Obelisco Vaticano piazza San Pietro (Roma) sito web: www.annazelli.com
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Obelisco Vaticano di piazza San Pietro, Città del Vaticano, proviene dal Circo Vaticano il circo di Caligola e Nerone, fu portato a Roma da Caligola. Sembra che in epoca romana sulla sommità dell'Obelisco posto oggi a piazza San Pietro, vi fossero nella guglia le ceneri di Cesare. L'obelisco, in granito rosso, in se è alto 25,36 mt., con il basamento è alto 40,28 mt., il peso di 350 tonnellate. L'obelisco fu collocato al centro di piazza San Pietro nel 1586 per volontà di Papa Sisto V e con l'ingegno di Domenico Fontana;, l'obelisco è in un unico blocco di porfido, di provenienza del Faraone Nencoreo III del VII secolo a.C. era collocato ad Heliopolis. Fu portato a Roma nel 37 d.c. dall'Imperatore Caligola come ornamento al suo circo privato, nell'area del colle Vaticano, circo che successivamente venne ampliato da Nerone. I giardini del Circo di Caligola si stendevano dal Colle Vaticano al Colle del Gianicolo fino a piazza Cavour.Quando il 19 Luglio del 64 d.C. a Roma scoppiò un incendio che distrusse la città di Roma, Nerone accusò i Cristiani, e da questa data iniziarono le persecuzioni e fu proprio in questo periodo che venne ucciso l'Apostolo Pietro, mentre i romani, sfollati a causa dell'incendio, vennero ospitati nel circo di Caligola, e qui si insediarono con piccole case. Secondo Tacito, sembra che il luogo della morte di San Pietro fosse proprio presso l'obelisco del circo di Caligola e Nerone e pertanto il luogo divenne meta di pellegrinaggio da parte dei primi cristiani. L'obelisco non ha geroglifici, ma una iscrizione in latino voluta da Caligola dove non appare il suo nome in quanto l'obelisco era in una sua proprietà, ma un elogio a Ottaviano Augusto e a Tiberio. Sul basamento, ai 4 angoli, ci sono 4 piccoli leoni in bronzo con 8 corpi che sorreggono l'obelisco. Per poterlo portare al centro della piazza, Domenico Fontana eresse una impalcatura con argani e carrucole, e vi lavorarono 800 uomini e 75 cavalli. La croce sulla cuspide voluta da Papa Sisto V liberava l'obelisco dalle influenze pagane,si diede cosi inizio alla "cristianizzazione" degli obelischi egizi di Roma. In origine al posto della croce di Sisto V c'era una Palla di bronzo che sembra contenesse le ceneri di Giulio Cesare, la "palla" oggi si trova a Palazzo dei Conservatori al Quirinale (sulla superficie della antica guglia sono visibili i fori delle palle degli archibugi sparate dai Lanzichenecchi, durante il sacco di Roma del 1527). Se l'obelisco Lateranense è l'obelisco più alto di Roma, l'obelisco più importante è più scenografico è l'obelisco Vaticano, che si erge su una delle più belle piazze di Roma, piazza San Pietro, dove c'è il colonnato, opera del genio di Gian Lorenzo Bernini, realizzato per Papa Alessandro VII Chigi tra il 1656 e il 1675. L'obelisco Vaticano è anepigrafo, e dalle origini incerte, si ritiene che questo tipo di obelischi fosse oggetto di culto nei templi dedicati al sole di Heliopolis, e l'obelisco Vaticano fu probabilmente uno di questi. Quando l'Imperatore Augusto nel 30 a.C. conquistò l'Egitto trasportò l'obelisco ad Alessandria d'Egitto e lo innalzò nel Foro di Giulio, una piazza monumentale che il principe di Roma aveva dedicato al suo padre adottivo, Giulio Cesare. Diede ordine al prefetto di incidere sulla base "Iussu Imperatoris Caesaris Filii Cornelius cnei filius Gallus Prefectus fabrum Cesaris divi forum illium fecit". Nel 37 d.C. l'imperatore Caligola ordinò di demolire il Foro di Giulio e di trasferire l'obelisco a Roma nel suo circo Vaticano, che in origine fiancheggiava l'attuale basilica di San Pietro, da dove si estendevano i giardini chiamati Horti Agrippinae, proprietà che Caligola aveva ereditato dalla madre Agrippina. Plinio il Vecchio nel "Naturalis Historia" riferisce del trasporto dell'obelisco da Alessandria d'Egitto a Roma, come di un evento straordinario. L'imbarcazione arrivata alla foce del Tevere per ordine di Caligola venne ormeggiata al porto di Ostia, e l'obelisco portato a Roma, venne issato nel centro del Circo Vaticano con l'ausilio di una pesante struttura di legno, sulla base dell'obelisco venne posta una iscrizione che celebrava Augusto e Tiberio. Nel 64 d.C. il Circo Vaticano era ancora in uso, tanto che qui si consumò il massacro dei Cristiani ordinato da Nerone e il martirio del'Apostolo Pietro. Nel III secolo d.C. l'obelisco era già in disuso, e l'area utilizzata come necropoli, che si sviluppò in seguito alla tumulazione di San Pietro, che si insediò su tutto in perimetro dell'antico circo fino a 3 metri dalla sua antica spina dove un tempo c'era l'obelisco. L'obelisco Vaticano fu l'unico degli obelischi di Roma che sopravvisse a secoli difficili e alle invasioni barbariche, rimanendo sempre miracolosamente al suo posto, dove sorgeva il centro della cristianità. Lo spiazzo dove sorgeva l'obelisco era dietro il transetto destro della vecchia Basilica Costantiniana delimitato a sud dall'antico cimitero dei Sassoni. Vicino all'obelisco c'era l'antica via Triumphalis che saliva fino a Monte Mario e portava fino a Veio. Papa Niccolò V, al soglio tra il 1447 e il 1455, dopo l'esilio Avignonese, decise di trasferire la sede a Roma, in Vaticano, e per il giubileo del 1450, si diede inizio al restauro delle Chiese e delle Basiliche di Roma e dei palazzi papali. Si decise perciò di riunire in una comunità urbana la basilica di San Pietro, il palazzo e la fortezza di Castel Sant'Angelo, tutto non si potè fare, ma almeno si restaurò Castel Sant'Angelo. Durante i lavori di Borgo si pensò anche ad una nuova collocazione dell'obelisco. Si deve la realizzazione del progetto a Papa Sisto V, eletto Papa nel 1585, il quale tra i vari architetti che si presentarono a Roma per il progetto di trasferimento del'obelisco, scelse Domenico Fontana. Il Fontana, dato l'impegno del trasporto scrisse un'opera pubblicata nel 1590 "della Trasportazione dell'Obelisco Vaticano". Tutta la cittadinanza doveva collaborare all'evento, il luogo dei lavori era blindado e non si poteva nemmeno parlare pena sanzioni pesantissime, Fontana era molto scrupoloso perchè sapeva che un solo errore gli sarebbe costato la vita. L'obelisco venne imbracato in una struttura di legno e dopo mesi di immane lavoro e preghiere l'obelisco venne issato il 16 settembre del 1586, nella palla di bronzo in cima all'obelisco, che si credeva contenesse le spoglie di Cesare, venne posta una reliquia della croce del Cristo portata a Roma da Sant'Elena, madre dell'Imperatore Costantino. Una nuova epigrafe venne posta alla base dell'obelisco che onorava grandemente Papa Peretti, per l'opera realizzata, come prima vi era l'epigrafe inneggiante ad Augusto che aveva portato a Roma l'obelisco. Nell'epigrafe tra l'altro tradotto si legge : "l'obelisco dedicato dagli antichi ad empio culto, e purgato da impura superstizione, ora più giustamente e più felicemente veniva dedicato da Sisto alla Croce invitta.". Vi sono poi altre iscrizioni, a forma di esorcismo in cui si invoca il Cristo contro ogni male e pericolo. Nonostante tutto il sovrumano lavoro e gli sforzi del Fontana, l'obelisco non risultò in asse con la facciata, ma spostato di 4 metri, non propriamente per un errore del Fontana, quanto dal fatto che la nuova facciata di San Pietro, verrà realizzata più tardi da Carlo Maderno sotto Papa Paolo V Borghese. Nel 1817, ai piedi del monolito venne disegnata una meridiana e una rosa dei venti, opera dell'astronomo L. F. Gigli. 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