Circo di Massenzio (Roma) circhi e stadi di Roma sito web: www.annazelli.com
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Circo di Massenzio, detto anche circo di Romolo e impropriamente nel Medioevo circo di Caracalla, fu fatto edificare nel 311 da Marco Aurelio Valerio Massenzio, sulla via Appia, in un complesso che includeva il palazzo imperiale, il Mausoleo di Romolo, dove erano le spoglie del figlio dell'imperatore, morto all'etą di 9 anni e che nonostante la giovane etą come voleva il costume dell'epoca, era stato insignito dei pił alti gradi dello Stato, a lui il circo fu dedicato, vi era anche nel complesso di Massenzio, una cinta muraria che rendeva inaccessibile la villa imperiale. Nel 1825 durante gli scavi fu ritrovata la lapide dedicatoria a Romolo figlio di Massenzio, che recita : "al Divo Romolo uomo di nobilissima memoria console ordinario per la seconda volta, figlio del nostro Signore Massenzio, invitto e perpetuo Augusto, nipote del divino Massimiano Seniore e del divino Massimiano Iunione per due volte Augusto". Il complesso di Massenzio venne edificato su edifici di etą repubblicana, restaurati e ampliati in etą augustea appartenuti a Erode Attico e alla consorte Annia Regilla che in parte vennero incorporati nelle nuove costruzioni di Massenzio. Massenzio fu antagonista di Costantino che lo sconfisse nel 312 nella battaglia di Saxa Rubra sulla via Flaminia pił nota come battaglia di ponte Milvio. La porta trionfale si apriva sulla via Appia Pignatelli, questa era anche la porta di ingresso del circo, ed era situata al centro del lato breve curvo che volgeva ad est. Le parti del circo erano in opera laterizia e presentavano anfore di terracotta inserite in alcune murature per renderle pił leggere. La spina, il pulvinar e il tribunal iudicum avevano rivestimenti decorativi in marmo, le carceres avevano colonne e trabeazioni marmoree, mentre le torri alte 16 metri poste ai loro estremi erano rivestite in semplice intonaco. Il circo misurava 528 metri di lunghezza, era di 92 metri di larghezza. La pista misurava 400 metri di lunghezza e con ampiezze diverse di larghezza che era un accorgimento per la selezione dei concorrenti che alla partenza essendo allineati avevano tutti a disposizione uno spazio uguale, mentre nel corso della gara lo spazio era ridotto perchč di meno erano i gareggianti che prevalevano. La spina conservata ancora oggi, misurava 283 di lunghezza e 7 metri di larghezza, qui vi era una impalcatura che sorreggeva le 7 uova e i 7 delfini indicatori dei giri completi di pista compiti dai carri. Vi erano anche 10 vasche decorative utilizzate dai servitori per attingere l'acqua necessaria a bagnare la pista e le ruote dei carri in corsa. Ornavamo il circo statue raffiguranti le divinitą, i trofei ed un obelisco proveniente da Assuan che fu prelevato dall'Iseo Campense, o dallo Stadio di Domiziano, questo obelisco, venne poi collocato dal Bernini nel 1649 sulla fontana dei Quattro Fiumi a piazza Navona. Alle due estremitą della spina vi erano le mete intorno alle quali i carri compivano il giro, rasentandone, e con questa manovra mettevano alla prova la capacitą degli aurighi, perchč anche un piccolo errore poteva determinare il rovesciamento del carro che poteva essere investito anche dagli altri carri, determinando feriti e morti. La cavea del circo era formata da 10 gradinate separate nella parte inferiore dal podio per mezzo di un muretto a sua volta protetto verso l'arena da un alto e lungo muro. Le gradinate erano divise nei loca, con una altezza variabile dai 37 ai 40 ai 50 centimetri e 30 centimetri di profonditą, con la caratteristica di avere uno spazio per i piedi. Il pulvinar era il luogo dove erano raccolti i simulacri delle divinitą e dove prendeva posto l'imperatore per assistere alle gare, era di fronte alla seconda metą sul lato lungo a nord del circo ed era in comunicazione con il palazzo imperiale tramite un corridoio, sul lato opposto, c'era il tribunal iudicum, che era la porta dalla quale uscivano gli aurighi feriti o i corpi di quelli che erano deceduti durante gli scontri chiamati naufragi. I carceres erano sul lato ovest ed erano 12, divisi in gruppi di sei con una porta centrale. Altre due porte erano tra le torri e la parte iniziale della cavea, su ciascun lato. Sopra le carceres c'era una terrazza dalla quale l'editor spectaculorum dava il via alle gare gettando un panno bianco chiamato mappa, e subito dopo gli inservienti contemporaneamente e rapidamente aprivano i cancelli e gli aurughi lanciavano i loro cavalli in pista cercando di conquistarsi le prime posizioni. Intorno al mausoleo c'era un quadriportico dove venivano ricoverati i cavalli, i carri e tutte le attrezzature, era chiamata stalla. Nello spazio libero tra il quadriportico ed il circo era l'area nella quale avvenivano i preparativi finali prima dell'ingresso nei carceres. Il circo poteva contenere 10 mila persone sedute, era un circo privato e pertanto potevano partecipare agli spettacoli solo persone espressamente invitate che solo nell'occasione delle gare potevano vedere e applaudire l'imperatore che viveva al di fuori della cittą. Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, iniziano anche per il circo di Massenzio le spoliazioni, di statue, cornici, marmi e poi di blocchi di tufo, mattoni, tegole. Nel Medioevo il circo divenne di proprietą di un ente religioso, poi nel corso dei secoli passa attraverso varie proprietą ma tutta l'area sarą impiegata come pascolo e il Mausoleo di Romolo, utilizzata come abitazione, e un casale venne edificato nella parte rimasta del pronao, alla fine il Mausoleo venne usato anche come deposito di formaggio prodotto dalle pecore che pascolavano nell'area. Vedi anche Obelisco Agonale di piazza Navona alla sezione "Obelischi di Roma". Fotografie Circo di Massenzio Roma circo di Massenzio, Roma, foto Anna Zelli
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