Basilica e Mitreo di San Clemente (Roma) fa parte del Rione Monti R. I sito web: www.annazelli.com
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basilica e mitreo di san clemente via san giovanni in laterano rione monti (roma) | ||||||||||||||||||||||||
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La basilica di San Clemente è dedicata a San Clemente Papa, terzo successore di S. Pietro, morto alla fine del I secolo d.C, sorge su piazza di San Clemente e via di San Giovanni in Laterano, Rione Monti, Sant'Ireneo del II o III secolo, parla di San Clemente, come contemporaneo di San Pietro e San Paolo, comunque fu martire al tempo di Domiziano, forse un liberto di origine ebraica della famiglia di Tito Flavio Clemente, nelle cui case si suppone sorgesse la domus ecclesiae. La sua leggenda può essere desunta dagli"acta" del IV secolo, in cui si narra che egli fosse Papa al tempo di Traiano, il quale lo condannò in esilio in Crimea e ai lavori forzati nelle miniere, qui convertì al cristianesimo soldati e compagni di prigionia, e terminò la vita con il martirio, gettato nel Mar Nero legato ad un'ancora, e sembra che per un miracolo le acque ogni anno si aprissero nel punto ove era la sua tomba e che ogni anno i pellegrini vi si recassero per rendergli devozione. Nell'VIII secolo, i santi Cirillo e Metodio, si recarono nei pressi del Mar Nero alla ricerca delle reliquie di San Clemente, e sembra che le ritrovarono insieme all'ancora. Papa Nicola I le richiese e i Santi Cirillo e Metodo le portarono a Roma, dove furono solennemente traslate nella Basilica dedicata al Santo, che qui esisteva già dal IV secolo, San Girolamo la menziona intorno all'anno 390. Nel 1837 furono condotti degli scavi ad opera del domenicano irlandese Joseph Mulloy e dall'archeologo De Rossi, altri scavi del 1912 - 1914, hanno portato alla luce vari strati di costruzione : la basilica inferiore, che non è la cripta, ma la prima chiesa, abbandonata e ricostruita su un livello superiore, quello attuale, agli inizi del XII secolo, forse perché semi-distrutta dai Normanni di Roberto il Guiscardo che nel 1084 invasero, distruggendo Roma. Al di sotto della prima basilica vi sono testimonianze romane, l'edificio più antico del periodo dell'incendio neroniano del 64 d.C. Forse era un edificio pubblico e si presenta come un fabbricato a pianta rettangolare suddiviso in ambienti con muri in opus reticulatus e con volte a botte. Nel II secolo fu costruita dietro l'edificio più antico dal quale la separava uno stretto viottolo tutt'ora esistente una casa per abitazioni, nel cui cortile interno nel III secolo fu ricavato un mitreo, poco tempo dopo il mitreo, fu trasformato in un grande ambiente. Il mitreo era una sorta di sala suddivisa da file di pilastri o colonne. Forse era la domus ecclesiae corrispondente al Titulus Clementis, trasformato poi in basilica inferiore, nel IV secolo, ed è sulle rovine della prima basilica che si è costruita la seconda, nel 1099 al tempo di Papa Pasquale II e poi rinnovata dal Papa Clemente XI che ne diede incarico a Carlo Stefano Fontana tra il 1713 e il 1719. Attualmente la basilica di San Clemente ha un muro perimetrale nel quale si apre l'ingresso principale con un portico, su via San Giovanni in Laterano, il portale è ornato da una cornice marmorea con motivi floreali ad intreccio, Sui muri esterni della chiesa sono inseriti frammenti marmorei di recupero provenienti dalla basilica inferiore o dai fabbricati romani. Oltre all'ingresso c'è un cortile del XII secolo con quadriportico a colonne ioniche architravate, alcune delle quali realizzate dal Fontana per il pronao della facciata, questa è a due ordini separati da un marcapiano, ed è segnata da paraste corinzie nella parte superiore, ai lati del finestrone centrale, la completano due volute di raccordo ed un timpano. Sul fianco sinistro un campanile del XVIII secolo, al centro del cortile una fontana a forma di vasca a pianta ottagona. L'interno della basilica è a 3 navate, terminanti ciascuna in un abside, e con poche varianti, riprende l'andamento della basilica inferiore. Anche qui le colonne furono sistemate dal Fontana che vi adattò dei capitelli ionici in stucco. All'altezza del presbiterio le colonne sono sostituite da pilastri con capitelli a caulicolo rovesciato. Il pavimento ha varie epigrafi frammentarie ed è un bell'esemplare cosmatesco, i 3 soffitti sono a cassettoni e sono dorati con le armi di Papa Clemente XI Albani, al centro si trova la gloria di S. Servolo (di Pietro Rasini), e ai lati la Gloria di San Clemente (di Giuseppe Chiari) e l'incoronazione di Maria (tela del Rasini), nei riquadri con cornici a stucco sono raffigurate la Storia di San Clemente e la Storia di Sant'Ignazio. Vi troviamo anche la Cappella di San Domenico, con decorazioni a stucco e tre vele attribuite a Sebastiano Conca, poi vi è la Cappella dei SS. Cirillo e Metodio che è stata aperta nel secolo scorso, sulle pareti gli affreschi di Salvatore Nobili del 1886, sull'altare la Madonna attribuita al Sassoferrato. Seguono i monumenti funebri quello a Giovan Francesco Brusati opera di Luigi Capponi del 1485 e quello al Cardinale Bartolomeo Roverella opera di Giovanni Dalmata. Nella Cappella del Battista affreschi della fine del XVI secolo. Il catino è rivestito da un bellissimo mosaico eseguito poco dopo il 1100 rimasto prodigiosamente intatto, al centro è raffigurato il Crocefisso tra i dolenti Maria e Giovanni e posate sui quattro bracci della croce 12 colombe bianche che rappresentano gli apostoli. Sotto il mosaico absidale, distinto da un cornicione di stucco un affresco più volte ridipinto del XIII secolo che rappresenta il Cristo tra gli Apostoli, poi una edicola marmorea donata da Giacomo Caetani, cardinale titolare di San Clemente dal 1295 al 1300 e nipote di Papa Bonifacio VIII, insieme al quale è effigiato in atto di adorare la Madonna con il Bambino, presentato da San Clemente, anno di donazione 1299. Nell'abside di sinistra vi è la Cappella del Rosario aperta nel 1627 dedicata alla Natività di Maria. Gli Angeli musicanti e le stimmate di San Francesco e l'Elemosina di S. Carlo Borromeo forse sono del XVII e attribuibili al Carracci. Di fianco all'ingresso laterale vi sono alcuni affreschi della Cappella di Santa Caterina, staccati e riportati su tela nel 1952, raffiguranti la Crocefissione, il martirio di Santa Caterina d'Alessandria, attribuiti a Masolino da Panicale (1383-1447) questa cappella venne affrescata per il Cardinale Branda di Castiglione, titolare di San Clemente dal 1411 al 1431. Sulla parete di destra sono affrescate le storie di Sant'Ambrogio danneggiate e anche queste opera del Masolino. Dalla Sagrestia si scende alla Basilica inferiore, lungo la parete della scala vi sono vari calchi in gesso e frammenti di sculture provenienti dalla Basilica del IV secolo e dal Mitreo, vari frammenti rinvenuti durante gli scavi del secolo scorso, e tra questi un affresco del IX secolo, raffigurante Cristo benedicente tra S. Michele, Sant'Andrea e San Clemente, due figure inginocchiate , forse, San Cirillo e San Metodio, sulla parete opposta affreschi dell'XI secolo che rappresentano il Miracolo del Bambino ritrovato, in basso San Clemente, il committente e la sua famiglia, Beno de Rapiza, Maria Macellaria, ed i figli Clemente e Altilia, poi la Traslocazione delle relique di San Clemente, con la dedica di Maria Macellaria per grazia ricevuta. La navata mediana ha dei pilastri e un muro di sostegno che ne hanno modificato lo spazio originario, a sinistra si vedono dei frammenti di un "ciclo cristologico" risalente all'Epoca di Papa Leone IV, al soglio tra l'847 e l'855, tra questi la Crocefissione, le Marie al Sepolcro, la discesa al limbo, le nozze di Cana. Sulla parete di sinistra la Morte e il Riconoscimento di S. Alessio, sembra che Sant'Alessio, giovane patrizio romano, fuggito di casa subito dopo il matrimonio, per vivere in povertà e verginità, tornò in incognito presso la casa paterna, dove svolse le più umili mansioni, e solo dopo la sua morte, per una straordinaria luce celeste che si sprigionò dal suo corpo, fu riconosciuto dalla sposa e dai familiari. Poi si vede il Cristo in trono tra gli angeli e i Santi, pannello mutilato nella parte alta dal pavimento della basilica superiore. Altri due affreschi raffigurano la Messa di San Clemente e San Clemente perseguitato da Sisinio, un altro affresco frammentario rappresenta la Madonna con il Bambino, vi sono anche i resti di una tomba che si suppone siano del Santo Cirillo. Mitreo di San Clemente: Il mitreo , era un culto dedicato al Dio Mitra culto che risale al 1300 a.C., era un tempio religioso romano dedicato a divinità orientali che si contrapponeva al culto della religione ufficiale romana, qui, nella Basilica di San Clemente, al di sotto delle absidi si accede al primo gruppo di ambienti romani, si tratta di 3 stanze comunicanti, la prima forse del III secolo la "Scuola Mitriaca" ha una volta a botte ornata di stucchi ed un affresco su una parete, la seconda stanza, il vestibolo del mitreo vero e proprio, è ornata anch'essa di stucchi, la terza il mitreo, è coperta da una volta molto bassa, nella quale sono state praticate 11 aperture, simboli astrologici legati al culto mitriaco; lungo le pareti corrono sedili di pietra. Al centro, un'area con Mitra in atto di sacrificare il toro; in una nicchia replica romana di un busto lisippeo di Alessandro Magno ritratto come Dio Sole. Separata da uno stretto vicolo, vi è un'altra costruzione romana, probabilmente una abitazione civile. La Zecca di Domiziano, al di sotto di San Clemente, al terzo livello sotterraneo rispetto all'attuale piano di calpestio, esiste un esteso ed altrettanto sconosciuto edificio di epoca imperiale, si tratta di una costruzione larga circa 30 metri, realizzata con grossi blocchi di tufo litoide rossastro che si appoggiano su di una fondazione solida realizzata con scaglie di selce. Il muro è composto da sette filari di massi bugnati con uno spessore variabile da 60 a 90 cm. l'edificio orientato a nord-ovest ha i lati più corti collocati verso piazza San Clemente e il Colosseo, mentre la facciata principale e l'unico ingresso su piazza San Clemente. Il complesso era formato da una serie di stanze "tabernae", uguali e simmetriche, disposte su due piani con un soppalco ligneo, con le volte a botte, tranne le stanze verso il Colosseo che erano di dimensione inferiore. Le tabernae erano senza finestra ed avevano una unica porta, si affacciavano tutte su un cortile non ancora esplorato, lungo il quale forse scorreva un porticato. L'edificio viene collocato in epoca flavia. Lo spessore dei muri e la mancanza di facili accessi, ha fatto pensare che si trattasse di un edificio particolare con speciali funzioni, ovvero che fosse la Moneta, la Zecca dell'Impero. Fu qui trasferita nel IV secolo, zona della III regione dell'Urbe vicino al Colosseo, anfiteatro Flavio, dopo l'incendio dell'80 d.C. della Zecca che sotto il principato di Domiziano precedentemente si trovava sull'Arx Capitolina. Questo è confermato dal ritrovamento di epigrafi datate 115 d..C. che funzionari ed operai della Zecca Imperiale avevano dedicato agli dei Apollo, Ercole e Fortuna, in epoca traianea quando vi fu una revisione significativa delle emissioni monetarie. Nel II secolo l'edificio venne ristrutturato, i soppalchi lignei eliminati ed il pavimento rialzato di circa 80 cm, ad esclusione del cortile che mantenne l'originario livello pavimentale. Una ulteriore trasformazione si ebbe nella seconda metà del III secolo da mettere forse in relazione con la rivolta del personale che lavorava presso la Zecca nel 274 d.C. sotto l'imperatore Aureliano. Successivamente tra la metà del IV secolo ed inizio del V secolo, la Zecca venne chiusa, per diventare parte delle fondamenta della attuale Basilica dedicata a Papa San Clemente, al soglio tra l'88 e il 97, che fu il terzo vescovo salito alla carica pontificia dopo San Pietro. Nella prima fase la basilica era costituita solo da un'ampia sala rettangolare che di fatto nascondeva la sottostante struttura imperiale, mentre in un secondo momento venne eretto un abside sul vestibolo di un Mitreo limitrofo. Sotto la Basilica di San Clemente si può vedere il muro della Moneta mentre si attraversa il vicolo che separava la Zecca dal Mitreo. Fotografie della Basilica di San Clemente Rione Monti Roma Basilica di San Clemente, tra piazza S. Clemente e via S. G. in Laterano, Roma, foto Anna Zelli
Basilica di San Clemente, Roma, foto Anna Zelli
Basilica di San Clemente ingresso da via Labicana, Roma, foto Anna Zelli
Basilica di San Clemente, Roma, foto Anna Zelli
Basilica di San Clemente, Roma, foto Anna Zelli Campanile Basilica di San Clemente Rione Monti Roma Campanile della Basilica di San Clemente, Roma, foto Anna Zelli Chiostro Basilica di San Clemente Rione Monti Roma chiostro della Basilica di San Clemente, Roma, foto Anna Zelli Scalinate Basilica di San Clemente scalinate basilica di San Clemente, piazza S. Clemente, Roma, foto Anna Zelli il vicoletto della Basilica di San Clemente
vicoletto della Basilica di San Clemente che affaccia sulla piazza omonima, foto Anna Zelli Fontana Basilica di San Clemente Fontana chiostro della Basilica di San Clemente, Roma, foto Anna Zelli Mitreo della Basilica di San Clemente foto del Mitreo di San Clemente, vedi Mitrei di Roma Veduta della Basilica San Clemente da Colle Oppio Roma
veduta della Basilica di San Clemente entrata da via Labicana Roma, foto Anna Zelli Veduta d'epoca Basilica San Clemente Roma
veduta della Basilica di San Clemente sulla destra la
attuale piazza di San Clemente da vedere intorno alla Basilica di San Clemente Rione Monti Roma Vedi i Mitrei del Rione Monti e i Mitrei di Roma Vedi le Chiese del Rione Monti e le Chiese di Roma
Vedi : Foto Piazza San
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