casa famiglia Cocco, piazza San Carluccio, Viterbo, info e fotografie a cura di Anna Zelli sito ufficiale web www.annazelli.com
Piazza San Carluccio |
casa cortile e proffero famiglia cocco piazza san carluccio viterbo centro storico | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
CASA CORTILE PROFFERLO FAMIGLIA COCCO VITERBO |
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Casa Ex Famiglia Cocco
Terme
del Bacucco Non sono terme:
Ruzzola D'Orlando
San Pellegrino in Fiore
Guida Turistica Viterbo
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Casa con Cortile e Profferlo che era della Famiglia Cocco, ed annessa Torre detta Damiata, di cui si intravede l'ubicazione,e scomparsa,si trova a piazza San Carluccio, Viterbo, l'intero edificio poi passò al vicino convento di San Bernardino, poi di Santa Giacinta Marescotti. Tutta la struttura è stata rifatta, con finti merli ghibellini, all'interno cè un bel cortile e un profferlo in stile rinascimentale che scarica il peso su una colonna sormontata da un capitello. Torre Damiata o del Salamaro, via pietra del Pesce, Viterbo, si vede da piazza della Morte, fu annessa al convento di clausura di Santa Giacinta Marescotti, che si trova a piazza della Morte.Il Palazzo Cocci affaccia su via del Macel Maggiore adiacente a piazza San Carluccio è un edificio con ampie arcate a sesto ribassate ed un tratto merlato di mura che racchiude il cortile, questo palazzo apparteneva alla Famiglia Cocci che poi nel 1227 subì la devastazione della sua torre detta Damiata.La via Pietra del Pesce, deriva il suo nome dalle lastre in peperino sulle quali venivano esposti i prodotti ittici pescati nei vari corsi d'acqua dell'agro viterbese Si ricorda la presenza di una torre in questo luogo, fin dal XIII secolo e sembra che le torri fossero due, Al Ligustri si deve la menzione di una mozzata e di una ancora intera. Una di queste è quella del monastero di San Bernardino che affaccia su via Pietra del Pesce , la struttura quadrata ed i conci la fanno ricondurre ad una preesistente torre. Da un rogito del 1226 risulta che un tale Angelo fu Salmaro di Viterbo faceva donazione della sua proprietà nel Borgo San Donnino al nipote Angelo figlio di suo fratello Pietro Bono sull'atto si legge che donava una torre con casamento ad lapides piscium. Mentre nel 1241 Raniero Gatti e Maffuccio di Diotiaiuti abbero delle controversie ed il Prefetto condannò Gatti a pagare 400 libre e il Maffucci a 800 libre, venne scartata la torre di detto Maffuccio che fu di Angelo Salamaro "accanto la strada del Pesce che fu la più alta torre di Viterbo". Poi le notizie sono scarse in merito a questa torre, probabilmente perchè venne inglobata nel monastero di San Bernardino ed inserita nel muro perimetrale della foresteria che venne realizzata dopo l'8 maggio del 1480, quando suor Beatrice Farnese di Bartolomeo, ministra del monastero, acquistava dal nobile Luciano Bussi una casa con cortile, orto e altre pertinenze poste nella contrada San Salvatore presso il monastero a confine con la via pubblica il cui prospetto guardava verso l'omonima piazza.Lo studioso Della Tuccia, fa risalire questa torre e il preesistente fabbricato alla Famiglia Cocco. La quale famiglia, per aver costruito dei gradoni che insistevano sulla piazza, aizzò le ire dei Brettoni, ovvero della Famiglia Gatti, e a causa di questa opera non gradita Giovanni Cocco venne ferito dai Gatti.Come ritorsione nel 1227 i Cocco ferirono i Gatti, ci fu un violento scontro, ed i rappresentanti della Famiglia Cocco furono costretti a rifugiarsi a Vitorchiano, abbandonando le loro proprietà. I Gatti allora distrussero la torre, non trovando nessuno a difenderla. Verrà poi ricostruita ed andò di nuovo distrutta nel 1235. Secondo Domenico Bianchi notaio e storico viterbese, sembra che in questa torre fosse custodito L'Editto di Desiderio ultimo Re dei Longobardi Verso l'orto delle suore di San Bernardino, riferisce sempre Domenico Bianchi, c'era la casa della Famiglia Zazzera. Nel '400 la torre fu di proprietà di Niccolò Perotti di Sassoferrato detto il Sipontino, perchè arcivescovo di Siponto. Poi il bene passò alla Famiglia Perotti, e uno degli eredi nel 1487 lo vendette a Nicola Tignosini di Ser Bartolomeo, poi verso la fine della metà del '500 la dimora fu acquistata da Giovan Battista Zazzara, che nel 1637 fece un lascito testamentario in favore dell'Ospedale dei Convalescenti, che qui aveva la sede. Nel 1738 il Cardinale Innico Martino Caracciolo destinò la proprietà a brefotrofio. Casa Cortile e Profferlo Famiglia Cocco piazza San Carluccio Viterbo centro info e foto Casa Cortile e Profferlo Ex Famiglia Cocco, piazza San Carluccio, Viterbo, info e foto di Anna Zelli Casa Cortile e Profferlo Ex Famiglia Cocco, piazza San Carluccio, Viterbo, info e foto di Anna Zelli Torre Damiata Torre Damiata veduta da via Pietra del Pesce, Viterbo, info e foto Anna ZelliDa vedere a Piazza San Carluccio Viterbo
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aggiornato febbraio 2024