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PORTO DI RIPETTA (ROMA SCOMPARSO)
era sull'odierno lungotevere in Augusta e lungotevere Marzio, nei pressi di
piazza di Ripetta, dell'attuale ponte Cavour, Rione Campo Marzio

Porto di Ripetta, era situato sulla riva sinistra del Tevere, nel rione Campo Marzio, Roma, scomparso, venne demolito dopo l'unità d'Italia, per l'edificazione dei muraglioni, dei lungotevere e dei ponti, infatti era sull'odierno lungotevere in Augusta e lungotevere Marzio, nei pressi dell'odierna piazza di Ripetta e dell'attuale ponte Cavour. Infatti lo scomparso porto era proprio nel punto dove oggi sorge ponte Cavour, il porto fu fatto edificare nel 1704 da Papa Clemente XI, utilizzando il travertino preso dal Colosseo, il porto serviva per le merci che arrivavano nella città di Roma dall'entroterra umbro e sabino. Il porto di Ripetta era così chiamato in contrapposizione al porto Ripa Grande, che era più a valle. Era dominato da due chiese la chiesa di San Martino in Posterula e la chiesa di Santa Marina, poi divenute le attuali chiesa di San Rocco e chiesa di San Girolamo degli Schiavoni che si trovano nei pressi dell'Ara Pacis.  Il dislivello tra la riva del fiume ed il piano stradale era di circa 7 metri e mezzo, e veniva superato con delle scalinate. L'antico porto, è ricordato dalla piazza di Ripetta, la piazza si raggiunge da via di Ripetta e dal lungotevere Campo Marzio. Questo porto fluviale era chiamato di Ripetta per distinguerlo da quello di Ripa Grande, il porto esisteva già dall'anno 300, ma fu papa Clemente XI, Albani, che nel  1705 gli diede una sistemazione razionale, dandone incarico all'architetto Alessandro Specchi, il quale realizzò una splendida gradinata che dalla riva Schiavonia degradava verso il fiume Tevere. Per la costruzione della scalinata venne usato il travertino di una delle arcate del Colosseo, che era caduto durante il terremoto del 1703. Al porto di Ripetta approdavano le barche provenienti da nord, portando a Roma, vino, olio e legna. Al piano stradale, il porto era decorato da una fontana che fungeva anche da faro, era sormontata da una stella, simbolo araldico degli Albani, la fontana era circondata da balaustre alle cui estremità vi erano due colonne nelle quali erano segnate le maggiori alluvioni del Tevere, oggi questa fontana con la lapide commemorativa si trova nella piazza di Ripetta, a ricordo dello scomparso porto, da qui si ammira anche il palazzo Borghese. L'approdo  del porto di Ripetta serviva per lo scarico delle merci provenienti dal nord Italia, in particolare dall'Umbria e dalla Toscana, mentre l'altro porto di Ripa Grande era preposto allo scarico di merci provenienti dal mare e dal sud Italia.  Dove oggi si vede la chiesa di San Rocco e che un tempo si chiamava chiesa di S. Martino de posterula, probabilmente vi era una cinta muraria ed una piccola porta di accesso al centro della città di Roma, Il porto di Ripetta era un punto importante di collegamento tra il Vaticano, la Basilica San Pietro con la porta del Popolo a piazza del Popolo. Qui arrivavano barche di scarso tonnellaggio, adibite anche al trasporto della legna, legname da bruciare e legname da costruzione. Sempre qui venivano scaricati il vino e il travertino che proveniva da Tivoli e dal fiume Aniene. Poichè qui i traffici erano molto intensi, Papa Paolo V, il 12 novembre del 1614 dispose che il traffico della legna da ardere fosse trasferito più a monte, qui fece erigere la nuova Ripetta o Legnara, un manufatto opera di Giovanni Vasanzio e Carlo Maderno, mentre il commercio della legna da costruzione continuava al porto di Ripetta. Nel 1734, vi fu un enorme incendio, e questo evento, indusse papa Clemente II a trasferire anche il deposito della legna da costruzione fuori le mura. In epoca papale, la sovraintendenza che regolava il traffico fluviale era retta dalla Presidenza delle Ripe, della Reale Camera Apostolica, l'istituzione durò dal Cinquecento all'Ottocento, fino a quando  dopo l'unità d'Italia ci fu la caduta del  potere temporale dei Papi, ed allora anche il porto venne smantellato, una gravissima perdita per Roma. In epoca Romana, gli addetti che sovraintendevano ai traffici fluviali erano i Pretori o Prefetti provinciali, Augusto, poi, diede incarico di vigilare sul fiume Tevere, ai "Curatores Alvei Tiberis", mentre nel VI secolo la navigazione era sottoposta al controllo dei Comities Riparum et alvei Tiberis, i quali esercitavano la loro attività secondo i regolamenti degli "Statuti di Ripa e Ripetta", sanciti nel 1416 e riformati da Papa Pio II nel 1463, e riformati di nuovo per "motu proprio" da Papa Leone X nel 1513. La Reale Camera Apostolica aumenta progressivamente il controllo sulla magistratura comunale, e nel 1545 Papa Paolo III istituisce la "Presidenza delle Ripe". Nel 1828 Papa Leone XII unisce la Presidenza delle Ripe a quella delle Strade, istituendo la nuova "Presidenza delle Acque e delle Strade". Successivamente nel 1847 Papa Pio IX istituisce la Prefettura Generale delle Acque e delle Strade. i cui compiti nel 1850 vengono affidati al Ministero dei Lavori Pubblici e del Commercio. Nel 1870, con L'Unità d'Italia tutti gli incarichi ed uffici papali passeranno dallo Stato Pontificio allo Stato Italiano. La Presidenza delle Ripe esercitava il controllo su tutti i traffici che avvenivano sul Tevere si occupava dei combustibili, legna e carbone, e dei generi alimentari tra i quali, vino, olio, grano, e dei materiali da costruzione. Tutto quello che veniva scaricato o trasportato doveva essere dichiarato, ed i barcaioli per poter transitare sul fiume dovevano ottenere delle licenze. Quotidianamente era annotata tutta la legna esistente nelle legnaie di Ripetta e S. Lucia. Per tutte le questioni legali vi era un tribunale a Ripa Grande presieduto dal Camerlengo di Ripa, che si occupava delle questioni sia civili che penali, e l'altro con stesse mansioni era al porto di Ripetta. L'architettura del porto di Ripetta, nel XVIII secolo aveva un effetto scenografico una forma sinusoidale, modello che poi sarà ripreso per la scalinata di piazza della Trinità dei Monti. Bernini si ispirò appunto al porto di Ripetta per la scalinata dell'allora abate Elpidio Benedetti. Alla realizzazione del porto di Ripetta parteciparono sia Carlo Fontana che Alessandro Specchi, l'opera venne commissionata dall'allora Papa Clemente XI Albani, al soglio dal 1700 al 1721, lavori conclusi in meno di un anno, da luglio 1703 a maggio 1704. La celerità sarà premiata dal Pontefice con 100 scudi. I materiali usati, come già detto sopra, furono i travertini del Colosseo ed i resti dell'Acquedotto Vergine, che erano stati ritrovati nello scavare le fondazioni di palazzo Serlupi in via del Seminario. La fontana si trovava in posizione centrale davanti alla chiesa di San Girolamo, ed è opera dello scultore Filippo Bai, furono realizzate anche 2 colonne igrometro, entrambe a piazza di Ripetta. Qui al porto di Ripetta vi era anche un edificio per la Dogana. di struttura molto semplice a due ordini, con balaustra di coronamento, tra il  1704 e il 1706 ne venne edificata una nuova su progetto dell'architetto Specchi che acquista e fa demolire 3 casette di proprietà, della principessa Laura Altieri e del Capitolo di S. Maria in Trastevere, il palazzo era davanti all'attuale chiesa di San Rocco nella ultimata via di Ripetta, doveva servire come ricovero delle mercanzie come dimora per i ministri e i custodi della nuova dogana. La nuova dogana e il nuovo porto corrispondevano alla metà della facciata della chiesa di San Girolamo dei Croati, parte dell'area era stata concessa dal principe Borghese. Il Porto di Ripetta si apriva in forma ovale di fronte alla chiesa di San Girolamo, vi era una piazza fiancheggiata da due ali con gradinate, e al centro vi era la fontana, scolpita con soggetti marinari, scogli e conchiglie, due delfini, e completata da decorazioni in ferro battuto con gli elementi araldici del pontefice Albani. Prima dell'attuale ponte Cavour, nel 1814 venne costruito un ponte provvisorio di barche davanti al porto per il ritorno a Roma di Papa Pio VII, al soglio dal 1800 al 1823, mentre tra il 1877 e il 1878 venne costruito un ponte in ferro detto di Ripetta per il collegamento di questa area con il nuovo rione Prati, questo ponte venne demolito e sostituito nel 1902 dall'attuale ponte Cavour.

Fotografie d'epoca del Porto di Ripetta (scomparso) Roma

porto di ripetta scomparso roma

Porto di Ripetta, Roma, foto Anna Zelli

Porto di Ripetta scomparso Roma foto del 1890

Porto di Ripetta, foto d'epoca, scomparso, Roma, foto Anna Zelli

porto di ripetta scomparso roma foto del 1860

Porto di Ripetta, foto d'epoca, scomparso, Roma, foto Anna Zelli

Dipinti ed incisioni dello scomparso Porto di Ripetta Roma

porto di ripetta scoparso vedura dalla scomparsa dogana roma

Porto di Ripetta, scomparso, Roma, foto Anna Zelli

porto di ripetta scomparso roma quadro del 1703 di di Van Wittel

Porto di Ripetta, scomparso, Roma, foto Anna Zelli

veduta dello scomparso porto di ripetta roma

Porto di Ripetta, scomparso, Roma, foto Anna Zelli

porto della legna e porto di ripetta scomparsi quadro del 1730

Porto di Ripetta, scomparso, Roma, foto Anna Zelli

porto di ripetta scomparso roma incisione di specchi

Porto di Ripetta, scomparso, Roma, foto Anna Zelli

PORTO DI RIPETTA SCOMPARSO INCISIONE DEL 1703

Porto di Ripetta, scomparso, Roma, foto Anna Zelli

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