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Mura Gianicolensi Roma

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Mura Gianicolensi Roma

Le Mura Gianicolensi della città di Roma, sono le mura realizzate tra il 1641 e il 1643 dai Papi Urbano VIII e dal Innocenzo X che si snodano da Porta Portese fino a piazza del Sant'Uffizio, sostituirono con un diverso tracciato le precedenti mura Aureliane e mura Leonine, nel tratto oltre Tevere. L'opera venne realizzata su progetto di Marcantonio de Rossi, architetto militare, che venne coadiuvato dagli architetti Domenico Castelli e Giovanni Bonazzini , architetti della Camera Apostolica, e da Giulio Boratti, generale del Genio Pontificio. L'edificazione della nuova cinta delle Mura Gianicolensi, sul lato occidentale del Gianicolo, comportò l'abbattimento delle preesistenti mura Aureliane, ed anche i rifacimenti delle porte Aureliane, come la porta Settimiana, la porta Aurelia e la porta Portuense che subirono dei mutamenti. La porta Settimiana perse il suo valore strategico, la porta Aurelia venne ricostruita e la Porta Portuense venne arretrata di alcune centinaia di metri e sostituita dalla porta Portese. Queste mura sostanzialmente furono edificate a difesa della Città del Vaticano e della Basilica di San Pietro, però nel 1849 difesero la Repubblica Romana contro l'esercito francese accorso a difesa del potere temporale della Chiesa. Il settore più esposto delle mura Gianicolensi all'attacco francese era incentrato sul Gianicolo e la Repubblica Romana ne affidò la difesa a Giuseppe Garibaldi. Poi le mura vennero restaurate dalla Amministrazione Pontificia che ricostruì le parti abbattute, e sulle brecce sono visibili delle lastre bianche a ricordo della violenza della battaglia e al centro di ogni breccia una lapide con lo stemma pontificio e la sigla S.P.Q.R. e la data 1849 in cifre romane. La Porta Portese, che fu ultimata del 1644, reca lo stemma di Papa Innocenzo X, è il tratto iniziale delle mura Gianicolense, che a causa della elevazione del piano stradale, dopo l'Unità d'Italia, presenta una scarsa altezza delle mura. L'apertura di viale Trastevere ha purtroppo comportato l'abbattimento di un intero bastione. Su viale Aurelio Saffi, viale dedicato ad uno dei protagonisti della Repubblica Romana, le mura si snodano verso il colle Gianicolo, qui vi è una lapide posta da Papa Pio IX a memoria della ricostruzione di questo tratto di mura avvenuto nel 1861. Le mura proseguono su Largo Berchet verso via Livraghi che in questo punto subirono un violento attacco francese, anche qui si trovano delle lapidi una del 1850 e l'altra del 1871. Tratti di mura sono visibili all'interno di Villa Sciarra fino alla porta San Pancrazio, qui vi è oltre ad una lapide una edicola in travertino che racchiude una statua di Sant'Andrea Apostolo con una iscrizione, questa edicola fu voluta da Papa Pio IX, perché qui venne ritrovata la testa di Sant'Andrea che era stata rubata dalla Basilica di San Pietro. L'edicola a forma di piccolo tempio è opera di Gaetano Morichini, mentre la statua è opera di Carlo Aureli. La cinta delle Mura Gianicolensi prosegue all'altezza di piazza Giuseppe Garibaldi, in mezzo alla quale vi è la statua equestre dell'eroico condottiero. Da qui si scende verso la Porta Cavalleggeri che unisce le mura alle antiche mura Leonine, con il bastione di San Pio V e la porta di Santo Spirito.

Le porte delle Mura Gianicolensi:

1. Porta Portese , Rione Ripa, si trova pressi ponte Sublicio
2. Porta San Pancrazio, Rione Trastevere, è nei pressi pressi del Gianicolo
3. Porta Cavalleggeri scomparsa, Quartiere Aurelio, è nei pressi del Vaticano

Foto Mura Gianicolensi Roma