Stadio di Domiziano (Roma) circhi e stadi di Roma sito web: www.annazelli.com
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Stadio di Domiziano, fu edificato nell'81 e fu il primo stadio permanente di Roma per le gare di atletica, si trovava dove oggi c'è la splendida piazza Navona. Roma, durante il regno di Tito, nell'80 subì un gravissimo incendio, andarono distrutti molti edifici della zona del Campo Marzio, tra questi l'Iseo e il Serapo, i Saepta, le Terme di Agrippa, il Pantheon, il teatro di Balbo, il teatro di Pompeo, il Portico d'Ottavia, il Tempio di Giove Capitolino e tantissimi altri, e Domiziano cercò di restaurarli, e ricostruirli. Roma, a quel tempo, aveva dei luoghi dove si svolgevano le gare di atletica, tra questi il teatro di Balbo, il teatro di Pompeo, il teatro di Marcello, il circo Flaminio e il circo Vaticano, ma Domiziano decise per l'edificazione di uno stadio forse, anche per emulare Nerone che aveva edificato il Gymnasium un edificio a forma di palestra, circondato da giardini. E lo stadio di Domiziano venne edificato in prossimità del Gymnasium di Nerone, tra le terme di Nerone e lo stagno di Agrippa. La forma ricalcava quella degli stadi di Olimpia e di Atene, mentre nella struttura era più simile al circo, del quale però, lo stadio non aveva nè le carceres nè la spina. La forma dello stadio era rettangolare allungata con il lato breve curvo rivolto a nord, mentre il lato corto e rettilineo moderatamente obliquo era rivolto a sud. Lo stadio di Domiziano era lungo 276 metri, largo 106 metri, mentre come lo stadio di Olimpia era la lunghezza dell'arena, 192,87 metri e larga 54 metri. Lo stadio poteva ospitare 30 mila spettatori. La cavea, alla quale si accedeva tramite delle scale, era formata da una serie di arcate e di camere disposte in 5 file parallele con le volte inclinate verso il piano dell'arena. I blocchi erano squadrati in parte in travertino e in parte in opera laterizia, nella parte centrale del lato curvo, si aprila la porta trionfale dalla quale entravano nello stadio gli atleti. Il podio alto 3 metri, era nella parte bassa della cavea, delimitato da un parapetto. Gli edifici che oggi circondano piazza Navona, furono eretti sui resti in muratura della antica cavea dello stadio di Domiziano, e lo spazio che un tempo era occupato dall'arena venne comunque lasciato libero e proprio in questa epoca la piazza prese il nome di Campus Agonis, per via delle gare che qui si svolgevano ai tempi dello Stadio di Domiziano. L'originario campo dell'arena è molto più baso dell'attuale livello di piazza Navona, resti dell'antico stadio si trovano negli scantinati degli adiacenti palazzi, resti sono stati rinvenuti sotto palazzo Braschi, sotto la chiesa di San Pantaleo, e su piazza Zanardelli sono emersi alcuni pilastri che sono tutt'oggi visibili. Nell'86 Domiziano, amante della cultura greca, celebrò il Certamen Capitolinum , una sorta di concorso a premi, ed in onore di Giove si tennero gare di atletica, gare equestri e gare musicali. Domiziano, però non fu un imperatore amato e alla sua morte la "damnatio memoriae" si abbattè furiosa contro di lui, con la distruzione delle statue che lo rappresentavano e perfino con la cancellazione del suo nome dallo stadio. Nel 217, quando il Colosseo a causa di un incendio non poteva essere utilizzato, per i giochi gladiatori venne impiegato lo stadio di Domiziano, successivamente , nel 228, lo stadio venne ristrutturato da Alessandro Severo dal quale prese il nome di Circus Alexandri. Durante il Medioevo, oltre alla edificazione di case sui resti della cavea dello stadio, fu costruita anche una piccola chiesa dedicata a Sant'Agnese che sembra che avesse subito il martirio in uno dei fornici dello stadio. La zona dell'arena fu anche sede del mercato di frutta e verdura e una volta alla settimana della vendita di prodotti artigianali. Nel tempo, le primitive costruzioni modeste furono sostituite da palazzi nobiliari e la piccola chiesa di Sant'Agnese fu riedificata dal Borromini nella bella chiesa che oggi ammiriamo. La sistemazione della piazza come la vediamo oggi, si deve a Papa Innocenzo X che incaricò il Bernini di erigere la fontana dei Quattro Fiumi, sulla quale svetta l'obelisco che era del circo di Massenzio. Inoltre, dal 26 giugno del 1652 sfruttando l'originaria forma concava della piazza, che oggi è invece livellata, si allagava la piazza, come se fose una enorme piscina, nella quale i romani erano soliti farsi il bagno. Dopo l'Unità d'Italia il mercato ortofrutticolo venne trasferito a Campo de Fiori, dove ancora oggi, c'è il mercato tutte le mattine. Durante le feste di Natale fino all'Epifania, piazza Navona si riempie di bancarelle, che vendono oggettistica per il presepio e l'albero di Natale, oltre ai dolciumi e alle botteghe di giocattoli. Lo stadio di Domiziano era anche riccamente decorato con statue, una delle quali, quella che oggi conosciamo come statua parlante di Pasquino, a piazza San Pantaleo, forse era la copia di un gruppo ellenistico che si presume rappresentante Menelao che sorreggeva il corpo di Patroclo. Si deve a Domiziano anche l'edificazione dello Stadio Palatino, sull'omonimo colle. Fotografie Stadio di Domiziano Roma Stadio di Domiziano, Roma, foto Anna Zelli
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