Obelisco Solare Campense piazza Montecitorio (Roma) sito web: www.annazelli.com
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Obelisco Campense o Solare di piazza Montecitorio, è a piazza Montecitorio, rione Colonna, Roma, è in granito rosa, in origine si trovava a Campo Marzio e poi secoli dopo fu trasferito a Piazza Montecitorio. Fu portato a Roma da Augusto è alto 21,79 metri, largo 33,97. Fu rinvenuto a pezzi nel 1748 ed era usato come indicatore di un grande orologio solare. Era di Heliopolis, del perido del Faraone Psammetico II, 595 - 589 a.C., le scritte in geroglifico osannano la gloria del Faraone. Sulla base Augusto fece incidere 7 righe ripetute anche sul lato opposto della base che ricordavano la conquista dell'Egitto e una dedica al Sole. Si racconta che nella guglia posta in cima all'obelisco fossero conservate le ceneri dell'Imperatore Ottaviano Augusto. L'obelisco in granito rosa su due facciate presenta iscrizioni geroglifiche che raccontano i fenomeni naturali secondo la scienza egizia. Tra il 1789 e il 1792 quando vennero iniziati i lavori, per volere di Papa Pio VI, di restauro dell'obelisco, che fu eretto e ripristinato come orologio solare. Per il restauro di questo obelisco venero usati i marmi di granito rosso della Colonna di Antonino Pio, della quale rimane solo il basamento conservato ai Musei Vaticani. Con la nuova sistemazione di piazza Montecitorio, inaugurata il 7 giugno 1998, è stata tracciata sui sanpietrini della piazza una nuova meridiana, in memoria di quella di Augusto, che punta verso il portone d'ingresso del palazzo. L'ombra dell'obelisco non punta, però, esattamente in quella direzione, e la sua funzione gnomonica è definitivamente perduta. L'obelisco di Piazza Montecitorio, è il secondo grande obelisco che Augusto portò a Roma dopo quello del Circo Massimo, detto Obelisco Liberiano. L'Obelisco si trova nella piazza del potere romano: Montecitorio. Il posto dove poggia questo obelisco detto anche Solare o Campense, ha una leggera altura, formatasi per l'utilizzo della zona durante il Medioevo come discarica di materiali. Il palazzo a cui il monolito guarda è il Parlamento, la cui costruzione si deve al genio del Bernini che doveva realizzare una residenza barocca per i Ludovisi. Il Bernini, realizzò la facciata curva, che seguiva l'andamento morfologico del terreno. modulando sul prospetto le bugne giganti e grezze dalle quali fuoriescono rami e foglie. I lavori vennero interrotti per mancanza di fondi, ripresero sotto Papa Innocenzo XII al soglio dal 1691 al 1700, sotto la direzione dell'architetto Carlo Fontana, per adibirlo alla Curia Pontificia. Dopo l'Unità d'Italia e l'elezione di Roma Capitale il palazzo fu eletto come sede della Camera dei Deputati. Nel 1919 l'architetto Ernesto Basile lo ampliò con l'aggiunta di un nuovo edificio in stile liberty sul lato opposto rispetto al prospetto di piazza Montecitorio, che da su piazza del Parlamento. L'Imperatore Augusto, dopo la conquista dell'Egitto volle celebrare l'evento con due obelischi, entrambi di Heliopolis, nel 10 a.C., l'obelisco di Montecitorio, detto Campense, era già a Roma, eretto nel Campo Marzio e fungeva da gnomone, lo gnomone in greco, gnomon, è la parte dell'orologio solare che proietta la propria ombra sul piano, e si trovava su una piazza adibita a meridiana, si chiamava "Horologium Augusti", ed era stato costruito da Mecenate con l'intervento di astronomi e matematici di Alessandria d'Egitto. L'impianto di Augusto, venne restaurato da Domiziano e si estendeva su un'area di 160 metri per 60 metri, pavimentata con lastre in travertino sulla quale era disegnato un quadrante con liste di bronzo e scritte anch'esse in bronzo. L'obelisco Solare si trovava al centro e fungeva da indice della gigantesca meridiana di Augusto, indicando il passaggio del sole al meridiano, e la diversa lunghezza delle ore solari nel corso delle stagioni. Era altresì orientato in modo da far cadere la sua ombra il 23 settembre sull'Ara Pacis, giorno del compleanno dell'Imperatore Augusto ed inizio dell'equinozio di autunno. Sulla base vi è una epigrafe, identica a quella dell'obelisco Flaminio di piazza del Popolo, che tradotta dice : "Quando Imperatore per la dodicesima volta, Console per l'undicesima e tribuno per la quattordicesima, l'Imperatore Augusto, figlio del Divino Cesare dedicò l'obelisco al Sole, (quando) l'Egitto era governato dai Romani". Questo orologio Solare si trovava nel Campo Marzio settentrionale, in uno spiazzo che oggi corrisponde tra piazza del Parlamento, piazza San Lorenzo in Lucina, via del Giardino Theodoli e vicolo della Torretta. Augusto scelse questa zona per manifestare ai romani e al mondo la sua potenza, insieme all'Ara Pacis, Altare marmoreo dedicato nel 9 a.C. che celebrava l'età di Augusto come un periodo di prosperità e pace, insieme al Mausoleo di Augusto, che si trova lì accanto. Alcuni resti della pavimentazione dell'obelisco Solare, sono stati rinvenuti 8 metri sotto la pavimentazione, nei sotterranei della chiesa di San Lorenzo in Lucina, insieme ad una "domus" del I secolo, in un ambiente dove vi era il titulus Lucinae del 336, della futura chiesa di San Lorenzo in Lucina, voluta da Papa Sisto III, rifatta da Papa Pasquale II, e rinnovata nel Seicento ad opera dell'architetto Cosimo Fanzago. L'obelisco di Piazza Montecitorio è tra quelli ben conservati, insieme all'Obelisco Vaticano, era ancora al suo posto tra l'VIII e il XIII secolo, probabilmente crollò poco dopo, e successivamente fu danneggiato da un incendio appiccato dalle truppe degli invasori normanni guidate da Roberto il Guiscardo, che entrarono a Roma per saccheggiarla nel 1084. L'obelisco Campense viene ricordato nel 1500 da Francesco Albertini nel suo "Opusculum de Mirabilibus urbis Romae" che lo racconta come "mezzo scoperto", probabilmente molte parti del monolito erano a terra. Papa Sisto V, nel 1587, cercò di rimetterlo in sesto, ma siccome l'impresa si rivelò subito troppo ardua, dopo meno di un mese fece risotterare il tutto. Ci provò anche Papa Alessandro, anche lui senza successo, si deve invece a Papa Benedetto XIV Lambertini, al soglio dal 1740 al 1758, di rimuoverlo dal luogo in cui l'obelisco giaceva. Dopo 3 anni di lavori, si procedette alla sostituzione dei blocchi mancanti e al restauro di tutte le parti, Per ricordare l'impresa sulla facciata di piazza del Parlamento al n. 3 vi è una lunga iscrizione che tradotta dice : "Benedetto XIV estrae con grande costo e capacità questo obelisco elegantemente iscritto di geroglifici egizi, portato a Roma dall'Imperatore Cesare Augusto, quando l'Egitto era sotto il potere romano, dedicato al sole, ed eretto nel Campo Marzio a indicare la luce e l'ombra del sole e il passare dei giorni e delle notti su un pavimento di pietra con impresse targhe di bronzo. Rotto e capovolto dall'inclemenza del tempo e dai barbari, seppellito sotto terra e palazzi, Benedetto lo trasportò in un sito vicino per il pubblico godimento, il supporto delle lettere e l'ordine della memoria fecero in modo che l'antico ruolo dell'obelisco non fossero dimenticati". Nel 1792, sotto Papa Pio VII l'obelisco Solare e la base vennero collocate dall'architetto Giovanni Antinori a piazza Montecitorio, che è il luogo ove oggi lo ammiriamo. Ci vollero 2 anni per dare compimento all'impresa, in alto c'è il globo a somiglianza di quello di Augusto, ma il tentativo di riutilizzare l'obelisco anche come orologio solare non riuscì più. Sulla base dell'obelisco di piazza Montecitorio, dove in origine al posto della Camera dei Deputati c'era la Curia, si legge tradotto : "Ripulito dallo sporco e adornato di ornamenti, Pio VI ha restituito alla città e al cielo l'obelisco del re Sesostri, che Cesare Augusto aveva posto in un terreno come indicatore delle ore, ma che era stato distrutto dalla violenza del fuoco e dal passare del tempo, e da Benedetto XIV abbandonato dopo che lo aveva rimosso dagli accumuli di terra". Vi anche un'altra epigrafe che tradotta dice: "Regalmente eretto come una piramide che indica il tempo sulla sua meridiana, a lungo è rimasto rotto, disprezzato e dimenticato in una collina di rifiuti. Ora a nuovi splendori e dignità è chiamato da Sisto Pio, orgogliosamente a contare con la sua ombra ognuna delle sue gloriose ore". C'è anche la firma dell'architetto: Joan Antinori, Camerte. Archit. Fotografie Obelisco Solare Campense Roma Obelisco Solare Campense, piazza Montecitorio, Roma, foto Anna Zelli
Obelisco Solare Campense, piazza Montecitorio, Roma, foto Anna Zelli
Obelisco Solare Campense, piazza Montecitorio, Roma, foto Anna Zelli
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