PALATINO E DINTORNI ROMA GUIDA TURISTICA ROMA INFORMAZIONI STORICHE ARTISTICHE TURISTICHE FOTO ANNA ZELLI www.annazelli.com
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palatino e dintorni roma guida turistica informazioni storiche artistiche turistiche foto a cura di anna zelli Guida Turistica di Roma Informazioni Storiche Artistiche Turistiche Culturali Foto di Roma Arte Cultura Novità Idee sito web di informazione culturale artistico turistica di Roma Palatino e dintorni rione Campitelli (Roma) Palatino e dintorni, il Palatino, fa parte del Rione X Campitelli, Roma, il colle si staglia al di sopra del Foro Romano avendo di fianco il colle Campidoglio, mentre dalla parte che affaccia al Colosseo ha di fronte il colle Celio, sulla parte delle Terme Severiane si affaccia al Circo Massimo e al colle Aventino, nella zona del Foro Romano quella che va dalle pendici del Campidoglio dall'Arco di Settimio Severo alla Arco di Tito, lungo la via Sacra, il Palatino ha a destra il colle Quirinale e di fronte, la via dei Fori Imperiali e le zone archeologiche del colle Esquilino con le sue propaggini dell'Oppio, del Fagutale, della Velia, e della Suburra. Sul lato del Tevere il Palatino lambisce la zona archeologica del Velabro, che si estende dal Foro Olitorio al Foro Boario fino al fiume. Per la sua posizione il colle Palatino, come tutti e sette colli di Roma, è una importantissima e ricchissima zona archeologica. Vi sono 3 ingressi per salire sul Palatino, vi si accede o dall'interno dell'area archeologica del Foro Romano, il cui ingresso è su via dei Fori Imperiali a via della Salara Vecchia, via che è quasi di fronte a via Cavour, oppure da via di San Gregorio al Celio, oppure dalla via Sacra che è di fronte al Colosseo salendo su dove si trovano a destra il tempio di Venere e Roma e a sinistra il Palatino e sulla sommità l'arco di Tito che fa da ingresso al Foro Romano e sullo sfondo ha il colle Campidoglio. La zona museale e del percorso del colle Palatino, come quella del Foro Romano, chiude un'ora prima del tramonto, in inverno intorno alle 16:30 e le uscite possono essere o quella all'altezza del Carcere Mamertino o quella alla Basilica di Massenzio presso la chiesa di Santa Francesca Romana. Il colle Palatino ha la forma di un enorme dado a pianta più o meno trapezoidale, alto 51, 20 metri, è il più elevato ed il più isolato dei Sette colli di Roma, anche se situato in posizione centrale ed in prossimità del Tevere, era formato da tre alture il Palatium che guardava al Circo Massimo al Celio e all'Aventino, che da il nome all'intero colle il cui nome sembra derivare da Pales divinità agreste, la cui festività le Palilia si celebrava il 21 Aprile, oppure da "Pala" che significa altura. ed è qui che si insediarono le residenze dei Flavi e successivamente il convento di San Bonaventura; il Germalus o Cermalus che è la parte che guarda al Campidoglio e al Foro Romano dove vi furono i primi insediamenti umani e dove si svolsero le prime fasi della storia di Roma oggi occupato dagli Orti Farnesiani; la Velia nella parte rivolta verso la valle del Colosseo, questa altura venne smantellata per la apertura dei Fori imperiali e collegava il Palatino al colle Esquilino. In questa insenatura tra la Velia e il Palatium passava la via Sacra, ed è qui, sulla altura della Velia, che si insediarono in epoca repubblicana case signorili che successivamente servirono da sostegno agli ampi fabbricati imperiali. Secondo la leggenda anticamente il Palatino fu occupato sul Germalus prima dagli Arcadi, popolazione di origine greca i quali alla guida del Re Evandro si insediarono qui dopo aver lasciato l'Arcadia, successivamente vennero raggiunti da Enea reduce dal lungo viaggio da Troia il quale venne accolto proprio dal re Evandro. Poi il Germalus venne occupato da un gruppo di pastori latini disceso dai colli di Alba Longa, antichissima città del Lazio, che, secondo la tradizione, dette i natali alla stirpe di Roma, sorgeva sui colli da essa chiamati Albani, situati a circa venti chilometri a sud est di Roma, che con a capo il giovane Romolo si organizzarono nella nuova città che si chiamò Roma Quadrata, per la sua primitiva forma. Scavi archeologici hanno messo in luce insediamenti preromulei databili al IX secolo a. C. ai quali solo successivamente fece seguito un vero e proprio villaggio di capanne databili all'epoca della fondazione di Roma ovvero all' VIII secolo a.C., infatti capanne di tufo riferibili al periodo Romuleo sono visibili all'altezza della casa di Augusto.Palatino la fondazione di Roma tra storia e mito : nell'Eneide di Virgilio, si racconta che Enea, figlio della dea Venere, fuggì da Troia, occupata dagli Achei, con il padre Anchise e il figlioletto Ascanio mentre la moglie Creusa, figlia del re Priamo, perì nell'incendio della città. Dopo varie peregrinazioni nel Mediterraneo, tra le quali l'approdo a Cartagine dove viene accolto da Didone, Enea approdò nel Lazio nel territorio di Laurento. Qui venuto in contatto con gli Aborigeni del Latino, si scontrò contro Turno, re dei Rutuli, che resterà ucciso. Enea decise poi di fondare una nuova città, dandole il nome di Lavinium, in onore della moglie Lavinia. In seguito il figlio di Enea, Ascanio, fondò una nuova città di nome Alba Longa, forse come ci racconta Tito Livio, trenta anni dopo la fondazione di Lavinio, sulla città di Alba Longa regnarono i suoi discendenti per numerose generazioni probabilmente dal XII all'VIII secolo a.C. fino a quando si arrivò al regno di Amulio, il quale ottenne il trono usurpandolo al fratello Numitore. Numitore, che era il fratello maggiore di Amulio, ebbe in eredità l'antico regno della dinastia Silvia, ma venne estromesso da Amulio, il quale dopo una serie di omicidi, inizia il suo regno. Amulio costrinse l'unica figlia del fratello Numitore Rea Silvia a diventare vestale e a fare quindi voto di castità, togliendole la speranza di diventare madre, tuttavia il dio Marte s'invaghì della fanciulla e dopo averla posseduta con la forza, in un bosco sacro, dove era andata ad attingere acqua, la rese madre dei gemelli Romolo e Remo. Per ordine dello zio, Rea Silvia fu mandata a morte come prevedeva la legge per le vestali che non rispettavano il voto di castità., ed il re Amulio, affidò i neonati a due schiavi con l'ordine di metterli in una cesta, portarli nella parte più alta del fiume, e affidarli alla corrente affinchè morissero affogati. I gemelli non morirono e fortunatamente la cesta nella quale erano stati adagiati si arenò in una pozza d'acqua sulla riva del Tevere, presso la palude del Velabro tra il Palatino e il Campidoglio in un luogo chiamato Cermalus. Quando le acque del fiume si ritirarono, la cesta rimase all'asciutto ai piedi di un albero di fico, il ficus ruminalis. Una lupa, scesa dal colle Palatino al fiume per abbeverarsi, fu attirata dai vagiti dei due bambini, li raggiunse e si mise ad allattarli, nei pressi vi era un gruppo di pastori, tra questi Faustolo, che era alle dipendenze di Amulio re di Alba Longa, il quale prese i due gemelli ed insieme alla moglie Acca Larenzia decise di crescerli come suoi figli. La lupa alla vista di Faustolo fuggì e si ritirò presso una grotta alla base del Palatino chiamata Lupercale perché perché sacra a Marte e al Fauno Luperco. I bambini crebbero inizialmente nella capanna di Faustolo e Laurenzia, situata sulla sommità del Palatino, nella zona del colle chiamata Germalo o Cermalo. Ai due gemelli venne dato il nome di Romolo e Remo. Faustolo una volta che i gemelli furono grandi, ci racconta Tito Livo, irrobustitisi nel corpo e nello spirito, non affrontavano solo le fiere, ma tendevano imboscate ai banditi carichi di bottino, dividendo il frutto delle loro rapine con i pastori originari di Alba Longa che avevano da tempo fissato la loro dimora stabile sul Germalo e che poi con i due gemelli Romolo e Remo cresciuti si organizzarono alla difesa del colle. Faustolo una volta che i gemelli furono cresciuti, raccontò delle loro origini e del sangue reale essendo Numitore, fratello di Amulio, loro nonno. Accadde poi che un giorno i due gemelli, venissero assaliti dai banditi, i quali volevano vendicarsi dei bottini più volte perduti. Romolo si difese energicamente, ma Remo fu catturato e condotto di fronte al re Amulio, con l'accusa di furto e di aver compiuto numerose scorribande nelle terre di Numitore e per questo venne consegnato da Amulio proprio a Numitore. Numitore, mentre teneva in prigionia Remo venne a sapere che Remo e Romolo erano fratelli gemelli, e si commosse al ricordo dei suoi nipoti che il fratello Amulio aveva ordinato di uccidere. Romolo che nel frattempo aveva radunato un gruppo consistente di compagni per andare da Amulio, a liberare il fratello Remo, fu poi raggiunto da Remo, che era stato invece liberato dallo stesso Numitore, loro nonno, e gli raccontò come stavano veramente le cose e della loro discendenza regale. Nella lotta che poi avvenne, Amulio venne ucciso e Numitore, che era stato ingiustamente spodestato, tornò ad essere il re della città di Alba Longa, dove si recò a vivere di nuovo insieme ai due gemelli. Successivamente Romolo e Remo chiesero il permesso al nonno Numitore di lasciare Alba Longa per recarsi alla riva del Tevere e fondare una nuova città nei luoghi dove erano stati ritrovati e cresciuti. Tito Livio ci racconta che essendo Remo e Romolo due gemelli e che per fondare una nuova città occorreva il rispetto della primogenitura, questo criterio elettivo con loro non poteva funzionare, toccava quindi agli dei che proteggevano quei luoghi indicare, attraverso gli auspici, chi dei due fosse stato scelto per dare il nome alla nuova città e chi dei due vi dovesse regnare dopo la fondazione. Così, per interpretare i segni augurali, Romolo scelse il Palatino e Remo l’Aventino. Si racconta che Remo che era sull'Aventino ebbe il primo presagio di 6 avvoltoi, simultaneamente al presagio avuto da Remo ci fu quello di Romolo sul Palatino di 12 avvoltoi, ed entrambi lo comunicarono ai loro rispettivi gruppi ognuno all'insaputa dell'altro. Pertanto vennero proclamati re entrambi, sia Romolo che Remo, ma la cosa non poteva essere così, il Re doveva essere uno e uno solo. Gli uni sostenevano di aver diritto al potere in base alla priorità nel tempo dell'avvistamento del presagio, gli altri in base al numero degli uccelli visti. Ne nacque una discussione e dal rabbioso scontro a parole si passò al sangue, dove Remo, colpito nella mischia, cadde a terra. Ma di questa storia, vi sono varie versioni, la più nota è quella secondo la quale Remo, per prendere in giro il fratello, avrebbe scavalcato le mura appena erette più probabilmente il pomerium, il solco sacro e quindi Romolo, al colmo dell’ira, l’avrebbe ammazzato aggiungendo queste parole di sfida: «Così, d’ora in poi, possa morire chiunque osi scavalcare le mie mura». In questo modo Romolo s’impossessò da solo del potere e la città appena creata prese il nome del suo fondatore. Questa la versione della leggenda raccontata da Tito Livio, ma vi è anche la versione raccontata da Plutarco simile a quella di Livio, ma con la sola eccezione che Remo potrebbe non aver avvistato alcun avvoltoio. La sua vittoria sarebbe stata pertanto, frutto dell'inganno e per questo motivo Romolo si adirò, ne nacque una rissa che portò alla morte di Remo. Un'altra versione della leggenda sulla nascita di Roma, ci viene raccontata da Plutarco il quale dice che quando Romolo si rese conto che il fratello Remo si era preso gioco di lui, si sdegnò e mentre stava scavando il fossato con il quale aveva intenzione di circondare le mura della città, Remo si fece beffe del suo lavoro e cercò di ostacolarlo e che quando infine varcò il fossato, cadde colpito a morte, secondo alcuni dal medesimo Romolo, secondo altri da un compagno di Romolo, Celere. Nella rissa caddero anche Faustolo e Plistino, che si dice fosse fratello di Faustolo, e che avesse contribuito ad allevare Romolo e Remo. Una ulteriore versione ci racconta che Romolo fece costruire sul solco, urvus, da cui la parola Urbs, città, un tracciato con l'aratro, una cinta muraria, mettendovi a guardia il suo amico fidato Celere, al quale impartì l'ordine di uccidere chiunque avesse osato scavalcarlo. Purtroppo Remo non era venuto a conoscenza dell'ordine imposto dal fratello e quando si avvicinò alla cinta, notando quanto fosse bassa, la scavalcò con un salto. Il fedele Celere, amico di Romolo, gli si avventò contro e trapassò Remo con la spada. Romolo, saputo della disgrazia, ne rimase sconvolto, ma non osò piangere di fronte al suo popolo, essendo ormai già un Re. Faustolo, il pastore che li aveva allevati fu seppellito presso l'allora Comizio mentre Remo fu seppellito sull'Aventino in una località chiamata Remoria in ricordo di Remo, ed in suo onore e dei defunti da allora il 9 maggio di ogni anno veniva celebrata una festa chiamata Remuria. Romolo divenne così il primo re di Roma intorno al 754 a.C.Palatino e la Roma Quadrata , la fondazione di Roma risale al 754 a.C. e la nuova città per la sua forma prese appunto il nome di Roma Quadrata. Venne scelto per la fondazione di Roma il Palatino sia perché facilmente difendibile per le sue alte pareti di roccia ed anche perché era nei pressi dell'Isola Tiberina e del Tevere. La Roma Quadrata era delimitata da un solco sacro detto Pomerio, i cui limiti furono decritti da Tacito ed erano l'Ara Massima di Ercole nel Foro Boario, l'Ara di Conso sulla spina del Circo Massimo, le Curie Vecchie presso l'Arco di Costantino, il Sacello Lari sulla Velia all'altezza del Tempio di Venere e Roma e il foro Romano nei pressi della fonte della Giuturna. A queste antichissime fortificazioni appartengono gli avanzi di tufo granulare chiamato cappellaccio, e le cisterne di acqua a cupola e scoperte poste nella zona del Germalo che sono sotto il palazzo dei Flavi ed alcuni resti di grandi capanne che sono di fronte al tempio della Magna Mater. La casa Romuli, l'abitazione in cui Romolo visse veniva posta nella zona della Casa di Augusto, dove vi sono tracce nel tufo e resti di capanne ancora visibili. Secondo le fonti storiche alla città primitiva di Roma vi si accedeva mediante tre porte : la porta Mugonia che dava sulla via Sacra, la porta Romana o Romanula che era presso la via Nuova, e la porta chiamata Scalae Caci nei pressi del Campidoglio.Dal Palatino al Septimontium e all'evoluzione della città di Roma , a poco a poco Roma dall'essere la Roma Quadrata del Palatino formò la prima città del Septimonium, formata dall'unione delle 3 alture del Palatino : il Germalo, il Palatium e la Velia con le 4 alture del colle Esquilino : l'Oppio, il Cispio, il Fagutale e le Carine. Poi Roma passò ad essere la città delle Quattro Regioni : la Suburana, l'Esquilina, la Collina, la Palatina, per diventare poi la città Serviana protetta dalle mura del IV secolo a.C.Palatino evoluzione architettonica : durante tutta l'età repubblicana il Palatino divenne un quartiere residenziale, vi sorsero alcuni templi come il Tempio della Vittoria nel 294 a.C. da cui prese il nome il clivus Victoriae, il Tempio di Giove Vincitore nel 295 a.C., il tempio di Cibele tutt'ora rimasto del 191 a.C., e il Tempio di Giove Statore sulla Velia del 294 a.C. Molti personaggi illustri dell'epoca ebbero qui la loro residenza tra questi Ortensio, Antonio, Agrippa, Lutazio Catulo, Livio Druso, Lucio Crasso. Marco Tullio Cicerone aveva una casa nell'angolo nord ovest del colle era la casa più bella del suo tempo, la aveva comprata da Crasso e l'aveva ingrandita con il portico della casa di Catulo e con la villa di Druso. Questa residenza durò fino al periodo di Caligola che la incluse nel suo nuovo palazzo. Anche Publio Clodio, facinoroso tribuno della plebe, ucciso poi da Milone sulla via Appia nel 58 a.C. ebbe una villa sul Palatino. Emilio Scauro il figliastro di Silla, che era un uomo molto ricco ebbe una casa tra la via Sacra e la via Nova, ingrandita includendovi la casa di Ottavio. Quinto Ortensio, celebre oratore, emulo di Cicerone, aveva qui la sua casa che poi venne comprata da Augusto, il quale la ingrandì appena divenne imperatore e fu la casa di Augusto, la prima residenza imperiale sul Palatino. Quando anche Tiberio e Caligola pensarono al Palatino come sede per le loro dimore il colle era quasi tutto occupato, e quindi oltre ad essere preferito dai ricchi romani lo divenne anche per gli imperatori. Perché da qui si gode oltretutto una magnifica vista a 360 gradi di tutta Roma. Augusto si accontentò di ampliare la casa d Ortensio espropriando anche le aree che reputava necessarie ad edifici pubblici. Infatto si devono ad Augusto il Tempio di Vesta al Palatino, il tempio di Apollo Palatino, il portico delle Danaidi e le biblioteche. Se la casa di Augusto era una bella casa, in quanto a dimensioni fu niente rispetto a quella di Tiberio, il quale edificò edifici regali, e per far questo fece enormi lavori di demolizione che cambiarono la configurazione del colle. Tiberio scelse del Palatino la zona del Germalo, per la sua dimora, un vero e proprio palazzo imperiale, la Domus Tiberiana, che fu ampliata da Caligola che estese le sue costruzioni fino al Foro occupando quasi tutto il Germalo fino al Foro, ed inoltre sempre a Tiberio si deve la costruzione dell'aedes Caesarum un tempio fondato alla morte di Augusto che era nella zona dove oggi c'è San Sebastiano e che in seguito venne dedicato a tutti gli imperatori divinizzati. Seguì poi la Domus Transitoria di Nerone che distrutta dall'incendio del 64 fu poi sostituita dalla Domus Aurea che dal colle Oppio una propaggine del colle Esquilino era collegata al Palatino con un criptoportico che arrivava fino alla casa di Augusto. Poi con Domiziano vi fu una grande opera di ricostruzione del Palatino, infatti con l'edificazione della Domus Flavia, della Domus Augustana e dello Stadio o Ippodromo di Domiziano venne occupata tutta l'area del colle chiamata Palatium. Domiziano portò anche l'acqua Claudia al Palatino ed eresse il monumentale complesso di ambienti che gli servivano da vestibolo verso il Foro, con ingressi sul lato della Velia all'altezza dell'arco di Tito al Foro Romano, un altro attraverso la domus Tiberiana sul clivus Victoria ed un altro attraverso la domus Gai sul Foro. Sia la domus Tiberiana che la domus Gai che avevano sofferto negli incendi del 64 e dell'80 vennero in parte demoliti ed in parte restaurati, così da cambiare l'aspetto del colle. In più Domiziano gettò le fondamenta per un grandioso stabilimento termale che vennero completate da Settimio Severo. Dopo Adriano si ebbe un periodo di stasi, fino a quando ulteriori monumentali lavori furono eseguiti da Settimio Severo che estese la sua dimora imperiale verso la valle Murcia alle pendici dell'Aventino con gli edifici della Domus Severiana, rinforzò gli enormi archi che affacciano sul Foro e completò il progetto delle grandi terme iniziato da Domiziano, con gli enormi archi alti dai 20 ai 30 metri che si affacciano davanti al Circo Massimo. Gli edifici delle terme arrivavano fino all'ippodromo di Domiziano. All'estremo sud del Palatino Settimio Severo innalzò il Settizonio che era la facciata monumentale di un ninfeoa più piani di colonne. Dopo Settimio Severo essendo il colle ormai pieno di edifici non vi furono ulteriori interventi. Solo con Eliogabalo vi furono dei restauri al tempio dei Cesari, la Ades Caesarum, che divenne il Tempio del Solo, dove oggi c'è la vigna Barberini.Palatino e la decadenza : quando la sede dell'impero venne trasferita a Costantinopoli, iniziò la decadenza del colle, anche Diocleziano e Costantino preferirono costruirsi le loro residenze altrove. Vi furono solo alcuni restauri da parte degli imperatori Valente, Valentiniano e Graziano e quando i barbari invasero Roma, tra il V e il VI secolo fu qui che si stabilirono. Inoltre cominciarono a sorgere le prime chiese, come la chiesa di San Cesario con carattere di cappella palatina, fondata tra il 375 e il 379 per i monaci greci su un ambiente della Domus Augustana. Nel IX secolo accanto a questa chiesa venne edificato un Monastero Greco che divenne importante nel XII secolo quando venne eletto papa Eugenio III e successivamente questi due edifici vennero inglobati nelle fortificazioni dei Frangipane che occuparono tutta la Velia e gran parte del Palatium, innalzando anche una torre presso l'arco di Tito chiamata Turris Chartularia. Man mano che diminuì l'influenza dell'impero d'Oriente, specie dopo le sconfitte subite dagli eserciti greci durante le invasioni dei Goti, aumentò l'autorità papale. Sul tempio dei Cesari, oggi vigna Barberini venne eretta la chiesa di San Sebastiano, che venne martirizzato nell'ippodromo edificato da Domiziano, il Settizonio venne incluso alla vicina abbazia di San Gregorio che poco dopo occupò anche le terme Severiane. Un altro monastero di cui si ha memoria sul Palatino fu quello dei frati di Montecassino che sorse verso la metà del secolo XIV. Dove c'era il Tempio del Sole di Eliogabalo sorse il Monastero di Santa Maria in Pallara che dipendeva da Montecassino. Ai santi greci vengono dedicate chiese sorte intorno al colle, la chiesa di Sant'Anastasia, la chiesa di San Giorgio, la chiesa di San Teodoro. Dopo di che il colle diventa sede di orti e di vigne. Si aprono cave per recuperare i materiali di pregio e il Settizodio viene fatto distruggere da Papa Sisto V. Poi nel 1550 il Cardinale Alessandro Farnese, nipote di Papa Paolo III comprò tutto il Germalo, edificando il Casino o l'Uccelleria Farnese e creando gli Orti Farnesiani che furono il primo orto botanico. I Farnese tra il XVI e il XVII secolo devastarono ancora di più quanto era rimasto della bellezza del Palatino. Nel 1860 Napoleone comprò dal Regno di Napoli i giardini Farnesiani e fece fare dei lavori di restauro al suo architetto Pietro Rosa. Dopo l'Unità d'Italia gli Orti Farnesiani divennero di proprietà del Governo italiano e a poco a poco si aggiunsero i terreni dei conventi di San Bonaventura e della Visitazione, già villa Mills. Venne espropriata la vigna Nusiner presso il clivo della Vittoria, la vigna Benefratelli e la vigna Barberini, e così tutto il Palatino divenne di proprietà demaniale.Da vedere nell'area archeologica del Palatino, rione Campitelli, Roma, sul lato del Velabro : Clivus Victoriae,Tempio della Vittoria, palazzo Casa di Tiberio o Domus Tiberiana, Mura Roma Quadrata, Porta Romanula, Roma Quadrata, Alto Muraglione da via S. Teodoro, Case Private al Clivus Victoriae, Porta Scalae Caci Roma Quadrata, Avanzi Case inizio Impero, Altare Ara del Genius Loci, Lupercale Ficus Ruminalis, Circo Massimo, Lupa del Campidoglio, Strada Scalae Caci, Resti Casa Repubblicana, Casa Domiziana, Clivo Palatino, Casa di Livia (Casa di Augusto), Cisterna arcaica e tholos, Gruppo di Edifici e tabernae, Sepolcreto, Mura Roma Quadrata, Casa Romuli o Tugurium Faustuli. Sul lato del Germalus : Area Palatina, Tempio di Cibele, Casa di Augusto, Tempio di Apollo, Cisterna Circolare arcaica tholos, Podio Fortificazioni primitive, Avanzi cisterna circolare, Mundus e la Roma Quadrata in Palatio ante Templum Apollinis, Lapis Niger (Foro Romano), Tempio di Cibele Templum Matris Magnae, Auguratorium (accanto al tempio di Cibele), Stanze addossate alla Casa di Tiberio, Casa di Augusto detta di Livia, Pitture del Triclinium, Tempio di, Apollo ritenuto erroneamente tempio di Giove Vincitore detto anche di Apollo Actius o Phoebus o Aedes Jovis Victoris, Portico delle Danaidi già avanzi del Portico di Augusto, Biblioteca Greca , Biblioteca Latina, piccolo Tempio rotondo di Vesta, Altare Marmoreo . Da vedere al palazzo di Tiberio e di Caligola : giardini Farnesiani, Casino Uccelleria, Casa di Tiberio, Scale casa di Tiberio, Biblioteca Tiberiana, Clivus Victoriae, Ponte di Caligola, Restauro di Commodo Uccelleria, Casa Domiziana , Ninfeo degli Orti Farnesiani, Sotterranei Casino dei Farnese, Crptoportico di Nerone, Palazzo dei Flavi, Domus Transitoria di Nerone. Da vedere al Palazzo dei Flavi, Domus Augustana, Ippodromo Stadio di Domiziano. Da vedere sul lato del Circo Massimo : Terme di Settimio Severo, Settinozio, Padagogium, Antiquarium Palatino, Vigna Barberini, Via di San Bonaventura, Chiesa S. Maria in Pallara, Chiesa San Sebastiano, Convento della Visitazione, Villa Mills, Grande Conserva di Acqua, Ninfeo Domus Augustana, Acquedotto Domiziano.Palatino Area Archeologica informazioni e foto (Roma) Palatino e dintorni, Roma, foto Anna Zelli Pianta del Palatino Mappa dei Monumenti (Roma) Pianta del Palatino mappa monumenti, Roma, foto Anna Zelli
Da vedere nei dintorni del Palatino
rione Campitelli
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