RIONE RIPA R. XII ROMA GUIDA TURISTICA ROMA INFORMAZIONI STORICHE ARTISTICHE TURISTICHE FOTO ANNA ZELLI www.annazelli.com
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Rione Ripa R.
XII (Roma) Il Rione Ripa, R. XII, Roma, è il rione fluviale per eccellenza di Roma, in quanto si affaccia sulle rive del Tevere e qui c'era il porto di Ripa Grande il porto più grande a Roma, da cui deriva il nome. Appartiene al Rione Ripa anche l'Isola Tiberina. Il tratto del rione che si affaccia sul Tevere era anche detto Ripa Graeca, in quanto fin dal IV secolo vi si era stabilità una comunità di greci detta Schola Graeca che aumentò di numero nel VIII secolo di greci perseguitati durante la guerra dell'iconoclastia di Leone Isaurico. Nel Medioevo il rione Ripa era chiamato Regio Ripe et Marmorate, dovuto al fatto che nel piccolo porto sotto l'Aventino, il porto dell'Emporio in epoca imperiale, vi arrivavano dall'Oriente i blocchi grezzi di marmo detti marmora, che venivano poi stipati in un deposito detto Emporium da cui i nomi dell'odierna piazza dell'Emporio e di via Marmorata. E' dalla valle Murcia, la vallata posta al di sotto del colle Aventino, che ebbe inizio la leggenda e la storia di Roma, è al Velabro nei pressi dell'Arco di Giano, zona un tempo paludosa che sbarcò da un approdo naturale Evandro, progenitore della stirpe di Roma, e sempre qui in questa zona che il pastore Faustolo vide galleggiare la cesta con i due gemelli neonati ai quali diede il nome di Romolo e Remo. Ripa è il rione più antico di Roma, documentato dai ritrovamenti nell'area di Sant'Omobono al foro Jugario. Nel 1921 il rione Ripa perse parte del suo vasto territorio che venne ceduto per la creazione dei nuovi rioni di Testaccio e di San Saba. Il rione è ricco di storia sia della Roma antica che Medioevale. La via dei Cerchi confina con il rione Campitelli, il nome ricorda il Circo Massimo, reso famoso al mondo per la sua ricostruzione nel film Ben Hur e per la famosa sequenza della corsa delle bighe, sport della corsa dei cavalli introdotto a Roma dagli Etruschi Tarquinii. All'inizio il circo Massimo, lungo quasi mezzo chilometro, era di legno e i carceres, le stalle di partenza delle bighe, erano sul lato occupato dal palazzo dell'ex pastificio Pantanella, ora sede di uffici comunali. Il circo venne ricostruito in muratura intorno al II secolo a.C. e nel 10 a.C. Augusto vi piantò l'obelisco che oggi è a Piazza del Popolo. In quel tempo veniva descritto come una delle sette meraviglie del mondo, capace di contenere 150.000 spettatori, l'attuale stadio Olimpico ne contiene circa la metà, subì incendi e rifacimenti e nel 549 si svolsero le ultime gare, quando la sua capienza era arrivata a ben 300 mila spettatori. Nel Settecento, sull'enorme spianata del circo, vi era il luogo delle esecuzioni e la ghigliottina. In questa zona si ricordano i martiri come Monti e Tognetti decapitati ai Cerchi dopo il fallito attentato alla caserma degli zuavi pontifici a Borgo. Appartiene al rione Ripa, anche la basilica di Santa Maria in Cosmedin, che è nei pressi del Circo Massimo, al cui interno, sotto il portico di ingresso, vi è il mascherone della Bocca della Verità, diventato famoso per il film Vacanze Romane con Audrey Heburn e Gregory Peck. La tradizione vuole che questo mascherone che era un tombino della fogna romana, e che se un bugiardo vi mette al suo interno la mano questa gli verrà tagliata con un morso. Qui vi era l'approdo al Tevere, il Velabro, da dove si mossero i mercanti, per la commercializzazione delle merci, qui approdò Sant'Agostino e da qui si imbarcò Attilio Regolo per le sue missioni politiche e militari. Da qui si imbarcarono i Goti portando con se i tesori sottratti a Roma. E' in questa zona che Santi come San Domenico, Sant'Alessio e San Francesco d'Assisi si isolarono a pregare. Fu qui che gli ebrei seppellirono i loro morti. E sempre qui i Templari ed i Cavalieri di Malta fissarono la loro residenza romana. Qui vi abitò il romanista Ceccarius, Giuseppe Ceccarelli, qui vi è anche un giardino delle rose, e Munoz tentò qui di ricreare il medioevo perduto. Sempre sull'Aventino Mussolini aprì le strade per collegare Roma al mare di Ostia. Sull'Aventino venne sacrificata la vacca dei Sabini, e Remo qui contò i fatali avvoltoi. E l'Isola Tiberina a forma di barca si dotò dei primi due ponti di Roma, il Fabricius e il Cestio, qui c'erano il porto Tiberino, e la cloaca Massima. Il primo culto ad Ercole sorse in questa zona. Presso il Tempio della Bona Dea si praticavano dalle donne i riti orgiastici. Anche il mitico Enea sbarcò qui. Ripa come la Suburra oltre ad essere la zona del porto di Roma, era anche la zona di costumi corrotti, di bettole e di prostitute ed anche il percorso dei Trionfi militari e dei cortei circensi. Sulla sommità del colle, di fronte alle rovine del Palatino l'enorme monumento a Giuseppe Mazzini che seduto, ha uno sguardo corrucciato, il volto abbassato e non gode di tanta bellezza. Il colle Aventino è sede di conventi e prelati ed anche sede della antica medicina di Esculapio e di San Giovanni di Dio con l'attuale ospedale del Fatebenefratelli. Una leggenda racconta di un'epidemia scoppiata a Roma e di una nave in partenza alla ricerca di aiuto verso Epidauro, città sacra ad Esculapio, dio della medicina, rappresentato simbolicamente dal serpente. In questa leggenda si narra che in questa nave dove si era imbarcata una commissione romana, si nascose un serpente uscito dal Tempio di Esculapio mentre si facevano i riti propiziatori per il viaggio. Questo serpente, una volta che la nave arrivò a Roma, all'isola Tiberina, fuggì dalla nave per nascondersi all'interno della vegetazione. Da allora l'isola fu consacrata al culto di Esculapio Dio della Medicina, il cui tempio era nei pressi della chiesa di San Bartolomeo, le venne data la forma di una grande nave di marmo di cui restano alcune testimonianze con un grande obelisco al centro come albero maestro. In epoca romana come terapia veniva fatta bere ai malati un acqua ritenuta miracolosa di un locale pozzo, acqua che nell'anno 1000 si capì essere putrida e malsana e così il pozzo venne chiuso. Nel 1575 viene fondato l'ospedale Fatebenefratelli, da parte dei frati ospedalieri di San Giovani di Dio. E' ancora, sull'Isola Tiberina che c'era il Ristorante della Sora Lella, la sorella di Aldo Fabrizi. Sul ponte Fabricius, oggi Ponte Quattro Capi vi sono le teste marmoree di dei, di erne o di fratelli siamesi, uniti da una inseparabile mitologia. Al Circo Massimo, quasi nascosta, troneggia una torre solitaria, memoria di Iacopa Settesoli. In epoca Medioevale a parte la zona del porto il rione era spopolato, ma nonostante questo, nel tempo, divenne zona di artigiani e di corporazioni con finalità assistenziali, piuttosto che un rione residenziale Ripa era un rione commerciale, qui vi erano l'annona e i granai, il pastificio Pantanella, il Gazometro. Dopo l'Unità d'Italia vi fu una radicale trasformazione del rione, con l'abbattimento degli edifici a Bocca della Verità, scompaiono gli artigiani ed oggi è una zona esclusiva, elegante, con ville e conventi, un zona isolata dal resto della città e dal giardino degli Aranci si gode uno dei più bei panorami di Roma. Rione Ripa monumenti e luoghi di interesse storico : il Velabro, il foro Boario, il Circo Massimo, il grande Aventino, l'Isola Tiberina, chiesa dei Santissimi Bonifacio ed Alessio, Ara Massima, Terme Deciane, Mura Serviane, basilica di Santa Maria in Cosmedin, Chiesa di San Gregorio degli Armeni, clivo dei Publicii, chiesa di Santa Prisca, Mitreo di Santa Prisca, Terme Surane scomparse, chiesa di San Bartolomeo all'Isola, Ospedale Fatebenefratelli, ponte Cestio, ponte Quattro Capi, ex Ponte Fabricius, Torre dei Caetani, oratorio dei Sacconi Rossi, Bocca della Verità, Tempio di Vesta, mascherone della Bocca della Verità, chiesa di Santa Maria in Cosmedin, fontana dei Tritoni, tempio di Vesta, tempio di Portunus, Chiesa di Santa Maria Egiziaca, la Casa dei Crescenzi, piazza dei Cavalieri di Malta, chiesa di Santa Maria del Priorato, villa dei Cavalieri di Malta, piazza dell'Emporio, fontana dell'Emporio, resti del porto dell'Emporio, Chiesa di San Giovanni Calibita, Foro Boario, Foro Jigario, Foro Olitorio, chiesa di San Giovanni Decollato, chiesa di Sant'Eligio de Ferrari, area sacra di Sant'Omobono, chiesa di Sant'Omobono, ponte Palatino, Cloaca Massima, palazzo dell'Anagrafe a via Petroselli, opera fascista, lungotevere Pierleoni, basilica di Santa Sabina, ponte Rotto, ponte Emilio, chiesa di Sant'Anselmo, parco Savello detto Giardino degli Aranci, ponte Sublicio, la valle Murcia, chiesa di San Giorgio al Velabro, Arco di Giano, tempio di Giano, Il Rione Ripa è delimitato da : via dei Cerchi, via di San Teodoro, via dei Fienili, piazza della Consolazione, via della Consolazione, via del foro Olitorio, piazza di Monte Savello, Isola Tiberina, compresa la riva sinistra del Tevere fino a ponte Sublicio, piazza dell'Emporio, via Marmorata, via Manlio Gelsomini, piazza Albania, piazza di porta Capena, viale Aventino, ponte Fabricio, vico Jugario. Stemma del Rione Ripa R. XII Roma Stemma del Rione Ripa: è una ruota di un timone di colore bianco su uno sfondo rosso, con riferimento alla riva del Tevere e per la connotazione del rione come rione fluviale, e per la presenza qui del porto di Ripa Grande,e del porto dell'Emporio, scomparsi, per l'edificazione dei muraglioni e dei lungotevere. Mappa del Rione Ripa R. XII Roma Foto Rione Ripa R. XII RomaRione Ripa, Roma, foto Anna Zelli torna Rione Ripa - Rioni di Roma - Guida Turistica di Roma Rione Ripa - Rioni di Roma - Guida turistica di Roma
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