Circo di Flora (Roma) circhi e stadi di Roma sito web: www.annazelli.com
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Circo di Flora, (scomparso) agli horti Salustiani, si deve al nipote di Caio Sallustio Crispo che ebbe in eredità nel 34 a.C. questi giardini dallo zio dal quale ne ereditò anche il nome. Il ragazzo divenne ben presto bravo amministratore e persona influente alla corte dell'imperatore Augusto. Muore nel 20 d.C. sotto il regno di Tiberio e non avendo figli lascò il suo patrimonio allo Stato romano, inclusi i vasti giardini detti Sallustiani. Si sa dalla "Storia Romana" di Dione Cassio, che Vespasiano e Nerva abitarono i palazzi che erano in questi giardini preferendoli a quelli del Palatino. Anche Aureliano preferì i giardini Sallustiani e i giardini di Domizia, e proprio nei giardini Sallustiani edificò un portico dove ogni giorno si allenava con i suoi cavalli, dopo Aureliano gli horti Sallustiani caddero in disuso e furono definitivamente devastati e incendiati dalle orde di Alarico nel 410. Non è certa la presenza di un circo in questa zona, presumibilmente si pensa che fosse tra il colle Quirinale e il Pincio, unica testimonianza dei muri enormi a margine della vallata con terrazze e stanze poste a livelli diversi di età augustea con aggiunte in laterizio di epoche successive e un obelisco portato qui probabilmente da Nerone come si desume dalle "Res Gestae" di Marcellino. L'obelisco Sallustiano è in granito rosso con le stesse iscrizioni di Seti I e di Ramses II incise a Roma dell'obelisco Flaminio, proveniente dal Circo Massimo collocato a piazza del Popolo, ma di dimensioni più piccole. Probabilmente anche questo fu portato a Roma da Augusto. Un'altra ipotesi è che negli horti Sallustiani vi fosse un ippodromo e che qui si svolgessero i Floralia, le feste in onore di Flora, divinità comune ai romani e ai Sabini, e probabilmente sul colle Quirinale vi era un tempio dedicato alla dea, sostitutivo di un antico altare sabino. Per altri studiosi però sembra che le Floralia fossero celebrate non qui ma al Circo Massimo. I giochi floreali cui forse erano legate le "cacce" si svolgevano dal 28 aprile al 3 maggio, l'estinzione della festa risale al 513, le persone vi accorrevano vestite di vari colori per simulare i colori dei fiori e le donne cortigiane erano obbligate a spogliarsi e la festa prendeva pieghe di licenze di costume senza limite Quindi la divinità di Flora era associata alla agricoltura, alla fecondità e alla sessualità. Probabilmente ai ludi religiosi di Flora si associavano i ludi scenici e circensi, le venationes, ovvero le cacce, di animali domestici, corse e lotte gladiatorie. Con i riti alla dea Flora, si festeggiava il risveglio della primavera e della natura. Vedi anche Obelisco Sallustiano a piazza Trinità dei Monti alla sezione "Obelischi di Roma". Fotografie circo di Flora Roma circo di Flora, Roma, foto Anna Zelli
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