirono con un diverso tracciato le precedenti mura Aureliane e mura Leonine, nel tratto oltre Tevere. Le porte delle mura Gianicolensi erano la Porta Portese, la Porta San Pancrazio e la Porta Cavalleggeri. Le porte delle Mura Gianicolensi:
1. Porta Portese
, Rione Ripa, si trova pressi di ponte Sublicio.
Porta Portese, rione Ripa, Roma, fu edificata dall'architetto Marcantonio De Rossi per volere di Papa Ubano VIII e di Papa Innocenzo X Pamphili, il cui stemma, quello Pamphili, č al centro della porta. La porta Portese venne edificata nel 1644 in sostituzione della precedente Porta Portuense, quando vennero riedificate le mura aureliane che in questo tratto presero il nome di mura Gianicolensi e che dovevano proteggere anche il colle Gianicolo. Le mura Gianicolensi furono un ampliamento di papa Urbano VIII delle antiche mura Leonine, poichč prima che l'opera fosse terminata il papa morė, sulla porta Portese c'č lo stemma del successore Papa Innocenzo X Pamphili. La porta in stile barocco non fu mai terminata, ai lati vi sono le nicchie vuote e maestose colonne sorreggono una balconata al posto del normale camminamento merlato di ronda e priva delle classiche torri laterali. Da qui inizia la via Portuense, che portava all'antico e scomparso porto di Roma, il Ripa Grande che poi venne sostituito dal porto di Fiumicino. Qui le antiche mura Aureliane vennero arretrate rispetto a quelle originarie del tempo di Arcadio ed Onorio ed anche la porta originaria che risaliva al 408 e che si trovava in una posizione pių avanzata sulla via Portuense. In origine la porta Portese aveva due fornici. Il muro ha un tratto pių basso per via dell'espansione edilizia del rione Trastevere che ha determinato l'elevazione del piano stradale, tanto che il muro, nelle sue rientranze tra un bastione e l'altro scompare quasi dietro gruppi di casupole e di capannoni. Qui si trovavano l'antico porto di Ripa Grande, scomparso e il carcere minorile voluto nel 1735 da papa Clemente XII. Un tempo tra la porta ed un vano del bastione prospiciente al fiume vi era l'edificio della dogana costruito nel 1695 da Mattia De Rossi e Carlo Fontana. Al di la del fiume si ha una magnifica visuale del colle Aventino, del palazzo dei Cavalieri di Malta, della chiesa di Sant'Anselmo e del campanile della chiesa di Sant'Alessio. Porta San Pancrazio, Rione Trastevere, Roma, quella attuale, venne realizzata nel 1854 dall'architetto Vespignani, per volere di Papa Pio IX, in sostituzione della porta originaria. Si trova sulla sommitā del colle Gianicolo, nei pressi dell'entrata dei giardini del Gianicolo, della fontana mostra dell'Acqua Paola e di villa Sciarra. Era una delle porte meridionali delle antiche mura Aureliane. La zona faceva parte in epoca romana della XIV Regio Augustea, che era attraversata dalla via Aurelia vetus che partiva dall'antico ponte Emilio, saliva sul colle e da questa porta si usciva dalla cittā di Roma, infatti in origine questa era chiamata porta Aurelia, e ancora oggi, di fronte alla porta c'č il tratto di strada che si chiama Aurelia antica. Porta San Pancrazio ebbe anche i nomi di porta Gianicolense e di porta Aureliana, ad ogni modo il nome di porta San Pacrazio, le fu dato nel VI secolo, e deriva dalla presenza qui della tomba del santo e martire cristiano Pancrazio, e sempre qui vi sono le catacombe ed una chiesa a lui dedicata. E' probabile che la porta originaria fosse in una posizione diversa rispetto a quella attuale, forse aveva un unico fornice con due torri quadrangolari poste ai lati, come in genere erano le ristrutturazioni del V secolo ad opera dell'imperatore Onorio. Nel XVII secolo la porta venne in parte ricostruita da Marcantonio De Rossi discepolo di Gian Lorenzo Bernini in occasione della nuova cinta muraria chiamata Gianicolense voluta da Papa Urbano VIII, il quale eliminō la porta lasciando la controporta aureliana. La nuova cinta muraria comportō la demolizione delle antiche mura aureliane poste sul lato destro del Tevere che vennero ricostruite insieme alle porte, sia la porta San Pancrazio che la porta Portese. La porta Portese venne edificata a 400 metri pių a nord rispetto all'originaria e in stile barocco tipico dell'epoca. La Porta San Pancrazio, č nota per i combattimenti nel 1849 tra le truppe garibaldine della Repubblica Romana e le truppe francesi schierate con il potere papale, e la porta venne distrutta dai bombardamenti francesi. Fu da porta San Pancrazio che entrarono a Roma il 20 settembre del 1870 le truppe del generale Nino Bixio in contemporanea con le altre truppe che passarono da Porta Pia. La porta ricostruita da Papa Pio IX ospitava sia un presidio militare che un ufficio per la riscossione del pedaggio di transito regolato da precise gabelle. Oggi nella porta San Pancrazio vi č la sede della Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini ed ospita anche il Museo Garibaldino dedicato alla Divisione Partigiana Garibaldi. Porta Cavalleggeri, detta anche porta Turrionis, faceva parte delle mura Leonine, si trova alla sinistra del Colonnato di Piazza San Pietro, oggi scomparsa, sono visibili dei resti murati, sulla sommitā dell'arco vi č conservato lo stemma dei Borgia La Porta Cavalleggeri detta anche Posterula o Porta Turrionis Torrione, secondo le descrizioni del Vasi, questa porta nei primi decenni del 1700 aveva solo un piccolo arco bugnato affiancato da un enorme torrione di forma circolare. Venne poi chiamata "Porta dei Cavalli Leggeri" e poi Cavalleggeri, in quanto era posta vicino agli alloggi della Guardia Pontificia, fatti edificare da Papa Pio IV al soglio tra il 1559 e il 1565. La Porta a causa della grande torre fino alla metā del XVI venne detta Turrionis, Posterula perchč il varco consentiva l'accesso ad una persona alla volta e conduceva alla Scholam Longobardorum. Il Grande Torrione č ancora visibile a lato del Traforo Gianicolense. La Porta Cavalleggeri, probabilmente si deve a Papa Pio V, che nel 1562 affidō all'Architetto Laparelli l'incarico di realizzare la cinta pentagonale di Castel Sant'Angelo e di proseguire i lavori di fortificazione che erano rimasti interrotti presso la Porta Cavalleggeri. A ricordo della sua opera Papa Pio V fece apporre nel 1565 una fontana tra il fornice della Porta ed il Torrione opera di Papa Alesandro VI, per la fontana venne riutilizzato un sarcofago di epoca romana con scanalature ondulate sormontato da una testa di Leone e dallo stemma del Papa, sempre nello stesso periodo l'architetto Laparelli fece apriire sul muro di Passetto sette archi. L'ideazione della Porta fu sicuramente di Papa Niccolō V, al soglio tra il 1447 e il 1455, mentre a Papa Alessandro VI si deve un restauro in occasione del Giubileo del 1500, ed in quell'occasione la porta venne chiamata Porta Turrionis di Alessandro VI.
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