Palazzo del Podestà,
Viterbo, lo si vede superando l’arco di
via Ascenzi, sulla sinistra, questo è sovrastato
dalla torre civica alta 44 metri, girando per
via Roma, il palazzo non ha più il suo antico
aspetto medioevale, i rifacimenti sono
testimoniati da delle lapidi. Rimane solo una
finestra romanica murata stagliata sul muro a destra,
che ne testimonia l’antica architettura.. Al
centro del palazzo vi è una piccola
loggia o
balcone, di peperino traforata con leoni e la
palma al centro, simboli di Viterbo. Sotto il
balcone vi sono delle lunette affrescate, una
rappresenta Dio padre del 1854, la seconda
lunetta la Madonna con il bambino con accanto
San Francesco, San Girolamo e Sant’Antonio
Abate. Dove sono oggi i negozi un tempo c’era
l’archivio. All’angolo del palazzo, su
via Roma, vi è il
leone che poggia su una colonna di granito di
epoca romana, con la palma proveniente da Ferento distrutta nel 1172. I numerosi
stemmi
fanno riferimento al Cardinale Ippolito D’Este,
e al vescovo Luigi Ardunghelli. Per la
costruzione del palazzo del Podestà, intorno al 1264, vennero
abbattute alcune proprietà della chiesa di
Sant’Angelo in Spatha, tra queste un loggiato che veniva
usato dai mercanti, un orto, una mole per la spremitura dell’olio ed
una parte dell’antico cimitero della chiesa. Della antica struttura
medioevale possiamo notare una finestra murata sul fronte, a tutto
sesto. Tutto il palazzo fu restaurato nella prima metà del XV secolo
ed ospitava sia il Podestà di Viterbo che il Rettore del Patrimonio
di San Pietro. Nella Viterbo comunale il Podestà era il mediatore
tra il Papato ed il Comune, veniva eletto dal Cardinale Legato che
gli conferiva una sorta di rappresentanza del papato nella
città di Viterbo. In origine qui c'era un porticato e probabilmente
una scala esterna. Nel 1459 per decreto comunale qui venivano pesati
pubblicamente il grano e la farina, e successivamente durante il
papato di Pio VI divenne dispensa dei Sali e Tabacchi ed Archivio
Pubblico. A causa del crollo della torre nel 1549 i restauri vennero
avviati da Ippolito d'Este e suoi sono i vari stemmi che ornano il
palazzo. Nel 1616 il delegato Benedetto Cappelletti rinnovò l'intero
edificio.
Palazzo del Podestà o dell'Orologio tra piazza del Plebiscito e
Via Roma

Palazzo del Podestà o dell'Orologio, foto
Anna Zelli

Palazzo del Podestà o dell'Orologio, foto
Anna Zelli

Palazzo del Podestà o dell'Orologio, foto
Anna Zelli
Da vedere a Palazzo dei Podestà Viterbo
Piazza del Plebiscito Viterbo

Piazza del
Plebiscito Viterbo, info e foto a cura Anna Zelli
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