Basilica Santa Maria Maggiore (Roma) fa parte del Rione Monti R. I sito web: www.annazelli.com
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La Basilica di Santa Maria Maggiore detta anche Liberiana, dal nome del fondatore, Papa Liberio, o Santa Maria della Neve, per via di un miracolo, si trova a piazza Santa Maria Maggiore, sul colle Esquilino, Rione Monti, è una delle quattro basiliche papali di Roma, fondata da Papa Liberio, la chiesa fu voluta da Papa Sisto V, al soglio dal 432 al 446, e dedicata dopo il concilio di Efeso del 431, in cui si riconosceva il dogma della divina maternità, alla vergine Maria madre di Cristo, è la sola basilica di Roma ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana, sia pure con tutti i successivi rifacimenti ed aggiunte. E' qui, nella Basilica di Santa Maria Maggiore che furono trasportate qui, le reliquie della grotta di Betlemme e quanto rimaneva della culla di Gesù, e fu per questo che la chiesa venne anche intitolata anche come chiesa do Santa Maria ad Praesepe. Scavi effettuali ad di sotto della Basilica di Santa Maria Maggiore, hanno portato alla luce un edificio con un cortile porticato nel quale su una parete è stato rinvenuto un affresco con un "calendario romano" di età tardo imperiale con le scene dei mesi e dei relativi lavori agricoli. Comunque questo edificio non appartiene al mercato monumentale che Tiberio aveva costruito in onore della madre Livia, il Macellum Liviae. Inoltre, quando vennero sostituite le tegole della basilica, si scoprì che molte di queste appartenevano al periodo tardo imperiale romano, in un periodo che andava da Nerone, ad Adriano, a Marco Aurelio, fino a Settimio Severo e a Tedorico. Alcune di queste tegole, invece, con il monogramma di Cristo, erano state fabbricate a Kaccioy in Siria. La primitiva basilica di Santa Maria Maggiore di epoca paleocristiana è stata rinvenuta durante gli scavi degli anni '30, era a 3 navate e con un abside, ed ornata da colonne e da mosaici con le "Storie della Bibbia". La antica Basilica, poi a partire dal XV secolo ebbe numerosi rifacimenti ed ampliamenti. Il soffitto a cassettoni fu voluto da Papa Callisto III e poi da Papa Alessandro VI, Papa Clemente XI fece edificare il palazzo di sinistra della facciata e poi sotto Papa Benedetto XIV, la basilica prese la forma attuale per opera dell'architetto Ferdinando Fuga. La facciata, opera di ferdinando Fuga, ha un portico a cinque luci con colonne che sorreggono la trabeazione su cui stanno due timpani triangolari ed uno curvilineo, a loro volta ornati da angioletti con al centro le statue della Vergine e dell'Umiltà, riferite alle virtù di Maria, nell'insieme la facciata è maestosa ed elegante, racchiusa tra due palazzi gemelli, scanditi da lesene, finestre incorniciate, edicole, stemmi, sorretti da angeli e balaustre. L'entrata alla basilica è preceduta da un'ampia scalinata. Sul portico è impostata una grande loggia a tre arcate, e sulla centrale vi è un timpano triangolare, con colonne ed una balaustra che sostiene le statue dei santi e dei pontefici, al centro la statua della Madonna con Gesù bambino tra le braccia. In basso ci sono le statue di San Carlo e di Papa Nicolò V. Dall'atrio della Basilica, sostenuta da 8 colonne, si accede alla loggia, ornata da splendidi mosaici su fondo dorato dei primi del '300, nei quali sono raffigurati il "Cristo Creatore, la Vergine e i Santi", ogni riquadro ha una didascalia accompagnata da note musicali. L'interno dell'atrio è ornato da rilievi settecenteschi, tra questi un riquadro, che rappresenta il patrizio Giovanni e la moglie nell'atto di offrire i propri beni a papa Liberio. Sulla destra si può ammirare la grande statua di bronzo di Filippo IV di Spagna. Il portale centrale della basilica è del 1937 ed ha rilievi in bronzo opera di Pogliaghi raffiguranti l'incarnazione. A sinistra c'è la porta Santa. L'interno di Santa Maria Maggiore la navata centrale, è divisa da 42 colonne, delle quali 36 in marmo greco e 4 in granito, messe su due file di 21, sulle quali stanno eleganti capitelli sia ionici che moderni, su una elegante trabeazione a stucchi dorati. L'interno della basilica è lungo 85 metri, ed a parte l'abside ed il transetto aggiunti da Papa Nicolò V è la stessa lunghezza della basilica originaria di Papa Sisto III. La sistemazione di Ferdinando Fuga, risente della simmetria e di un certo razionalismo architettonico, infatti vennero annullate le differenze estetiche tra le varie parti della Basilica che si erano venute formando durante i vari rifacimenti di secoli. Fuga provvide a dare un assetto più omogeneo alle cornici e alle parastie, rifece fare i capitelli, fece in modo che i quadri degli altari avessero la stessa dimensione, ed eliminò i prospetti della Capella Sforza e della Cappella Cesarini. Il primo carico d'oro proveniente dalla Spagna e di proprietà del Re di Spagna Ferdinando d'Aragona e di Isabella di Castiglia vennero donati per le decorazioni della Basilica di Santa Maria Maggiore. Venne pertanto rivestito d'oro il soffitto a cassettoni e lacunari, opera di Giuliano da Sangallo, sui quali ci sono gli stemmi dei due papi, Papa Callisto III e Papa Alessandro Vi, spagnoli anche loro, della famiglia Borgia. Il soffitto ornato anche di volute floreali ed emblemi papali, ripete il simbolo dello stemma araldico dei Borgia : "il toro". Nella nuova basilica si è perso l'antico soffitto paleocristiano ma l'attuale è comunque uno dei più belli di Roma. I soffitti delle navate laterali un tempo sostenuti da pesanti capriate, furono ricoperti da soffitti a volta. Il pavimento è cosmatesco, voluto da Papa Eugenio III, al soglio dal 1145 al 1153, venne finanziato dai nobili romani Scoto e Giovanni Paparone, in parte venne modificato perchè danneggiato in alcuni punti, da Ferdinando Fuga, e da questo rimaneggiamento è andato perduto il riquadro a mosaico dei due committenti a cavallo. Sono notevoli i mosaici della prima metà del V secolo, sulla parete sinistra e sulla parete di destra. Tra le finestre vi sono affreschi seicenteschi che narrano le "Storie della vita di Maria", dove Abramo è il simbolo della fede in un Dio unico, Giacobbe il simbolo del popolo eletto, Mosè la proclamazione della Legge divina, Giosuè la vittoria del cristianesimo sul paganesimo, fino a narrare la storia di Maria, di Cristo il nuovo capo e il Papa suo vicario. Al centro si trova il trono iscritto in un clipeo, dove siede Dio invisibile, e la Croce con il libro aperto della Apocalisse, ai lati i due apostoli Pietro e Paolo. Al di sotto vi è una didascalia dove si legge: "Sisto vescovo al popolo di Dio, indica il ruolo del pontefice, che occupa in terra il posto di Dio e chiama il popolo al culto di Maria nella basilica." Sulla sisnistra si ammirano l'Annunciazione, la visione di Giuseppe, e l'Epifania, sulla destra la presentazione di Gesù al tempio, il sogno profetico di Giuseppe, Gesù bambino ricevuto dal Re Afrodisio in Egitto. A sinistra, il Massacro degli Innocenti, e sulla destra i Re Magi ricevuti da Erode, seguono da una parte all'altra, Gerusalemme e Betlemme, simbolo una della chiesa delle genti e l'altra della chiesa della circoncisione. Ai lati dell'ingresso della navata centrale, si trova il "monumento sepolcrale di Papa Clemente IX" Rospigliosi, al soglio dal 1667 al 1669, opera di Carlo Rainaldi. Inoltre medaglioni in marmo con la raffigurazione dell'interno della Basilica di San Pietro e del ponte Sant'Angelo. Sulla navata centrale sotto il quinto disco in porfido dell'antico pavimento cosmatesco, sono racchiuse le ceneri di Giovanni Patrizio e di sua moglie . che furono i primi mecenati della basilica di S. M. Maggiore. Sulla navata di destra, all'inizio si trova un altare dedicato alla "Madonna della Neve", vicino vi è il monumento funebre a Costanzo Patrizi, opera di Alessandro Algardi, segue poi il battistero con tazza di porfido rosso e il rilievo dell'Assunta, opera scultorea del 1610 di Pietro Bernini.Sempre in questa cappella c'è anche il monumento funebre ad Edoardo Santarelli, opera anche questa di Algardi. Sulla sinistra, vi è il busto di Antonio Emanuele de Vunda, detto il "Nigrita", che venne a Roma come ambasciatore del Congo. Nella Sagrestia dei canonici, vi sono degli splendidi mosaici recanti gli stemmi di Papa Paolo V Borghese . Da qui si accede ad una piccola cappella dedicata alla Madonna dello Scapolare, che conserva due inginocchiatoi con intarsi in madreperla. Segue poi, l'aula capitolare, dove sono murati dei rilievi quattrocenteschi opere di Mino del Reame, che appartenevano al precedente e demolito altare. Dalla sacrestia, attraverso una scala, è possibile accedere alla Loggia, passando davanti alla statua bronzea di Papa Paolo V. Dal Battistero, si accede alla Cappella dei Santi Michele e Pietro in Vincoli, e qui sulla volta a crociera sono conservate parti di antichi affreschi raffiguranti gli evangelisti, opera di Pietro della Francesca, e una Pietà opera di Benozzo Gozzoli. Segue la Cappella del Crocefisso, ornata da 10 colonne di rosso porfido, dove oltre al prezioso Crocefisso del quattrocento, vi sono conservate sulle pareti, numerose reliquie. Da vedere anche la Cappella Sistina (un'altra famosa è l'altra Cappella Sistina che sta in Vaticano), ultimata nel 1589 per papa Sisto Vm e realizzata da Domenico Fontana, Carlo Maderno, ed affrescata da Cesare Nebbia. I marmi policromi delle pareti e delle colonne della cappella Sistina, in Santa Maria Maggiore, furono ricavati da un monumentale ninfeo che esisteva alle falde del Palatino chiamato "Septizodium", voluto da Settimio Severo come quinta scenografica per chi entrava a Roma provenendo dalla via Appia, ninfeo che venne definitivamente distrutto per ricavarne materiale per la basilica di S. Maria Maggiore. Al centro della Cappella Sistina, vi è un altare in marmi e pietre dure che sostengono il ciborio in bronzo dorato a forma di chiesa a pianta centrale con cupola ornata di rilievi. Alle pareti della cappella troviamo due monumenti funebri opera di Domenico Fontana uno a Papa Sisto V e l'alto a Papa Pio V, il "monumento funebre di Papa Sisto V Peretti" che mostra Papa Sisto V in ginocchio tra le raffigurazioni della sua incoronazione, la canonizzazione del francescano S. Diego de Alcalà, la pace tra il Re di Polonia e l'Imperatore d'Austria, e le opere religiose e sociali di Papa Sisto V. Tra i dettagli vi è raffigurata la cupola di San Pietro, i soldati che tornano con le teste mozzate dei briganti e l'Obelisco del Vaticano. Il "Monumento funebre di Papa Pio V" ha la statua del Papa circondata dalle scene della battaglia di Lepanto, la scena della vittoria contro gli Ugonotti e la scena della terribile strage della notte di San Bartolomeo. Il corpo di Papa Pio V divenuto poi santo, ha il volto coperto da una maschera d'argento posta in un'urna di cristallo. Della cappella Sistina di S. Maria Maggiore, da ammirare anche la cupola ornata da varie figure e scene tratte dalle Sacre Scritture. Una porta accanto al monumento di Papa Sisto V conduce ad una piccola sacrestia decorata dagli affreschi di G. B. Pozzo e paesaggi di Paolo Brill. Lasciata la cappella Sistina, accanto all'altare maggiore, su pavimento, si trova la lastra tombale della famiglia Bernini, qui sono sepolti il grande Gian Lorenzo Bernini e suo padre, Pietro Bernini. Segue poi, il monumento sepolcrale in stile gotico del cardinale Rodriguez opera di Giovanni di Cosma, qui, c'è anche un bellissimo mosaico absidale eseguito da Jacopo Torriti nel 1295, su commissione di papa Nicolò IV e Giacomo Colonna. Al centro, dentro un'aureola stellata, sullo sfondo del firmamento, troviamo "Cristo incorona la Madonna", mentre entrambi sono seduti sul trono di Dio circondati dagli angeli. Al di sopra sui due lati, dei rami vegetali si avvolgono, arricchiti da pavoni, simboli del Paradiso, mentre al centro, in alto, si apre l'empireo. Al di sotto si possono vedere i Santi Francesco, Paolo e Pietro San Giovanni, Sant'Antonio da Padova e di dimensioni più piccole le figure in ginocchio dei committenti. Nel fascione del sotto arco, al centro, si trova il monogramma del Cristo, e sull'arco l'Agnus Dei", i simboli degli evangelisti, e i 24 vecchi dell'Apocalisse, mentre al di sotto dell'abside scorre il fiume Giordano, simbolo del Battesimo, verso le finestre, vi sono gli episodi della vita di Maria, ovvero l'Annunciazione, la Natività, l'Epifania, la presentazione al Tempio, ai due estremi San Girolamo che insegna le scritture e San Mattia che predica agli ebrei. Sul piano inferiore della parete absidale vi sono 4 rilievi in stile quattrocentesco raffiguranti "Il presepe, il miracolo della neve, l'assunzione e l'epifania", sopra l'altare della Confessione il Fuga costruì il baldacchino con 4 colonne di porfido ornate dal Valadier con foglie di bronzo dorato. Nella vasca di porfido, che sostituisce l'altare, un tempo vi erano conservate le ceneri di Giovanni Patrizi e di sua moglie, mentre ora conserva le reliquie di San Mattia e di altri martiri. Nel 1931 venne demolita la volta cinquecentesca che univa l'arco trionfale con l'arco absidale, in quella occasione tornarono alla luce splendidi affreschi del XIII secolo con le figure dei profeti, che potrebbero essere perfino di Giotto. L'ipogeo, ristrutturato dal Vespignani nel 1864, conserva un'urna di argento e cristallo del Valadier dove sono conservate le relique della culla di Gesù. Davanti alla statua di Papa Pio XI, raccolto in preghiera, scolpita nel 1883 da Ignazio Iacometti. Sulla Navata di sinistra vi è la lapide sepolcrale del grande umanista Bartolomeo Sacchi detto il Platina. Segue poi un monumento funebre di Clemente Merlini con teschi nei capitelli, opera del Borromini, a seguire vi è la cappella Paolina , l'artistica cappelletta di San Girolamo con l'altare e rilievi di Mino del Reame. Nei sotterranei della Basilica di Santa Maria Maggiore sono sepolti alcuni membri della famiglia Borghese, tra questi il principe Camillo e sua moglie Paolina Buonaparte, sorella di Napoleone. Proseguendo lungo la navata c'è la Cappella Sforza, costruita nel 1573 da Giacomo della Paorta su disegno di Michelangelo Buonarroti, con una elegante pianta ellittica e la volta a vela, sull'atare vi è il dipinto dell''Assunta di Siciolante. Sono di Michelangelo Buonaroti due monumenti sepolcrali dei cardinali Guido e Alessandro. Segue una piccola Madonna detta "Regina Pacis", cara alla devozione dei fedeli, che stringe Gesù bambino in braccio e alta la mano in segno di ammonizione e di invocazione per la pace del mondo, venne scolpita da Guido Galli nel 1919, alla fine della II Guerra Mondiale. Segue poi la Cappella Cesi con gli affreschi del Sermoneta ed i monumenti funebri di Guglielmo della Porta. Sono di Carlo Cesi le tele di "Santa Caterina trasportata dagli angeli" e le "Nozze mistiche di Cristo". Vi è poi il monumento sepolcrale di Antonio Maria Traversi, patriarca di Costantinopoli, con a rilievo gli strumenti dei suoi studi astronomici, meccanici, fisici e filosofici. Gli Organi della Basilica di Santa Maria Maggiore: uno degli organi è collocato nelle due testate del transetto ed è opera della famiglia Mascioni, realizzato nel 1955 su commissione di papa Pio XII, sostituisce un più antico organo, collocato sulla cantoria destra del transetto, realizzato nel 1716 da Cesare Catarinozzi rimosso dalla sua collocazione originaria nel 1911 e spostato nella Parrocchiale di Aliforni frazione di San Severino Marche, ove si trova tuttora. L'organo della Cappella Sforza, fu realizzato nell'anno 1900 dalla ditta Anneessens & Ruyssers ed è collocato entro una cassa in stile barocco posta sopra la porta d'accesso alla cappella nell'apposita cantoria. Durante i restauri della basilica in vista del Giubileo del 2000, la cantoria è stata demolita e l'organo ricostruito nel 2005 da Francesco Zanin, recuperando le parti rimaste dallo strumento originario e collocandolo in una nicchia sulla parete destra. L'organo della cappella Paolina fu costruito da Natale Balbiani nel 1910. L'organo corale della Basilica, costruito nel 1932 da Giuseppe Migliorini, ricoprì, fino alla costruzione dell'organo Mascioni nel 1956, il ruolo di organo per l'accompagnamento delle liturgie, è ollocato alla sinistra del presbiterio maggiore. La Porta Santa di Santa Maria Maggiore, ha due sepolcri quattrocenteschi del Dalmata e i busti del Sergardi e di Francesco e Guido Ferreri, scolpiti dall'Algardi. Si accede al'Oratorio del Presepio di Santa Maria Maggiore, da una doppia rampa, interna alla Basilica, che qui fu trasferito da Domenico Fontana, in una nicchia si trova anche il presepio di Arnoldo di Cambio del XIII secolo. Nel cortile esterno della basilica di Santa Maria Maggiore, si possono ammirare il campanile edificato tra il 1375 e il 1376, il più alto di Roma con i suoi 75 metri e le sue bifore, i marmi policromi, i dentelli incorniciati da smalti verdi. Notevole il pozzo marmoreo con una bella grata antica in ferro e la colonna, a forma di cannone, fatta erigere da Papa Clemete VIII a ricordo dell'abiura del Re di Francia Enrico IV Navarra, che disse "Parigi val bene una messa". La colonna oggi appare prima della croce e del capitello che la sosteneva, in origine si trovava nell'attuale via Carlo Alberto davanti allo scomparso ospedale di Sant'Antonio del Fuoco. La leggenda di Santa Maria Maggiore : La Basilica è detta anche Liberiana, a ricordo della leggenda che narra come al tempo di Papa Liberio, al soglio forse tra il 352 e il 366, ci fosse un patrizio romano di nome Giovanni, il quale desideroso di abbracciare la vita religiosa e donare tutte le sue ricchezze a Dio, non sapesse come farlo. Sempre la leggenda, narra che la notte tra il 4 e il 5 agosto gli fosse apparsa la Madonna, la quale gli profetizzò che nonostante il caldo estivo, a Roma sarebbe caduta la neve, ma non su tutta la città, ma solo sul punto preciso dove la chiesa a lei dedicata si sarebbe dovuta edificare. Nella stessa notte anche Papa Liberio fece il medesimo sogno del ricco patrizio romano, fu così che la mattina del 5 agosto la sommità del monte Cispio, attuale colle Esquilino, fosse ricoperta dalla neve, sia Papa Liberio che il ricco patrizio Giovanni si recarono in quel luogo a pregare, e fu in quella occasione che Papa Liberio disegnò sulla neve l'area che avrebbe occupato la basilica, in realtà, però di questa antica Basilica della Madonna della Neve non si ha nessuna testimonianza, e probabilmente non è mai stata edificata. Ad ogni modo, il 5 agosto di ogni anno, in ricordo della Madonna della Neve, avviene la rievocazione del cosiddetto "miracolo della nevicata": durante una suggestiva celebrazione viene fatta scendere dal soffitto una cascata di petali bianchi. All'esterno di Santa Maria Maggiore possiamo ammirare, l'abside che affaccia su piazza dell'Esquilino, con l'imponente scalinata, al centro di piazza Esquilino si erge l'Obelisco detto Liberiano, mentre sulla piazza di Santa Maria Maggiore si può ammirare la colonna della Pace sormontata dalla Statua della Madonna della Pace e al di sotto di questa una bella fontana. Fotografie Basilica Santa Maria Maggiore Rione Monti Roma Basilica Santa Maria Maggiore, Rione Monti, Roma, foto Anna Zelli
Basilica Santa Maria Maggiore, Abside da piazza Esquilino, Roma, foto Anna Zelli
Basilica Santa Maria Maggiore, Rione Monti, Roma, foto Anna Zelli
Basilica Santa Maria Maggiore, Rione Monti, Roma, foto Anna Zelli Cupola della Basilica di Santa Maria Maggiore da via di Santa Prassede Cupola della Basilica di Santa Maria Maggiore, Roma, Foto Anna Zelli Vedute d'epoca della Basilica di Santa Maria Maggiore Roma
Basilica di Santa Maria Maggiore, Roma, incisione Giuseppe Vasi
Basilica Santa Maria Maggiore incisione dell'800 da vedere alla Basilica di piazza Santa Maria Maggiore e dintorni Rione Monti Vedi le Chiese del Rione Monti e le Chiese di Roma
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Santa Maria Maggiore Colle Oppio e dintorni del Rione
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