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Roma Guida Turistica |
chiesa e mitreo santo stefano rotondo rione monti (roma) | ||||||||||||||||||||||||
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La Chiesa di Santo Stefano Rotondo, sul colle Celio, fa parte del Rione Monti, si trova in via di Santo Stefano Rotondo, è dedicata al Santo Protomartire Stefano del I secolo, fu il primo martire cristiano lapidato dai giudei su istigazione del Sinedrio intorno all'anno 35. Santo Stefano negli atti degli Apostoli viene chiamato il "discepolo pieno di fede e di Spirito Santo", è ricordato come Stefano il diacono, al suo martirio assistette San Paolo, la festa del Santo cade il 26 Dicembre. La Chiesa di Santo Stefano Rotondo è a pianta circolare ed è il tempio più antico di Roma, di questo tipo, voluto da Papa Semplicio al soglio dal 468 al 483, sul modello dei primi santuari cristiani d'Oriente. All'interno vi è una navata a forma di anello, delimitata da colonne, all'esterno era posta in un'area quadrata, recintata, sembra essere la trasformazione in senso cristiano di un antico macello romano, cioè di un mercato. Ci sono rinvenimenti di un Mitreo che probabilmente serviva ai soldati, adepti di questi culti, alloggiati nei vicini Castra Peregrina. Il mitreo si trova sotto il pavimento della chiesa ed è stato rinvenuto durante recenti scavi. L’edificio era destinato al culto di Mitra, divinità orientale di origine persiana, era probabilmente collegato con la vicina caserma degli eserciti provinciali i Castra Peregrina. Il mitreo, databile al II secolo d.C., è costituito da un ambiente rettangolare con due banconi ai lati e un’edicola sul fondo. Probabilmente all’inizio del III secolo d.C. l’edificio fu ingrandito e fu realizzata un’edicola più ampia. Le pareti sono decorate da affreschi; tra questi spicca quello con la personificazione della Luna, appartenente alla prima fase dell’edificio. La Chiesa è invece immagine del tempio di Salomone compreso il tabernacolo, a cui sono stati aggiunti il Martyrium e il battistero. Costituisce la summa teologica del rapporto di evoluzione che lega la Gerusalemme di Israele a quella del Cristo e a Roma, che fu eletta come ricorda San Girolamo a nuova Gerusalemme e il colle Celio prese la parte del mondo di Siom. Sul Celio si costruirono edifici religiosi, legati ad un percorso escatologico come già avevano fatto i cristiani a Gerusalemme: San Giovanni in Laterano era il cenacolo, Santa Croce in Gerusalemme era il Golgota, Santo Stefano Rotondo era la Resurrezione, San Clemente l'Ascensione di Maria, e Santa Maria Maggiore ricordava Betlemme. Nei secoli, la antica struttura originaria ha subito danni, rifacimenti, modificazioni e restauri, che l'hanno in parte modificata. L'ingresso è quello rifatto da Papa Niccolò V nel 1453, la cui iscrizione ricorda come la chiesa fosse in quegli anni già in rovina. L'interno della chiesa conserva 34 delle colonne originali tutte di riutilizzo da monumenti romani più antichi e una cattedra episcopale ritenuta di Papa San Gregorio Magno dalla quale pronunciava le sue omelie. Interessanti sono i mosaici del VII secolo che commemorano il trasferimento in questa chiesa, da un cimitero sulla via Nomentana, dei SS Primo e Feliciano, nella cappella omonima. Al centro della chiesa vi è un recinto di marmo che è internamente ornato da affreschi con le Storie di Santo Stefano. In mezzo c'è un modello ligneo del tabernacolo celeste. Gran parte delle pareti della chiesa sono affrescate con "scene di martiri", i cui supplizi costituiscono il più completo e raccapricciante catalogo delle torture possibili. Gli affreschi furono eseguiti in gran parte da Antonio Tempesta e svolgevano la funzione didattica di preparare psicologicamente i giovani gesuiti, che sotto falso nome, si sarebbero recati nei paesi protestanti (alla fine del Cinquecento), per riacquistare clandestinamente fedeli alla chiesa di Roma. Se scoperti, questi missionari, avrebbero subito le più dolorose torture tanto che la morte sarebbe stata desiderata da loro come una liberazione. Da molti anni sono in atto i restauri, nella piccola abside della cappella dedicata ai Ss. Primo e Feliciano, vi è un Cristo non Crocefisso, posto entro un medaglione sovrastante una croce. Si tratta di una rara e simbolica rappresentazione particolarmente importante per la storia iconografica del Cristianesimo, che evitava figurazioni cruente e che per questo contrasta con tutte le scene dei supplizi, di impressionante realismo. Fotografie Chiesa Santo Stefano Rotondo Rione Monti Roma
Chiesa Santo Stefano Rotondo, Roma, foto Anna Zelli
Chiesa Santo Stefano Rotondo, Roma, foto Anna Zelli
Chiesa Santo Stefano Rotondo, Roma, foto Anna Zelli
Chiesa Santo Stefano Rotondo, Roma, foto Anna Zelli
Chiesa Santo Stefano Rotondo, Roma, foto Anna Zelli
Chiesa Santo Stefano Rotondo, Roma, foto Anna Zelli Campanile Chiesa Santo Stefano Rotondo
Campanile Chiesa Santo Stefano Rotondo, Roma, foto Anna Zelli Vedute d'epoca della Chiesa e Mitreo di Santo Stefano Rotondo
Chiesa Santo Stefano Rotondo, foto d'epoca 1870, Roma
Chiesa Santo Stefano Rotondo, incisione '800 G. Brun
Chiesa Santo Stefano Rotondo, interno, foto d'epoca da vedere intorno alla chiesa di Santo Stefano Rotondo Rione Monti Roma
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