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Basilica di San Pietro
Prospetto della Basilica S. Pietro
Facciata Basilica S. Pietro
Sagrato Basilica S. Pietro
Scalinata Basilica S. Pietro
Statua S. Pietro al Sagrato
Statua S. Paolo al Sagrato
Loggia delle Benedizioni
Orologi facciata basilica S. Pietro
Cupola di Michelangelo
Cupole del Vignola
Statua Michelangelo alla Cupola
Fontanelle alla Cupola
Statue dei 12 Apostoli facciata
Statua Cristo Redentore
Iscrizione Paolo V Borghese
Arco delle Campane
Campana all'arco delle Campane
Atrio Basilica di S. Pietro
Statua equestre Costantino
Statua equestre Carlo Magno
Mosaico della Navicella Giotto
Porte Atrio Basilica S. Pietro
Porta Santa
Porta dei Sacramenti
Porta del Filarete
Porta del Bene e del Male
Porta della Morte
32 strucchi all'atrio Basilica
Iscrizioni atrio Basilica S. Pietro
Portico ed Entrata Basilica
Dentro la Basilica di S. Pietro
Interno Basilica di San Pietro
i 4 Pilasti Basilica S. Pietro
Navata Centrale Basilica S. Pietro
Acquasantiere Basilica S. Pietro
Rota Porfiretica Basilica S. Pietro
Decorazioni Navata Centrale
Decorazioni Navate Laterali
Nicchie Superiori Basilica S.Pietro
Nicchie Inferiori Basilica S. Pietro
Statua di San Pietro
Ottagono Centrale
Piloni della Basilica S. Pietro
Statua di San Longino
Statua di Sant'Elena
Statua della Veronica
Statua di Sant'Andrea
I 4 Evangelisti ai Pennacchi
Decorazioni Interne Cupolone
Lanterna Cupola Michelangelo
Altare Papale
Baldacchino del Bernini
La Confessione Tomba di Pietro
Tomba di Pietro
Navata Laterale di destra
Cappella Pietà Michelangelo
La Pietà di Michelangelo
Arcata di Passaggio
Cappella S. Sebastiano
Monumento Funebre M, Canossa
Cappella Santissimo Sacramento
Monumento Funebre Gregorio XIII
Ambulacro di Michelangelo
Altare di San Girolamo
Cappella Gregoriana
Altare SS Processo e Martiniano
Altare S. Vecenslao di Boemia
Altare Sant'Erasmo
Ambulacro di Sinistra
Altare della Navicella
Monumento Funebre Clemente XIII
Cappella S. Michele e Petronilla
Altare S. Michele Arcangelo
Altare S. Petronilla
Monumento Funebre Clemente X
Tribuna della Cattedra
Monumento Funebre Urbano VIII
Monumento Funebre Paolo III
Monumento Cattedra di Pietro
Cappella Madonna Colonna
Altare San Leone Magno
Altare Madonna della Colonna
Monum. Funebre Alessandro VII
Altare San Giuseppe
Altare San Tommaso
Altare Crocefissione di Pietro
Altare della Bugia
Ufficio Fabbrica di San Pietro
Altare San Gregorio Magno
Monumento Funebre Papa Pio VII
Altare Trasfigurazione
Monumento Funebre Leone XI
Cappella del Coro
Monumento Innocenzo VIII Cybo
Cappella della Presentazione
Monumento Funebre Sobieski
Monumento Funebre Stuart
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Fonte Battesimale
Sagrestia Basilica S. Pietro
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BASILICA DI SAN PIETRO PIAZZA SAN PIETRO (CITTA' DEL VATICANO)

La Basilica di San Pietro, piazza San Pietro, Città del Vaticano, fu consacrata  nel 326 d.C. Fu iniziata la sua costruzione intorno al 320 d.C. sotto l'Imperatore Costantino, per ricordare il luogo del Martirio dell'Apostolo Pietro. La Basilica di San Pietro ha subito, attraverso i secoli, molte trasformazioni architettoniche prima di essere quello che oggi ammiriamo,anche se la grandezza originaria era più o meno la stessa dell'attuale. La vecchia Basilica non ebbe rifacimenti per mille anni, fino al Pontificato di Papa Nicola V, il quale dovette ricostruirla in quanto la Basilica Costantiniana si trovava in condizioni misere, e perchè si rese conto che la Basilica Vaticana sarebbe stata un punto centrale per la Cristianità, affidò l'opera di ricostruzione agli Architetti Bernardo Rosellino, Leon Battista Alberti e Giuliano da Sangallo. Ma alla morte del Papa nel 1455, il lavoro fu sospeso per quasi mezzo secolo. Papa Giulio II decise di continuare la costruzione affidando nel 1506 il lavoro al Bramante. Fu smantellato molto della parte originaria della Basilica Costantiniana, la nuova Basilica aveva come progetto iniziale una pianta a croce greca sormontata da una gigantesca cupola , ed affiancata da 4 cupole minori. Successivamente il Papa Leone X ordinò a Raffaello di continuare la costruzione con una nuova pianta a croce latina, Raffaello fu affiancato dagli architetti Fra Giocondo e Giuliano da Sangallo. Alla morte di Raffaello nel 1520 l'architetto Baldassarre Peruzzi  ritornò al progetto del Bramante. In epoca successiva i Papi che si avvicendarono non furono più interessati alla costruzione  definitiva della Basilica Vaticana. Sotto il papato di Paolo II si diede nuovo impulso alla costruzione  ed il lavoro venne affidato a  Antonio Sangallo il Giovane, quando però nel 1546 Sangallo il Giovane morì, il lavoro fu affidato a Michelangelo che all'epoca aveva 72 anni, nel frattempo il nuovo Papa era  Paolo III. Michelangelo decise di tornare al progetto con lo schema a croce greca sviluppando l'idea del Bramante, seguì i lavori fino alla sua morte nel 1564. Dopo molte traversie la chiesa fu terminata con la pianta a croce latina. Papa Urbano VIII, l'8 novembre del 1626 consacrò la nuova chiesa. L'attuale facciata e il portico sono opera del Maderno, mentre al Bernini fu affidato il decoro dell'interno della Basilica. Nel 1656 Papa Alessandro VII commissionò al Bernini  la costruzione della Piazza. E' opera del Bernini  il Grande Baldacchino di bronzo posto sopra l'altare principale, la colata fu fatta con il bronzo preso dal Pantheon. Lo scultore Arnolfo da Cambio fu l'autore della statua bronzea raffigurante San Pietro.Nella cappella principale, protetta da una lastra di vetro, si può ammirare la Pietà di Michelangelo, che fu scolpita quando Michelangelo aveva appena 23 anni, la Pietà fu restaurata nel 1972 in quanto uno squilibrato l'aveva danneggiata a colpi di martello. La Basilica di San Pietro è lunga 187 metri, l'interno ospita 11 cappelle e 45 altari. Ci sono opere del tardo Rinascimento e del Barocco. Le due navate laterali sono lunghe 76 metri e convergono sotto l'enorme cupola di Michelangelo. Dalla Basilica si accede alle Sacre Grotte , al Tesoro e alla Sagrestia di San Pietro, e si può salire anche sopra la Terrazza panoramica della Cupola. La Basilica di San Pietro sorge su un luogo che un tempo era il Circo di Nerone, dove c'era anche una necropoli nella quale fu sepolto San Pietro nel 64 d.C..  La attuale Basilica di San Pietro è il tempio della cattolicità, fa parte della Città del Vaticano,si trova a ridosso del Rione Borgo, il rione di Roma, più prossimo al Vaticano. La Basilica sorge sulla tomba dell'Apostolo Pietro martirizzato tra il 64 ed il 67 d.C.nel circo di Nerone a ridosso del colle Vaticano,l'antico Mons Vaticanus, e della pianura sottostante chiamata Ager Vaticanus; il luogo esatto della sepoltura di San Pietro è indicato da una lastra di marmo poggiata su colonnine del II secolo, addossata ad un muro delle Grotte Vaticane. Il sacello fu eretto a memoria del Primo vicario di Cristo da Papa Anacleto nella metà del II secolo, a partire dal 315 venne trasformato  in una Basilica, l'antica Basilica Costantiniana , che poi venne sostituita dalla nuova Basilica era a 5 navate con un transetto più basso, un abside ed un vasto quadriportico al centro del quale era collocata una vasca per le abluzioni. Dopo quasi 1000 anni Papa Niccolò V nel 1452 iniziò la riqualificazione della sede Vaticana, incaricando Bernardo Rossellino di rifare il coro. I lavori furono aspramente criticati da Leon Battista Alberti, ma   furono sospesi dopo la morte del Papa. Dopo una lunga sospensione furono nuovamente ripresi con Papa Paolo II, ma fu organicamente affrontata la situazione solo con Papa Giulio II che nel 1505 diede incarico a Bramante e a Giuliano da Sangallo. La direzione dei lavori fu affidata al Bramante che demolì le antiche strutture e progettò una pianta a croce greca. Alla morte di Papa Giulio II e del Bramante, e sotto il Papa Leone X  la direzione della "fabrica di San Pietro" passa a Raffaello e a Sangallo che trasformarono la pianta della chiesa da croce greca in croce latina. Nel 1520 la direzione dei lavori passò a Baldassarre Peruzzi e ad Antonio da Sangallo, ma senza molti significativi avanzamenti. Nel 1547, Papa Paolo III si rivolse a Michelangelo, il quale prende di nuovo in considerazione il progetto di Bramante per una  pianta centrale, ponendo al centro una enorme cupola seconda per dimensioni solo a quella del Pantheon. Alla morte di Michelangelo nel 1564, la direzione dei lavori passa a Pirro Ligorio a Jacopo Vignola e a Giacomo della Porta. Tra il 1588 e il  1595, ci si dedica al completamento della cupola che però verrà impostata ad una quota più alta del previsto. Nel 1605, Papa Paolo V incarica Carlo Maderno a completare la basilica ma riportandola a croce latina, quindi il Maderno aggiunge 3 nuove cappelle per lato al braccio della croce greca verso l'entrata, e prolunga il braccio sull'area dell'antico quadriportico della Basilica di Costantino fino al punto in cui venne innalzata l'attuale facciata. Il 18 Novembre del  1626, benchè la Basilica di San Pietro non sia ancora completata e benchè manchi di molti arredi verrà consacrata da Papa Urbano VIII.

Facciata Prospetto e Cupola di Michelangelo della Basilica di San Pietro

Prospetto della Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, tutto il monumentale prospetto della Basilica di San Pietro, si affaccia su piazza San Pietro, una immensa piazza a forma di ellisse la cui realizzazione si deve al Bernini tra il 1657 e il 1666. Il Bernini progettò un triplice portico con colonne architravate, aperto sui due lati e costituito da due corpi che chiudono la piazza e il cui sviluppo permette la visione da ogni punto, della Loggia delle Benedizioni. Al centro di piazza San Pietro, tra le due fontane, si erge il grande obelisco proveniente dal Circo di Nerone, fatto erigere da Papa Sisto V nel 1586, all'apice dell'obelisco c'è un'urna contenente una reliquia della Santa Croce. La facciata della Basilica di San Pietro è preceduta da una scalinata, il sagrato, del Bernini, con ai lati statue colossali di San Pietro e San Paolo, che nell'ottocento furono collocate al posto delle precedenti scolpite nel  XV secolo da Paolo Taccone e Mino del Reame. Sotto la parte mediana del prospetto diviso in nove campate si sviluppa un ampio portico, sopra l'accesso centrale si apre la loggia delle benedizioni papali Urbi et Orbi. La facciata termina con un attico con finestre di  varie forme e lesene , coronato da una balaustra adorna di statue. Nel portico sono conservate a destra la statua di Costantino, opera del Bernini,e al lato opposto la statua di Carlo Magno opera di Cornacchini. Al centro c'è il portale in bronzo con le imposte eseguite da Filarete per Papa Eugenio IV, con 4 fasce orizzontali con storie del pontificato di Papa Eugenio IV, scene della mitologia greca e romana, animali, ritratti di imperatori, e personaggi del tempo.Nella parte interna del battente sinistro vi è un piccolo bassorilievo che è la firma di Filarete.Sopra l'ingresso si trova un mosaico del XVII secolo riproducente la "Navicella" di Giotto per l'antico quadriportico. L'ultimo portale di destra è la Porta Santa, che viene aperta solo in occasione del Giubileo. da vedere , all'ingresso della Basilica si ammira la Porta  del Filarete terminata nel 1445 è la antica porta di Antonio Averulino. In occasioni speciali il Papa benedice la folla dal balcone che si affaccia sulla Piazza San Pietro la Loggia delle Benedizioni.

Facciata della Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, la maestosa facciata della Basilica di San Pietro è opera del Maderno fu terminata nel 1614,è larga 114,49 metri, è alta 45,44 metri. Il Maderno, quando iniziò i lavori per il completamento della facciata si trovò legato alle esistenti fiancate di Michelangelo, quindi esternamente si limitò ad impostare sopra l'ordine inferiore lo stesso attico cinquecentesco che gira tutt'intorno all'edificio secondo l'idea dello stesso Michelangelo. Per dare un certo equilibrio all'insieme il Maderno voleva edificare ai lati estremi del prospetto due torri campanarie che avrebbero slanciato ed alleggerito la facciata, inquadrando e sottolineando la Cupola di Michelangelo. Alla morte di Papa Paolo V nel 1621, la costruzione dei due campanili non era ancora arrivata all'altezza della facciata, ma purtroppo a causa del cedimento del terreno, venne interrotta. E 20 anni dopo anche il Bernini, nel 1646, a causa del cedimento del terreno fu costretto anche lui a demolire la Torre campanaria. Degli originari campanili sono rimaste solo le basi costituite dai due grandi archi, uno di questi quello di sinistra è detto Arco delle campane. Gli architetti che si succedettero nei lavori, tentarono in ogni modo di dare uno slancio verticale alla basilica ma senza esito, la basilica si sviluppa in larghezza. Anche i due orologi ai lati della facciata, larghi quasi   4 metri di diametro, disegnati dal Valadier e collocati tra il 1786 e il 1790, vennero posti proprio per dare uno slancio alla Basilica, ma inutilmente. Il quadrante dei due orologi è a mosaico. La facciata della Basilica si eleva autonomamente su proprie fondamenta, iniziate il 5 novembre del 1607, il 10 febbraio del 1608 fu posta la prima pietra e il 21 Luglio del 1612 parte dell'immensa mole era completata. La facciata è larga 118,6 metri, è alta 48 metri, escluse le statue , è ornata da colonne con capitelli corinzi. La facciata è divisa in due ordini: nell'ordine inferiore si aprono 5 cancelli di ingresso all'atrio, sopra i quali sono distribuite 9 finestre di cui 3 con Balcone, il balcone centrale è chiamato Loggia delle Benedizioni, da qui si affaccia il Papa in occasione delle benedizioni   apostoliche solenni "Urbi et Orbi" al mondo e alla città di Roma, e a Natale e a Pasqua,ed è sempre da qui che viene annunciata dai cardinali l'elezione del nuovo Pontefice. L'iscrizione della facciata porta come data l'anno 1612, anche se i lavori furono ultimati successivamente, con la posa in opera del cornicione, dell'attico, e della balaustra sormontata dalle statue del Cristo Redentore, di San Giovanni Battista e degli altri 11 Apostoli. La facciata si presenta quindi, con un ordine di colonne e di lesene corinzie, su cui è impostato un imponente cornicione con timpano centrale coronato da una balaustra sulla quale si innalzano 13 statue alte quasi 6 metri con al centro la statua del Redentore benedicente, sulla trabeazione una iscrizione ricorda che i lavori furono compiuti sotto Papa Paolo V Borghese, al soglio dal 1605 al 1621. La scalinata di accesso alla basilica, il sagrato, ha ai lati le statue colossali di San Pietro e San Paolo, la facciata è seguita dal portico del Maderno dove sono ospitate le statue equestri di Costantino, primo imperatore cristiano, del Bernini e di Carlo Magno, primo imperatore del Sacro Romano Impero, del Cornacchioni. La facciata  è stata restaurata ed i lavori sono terminati nel luglio del 1999. Alla Basilica si accede attraverso la scala fatta costruire da Paolo V e ristrutturata dal Bernini nel 1667.

Sagrato e Scalinata Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, la scalea della basilica di S. Pietro,  è una enorme scalinata di 22 scalini divisi in 3 rampe di sette, questa gradinata si presenta come una sorta di cordonata semicircolare in granito che permetteva l'accesso anche ai cavalli.

Statue  di San Pietro e San Paolo al Sagrato della Basilica di San Pietro, alla base della scalinata vi sono le due monumentali statue di San Pietro e di San Paolo, La facciata della Basilica di San Pietro è preceduta da una scalinata, il sagrato, del Bernini, con ai lati statue colossali di San Pietro e San Paolo, che nell'ottocento furono collocate al posto delle precedenti scolpite nel  XV secolo da Paolo Taccone e Mino del Reame.

Loggia delle Benedizioni, facciata basilica di San Pietro, è sotto la parte mediana del prospetto diviso in nove campate che sviluppa un ampio portico, sopra l'accesso centrale del prospetto della basilica, si apre la loggia delle benedizioni papali Urbi et Orbi.

Orologi alla facciata della Basilica di San Pietro, sui due lati dell'attico della basilica di S. Pietro vi sono due bellissimi orologi.

Cupola di Michelangelo, Città del Vaticano, l'enorme Cupola di Michelangelo è divisa in 8 spicchi, rivestita in mosaico con le allegorie ed i simboli della Vergine tratti dalle Sacre Scritture, dalla Liturgia, dalle Litanie Lauretane, inseriti nei riquadri verticali e rotondi alternati da angeli e festoni floreali. E'formata da una duplice calotta impostata su un monumentale tamburo mosso da colonne binate, collegate alla lanterna da robusti costoloni  che seguono la divisione delle vele. La cupola fu progettata da Michelangelo, il quale si occupò ininterrottamente della Basilica fino alla fine della sua lunga vita nel 1564, morì a 89 anni. Quando morì la costruzione della cupola era arrivata fino al tamburo, caratterizzato da colonne binate fortemente sporgenti e da finestre timpanate. Alla morte di Michelangelo la direzione dei lavori passò Giacomo della porta allievo di Michelangelo che innalzò di circa 7 metri la volta della cupola, e portò a termine i lavori in soli 22 mesi, nel 1590, durante il pontificato di papa Sisto V. La  cupola di Michelangelo è a doppia calotta, ha un diametro interno di 42,56 metri, ed una altezza alla sommità della croce di 136,57 metri, la lanterna è alta 17 metri fino alla croce, la guglia è alta 50 metri. La cupola di San Pietro è servita da modello per la realizzazione di altre cupole come quella di San Paolo a Londra del 1675, quella di Les Invalides di Parigi edificata tra il 1680 e il 1691o quella del Campidoglio di Washington   costruita tra il 1794 e il 1817. E' assolutamente da visitare la Cupola di Michelangelo, visibile da ogni parte di Roma, che come già descrito, poggia su un tamburo ritmato da finestre e sormontate da eleganti frontoni posti in alternanza, centinati e triangolari, separate da colonne geminate (doppie). Si può arrivare alla sommità della cupola dalla cui terrazza si gode uno straordinario panorama di Roma , per arrivare in cima occorre salire a piedi 537 scalini, oppure si può usare l'ascensore e fare 320 gradini a piedi.

Cupole del Vignola, Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, Ai lati del cupolone ci sono altre due cupole più piccole, opera del Vignola, che sono un puro ornamento decorativo in quanto non corrispondono ad alcuno spazio interno.

Statua di Michelangelo Buonarroti alla Cupola, salendo sopra la cupola di Michelangelo, alla terrazza panoramica c'è il busto di bronzo raffigurante Michelangelo Buonarroti.

Fontanelle alla Cupola di Michelangelo, salendo sopra la cupola di Michelangelo, alla terrazza panoramica ci sono due graziose fontanelle.

Statue dei 12 Apostoli alla balaustra della Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, la facciata termina della basilica termina con un attico con finestre di  varie forme e lesene , coronato da una balaustra adorna di statue.

Statua del Redentore benedicente alla balaustra, Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, al di sopra della balaustra oltre alle statue dei 12 apostolo c'è la statua benedicente del Cristo Redentore.

Il nome di Papa Paolo V Borghese, alla facciata della Basilica di San Pietro, l'iscrizione ricorda che l'opera fu voluta da Papa.

 Arco delle Campane, si trova sul lato sinistro della facciata della Basilica di San Pietro, a piazza San Pietro, e fa parte della Città del Vaticano, qui si trovano anche le Guardie Svizzere del Papa, da qui si ha l'accesso dietro il permesso delle autorità del Vaticano, alla Città del Vaticano. Sopra l'arco delle campane,si  trova la Loggia di Carlo Magno, ancora più in alto si vede la cella campanaria e sopra un enorme orologio, la facciata della basilica ne ha due. Qui all'arco delle Campane, transitano le auto degli alti dignitari e di personaggi illustri in visita ufficiale al pontefice.

Campana all'Arco delle Campane, Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, si trova all'attico della basilica di san Pietro, sul lato sinistro, proprio in alto dove si trova l'Arco delle Campane.

Atrio della Basilica di San Pietro Città del Vaticano

L'atrio della Basilica di San Pietro corrisponde all'antico portico della basilica paleocristiana, ed è considerato una delle opere più belle del Maderno, fu realizzato tra il 1608 ed il 1612. Sul portico si aprono 5 porte che corrispondono alle navate della Basilica. Notevole è la porta centrale in bronzo, che già era nella prima Basilica di Costantino, fu completata nel 1433 da Filarete.  La prima porta a sinistra  è chiamata la "porta della morte" ed è opera di Manzù. Vi sono raffigurate la morte di Gesù, la morte della Madonna, la morte di Papa Giovanni XXIII, la morte nello spazio, fu eseguita tra  il 1952 e il 1964. La Porta Santa è collocata  all'estrema destra del portico viene aperta solo in occasione delle celebrazioni dell'Anno Santo e viene richiusa alla fine dell'anno giubilare. Le altre porte sono  la "porta del bene e del male " di Minguzzi e "la porta dei sacramenti" di  Crocetti. Sopra il portico, nell'ingresso principale si trova il mosaico della "navicella" di Giotto. Disegnato nel 1300 per la prima basilica per il Primo Giubileo. La porta centrale dell'atrio della Basilica è opera dello scultore fiorentino Antonio Averrulino detto il Filarete, la Porta del Filarete,datata 1455, fu ricollocata qui dall'antica Chiesa Costantiniana, vi sono rappresentati San Pietro, San Paolo ed in basso il loro martirio. La Porta Santa fu realizzata dallo scultore Vico Consorti, è in bronzo, si apre solo durante il periodo del Giubileo.

Statua equestre di Costantino di Gian Lorenzo Bernini, atrio Basilica di San Pietro, Vaticano,si trova nel vestibolo destro ed è opera del Bernini del 1670. La statua equestre di Costantino venne commissionata al Bernini da Papa Innocenzo X Pamphili, nel 1654, l'opera venne inaugurata nel 1670 da Papa Clemente X che la volle all'inizio della scala regia. l'Imperatore è in sella al suo cavallo e guarda con stupore l'apparizione della croce.

Statua equestre di Carlo Magno, atrio Basilica di San Pietro, Vaticano,si trova nel vestibolo sinistro, è opera di Agostino Cornacchioni del 1725 l'Opera venne commissionata da Papa Clemente XI  a Agostino Cornacchioni , il personaggio è Carlo Magno, imperatore del Sacro Romano Impero che fu incoronato nella Basilica di Costantino nella notte di Natale dell'anno 800 anche lui come Costantino difensore della Chiesa. L'opera è in un unico blocco di marmo di carrara e priva di enfasi o retorica celebrativa, venne inaugurata nel 1725 in occasione del Giubileo, inaugurato da Papa Benedetto XIII Orsini.

Mosaico della Navicella di Giotto alla Basilica di San Pietro, Vaticano, sopra il portico, nell'ingresso principale si trova il mosaico della "navicella" di Giotto. Disegnato nel 1300 per la prima basilica di Costantino, per il Primo Giubileo La "Navicella della Chiesa" è un rimaneggiamento dell'originale commissionato a Giotto dal Cardinale Jacopo Stefaneschi, in origine era di forma rettangolare e si trovava nel quadriportico della Basilica di Costantino, dopo quattro spostamenti venne collocato qui nel 1675 in occasione dell'anno giubilare. Quello che oggi possiamo ammirare è comunque un rifacimento del '600 della primitiva opera. Il mosaico narra un episodio del Vangelo, quello in cui Gesù cammina sulle acque per raggiungere nella tempesta la barca degli apostoli sbattuta dalle onde e tranquillizza Pietro impaurito invitandolo ad avere fede. La barca con gli Apostoli è il simbolo della Chiesa, nave continuamente minacciata dalle tempeste ma che non può affondare perchè sostenuta dal suo fondatore Gesù, che Giotto rappresenta maestoso sulle onde agitate con la mano destra tesa verso Pietro inginocchiato.

Le Porte dell'Atrio della Basilica di San Pietro, Vaticano, nell'atrio, 5 sono le porte che danno accesso alla Basilica, l'ultima a destra è la Porta Santa che si apre solo in occasione dell'Anno Giubilare. Splendida è la porta mediana del Filarete del 1400, l'ultima a sinistra è la Porta della Morte, edificata in tempi recenti, nel 1964, da Giacomo Manzù, per Papa Giovanni XXIII. L'atrio della Basilica di San Pietro è uno dei lavori più significativi del Maderno, uno dei principali architetti della "Fabbrica di San Pietro", che vi lavorò per 26 anni. L'atrio ,i cui lavori durarono dal 1608 al 1612, è lungo 71 metri e largo 12,80 metri, alto 19 metri circa. Sulla volta ci sono 32 scene in stucco realizzate su cartoni da Giovan Battista Ricci da Novara dove sono narrate la storia degli Apostoli Pietro e Paolo, dove si sottolinea il messaggio apostolico di preminenza di Pietro per il suo forte legame con la missione di Gesù Cristo. Ai lati delle lunette sotto la volta, ci sono 31 statue che rappresentano i primi pontefici martiri per la fede. Il quadriportico della Basilica, prepara il visitatore alla ricchezza spirituale che troverà all'interno della Basilica, una zona di rispetto, dove sostare in meditazione, prima di percorrere la grande navata centrale e dirigersi alla tomba di Pietro, parte centrale e cuore della Basilica.

Porte della Basilica di San Pietro ai 5 cancelli di entrata dell'Atrio della Basilica di San Pietro, Vaticano, corrispondono 5 porte che danno l'accesso alla Basilica di San Pietro, la più antica è la porta centrale, le altre sono state realizzate a partire dalla prima metà del Novecento. Nel 1947 venne indetto un concorso dalla "Fabbrica di San Pietro" per la realizzazione di nuove porte in bronzo che dovevano sostituire le preesistenti in legni di pioppo.

Porta Santa, all'atrio Basilica di San Pietro, Vaticano, la porta Santa è sul lato estremo destro dell'atrio della Basilica di San Pietro è alta 3,65 metri e larga 2,30 metri, è rimasta chiusa fino al 1949 ed in origine era formata solo da un muro grezzo, nel 1949 il Vescovo svizzero Francesco van Streng, donò al Vaticano a nome dei cattolici svizzeri i due battenti bronzei come ex voto perchè la Svizzera era stata preservata dalla calamità della seconda guerra mondiale. E' divisa in 16 formelle, a loro volta separate dagli stemmi di 36 Papi che hanno celebrato gli Anni Santi. Le Formelle, nel'ordine, rappresentano : il Cherubino alla porta del Paradiso, la cacciata di Eva dal Paradiso, Maria l'Annunziata, l'Angelo dell'annunciazione, il battesimo di Gesù nel fiume Giordano, la pecorella smarrita, il padre misericordioso, guarigione del Paradiso,la peccatrice perdonata, il dovere del perdono, il rinnegamento di Pietro, il Paradiso ad un ladro, l'apparizione a Tommaso, l'apparizione del Risorto nel cenacolo, l'apparizione del risorto Saulo, l'apertura della Porta Santa . In alto ci sono due epigrafi relative all'Anno Santo del 1950.

Porta dei Sacramenti, all'atrio Basilica di San Pietro, Vaticano, la porta dei Sacramenti è alta 7,40 metri e larga 3,65 metri, fu inaugurata da Papa Paolo VI Montini il 14 settembre del 1965 in occasione della riapertura del Concilio Ecumenico Vaticano II. La porta è dedicata alla iconografia dei 7 sacramenti, raffigurati in 8 pannelli, incorniciati come quadri e caratterizzati da una narrazione concreta  e semplice.

Porta del Filarete, atrio della Basilica di San Pietro, Vaticano, la porta del Filarete è alta 7,14 metri e larga 3,60 metri, il nome deriva dal nome del suo autore, la porta fu commissionata nel 1433 da Papa Eugenio IV, e posta qui per la nuova Basilica da Papa Polo V. L'autore della porta è Antonio Averulino detto il Filarete, che in greco significa "amico della virtù", il quale ultimò la porta nel luglio del 1445, in origine la porta era più bassa, due fasce vennero aggiunte nel 1619 da Orazio Censore da Ancona, nella fascia superiore vi sono gli emblemi della famiglia Borghese , l'aquila e il drago. Nei riquadri sono rappresentati : il Cristo e la Madonna, San Paolo con la spada, San Pietro con il Papa committente in ginocchio, poi altre formelle con le raffigurazioni della Roma antica,due scene con il martirio degli Apostoli Pietro e Paolo, c'è anche la storia del Concilio di Firenze indetto nel 1438 da Papa Eugenio IV per l'unione della Chiesa Orientale con quella Occidentale. Nei medaglioni ci sono scene tratte dalla mitologia, dalla storia Romana, dalle favole di Esopo, dalle metamorfosi di Ovidio e dalle Egloghe di Virgilio. Nei battenti interni l'artista ha lasciato la sua firma, ritraendosi in compagnia di 7 collaboratori ognuno identificato con il nome inciso.

Porta del Bene e del Male, all'atrio Basilica di San Pietro, Vaticano, la porta del Bene e del Male è alta 7,44 metri e larga 3,90 metri, è stata l'ultima porta ad essere collocata nell'atrio della Basilica di San Pietro,fu consacrata il 26 settembre del 1977 in occasione dell'ottantesimo compleanno di Papa Paolo VI. La porta del bene e del male è opera di Luciano Minguzzi,  nel battente di sinistra ci sono le scene del male, in quello di destra del bene.

Porta della Morte, all'atrio della Basilica di San Pietro, Vaticano, la porta della morte è l'ultima a sinistra, è alta 7,70 metri e larga 3,65 metri, il nome le deriva dal fatto che da questa porta passavano i cortei funebri, l'opera fu iniziata nel 1947 da Giacomo Manzù, il quale vi lavorò per 17 anni, e la portò a termine grazie all'intervento di Papa Giovanni XXIII eletto nel 1958 e morto il 3 giugno del 1963, la porta venne inaugurata da Papa Paolo VI il 28 giugno del 1964 .Manzù ritrasse Papa Giovanni XXIII, nei battenti interni seduto sul seggio pontificio mentre accoglie il vescovo Laurean Rugambwe, che fu il primo cardinale di colore eletto. La porta è dedicata dal Manzù, con il consenso del Papa, a Don Giuseppe de Luca morto nel 1962.

Nei 32 stucchi dell'Atrio della basilica di San Pietro, sono rappresentati nell'ordine : Sant'Andrea presenta Pietro a Gesù ; chiamata di San Pietro e Sant'Andrea; la pesca miracolosa; la Navicella di Giotto ; la consegna delle chiavi ; la trasfigurazione ; il tributo ; la lavanda dei piedi; Cristo nell'orto dei Getzemani ; la cattura di Cristo ; Pietro rinnega Cristo di fronte all'ancella ; Pietro rinnega Cristo per la terza volta; Pietro e Giovanni al sepolcro di Cristo; l'apparizione di Cristo sul Lago di Tiberiade; Pasce ove meas; Pietro guarisce uno storpio; la morte di Anania; la morte di Saffira; la resurrezione di Tabita ; la visione degli animali impuri ; Pietro e il centurione Cornelio; la liberazione di Pietro dal Carcere ; Pietro guidato dall'angelo arriva alla porta della città ; la caduta di Simon Mago; Pietro nel carcere battezza Processo e Martiniano ; Domine quo vadis ? ; il martirio di Pietro ; la deposizione di Pietro ; gli orientali nascondono i corpi dei Santi e Pietro e Paolo  nel pozzo ; San Cornelio Papa e la matrona Lucina traggono fuori dal pozzo i corpi degli apostoli. Il rilievo "Pasce oves mea" pascola le mie pecorelle è opera del Bernini   e si riferisce al momento in cui Cristo per be 3 volte affida a Pietro il suo gregge, il  modello del rilievo è del 1636 ma l'esecuzione dell'altorilievo avvenne nel 1646.

Le 3 iscrizioni all'Atrio della Basilica di San Pietro, sulle pareti dell'Atrio tra i pilastri che fiancheggiano le porte ci sono 3 iscrizioni incorniciate da profili marmorei, murate nel 1518, e provenienti dal quatriportico della antica Basilica di Costantino. La prima iscrizione si riferisce ad una donazione di 56 uliveti disposta da Papa Gregorio II al soglio dal 715 al 731 per il mantenimento delle lampade intorno alla tomba di Pietro che dovevano rimanere sempre accese. Un'altra iscrizione è in marmo nero e contiene l'Epitaffio di Adriano I probabilmente composto da Flacco Acuino e dedicato da Carlo Magno al Papa Adriano I morto nel 795. La terza iscrizione si riferisce alla Bolla "Antiquorum habet fida relatio" di Papa Bonifacio VIII, per il giubileo del 22 febbraio del 1300.

Portico ed Entrate della Basilica di San Pietro, Vaticano, sul portico si aprono 5 porte che corrispondono alle navate della Basilica. Notevole è la porta centrale in bronzo, che già era nella prima Basilica di Costantino, fu completata nel 1433  da Filarete.Sempre nel portico sono conservate a destra la statua di Costantino, opera del Bernini,e al lato opposto la statua di Carlo Magno opera di Cornacchioni. Al centro c'è il portale in bronzo con le imposte eseguite da Filarete per Papa Eugenio IV, con 4 fasce orizzontali con storie del pontificato di Papa Eugenio IV, scene della mitologia greca e romana, animali, ritratti di imperatori, e personaggi del tempo.Nella parte interna del battente sinistro vi è un piccolo bassorilievo che è la firma di Filarete. Sopra l'ingresso si trova un mosaico del XVII secolo riproducente la "Navicella" di Giotto per l'antico quadriportico. L'ultimo portale di destra è la Porta Santa, che viene aperta solo in occasione del Giubileo. In occasioni speciali il Papa benedice la folla dal balcone che si affaccia sulla piazza San Pietro : la Loggia delle Benedizioni. La prima porta a sinistra  è chiamata la "porta della morte"  ed è opera di Manzù. Vi sono raffigurate la morte di Gesù, la morte della Madonna, la morte di Papa Giovanni XXIII, la morte nello spazio, fu eseguita tra  il 1952 e il 1964.  La Porta Santa è collocata  all'estrema destra del portico viene aperta solo in occasione delle celebrazioni dell'Anno Santo e viene richiusa alla fine dell'anno giubiliare. Le altre porte sono  la "porta del bene e del male " di Mnguzzi e "la porta dei sacramenti" di  Crocetti.

Dentro la Basilica di San Pietro Città del Vaticano

Dentro la Basilica di San Pietro in Vaticano, la Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, è in grado di accogliere 20.000 fedeli, è lunga circa 190 metri, la larghezza delle 3 navate è di 58 metri, la navata centrale fino al culmine della volta è alta 45,50 metri, la cupola di Michelangelo ha una altezza sino ala Croce di 136 metri Occorsero più di 150 anni per portare a compimento i lavori della Basilica di San Pietro, vi si alternarono i più grandi ed i più importanti artisti dell'epoca, da Raffaello Sanzio che scelse di trasformare l'impianto a croce greca dell'edificio bramantesco in croce latina, ad Antonio da Sangallo il Giovane a Michelangelo, Michelangelo che riprese il progetto a croce greca e che progettò l'attuale cupola di cui seguì la realizzazione fino alla sua morte avvenuta nel 1564. Nei 30 anni successivi alla morte di Michelangelo i lavori della "fabbrica di San Pietro" furono affidati al Vignola, e successivamente a Giacomo della Porta e a Domenico Fontana, a Domenico Fontana si deve il merito di aver terminato  nel 1588 la costruzione della  cupola L'attuale aspetto della Basilica di San Pietro, si deve invece, a Carlo Maderno, che tornò all'impianto a croce latina della Basilica e definì anche l'aspetto scenografico della facciata. I lavori della Basilica di San Pietro si conclusero con la sua consacrazione solenne nel 1626 sotto il Pontificato di Papa Urbano VIII. Tra il 1656 e il 1667, su incarico di Papa Alessandro VII, Bernini progettò e realizzò il grande portico ed il colonnato di Piazza San Pietro. Al centro della piazza San Pietro c'è l'obelisco Vaticano del I secolo a.C. che in origine era nel circo di Nerone, fu collocato al centro di piazza San Pietro, nel 1586, da Domenico Fontana su incarico di Papa Sisto V.

L'interno della Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, conserva incommensurabili opere d'arte tra cui le 39 statue dei fondatori degli ordini religiosi poste a partire dal 1706.All'interno della navata centrale si trova la statua bronzea di San Pietro benedicente, ritenuta del V secolo ma in realtà realizzata da Arnolfo da Cambio nella fine del 200, coperta da una volta a botte cassettonata e decorata riccamente nella fine del 700 sotto Papa Pio VI. Al centro del transetto si eleva la luminosa cupola Michelangiolesca sulla cui imposta corre una iscrizione che riporta le parole con cui Gesù fondò la Chiesa. Nei 16 spicchi  ci sono mosaici realizzati nel 1605 dal Cavalier d'Arpino. Sopra 'altare papale si eleva il grande Baldacchino realizzato dal Bernini tra il 1624 s il 1633, formato da 4 colonne a tortiglione ornate da tralci vegetali, che sorreggono la copertura da cui pendono finti drappelloni di broccato. L'attuale Basilica di San Pietro è lunga 187 metri, l'interno ospita 11 cappelle e 45 altari. Ci sono opere del tardo Rinascimento e del Barocco. Le due navate laterali sono lunghe 76 metri e convergono sotto l'enorme cupola di Michelangelo. Dalla Basilica si accede alle Sacre Grotte , al Tesoro e alla Sagrestia di San Pietro, e si può salire anche sopra la Terrazza panoramica della Cupola. La Basilica di San Pietro sorge su un luogo che un tempo era il Circo di Caligola e Nerone, dove c'era anche una necropoli nella quale fu sepolto San Pietro nel 64 d.C..  Qui possiamo in sintesi ammirare: il Monumento a Cristina di Svezia, del Fontana ed il monumento a Matilde di Canossa   eretto dal Bernini nel  1635, il bassorilievo è opera di Stefano Speranza e rappresenta l'umiliazione dell'imperatore Enrico IV a Canossa per opera di Papa Gregorio VII. Nella Cappella del Sacramento sopra l'altare è degno di nota il tabernacolo del Bernini che richiama il Tempietto del Bramante a San Pietro in Montorio. Sulla destra c'è il monumento a Gregorio XIII, del Ruscioni. A destra c'è la Cappella Gregoriana monumento a Gregorio XVI dello scultore Amici. Dopo il transetto a destra c'è il monumento a Papa Clemente XIII, opera del Canova. Nella tribuna 4 Dottori della Chiesa  sostengono la Cattedra di San Pietro. opera geniale del Bernini nella quale è racchiuso l'antico seggio di legno della prima Basilica, identificato da alcuni come il trono di Costantino. Al di sopra vi è un  luminoso occhio  con una vetrata policroma raffigurante lo spirito Santo in forma di colomba, con un insieme di nubi e di angeli. A destra c'è il monumento a Urbano VIII, opera del Bernini. A sinistra c'è il monumento a Paolo III, di Giacomo della Porta. Notevole è l'acquasantiera soretta da giganteschi putti. Sopra l'altare di San Leone Magno c'è il bassorilievo dell'Algardi  dove le figure principali sono alte più di 3 metri. e rappresenta l'incontro tra Papa Leone I e Attila, quando il pontefice riuscì a fermare l'invasione degli Unni. Dopo il transetto si apre la Cappella Clementina, sotto l'altare c'è il  corpo di San Gregorio Magno, a sinistra dell'altare c'è il monumento a Pio VII. Per le funzioni giornaliere si utilizza la Cappella del Coro, opera di Guglielmo della Porta. Nel secondo pilastro vediamo il monumento a Innocenzo VIII,  opera del Pollaiolo. Di fronte si trova il monumento a  San Pio X santificato nel  1954, opera dello scultore Astorri e dell'architetto Di Fausto. Possiamo ammirare ancora la Cappella della Presentazione, per la pala dell'altare che rappresenta la presentazione di Maria al Tempio di Romanelli.Sopra la porta c'è il  monumento agli ultimi Stuart, lavoro del Canova. La navata di sinistra è chiusa  dalla Fonte Battesimale, del 1675 del Fontana.

La Basilica di San Pietro si estende su una superficie coperta di 20.139 metri quadrati, la lunghezza totale interna è di 186.30 metri, il transetto misura 137,85 metri, la larghezza delle 3 navate è di 58 metri. La Navata centrale all'ingresso è larga 25.70 metri, in prossimità del transetto è larga 23 metri. La navata centrale è  lunga 98 metri, ed è alta al culmine della volta della Cupola di Michelangelo, 45,50 metri,ed è sorretta da pilastri che sono alti 25 metri. Le navate laterali sono larghe 10,20 metri, e gli archi sono alti 23,50 metri.Il diametro interno della Cupola è largo 41,50 metri, mentre quello esterno è di 58,90 metri ed è sorretta da archi alti 44,80 metri e larghi 23 metri. L'altezza dal pavimento della Basilica fino alla piccola volta della lanterna è di 117,57 metri, mentre fino alla croce è di 133,30 metri.Il giro del cornicione interno è di 593 metri, mentre il giro del cornicione esterno è di 1778 metri. La Basilica di San Pietro è la più grande Chiesa esistente al mondo. Lungo l'asse longitudinale della navata maggiore vi sono delle iscrizioni che riportano le lunghezze interne di alcuni fra i più importanti templi della Cristianità. L'altare maggiore e papale, sorge sotto la cupola di Michelangelo, e sopra la Tomba di San Pietro.

La struttura della  Basilica di San Pietro è a croce Latina, si deve questa struttura al Maderno, che nel 1600 realizzò le 3 campate della navata centrale e le due navate laterali, formando un insieme unitario, al centro vi è il nucleo di Michelangelo, a forma di ottagono. Lo spazio è grandioso, decorato con una enorme quantità di stucchi, mosaici e statue dall'impronta decisamente barocca, pregevoli le enormi acquasantiere sorrette dai Putti. La Chiesa è lunga 187 metri, all'altezza delle navate centrali è larga 58 metri,  la parte centrale fino alla volta è alta 140 metri, la sola volta di Michelangelo è alta 46 metri.

Sopra il baldacchino del Bernini c'è la volta della maestosa cupola di Michelangelo, la decorazione fu eseguita su cartoni di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d'Arpino , tra il 1603 e il 1613, l'iscrizione in latino, tradotta, alla base della cupola, dice : "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e a te darò le chiavi dei cieli ".

I quattro pilastri, tra la navata longitudinale e il transetto,  contengono delle nicchie  con 4 colossali statue personificazioni della passione di Cristo, è opera del Bernini del 1638 la Statua di San Longino,il soldato romano che con una lancia aprì il costato di Cristo e poi si convertì al Cristianesimo.Le altre statue di scuola berniniana sono: Sant'Elena, la madre dell'Imperatore Costantino che portò a Roma i chiodi e la Croce, Santa Veronica che con un drappo avrebbe asciugato il volto di Gesù sulla strada del Calvario, e Sant'Andrea fratello di San Pietro, che fu crocefisso in Grecia.

Il soffitto della Basilica è decorato con stucchi dorati eseguiti nel 1780 sotto Papa Pio VI.

La navata centrale della Basilica di San Pietro, è scandita da poderosi pilastri con alte lesene scanalate entro le quali si aprono nicchie contenenti 39 figure di Santi fondatori degli Ordini e Congregazioni religiose. Dall'Atrio della Basilica, oltrepassata la Porta dei Sacramenti si entra dentro San Pietro, e alla Navata Centrale della Basilica, questa fu realizzata dal Maderno a partire dal 1609, il quale realizzò le 3 campate e le due navate laterali più piccole, quella di destra dove ci sono la cappella della Pietà, di San Sebastiano e del SS Sacramento, e quella di sinistra dove ci sono la cappella del Battesimo,della Presentazione e del Coro. Le modifiche del Maderno, all'interno della Basilica si innestano con equilibrio al primitivo progetto di Michelangelo, il nucleo dell'opera del Maderno è caratterizzata dall'Ottagono centrale, con 4 piloni che sostengono la cupola e i 3 bracci di uguale lunghezza. L'asse della Navata centrale della Basilica è leggermente inclinato verso i Palazzi Apostolici Vaticani, e poggia su possenti pilastri caratterizzati da alte lesene scanalate e chiuse da capitelli corinzi. All'interno si aprono in doppio ordine delle nicchie. Le arcate sono larghe 13 metri ed alte 23,50 metri. Sulla prima arcata sono poste delle acquasantiere dove l'altezza dei putti raggiunge i 2 metri.

Le acquasantiere, della Basilica di San Pietro, furono realizzate dal 1722 al 1725 su disegno di Agostino Cornacchini , autore delle conche di giallo di siena fu Giuseppe Lironi, mentre Francesco Moderati e Giovan Battista De Rossi furono gli autori dei putti.

La Rota Porfiretica : camminando all'inizio della navata centrale, sul pavimento è stato inserito un disco in porfido rosso egiziano chiamato Rota Porfiretica, è l'unica delle 6 rotae che si trovavano nella Basilica di Costantino, su questa rota si inginocchiarono 23 Imperatori e Re, da Carlo Magno nel 799 all'Imperatore Federico III nel 1452, per ricevere dal Papa il crisma e la corona imperiale.

Le decorazioni della Basilica di San Pietro : Michelangelo aveva immaginato, l'interno della Basilica a croce greca e senza troppe decorazioni, poi venne effettuato il prolungamento interno dal Maderno, e per la grande vastità della basilica stessa e per togliere la sua impronta fredda e severa, si pensò a corredarla di decori ed opere d'arte. L'impronta è data essenzialmente dai rivestimenti marmorei dei pilastri e dagli inserimenti scultorei della navata centrale.

Le decorazioni della Navata Centrale della Basilica di San Pietro : l'impronta decisiva per la decorazione della Navata centrale si deve a Gian Lorenzo Bernini che si avvalse di 41 collaboratori, reclutando ogni valido artista disponibile in quel momento. Il Bernini per il rivestimento dei pilastri  progettò due coppie di Putti, o cherubini in marmo bianco che sorreggono dei medaglioni ovali con i ritratti dei primi 56 Papi martiri dall'Apostolo Pietro fino a Papa Benedetto I, al soglio dal 575 al 579. Al centro troviamo un'altra coppia di putti che sorreggono le insegne dell'autorità papale, le chiavi del triregno ed i libri. Il Bernini in meno di un anno aveva già fatto preparare 56 medaglioni, 192 cherubini e 104 colombe.

Le decorazioni delle Navate Laterali della Basilica di San Pietro, Bernini si occupò anche delle navate laterali, e tra il 1647 e il 1649, nell'estradosso dei grandi archi che immettono dalla navate centrale alle navate laterali fece scolpire una galleria di statue raffiguranti le Virtù, con una impronta barocca. Tra il 1714 e il 1718 Lorenzo Ottoni completò con nuove allegorie le arcate dei transetti e dei passaggi nella tribuna. Furono poi aggiunti i primi monumenti funebri, e a partire dal 1700 vi fu un ulteriore ciclo di decorazioni scultoree della basilica. Si diede inizio alle rappresentazioni scultoree del Santi Fondatori e Congregazioni degli Ordini religiosi, con le quali si riempirono le grandi nicchie della navata centrale e dei 3 bracci absidali.

Nelle nicchie superiori ci sono i Santi Fondatori di Ordini e Congregazioni religiose : S.Alfonso e Maria de Liguori, Santa Francesca Romana, San Guglielmo da Vercelli, Sant'Angela Merici, Santa Luisa de Marillac, Santa Maria di Sant'Eufrasia Pellettier, San Pietro Fourier, Sant'Antonio Maria Zaccaria, San Luigi Maria Grignion de Montfort, Santa Lucis Filippini, San Francesco Caracciolo,San Francesco di Sales, San Paolo della Croce, San Bonfiglio Monaldi, Santa Francesca Saverio Cabrini, Santa Giovanna Antida Thouret, San Giovanni Bosco, San Giovanni Battista della Salle, San Giovanni Eudes, Santa Maddalena Sofia Barat.

Nelle nicchie inferiori : San Francesco d'Assisi, San Benedetto, San Norberto, Santa Giuliana Falconieri, San Pietro Nolasco, San Giovanni di Dio, San Francosco da Paola, Sant'Ignazio di Loyola, San Camillo de Lellis, San Pietro d'Alcantara, San Domenico, Sant'Elia, San Bruno, San Giuseppe Calasanz, San Gaetano Thiene, Sam Girolamo Emiliani, San Filippo Neri, San Vincenzo de Paul, Santa Teresa di Gesù.

La Statua bronzea di San Pietro : al termine della navata centrale addossata al pilone denominato di San Longino, sopra uno zoccolo di marmi pregiati si trova la statua bronzea di San Pietro. San Pietro è seduto su una cattedra di marmo, è vestito con un pallio filosofico, La mano sinistra stretta al petto impugna le chiavi, mentre la destra è sollevata in un gesto benedicente. Il piede destro sporge dalla base consumato dai baci e dalle carezze dei fedeli. La statua del tardo 200 è attribuita ad Arnolfo di Cambio.Al di sopra della statua c'è un mosaico, un medaglione, che raffigura Papa Pio IX Mastai Ferretti, che aveva regnato per più di 25 anni.

L'Ottagono centrale della basilica di San Pietro : nelle facce interne dei 4 piloni alti 45 metri e con un perimetro di 71 metri, vi sono 4 grandi nicchie all'interno delle quali il Bernini decorò con altrettante statue, alte da 4,50 a 5 metri, a queste nicchie corrispondono altrettanti loggie, e balconi decorati riccamente in uno schema che si ripete in tutti e 4 i piloni, in due parti distinte. Nella parte superiore, sopra il timpano dell'edicola, ci sono 4 angeli in marmo bianco di cui 2 sostengono un cartiglio.

I piloni che sostengono la basilica di San Pietro furono edificati dal Bramante e completati da Michelangelo, mentre i lavori di decorazine dei piloni furono realizzati tra il 1628 e il 1639, dal Bernini su commissione di Papa Urbano VIII, per ospitare e testimoniare le reliquie maggiori presenti nella Basilica di San Pietro. Le statue presenti sono :

La Statua di San Longino alta 4,50, è opera di Gian Lorenzo Bernini, terminata a maggio del 1638. Il Santo tiene la lancia che aprì il costato a Gesù, che è una reliquia che già faceva parte del Tesoro di Costantinopoli e donata al Papa Innocenzo VIII.

La statua di Sant'Elena Imperatrice è alta 4,50 metri. opera di Andrea Bolgi, inaugurata il 2 marzo del 1640 alla presenza di Papa Urbano VIII, qui la madre di Costantino è raffigurata in una posa composta con una grande croce, sotto il pilone della statua c'è la reliquia di un pezzo del legno della croce di Gesù e parte dei chiodi, provenienti da Gerusalemme.

La statua della Veronica è alta 5 metri, fu realizzata da Francesco Moschi e inaugurata nel 1640 alla presenza di Papa Urbano VIII, rappresenta la reliquia del sudario, con la quale la Veronica avrebbe asciugato il sangue di Gesù dal viso, mentre saliva sul monte Calvario, e reca impressa l'immagine del Cristo La presenza di questa reliquia era testimoniata già nell'VIII secolo. E dal primo Giubileo del 1300 venne anche esposta ai pellegrini durante l'anno santo.

La statua di Sant'Andrea è alta 4,68 metri, è opera di Francois Duquesnoy, fu scoperta alla presenza di Papa Urbano VIII il 2 marzo del 1640, il santo è ritratto con dietro la croce, conserva la reliquia del capo dell'apostolo Adrea, translata a Roma dalla Morea per opera di Papa Pio II Piccolomini,  il 12 Aprile del 1462 venne portata a Roma e conservata agli inizi a Castel Sant'Angelo, la reliquia venne poi donata nel 1966 da Papa Paolo VI alla città di Patrasso, dove Sant'Andrea era morto.

I 4 Evangelisti ai Pennacchi della Cupola di Michelangelo : Agli inizi del 1500, si diede inizio alla decorazione della Cupola, e dei pennacchi, ove si trovano la raffigurazione dei 4 evangelisti : intorno al 1599 vennero inaugurati : San Luca con il Toro, opera di Giovanni de Vecchi, San Marco con il Leone opera di Cesare Nebbia e Paolo Rossetti, San Matteo con l'uomo alato opera di Cesare Nebbia e Paolo Rossetti, San Giovanni e l'Aquila opera di Giovanni de Vecchi.

La decorazione interna della Cupola venne affidata da Papa Clemente VIII a Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d'Arpino, che lo preferisce al precedente decoratore Cristoforo Roncalli, e secondo i registri papali sono annotati i pagamenti fino al 20 gennaio 1613. La superficie della cupola è formata da 16 costoloni divisi in 6 parti con 96 figure racchiuse in campiture trapezioidali e rotonde nell'occhio luminoso della lanterna circondato da 8 teste di angeli c'è Dio Padre.In 3 cerchi concentrici dall'alto verso il basso è distribuito un coro di angeli : i Serafini i più vicini a Dio, raffigurati da Rocco Scolaro con teste  in stucco dorato ed ali bianche, angeli in adorazione li separano dai Cherubini, con teste dorate circondate da 6 ali azzurre su un campo dorato di stelle. Ci sono ancora degli angeli sostenuti da nuvole e in atteggiamento di preghiera e con i simboli della passione. Segue San Paolo e i 12 Apostoli,  Entro le lunette ci sono immagini a mezzo busto di Patriarchi e Vescovi, sull'anello superiore circondata da 32 stelle dorate su campo blue c'è la scritta "San Petri Gloiae Sixstus PP V a MDXC Pontif.V" , anno 1590, fatta apporre da Papa Clemente VIII Aldobrandini a ricordo di Papa Sisto V Peretti suo predecessore e promotore della grande impresa costruttiva della cupola.

La lanterna della Cupola, è alta 18 metri ed è chiuso da un cupolino decorato in mosaico con la figura del Padreterno in Gloria, opera di Ranuccio Semprevivo del 1603-1604.

L'altare papale è sormontato dal Baldacchino del Bernini ed è illuminato da 99 lampadine. E' stato scoperto all'interno della basilica un muro rosso, nel quale è stato possibile leggere "Pietro è qui" e sono state scoperte le sue ossa. Attorno alla tomba di San Pietro sono state rinvenute le sepolture dei primi secoli dell'era cristiana. All'interno sono stati trovati i resti della necropoli cristiana che si trovava sui resti del circo di Nerone.. L'altare è spostato verso l'abside al di sopra della Confessione, e non al centro della cupola, e sollevato da 7 gradini in marmo greco si eleva l'altare papale edificato in continuità verticale rispetto ai precedenti altari di Papa Gregorio Magno e di Papa Callisto II, l'altare è rivolto ad est, verso il sole nascente, come era in uso nelle basiliche paleocristiane. Questo altare è riservato unicamente al Sommo Pontefice o a persona da lui delegata. L'altare papale fu voluto da Papa Clemente VIII nel 1594. La mensa, il piano superiore dell'altare è formata da un architrave in marmo lungo 4,35 metri e largo 2,10 metri , vi è la stella ad 8 punte che è lo stemma araldico di Papa Clemente VIII, al centro dei lati maggiori c'è incastonata la croce trilobata in giallo antico come era nell'altare di Papa Callisto II. La nuova mensa venne consacrata da Papa Clemente VIII il 26 Giugno del 1594, e 3 giorni dopo in occasione dei Santi Pietro e Paolo il 29 giugno venne celebrata la prima messa.

Il baldacchino del Bernini è in bronzo,è un'opera giovanile, fu eseguita tra il 1624 e il 1632, è alto 29 metri e venne commissionato da Papa Urbano VIII Barberini. per riempire il vuoto al di sotto della cupola.Per la sua fusione si utilizzarono le formelle bronzee che ornavano il soffitto del pronao del Pantheon e da qui il famoso detto : " quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini " , ovvero quello che non fecero i barbari, lo fecero i Barberini. La struttura del Baldacchino consiste in 4 colossali colonne tortili ornate da scanalature a spirali, rami di ulivo e alloro e capitello composito. La copertura del baldacchino è con volute e statue angolari di straordinaria eleganza e culmina con una sfera in bronzo dorato. Ci sono le nappe con le api, simbolo dello stemma araldico dei Barberini, all'interno c'è una colomba dorata simbolo dello Spirito Santo. In origine e in fase provvisoria, al di sopra dell'altare papale c'era un baldacchino in legno, collocato nel 1606 da Papa Paolo V, era alto 9 metri, sostenuto da  angeli in gesso e cartapesta dipinta opera di Ambrogio Buonvicino e Camillo Mariani. Nel 1623 Papa Urbano VIII, diede incarico al Bernini di realizzare un baldacchino degno della grandiosità e bellezza della Basilica, il nuovo baldacchino in bronzo è alto 28 metri, è un baldacchino di tipo processionale, a sostegno del tempietto ci sono 4 grandi colonne tortili in bronzo dorato. Ciascuna colonna è in 5 pezzi compreso il capitello e vennero e fuse da due modelli in legno di ontano, ogni sezione è collegata da una giunzione fissata con viti all'anima interna per assicurarne la verticalità e la stabilità, gli incastri sono rifiniti da colature di piombo non dorato. Le colonne sono divise in 3 sezioni, l'inferiore con scanalature elicoidali e le due superiori con rami d'alloro e api svolazzanti , api che sono l'emblema dei Barberini, ci sono anche rami d'ulivo, putti e lucertole, la visione dell'insieme è dinamica e ascendente. Le colonne ricordano le colonne dell'antica Basilica Costantiniana, che furono adattate nella loggia delle reliquie. Le 4 colonne del Baldaccino poggiano su basi di marmo, decorate con stemmi di Papa Urbano VIII e terminano con ricchi capitelli sovrastati da 4 dadi con visi raggianti in rilievo, altro emblema dei Barberini, sui quali insiste una articolata trabeazione. Al di sopra si elevano 4 enormi volute a dorso di delfino che incontrandosi in alto concludono il baldacchino e sostengono un globo sormontato dalla croce. Agli angoli ci sono 4 angeli modellati da Andrea Bolgi, Giuliano Finelli, e Francois Duquesnoy, con festoni di fiori. 8 putti festanti mostrano le chiavi e il triregno di San Pietro, la spada e il libro di San Paolo. L'inaugurazione avvenne il 29 giugno del 1633 festa dei Santi Pietro e Paolo, i lavori di rifinitura proseguirono fino al 1935. Per ricavare il bronzo per la realizzazione dell'opera furono prima tolti i costoloni della cupola,e poi si fece arrivare altro bronzo da Venezia e da Livorno, e alla fine poichè serviva altro bronzo, venne tolto dalle travi in bronzo all'atrio del Pantheon, da qui la famosa frase pasquiniana "Quod non fecerunt Barbari, Barberini fecerunt". Il Pantheon venne arricchito di due campanili, a ricompensa di quanto sottratto, chiamati dai romani "le orecchie d'Asino di Bernini", demoliti nel 1883.

La "Confessione" della Tomba di Pietro,  è opera del Maderno e vi è la statua di Pio VI. Da una doppia rampa di 16 gradini si scende nella Confessione che indica il luogo dell'antica Tomba di San Pietro, le pareti sono rivestite in marmi policromi e pietre dure. Incaricato della costruzione fu Carlo Maderno, il  lavoro venne concluso nel 1618. La confessione è illuminata da 89 fiammelle perenni inserite in eleganti cornucopie di bronzo dorato disegnate da Mattia De Rossi. In fondo all'esedra si trova un piccolo abside decorato con un mosaico del IX secolo, raffigurante il Cristo benedicente che regge nella mano sinistra un libro con la scritta in latino che tradotta significa "Io sono la verità e la vita chi crede in me vivrà", questa immagine risale probabilmente al tempo di Papa Leone IV, al soglio dal 847 al 855, elemento della antica Basilica di Costantino, collocato qui nella tomba di Pietro. La piccola esedra è chiusa da un elegante cancello disegnato da Nicolas Cordier e Onorio Fanelli. Sul prospetto ci sono le statue di San Pietro e San Paolo, realizzate da Ambrogio Buonvicino tra il 1616 e il 1618, fuse e dorate da Biagio de Giusti. Al centro vi è una nicchia chiamata dei Palli perchè dentro un'urna di bronzo si conservano fasce di lana bianca, dono di Papa Benedetto XIV Lambertini, le fasce sono larghe 4-6 cm, dove risaltano 6 croci di seta nera, i palli sono confezionati con lana di due agnelli bianchi benedetti nella basilica di Sant'Agnese sulla Nomentana, sono il segno distintivo degli arcivescovi metropoliti.

La Tomba di San Pietro, si trova al livello sottostante della Basilica, luogo nel quale secondo la tradizione sono conservati i resti dell'Apostolo Pietro.Recenti ricerche archeologiche sembrano confermare la veridicità della tradizione.

Navata Laterale di destra, Prima Cappella, la Cappella della Pietà di Michelangelo, nella prima cappella, nella navata laterale di destra, c'è la Cappella della Pietà, qui protetta da uno spesso cristallo, si può ammirare la Pietà di Michelangelo. capolavoro giovanile eseguito quando l'artista aveva solo 23 anni, la Madonna ha un volto giovanile e rassegnata al destino, tiene in grembo il corpo del Cristo morto, il panneggio fa trasparire una forza, che è sia fisica che morale, questa è l'unica opera firmata da Michelangelo, la firma si legge lungo la fascia sul busto della Madonna.Qui nella Cappella della Pietà,si vede il retro della Porta Santa, la parete è in intonaco grezzo e fiancheggiata da due colonne, al di sopra una cornice in diaspro di Sicilia inquadra un mosaico raffigurante San Pietro con le chiavi ed il libro realizzato da Fabio Cristofari su disegno di Ciro Ferri. Il tema dominante è il mistero della croce e sulla salvezza che da essa deriva. La Cappella prese questo nome dalla Pietà nel 1749, quando Benedetto XIV Lambertini, decise di farvi mettere la Pietà di Michelangelo. La decorazione interna della Cappella è opera di Giovanni Lamfranco.

La Pietà di Michelangelo, il gruppo scultoreo della pietà venne realizzato da Michelangelo quando aveva 23 anni, su commissione del  Cardinale Jean Bilheres de Lagraulas abate di Saint Denis e ambasciatore di Carlo VIII presso Papa Alessandro VI Borgia. Il prelato aveva commissionato la statua che doveva decorare la sua tomba nella antica cappella dei Santi Michele Arcangelo e Petronilla, edificata sul lato sinistro esterno della antica Basilica Costantiniana. Michelangelo era appena arrivato a Roma da 2 anni quando gli vene commissionato il monumento,ed aveva già realizzato due opere un Cupido - Apollo, andato perduto, e un Bacco per il banchiere Jacopo Galli. La pietà venne terminata nel 1499 ed apparve subito un grande capolavoro. Sulla cintura è incisa per esteso la firma di Michelangelo " Michael Angelus Buonarotus Florent faciebat". La pietà dalla precedente collocazione nella Cappella del Coro, venne messa qui dove ancora oggi si può ammirare perchè l'illuminazione era migliore e vi fu trasportata nella notte del 3 dicembre 1749 da Papa Benedetto XIV Lambertini insieme al basamento ellittico eseguito nel 1626 da Francesco Borromini poi modificato nel 1968.  Michelangelo volle la Madonna più giovane rispetto alla iconografia dell'epoca, per farle incarnare il simbolo della vita eterna, il volto conserva l'immacolata purezza e giovinezza pur lasciando trasparire dallo sguardo assorto tutto il dolore per la morte del figlio adagiato sul suo grembo quasi senza peso, il Cristo non ha la rigidità di una persona morta, nè le ferite, è l'Umanità perfetta del Dio - Uomo, non deformata dalla morte e dal supplizio subito, La pietà è uno dei grandi capolavori di Michelangelo la realizzazione di un dolore commosso e serenamente contenuto.

Arcata di passaggio dalla Prima alla Seconda Cappella, qui vi è un elegante cancello che introduce ad una piccola cappella detta Cappella delle Reliquie, sopra la porta d'accesso c'è il monumento a Papa Leone XII della Genga, di Giuseppe De Fabris con il Papa raffigurato in piedi con gli abiti pontificali circondato da grandi ventagli  portati nelle cerimonie solenni dai camerieri segreti e ritratto nel gesto di impartire una benedizione Urbi et Orbi in occasione del Giubileo da lui promulgato nel 1825. Di fronte c'è il Monumento alla Regina Cristina di Svezia di Carlo Fontana scoperto al pubblico il 28 Giugno del 1702, il corpo della Regina riposa nelle Grotte Vaticane.

Cappella di San Sebastiano,  martire romano copia in mosaico, dell'affresco originale del Domenichino, in basso c'è il corpo del beato Innocenzo XI Odescalchi, qui esposto dopo la sua beatificazione celebrata il 7 ottobre del 1965.

Monumento Funebre alla Contessa Matilde di Canossa, più oltre c'è il monumento funebre alla contessa Matilde di Canossa, opera di Gian Lorenzo Bernini, che gli fu commissionata alla fine del 1633 da Papa Urbano VIII, il papa che venerava la donna guerriera, fece translare i suoi resti dal monastero di San Benedetto Po vicino Mantova a Roma. Il 10 Marzo del 1634, la salma da Castel Sant'Angelo giunse nella Basilica e messa nel monumento, pronto ad accoglierla. Matilde di Canossa fu una delle donne più potenti del Medioevo, benefattrice della Santa Sede e donna molto devota. La sua statua inaugura le figure femminili ricordate in San Pietro, insieme a Cristina di Svezia, e Maria Clementina Sobieski. Per la realizzazione dell'opera il Bernini si servi di vari collaboratori.

Cappella del Santissimo Sacramento, sull'altare si trova un ciborio ispirato al tempietto di San Pietro in Montorio del Bramante che si trova sul colle del Gianicolo. E' una scultura in bronzo dorato eseguita dal Bernini nel 1674, più tardi completata con due angeli inginocchiati, la Cappella del Santissimo Sacramento è solenne e fastosa, vi si accede attraverso un bel cancello in ferro con ornamenti in bronzo e lo stemma di Papa Urbano VIII, disegnata dal Borromini, tra il 1629 e il 1630. All'inizio doveva essere la Sagrestia, ma mutò la sua destinazione nel 1638.L'interno ha una ricca decorazione con stucchi dorati eseguiti da Giovan Battista Ricci dal 1623 al 1627 . Nei 14 bassolrilievi sono rappresentate scene del Vecchio Testamento, le statue allegoriche dell'Abbondanza, della Fede, del Sacrificio,e della Carità ornano i 4 archi,imprezioiti da 16 angeli, 8 grandi nei timpani e 8 più piccoli. Epicentro della Cappella è l'Altare, prezioso per la rarità dei marmi, al di sopra si eleva il ciborio di Gian Lorenzo Bernini commissionato da Papa Urbano VIII nel 1629. L'opera è definita dall'oro, dall'argento e dal blu del lapislazzulo, la cappella si ispira al tempietto del Bramante in San Pietro in Montorio, tutta la decorazione è in stile barocco, vi sono le statue dei 12 apostoli e del Salvatore sulla piccola cupola. Ai lati vi sono due grandi angeli in bronzo dorato, un tema caro al Bernini. L'angelo di destra ha le mani incrociate sul petto  mentre quello di sinistra è assorto in preghiera. La decorazione della cappella venne affidata a Pietro da Cortona, che dipinse la Santissima Trinità,qui vi è l'unica pala d'altare della Basilica non eseguita con la tecnica del mosaico, è una composizione barocca ma ben equilibrata.

Il Monumento funebre a Papa Gregorio XIII Boncompagni, si trova nella navata destra con figure allegoriche della Religione e della Fortezza ed un drago simbolo araldico della Famiglia Boncompagni. Il Monumento funebre a Papa Gregorio XIII, è opera di Camillo Rusconi, commissionato dal Cardinal Giacomo Boncompagni, l'opera è in marmo bianco, ogni soggetto è animato teatralmente compreso il drago alato della Famiglia Boncompagni, che sbuca da sotto il sarcofago, immediatamente sopra sta la figura del Papa rivolto alla propria destra e benedicente con un ampio gesto, più in basso appoggiato su una morbida voluta gli si contrappone la statua della Religione che mostra una tavola con la citazione dell'Apocalisse, e tiene un libro aperto, sul lato opposto c'è la Magnificenza nelle vesti di Minerva impegnata a sollevare un pesante panneggio per mostrare il bassorilievo sul sarcofago. Opera di Carlo Francesco Mellone è la Riforma del Calendario, avvenuta sotto Papa Gregorio XIII, riforma promulgata nel Febbraio del 1582.

Ambulacro di Michelangelo primo tratto di destra, qui è il luogo della Basilica dove la struttura del 500 di Michelangelo si inserisce a quella del 600 del Maderno, ed è in questa area che avvennero le ultime demolizioni della antica Basilica di Costantino. Qui inizia un ambulacro continuo che consiste in un largo corridio come ideale continuazione delle navati laterali, gira tutto intorno all'ottagono centrale, per poi riunirsi nella navata laterale sinistra, nella zona speculare della cappella Clementina. Chiude la navata laterale di destra l'altare di San Girolamo.

L'altare di San Girolamo è ricavato dal lato posteriore del pilone di San Longino, dal 2 Giugno del 2001 è dedicato al Beato Giovanni XXIII, qui si trova la pala con l'ultima comunione di San Girolamo, copia in mosaico eseguita nel 1730 dal celebre quadro dipinto dal Domenichino oggi conservato nella Pinacoteca Vaticana. Sotto l'altare è esposto il corpo del Beato Giovanni XXIII, l'autore è Novello Finotti, che in 4 bassorilievi in bronzo dorato sono raffigurati 2 momenti del pontificato di Papa Giovanni XXIII, il Concilio Vaticano II e le due lettere Encicliche, Mater ei Magistra e Pacem in Terris.

La Cappella Gregoriana è dedicata alla Madonna del Soccorso, venne decorata dal 1578 al 1580, durante il pontificato di Gregorio XIII Boncompagni, dal quale prende il nome ed è stata la prima cappella della Basilica ad essere conclusa nel suo impianto decorativo. Fu iniziata da Michelangelo nel 1561, continuata dal Vignola nel 1567 fino al 1573, ed ultimata nella sua struttura sotto la direzione di Giacomo della Porta e consacrata priva di decorazioni nel febbraio del 1578. Qui per il decoro fu scelta la tecnica del mosaico e non quella dell'affresco, il rivestimento venne completato nel 1580, da allora la tecnica del mosaico sarà applicata su quasi tutte le cappelle.

Incrocio con il transetto di destra, questa zona era uno dei 4 bracci della Basilica previsti da Michelangelo,la superficie del catino absidale fu decorata per l'anno Santo del 1750, con stucchi in oro disegnati da Luigi Vanvitelli e modellati da Battista Maini.

Altare dei Santi Processo e Martiniano, qui si trovano le reliquie dei due Santi, qui portate da Papa Pasquale I, al soglio dall'817 all'824, furono prelevate dalle catacombe di Sant'Agata sulla via Aurelia. Secondo la tradizione i due santi erano soldati romani ed erano stati i carcerieri dell'apostolo Pietro quando era richiuso nel carcere Mamertino, si convertirono e furono battezzati da Pietro stesso, sono raffigurati mentre anche loro subiscono il martirio alla presenza dei genitori, la tela originale di Jean de Boulogne, seguace del Caravaggio,è alla Pinacoteca dei Musei Vaticani. Gli stucchi nella semi calotta dell'abside illustrano episodi della vita di San Paolo. Ai lati della nicchia ci sono due grandi colonne monolitiche uniche al mondo.

Altare di San Vecenslao di Boemia, la tela è opera di Angelo Caroselli, rappresenta il re santo di Boemia con abiti militari il capo cinto da una corona, mentre impugna con la mano sinistra il vessillo con l'aquila nera, ed in un altro riguardo è rappresentata la sua morte, ucciso dal fratello mentre sta pregando, gli stucchi nella semi calotta dell'abside dell'altare del 1597 - 1599, illustrano gli episodi di San Tommaso.

Altare di Sant'Erasmo, è dedicato al Santo, che subì il martirio a Formia sotto Diocleziano, il suo culto fu istituito a San Pietro nel 1118 da Papa Gelasio II. Erasmo è il patrono dei marinai ed appartiene ai 14 Apostoli ausiliatori  che intercedono per i vari bisogni e necessità degli uomini. L'originale su tela di Nicola Poussin, 1594 - 1665, è alla Pinacoteca ai Musei Vaticani, venne commissionata dal cardinale Francesco Barberini.

Ambulacri di Michelangelo secondo tratto di destra, Altare della Navicella, sul retro del pilone di Sant'Elena c'è l'altare della Navicella, la pala in mosaico, opera barocca, raffigura la scena della tempesta sul lago di Galilea con il salvataggio di Pietro che sta per affondare. Il mosaico è opera di Pietro Paolo Cristofari del 1727 è una copia dell'opera di Lanfranco realizzata da Niccolò Ricciolini oggi alla Pinacoteca di Brera di Milano.

Monumento Funebre a Papa Clemente XIII Rezzonico al soglio tra il 1758 - 1769, commissionato nel 1784 e realizzato dal Canova, grande scultore neoclassico italiano, qui si ammira il ritratto del Papa al di sopra del sarcofago, affiancato da figure allegoriche della Religione con la croce in mano e del Genio funerario che spegne la fiaccola della vita, due leoni vegliano il sepolcro.Il monumento funebre a Papa Clemente XIII Rezzonico, è opera di Antonio Canova, l'opera venne commissionata dal Principe Abbondio Rezzonico nipote del pontefice uno dei primi estimatori del Canova. ll monumento venne inaugurato il 6 Aprile del 1792  durante il pontificato di Papa Pio VI Braschi. Questa opera del Cavona introduce  nella Basilica lo stile neoclassico, tutto il complesso sclultoreo è in marmo di Carrara ad eccezione delle basi e dei due leoni. C'è una doppia disposizione narrativa orizzontale : con i leoni in basso e le figure della Carità e della Speranza, il Genio della morte seduto si collega alla figura della Religione eretta, fino al vertice della composizione dove c'è il ritratto del Papa in ginocchio Il Genio della morte qui capovolge la torcia e spegne la fiamma della vita. Con il Canova si interrompe la serie degli scheletri berniniani, per dare una maggiore serenità alla morte, Dei due leoni, quello ruggente rappresenta la Forza e l'altro dormiente la Mansuetudine

Cappella dei Santi Michele Arcangelo e Santa Petronilla  che dal 1606 racchiude in se le spoglie della Santa Petronilla, vergine e martire, tutta la decorazione è incentrata sul tema degli angeli, la cupola alterna parti in mosaico e parti in stucco, eseguita da Lorenzo Ottoni nel 1725, è rivestita da una Gloria Angelica con elementi simbolici, angeli e serafini. Nelle lunette sono narrati episodi legati agli angeli e alla vita di Santa Petronilla. Nei pennacchi tra le api dei Barberini sono riprodotti i Dottori e i Padri della Chiesa greca e latina che hanno scritto opere sugli angeli. La cappella è una testimonianza della devozione dei Re di Francia e del loro popolo alla Chiesa cristiana e alla Basilica di San Pietro.

Altare di San Michele Arcangelo, qui si può ammirare il mosaico di San Michele Arcangelo, che deriva dall'originale di Guido Reni dipinto su seta nel 1636 per la Chiesa di Santa Maria della Concezione in via Veneto. Nel 1627 l'altare fu dedicato a San Michele Arcangelo, figura particolarmente venerata da Papa Urbano VIII, e da Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino, che realizzo il disegno del  mosaico della pala d'altare che fu poi realizzato dal mosaicista Giovan Battista Calandra nel 1629. L'originale venne sostituito nel 1756 dall'opera attuale, in quanto si era deteriorato.

Altare di Santa Petronilla, qui è rappresentata  la sepoltura e la gloria di Santa Petronilla accolta in cielo. Il soggetto deriva da una grande tela, oggi conservata ai Musei Capitolini, conclusa nella primavera del 1623 da Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino. Secondo una tradizione del VI secolo Petronilla era la figlia di San Pietro, che per mantenere il suo voto di castità rifiutò le nozze con Flacco, e chiede di morire con le sue preghiere davanti al fidanzato.Nella tela vi sono elementi di invenzione barocca e suggestioni caravaggesche.

Monumento Funebre a Papa Clemente X Altieri, fu ideato da Mattia de Rossi, mostra originali invenzioni, come i putti reggicartiglio o le memorie della morte agli angoli del sarcofago, raffigurate da Francesco Aprile come i teschi che indossano lunghe parrucche. Dietro l'organo vi è una semplice lapide che indica la sepoltura dei Papi Sisto V della Rovere e del nipote Papa Giulio II e di due cardinali della stessa casata.I resti che erano nella cappella del coro, vennero qui translati nel 1926, per volere di Papa Pio XI Ratti.  Al di sotto c'è la statua di San Francesco ed una lapide ricorda la solenne proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione avvenuta su questo altare l'8 dicembre 1854.

La Tribuna della Cattedra, si accede allo spazio della Tribuna della Cattedra salendo due gradini in porfido rosso, sul presbiterio vi è l'altare di bronzo di Albert Friscia realizzato nel 1975 su commissione del Cardinale Mario Nasalli Rocca nell'abside, incorniciati da due colonne monolitiche sono disposti simmetricamente due monumenti funebri.

Monumento Funebre a Papa Urbano VIII Barberini, a destra, troviamo il monumento a Papa Urbano VII Barberini, opera di Gian Lorenzo Bernini commissionato dallo stesso papa Urbano VIII, nel 1627 circa, l'opera fu terminata nel 1647.Qui c'è l'utilizzo di marmi diversi, ai lati del monumento dominano le due allegorie della Carità e della Giustizia, dei putti e in alto la figura del papa. Al centro in basso la figura della morte è rappresentata da uno scheletro, accanto scolpiti i nomi dei papi precedenti come Papa Urbano, la "G" di papa Gregorio XV Ludovisi, e la P di Papa Paolo V Borghese.

Monumento Funebre a Papa Paolo III Farnese,  è dedicato a Papa Paolo III Farnese al soglio dal 1549 al 1577, ed è opera di fra Guglielmo della Porta,che portava l'appellativo monastico solo per essere stato il piombatore delle bolle pontificie,il monumenfo fu commissionato dal nipote del papa il cardinale Alessandro Farnese. La struttura del monumento pone il Papa al vertice raffigurato in una statua bronzea di oltre 3 metri, ai lati le personificazioni della Prudenza con in mano uno specchio e sul lato opposto la Giustizia che regge nella mano destra una fiamma simbolo di verità. Sembra che l'opera sia stata eseguita sotto la direzione di Michelangelo.

Monumento alla Cattedra di Pietro, Cathedra Petri, è uno dei capolavori del Bernini, all'interno della grande finestra ovale, chiusa da una lastra di alabastro con raggi che dividono la superficie in 12 settori a simboleggiare i 12 Apostoli, c'è anche la colomba che simboleggia lo Spirito Santo.Attorno ad essa si sviluppa una nube di angeli e putti che sormontano la Cattedra Bronzea di Pietro. Vi è un trono in legno dono del Re Carlo I il Calvo di Francia nell'875.Affiancano il trono i due padri della Chiesa Latina : Sant'Agostino e Sant'Ambrogio, e due Padri della Chiesa Greca : Sant'Atanasio e San Giovanni Crisostomo. L'opera fu terminata nel 1666 sotto Papa Alessandro VII. Inquadrata tra due colonne e in fondo all'abside in marmo africano, proveniente dalla antica Basilica di Costantino, il monumento alla Cattedra di Pietro,è   in bronzo all'interno del quale è custodita una Cattedra in legno di quercia decorata con placchette di avorio intagliato che rappresentano le fatiche di Ercole. Una antica tradizione vuole che su questa cattedra sedesse l'Apostolo Pietro durante le sue prediche. Secondo il De Rossi, sembra che solo l'ossatura in acacia risaliva all'eposa di San Pietro, mentre le altre parti furono aggiunte in epoca carolingia. Il 6 febbraio del 1656 la Congregazione della Reverenda Fabbrica per desiderio di Papa Alessandro VII Chigi stabilì il trasferimento della cattedra dalla cappella del Battesimo alla zona dell'abside e venne commissionato il monumento a Gianlorenzo ernini, l'opera venne conclusa il 16 gennaio 1666. Vi parteciparono 35 collaboratori diretti dal Bernini. La cattedra di legno è costudita all'interno di un'altra cattedra in bronzo dorato alta 7 metri, decorata da Giovanni Paolo Schor. Lo schienale e le due facce laterali sono decorate da bossorilievi su disegni del Bernini, ci sono le scene del "Pasces oves meas", della "lavanda dei piedi", della "consegna delle chiavi a San Pietro". Il trono è circondato da statue bronzee raffiguranti i Dottori della Chiesa greca e latina, le  figure sono alte 5,35 metri con le vesti dorate, il volto e le mani in color bronzo, poggiano su un piedistallo in marmo bianco e nero di Francia e diaspro di Sicilia sul quale sono esposti i due stemmi bronzei Chigi di Papa Alessandro VII. Sulla parte frontale dell'opera a sinistra Sant'Ambrogio e a destra Sant'Agostino, dietro Sant'Atanasio e a sinistra  San Giovanni Crisostomo. L'enorme cattedra è arabescata e cesellata in oro, è affiancata da due angeli in piedi e sormontata da due putti che mostrano le insegne dell'autorità papale, il triregno e le chiavi. Nel 1655, al centro dell'opera, il Bernini sfruttò la fonte luminosa della finestra centrale dell'abside per farne una gloria di angeli e putti, che tra nuvole e raggi saettanti volano intorno ad una vetrata che reca al centro la "colomba dello spirito santo". Tutto il monumento è un tipico esempio di arte barocca, e fonde la Chiesa d'Oriente e la Chiesa d'Occidente unite dalla fede della Chiesa Cattolica, che rendono omaggio alla cattedra di Pietro.

Ambulacro di Michelangelo primo tratto di sinistra, Cappella della Madonna della Colonna,  prende il nome da una immagine del '400 della Vergine disegnata su un trono di colonna di portasanta, proviene dalla antica Basilica di Costantino, la struttura della cappella venne iniziata dal Vignola, quando ricopriva la carica di architetto di San Pietro e fu edificata sotto la direzione di Giacomo della Porta.

Altare di San Leone Magno in questo altare si trovano le spoglie di San Leone Magno, che già si trovavano nella antica Basilica di Costantino e qui trasferite da Papa Clemente XI Albani l'11 Aprile del 1715. L'altare è un monumento funebre, commissionato da Papa Innocenzo X Pamphili al bolognese Alessadro Algardi, il lavoro è il 5 blocchi di marmo, dove si vede la narrazione della vita del papa, tra queste quando ferma Attila , e nella zona superiore l'intervento sovrannaturale dei santi Pietro e Paolo.

Altare della Madonna della Colonna, l'immagine della madonna è racchiusa in una cornice marmorea disegnata da Giacomo della Porta nel 1581, nel 1964 Papa Paolo VI proclamò che Maria doveva essere la Mater Ecclesiae, madre di Cristo, e Capo del suo Corpo Mistico, la Chiesa. Sotto l'altare, in un sarcofago cristiano ci sono le spoglie dei Papi Santi Leone II, III, IV raccolte da Papa Pasquale II, un tempo riunite a quelle di Leone Magno.

Monumento Funebre a Papa Alessandro VII Chigi, La scultura a Papa Alessandro VII, fu  realizzata quando il Bernini aveva 80 anni, su commissione dello stesso Pontefice. Lo scheletro che appare al di sotto del drappo rosso e la clessidra, stanno a simbileggiare il trascorrere del tempo e l'ineluttabilità della morte. Il monumento funebre a Papa Alessandro VII Chigi,  si trova lungo l'ambulacro detto di Michelangelo vicino ad una uscita laterale che immette dentro lo Stato della Città del Vaticano, è opera di Gian Lorenzo Bernini, e fu commissionato dallo stesso Pontefice. Poichè non si poteva spostare la porta, per l'esecuzione del monumento il Bernini trasformò simbolicamente la porta in un simbolico ingresso all'eternità grazie all'espediente del drappeggio sollevato da uno scheletro che impugna una clessidra. Il Bernini elaborò il progetto senza sorvegliarne l'esecuzione, probabilmente intervenne personalmente solo sul volto marmoreo del papa.

Incrocio con il Transetto di Sinistra, questo tratto della Basilica di San Pietro fu concluso da Michelangelo, il rivestimento interno dell'abside fu eseguito nel 1558, venne modificato nell'attico tra il 1605 e il 1610, la volta è decorata con stucchi in oro disegnati dal Vanvitelli ed eseguiti da Giovanni Battista Maini per il giubileo del 1750. In simmetria con la parete del transetto di destra l'abside è suddiviso in 3 altari inseriti in grandi nicchie.

Altare di San Giuseppe, è fiancheggiato da due colonne monolitiche in giallo antico e decorato nella semicalotta da stucchi che raccontano la vita di San Pietro. L'altare fu benedetto da Papa Giovanni XXIII il 19 Marzo del 1963. Il mosaico riproduce un dipinto a tempera di Achille Funi e raffigura San Giuseppe in piedi vicino ad una cattedra in stile bizantino con il figlio Gesù in braccio ed un giglio fiorito nella mano sinistra. Un angelo scende dal cielo e tiene un cartiglio con la scritta la missione affidata da Dio a Giuseppe "Tu  eris super domum meam" , tu sarai sopra la mia casa. Un altro angelo in ginocchio gli offre la nave della chiesa mentre un giovane presenta un ramo d'ulivo. Il 27 dicembre del 1605 Paolo V fece traslare sotto questo altare le reliquie dei Santi Simone e Giuda Taddeo.

 Altare di San Tommaso, qui vennero deposte il 20 ottobre del 1605 le reliquie di San Bonifacio IV il papa che aveva consacrato il Pantheon al culto cristiano. Il sacrofago in marmo bianco è all'interno dell'altare, ha intarsi cosmatechi, con l'iscrizione tradotta, Corpo del Papa San Bonifacio IV, gli stucchi nella semicalotta dell'abside dell'altare raccontano gli espisodi della vita di San Giovanni Evangelista. La pala in mosaico è una copia dell'originale di Vincenzo Camuccini.

Altare della Crocifissione di Pietro, gli stucchi della semicalotta raccontano gli episodi della vita di Sant'Andrea, il mosaico è una copia del dipinto di Guidi Reni, dipinto tra il 1604 e il 1605 per la chiesa di San Paolo alle Tre Fontane, oggi conservato nella Pinacoteca Vaticana. Sotto questo altare dal 1606 si trova il corpo di San Leone IX.

Ambulacro di Michelangelo secondo tratto di sinistra, Altare della Bugia prende il nome da una pala, copia dell'originale del 1606 di Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio conservato nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma, la pala racconta un sepisodio tratto dagli Atti  degli Apostoli, sulle bugie di Anania e di sua moglie che spirarono ai piedi di Pietro.

Uffici della Fabbrica di San Pietro, al pian terreno del palazzo della Canonica, ci sono oggi gli uffici della Fabbrica di San Pietro.

Cappella Clementina chiude il percorso dell'ambulacro di Michelangelo, la cappella fu voluta da Papa Clemente VIII Aldobrandini per la grandezza e ricchezza della decorazione è stata paragonata all'opposta cappella Gregoriana. Il progetto base della cappella Clementina si deve a Michelangelo, anche se i lavori iniziarono solo nel 1578, 14 anni dopo la sua morte, e furono conclusi da Giacomo della Porta nel 1580.

Altare di San Gregorio Magno fu consacrato nel 1628. San Gregorio fu il primo Papa a definirsi "servo dei servi di Dio".Fino a Papa Paolo VI, il nuovo Papa, prima di essere consacrato riceveva davanti a questo altare il voto di obbedienza da parte del collegio cardinalizio faceva voto di umiltà e vestiva i paramenti pontificali. Il mosaico che raffigura un miracolo di San Gregorio eseguito tra il 1770 e il 1772 è copia dell'originale di un dipinto di Andrea Sacchi.

 Monumento funebre a Papa Pio VII Chiaromonti, ebbe come architetto Berthel Thorvaldsen l'inaugurazione avvenne il 2 aprile 1831.

Altare della Trasfigurazione, Alla testa della navata laterale di sinistra, dove l'ambulacro di Michelangelo si interrompe, c'è l'Altare della Trasfigurazione, ricavato nel lato posteriore del pilone di Sant'Andrea. Il nome dell'altare deriva dalla pala della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor , copia in mosaico dell'originale di Raffaello Sanzio, tale opera venne commissionata a Raffaello da Giulio de Medici, in un primo tempo venne collocato al Palazzo della Cancelleria, poi nel 1523 venne trasferito nella chiesa di San Pietro in Montorio, andò per un periodo a Parigi e torno definitivamente in Vaticano nel 1815. Nel gruppo marmoreo del monumento funebre sono narrati due espisodi del Vangelo di Matteo e di Marco, una la Trasfigurazione di Cristo e la guarigione del fanciullo tentato dal demonio, in alto il Cristo si libera nella luce tra Mosè ed Elia, alla presenza di Pietro, di Giacomo e Giovanni. Sulla sinistra inginocchiati ci sono i martiri Felicissimo e Agapito.

Navata Laterale di Sinistra, Monumento funebre a Papa Leone XI Medici, venne commissionato nel 1634 dal Cardinale Roberto Ubaldini, nipote del pontefice ad Alessandro Algardi, fu terminato nel dicembre del 1644, e mostrato al pubblico nel 1652.La composizione è sobria e realizzata in marmo bianco, in netta opposizioni alle creazioni policrome del Bernini. Anche le figure sono composte Al vertice è il Papa, ai lati due figure eseguite dagli assistenti dell'Algardi, La Magnanimità di Ercole Ferrara e la Liberalità di Giuseppe Peroni, in mezzo un sarcofago con un bassorilievo opera dell'Algardi, dove si raccontano gli episodi della vita del Papa, dove si racconta la rinuncia al protestantesimo del Re Enrico IV ad opera del Papa, sulla destra l'episodio del Re che abbraccia la fede cattolica. Il Pontificato di Papa Leone XI durò solo 27 giorni.

Cappella del Coro è chiusa da una cancellata in ferro, bronzo e cristalli realizzata da Giuseppe Giardoni nel 1758, in sostituzione della precedente realizzata dal Borromini , la cappella si trova in un ampio spazio rettangolare si apre all'esterno della navata, all'opposto si trova la cappella del Santissimo Sacramento. La cappella è destinata alla liturgia corale del clero della basilica, il clero si riunisce qui ogni giorno in ore canoniche stabilite dalla Chiesa : mattutino, Lodi, Ora prima, terza, sesta, nona, vespri e compieta. Da alcuni decenni la presenza è stabilita solo per le domeniche e le festività. Lo spazio della cappella è impostato su 4 grandi archi racchiusi ognuno da una coppia di pilastri corinzi, sormontati da un timpano curvilineo spezzato Sulla pala d'altare la figura di San Giovanni Crisostomo e qui furono deposte le sue reliquie dal Cardinale Scipione Borghese in un sarcofago di granito bianco e nero del II secolo. Le reliquie del santo furono portate a Roma da Costantinopoli nel Medioevo.

Monumento Funebre a Papa Innocenzo VIII Cybo è il più antico e più piccolo della basilica e l'unico che proviene dalla Basilica di Costantino rimontato completo di ogni sua parte nella nuova San Pietro, l'opera fu eseguita nel 1498 su commissione del cardinale Lorenzo Cybo nipote del pontefice. La finura del papa è riprodotta due volte in piedi e disteso su sarcofago, nella maestà imperiale e quella distesa sul sarcofago.

Cappella della Presentazione, fu rinnovata nel 1666 da Alessandro VII, il tema è la presentazione di Maria tratta dai vangeli apocrifi , il protovangelo di Giacomo e il Vangelo dello pseudo Matteo, vi è il mosaico della Presentazione al Tempio, dove si narra che Maria a 3 anni fu accompagnata al tempio dai genitori Gioacchino e Anna  per essere consacrata a Dio.

Monumento funebre alla Regina Maria Clementina Sobieski,  è dedicato alla regina nipote di Giovanni II re di Polonia e moglie di Giacomo III re d'Inghilterra, morì a Roma nel 1735, il monumento fu concluso nel 1742, disegnato da Filippo Barigioni, sculture di Pietro Bracci, e parti in metallo di Giovanni Giardini. Due angeli mostrano le insegne della regina, lo scettro e la corona di bronzo dorato, sul sarcofago la Carità che tiene nella mano sinistra sollevata un cuore dal quale brilla una fiamma, un angelo accanto sostiene il ritratto della regina eseguito in mosaico da Pietro Paolo Cristofari , copia dell'originale dipinto di Ludovico Stern.

Monumento alla Famiglia Stuart, è una stele funeraria a piramide tronca, eseguita da Antonio Canova, nella semplice linearità celebra gli ultimi esponenti della valorosa famiglia inglese, una sorta di cappella di famiglia. Il monumento è dedicato a Giacomo III, marito di Maria Clementina Sobieski e ai loro due figli Carlo Edoardo conte di Albany e il cardinale Enrico Benedetto IX duca di York e vescovo di Frascati raffigurati di profilo al di sotto della mensola. Vi sono i busti dei 3 Suart, appoggiati alla porta chiusa due geni con le fiaccole della vita rovesciate, che rappresentano la serena rassegnazione cristiana della morte, sul timpano, in latino è inciso " Beati i morti che muoiono in Dio", Apocalisse. Il monumento fu eretto a spese di Giorgio V d'Inghilterra. Giorgio VI invece commissionò il sarcofago che accoglie le spoglie della famiglia nelle sacre grotte.

Cappella del Battesimo, la fonte battesimale è opera di Carlo Fontana, è recintato da una balaustra e all'interno vi sono 3 pale in mosaico, al centro c'è il Battesimo di Gesù, di Carlo Maratta, l'originale è a Santa Maria degli Angeli,  a destra il Battesimo dei Santi Processo e Martiniano, di Giuseppe Passeri, e sulla sinistra San Pietro che battezza il centurione Cornelio di Andrea Procaccini.

Fonte Battesimale, Cappella del Battesimo, Al centro della cappella c'è la fonte battesimale, commissionata nel 1692 a Carlo Fontana, che riutilizzò una conca in porfido rosso di epoca pagana che forse era nel mausoleo di Adriano, la conca è chiusa da un coperchio dorato disegnato dallo stesso Fontana ed eseguito da Giovanni Giardini, sormontato dall'Agnus Dei, di Lorenzo Ottoni simbolo del Cristo Redentore. Sul fronte un medaglione raffigura la Santissima Trinità benedicente il mondo sorretta ai lati da due angeli modellati da Michel Maille.

Da vedere la Necropoli le Grotte Vaticane e il Museo Storico di San Pietro

La Sagrestia della Basilica di San Pietro, superata la porta inserita alla base del monumento a Papa Pio VIII Castiglioni, si entra nella Sagrestia Vaticana, che è collegata alla Basilica di San Pietro da due corridoi di transito, di cui solo uno è aperto al pubblico. La Sagrestia sorge nel luovo ove al tempo di Caracalla era stato costruito un mausoleo imperiale e che rimase fino alla fine del V secolo, quando Papa Simmaco lo dedicò all'Apostolo Andrea. Per la sua forma la Sagrestia era detta anche "la Rotonda". All'interno sono conservate delle relique sacre, resti dei protomartiri cristiani Processo e Martiniano. Alla metà del '400 Pio II Piccolomini ricevette come dono la reliquia del capo di Sant'Andrea, e decise di far costruire un altare in onore del santo. La Rotonda cambiò poi il nome in Santa Maria della Febbre, perchè c'era una immagine tardogotica della madonna con bambino che oggi si trova nel Museo del Tesoro. Il luogo venne adibito a Sagrestia nel 1575 da Papa Gregorio XIII Boncompagni, che fece costruire un corridoio di passaggio che si inserisce nella cappella del Coro. La sagrestia sarà completata sotto Papa Pio VI Braschi e venne inaugurata nel 1784. L'edificio è monumentale, è di 3000 mq, ha 34 colonne tutte con marmi diversi, e 27 colonne in travertino sul prospetto esterno. L'unico ingresso possibile alla Sagrestia per i visitatori è questo, dall'interno della basilica. Entrati, sulla destra c'è la lapide con incisi i nomi di 147 pontefici sepolti nella Basilica ricordati con il nome e l'anno di morte. Unica eccezione è la doppia data dell'anno di morte si San Pietro tra il 64 e il 67 non disponendo di una data certa. San Pietro venne martirizzato sul colle Vaticano e secondo una tradizione che risale al VI secolo, i primi papi erano stati seppelliti intorno alla tomba di Pietro, fatta eccezione per Papa Clemente III morto sul Mar Nero dove era stato esiliato. Il Liber Pontificalis contiene un'ampia raccolta delle biografie dei Papi da San Pietro al 1460. Per i primi papi sepolti accanto a San Pietro, il liber usa la formula "sepultus est iuxta corpus Beati Petri". Dopo Papa Zefiro al soglio dal 199 al 217 che fu sepolto all'aperto nel cimitero di San Callisto, i Papi fino a Papa Leone Magno, nel 461, venivano sepolti nei cimiteri suburbani, Successivamente i sepolcri dei Papi vennero collocati nell'atrio della Basilica Costantiniana, poi per ragioni di spazio vennero inumati all'interno della Basilica di Costantino nella navata minore di sinistra dove rimasero fino alla demolizione della basilica. Della lista che leggiamo all'ingresso della Sagrestia, in realtà solo poco più di 50 pontefici sono sepolti all'interno della nuova Basilica di San Pietro e nelle grotte. Di fianco c'è la statua di Sant'Andrea apostolo, fratello di Pietro. La statua che è su un basamento in marmi diversi è del quattrocento romano e si trovava già nella Basilica di Costantino.Il corridoio che conduce ai vari ambienti è illuminato da 4 finestre che affacciano sulla Città del Vaticano. Più avanti c'è l'ingresso alla scala d'onore , ci sono 12 colonne di cui 7 provenienti dalla chiesa di Santo Stefano degli Ungheresi demolita al tempo della costruzione della sagrestia per recuperare maggiore spazio. Qui si trovano una serie di iscrizioni monumentali precedentemente collocate nella rotonda di Santa Maria della Febbre. Fra queste c'è la lapide commemorativa di Papa Paolo IV Carafa, al soglio dal 1555 al 1559, con il busto bronzeo del papa, opera di Guglielmo della Porta, sembra che l'iscrizione sia stata incisa su una tegola della vecchia basilica costantiniana, più avanti c'è il Monumento funebre del Cardinale Francesco Barberini, nipote di Papa Urbano VIII, letterato e amante del bello protettore degli artisti e arciprete della Basilica dal 1633 al 1679. Alla fine del corridoio si arriva al Museo Storico del Tesoro di San Pietro.

Grotte Vaticane, Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, si accede alle Grotte Vaticane dall'interno della Basilica, attraverso una scala aperta in uno dei piloni che sorreggono la cupola, il pilone di San Logino, che porta in una galleria semi circolare detta Grotte Vaticane, qui alla fine del IV secolo Papa Gregorio Magno collocò un altare in muratura sopra il monumento della sottostante necropoli che i cristiani veneravano come  sepolcro di San Pietro. Il luogo più sacro delle grotte vaticane è infatti, il sepolcro dell'Apostolo Pietro, dove si trova l'edicola costruita nel IV secolo dall'Imperatore Costatino Nella Galleria si aprono 4 oratori  e alcune cappelle,in una delle quali è collocata la tomba di Papa Pio XII, da qui si arriva allo spazio delle Grotte Vecchie che si estendono sotto la navata centrale della Basilica, vi si susseguono i monumenti funebri di una ventina di Papi tra i quali Papa Giovanni Paolo I Montini e Papa Giovanni Paolo II Wojtyla, e monumenti funebri di un imperatore, un re, due regine , numerosi cardinali e vescovi, vi si trovano anche preziose opere d'arte, e resti dell'antico edificio di Costantino. In una delle cappelle intorno all'abside c'è l'affresco del 300 opera di Pietro Cavallini, chiamato " Madonna della Bocciata" per il gonfiore del volto, volto che secondo una antica leggenda avrebbe sanguinato dopo che un soldato ubriaco che aveva perso al gioco delle bocce, gliene scagliò una contro.

Museo Storico del Tesoro di San Pietro, basilica di San Pietro, Città del Vaticano, si accede al Museo del Tesoro della Basilica di San Pietro in Vaticano dall'interno della basilica, l'entrata al museo è in fondo alla navata laterale di sinistra, il Museo venne inaugurato nel 1975 per volere di papa Paolo VI  ed è negli ambienti della Sagrestia della Basilica di San Pietro in Vaticano, molto dell'originario tesoro è stato sottratto durante i saccheggi che la basilica subì' nei secoli. Vi sono nove sale espositive, la Sala della Corona, la Sala della Cattedra, la Cappella dei Beneficiati, la Sala di Sisto IV, la Sala dei Reliquiari, la Sala dei Candelabri, la Galleria Liturgica, la Sala di Giunio Basso. Si accede al Tesoro di San Pietro passando per la Sagrestia, un ambiente a pianta centrale del periodo tardo-settecento, che ha delle colonne che provengono dalla Villa Adriana di Tivoli, da qui si accede al Tesoro, un luogo dove sono esposti arredi sacri, statue, tiare papali, e oggetti di varia provenienza, come doni di Re o Principi. Vi è anche il " Monumento a Papa Sisto IV della Rovere" al soglio dal 1471 al 1484, opera del Pollaiolo, artista fiorentino del XV secolo. Vi è anche un sarcofago sulle Virtù e le Arti Liberali, fu voluto nel 1493 dal Cardinale Giuliano della Rovere futuro Papa Giulio II. All'interno vi è una raccolta di oggetti di alta oreficeria romana, molto belli e raffinati, ed importanti reperti archeologici e testimonianze della Basilica Costantiniana. Qui si trova l'affresco della Vergine della Febbre, sul lato opposto c'è un corridoio che da l'accesso alla Cappella del Coro, che non è aperta al pubblico ed è riservata al clero.Sul piano principale dello scalone d'onore c'è l'ingresso di rappresentanza, e qui si trova la statua monumentale di Papa Pio VI Braschi, eseguita in marmo di carrara da Agostino Penna tra il 1784 e il 1786. Qui si apre la Sagrestia comune, una grande aula a pianta centrale, con una forma ottagonale simile per forma alla rotonda di Santa Maria della Febbre e cuore dell'edificio. Il pavimento è ricco di marmi, e l'interno è ricco di elementi decorativi che si ricollegano allo stemma di Papa Pio VI, le stelle, il giglio e lo zefiro, la volta è di quasi 900 mq, vi sono finti stucchi e dipinti di Giovanni e Vincenzo Angeloni. Le colonne sono sormontate da capitelli ionici recuperate da materiali non utilizzati o demoliti. Ai lati dell'ingresso ci sono due acquasantiere in marmo bianco a forma di conchiglia, con delfini. Sulla parete di fondo dentro una piccola cappella c'è una pala d'altare in mosaico, copia della Deposizione di Caravaggio, il cui originale è conservato nella Pinacoteca Vaticana.

La Necropoli  della Via Triumphalis, detta anche Necropoli Santa Rosa, è una necropoli precostantiniana, gli scavi condotti dal 1940, hanno portato alla luce tombe del I secolo a.C. che si trovavano sul lato nord del Circo di Nerone, erano sepolture pagane con affreschi e ricche decorazioni, affiancate successivamente da sepolture cristiane , tra le sepolture vi è una che sembra essere stata la tomba di Pietro, la necropoli è detta anche di Santa Rosa perchè nel 2003 durante la realizzazione del Parcheggio Santa Rosa all'interno della Città del Vaticano si è scoperto proprio in questo luogo, un vasto sito archeologico. Tutto il lavoro di rinvenimento di questo sito archeologico è stato condotto dagli Archeologi della Città del Vaticano, lo scavo sembra   essere la prosecuzione di quello scoperto negli anni Cinquanta, conosciuto come “Necropoli dell’Autoparco Vaticano” in quanto l'area fu scoperta durante i lavori per costruire l’Autoparco Vaticano. Le due scoperte sembrano una sorta di un unico storico sepolcreto, che comprende anche le sepolture lungo la Via Cornelia, tra le quali quella dell’apostolo Pietro. Le due aree cimiteriali, insieme ai vicini Settori della Galea e dell'Annona (Mercato), costituiscono parte del grande sepolcreto della Via Triumphalis, via che collegava Roma a Veio, attraverso Monte Mario. Per secoli, infatti, gli abitanti della Roma antica usavano seppellire i loro morti lungo le grandi strade alle porte di Roma, le necropoli si estendevano lungo l'Appia, la Flaminia, l' Aurelia e poco più a valle lungo la via Trionfale, dove  le sepolture erano divise dai personaggi illustri e famosi con la  gente più umile e senza nome. Una sorta di democrazia ed uguaglianza post mortem. L'area  della Necropoli della via Triumphalis è di 500 mq, vale la pena di visitarla per il fascino che questo sito archeologico emana, vi si trovano un susseguirsi di 250 sepolture di vario tipo e dimensioni, che risalgono al periodo compreso tra il I e il IV secolo d.C. Vi si possono ammirale le "olle" che contengono i resti delle ceneri dei defunti, i pregevoli sarcofagi in marmo scolpito, i colombari e sepolture più monumentali. Vi si possono anche ammirare pregevoli pavimenti a mosaico come il mosaico a tessere bianche e nere, raffigurante Dioniso ebbro sostenuto da un satiro e circondato da putti vendemmianti, qui vi si trova il sarcofago di Publius Cesilius Victorinus , cavaliere diciassettenne.  L'area della Necropoli della via Triumphalis è interessante quanto inusuale per la città di Roma, perchè per trovare una necropoli simile bisogna andare ad Ostia antica. Già durante la costruzione della Basilica di San Pietro in Vaticano sono stati rinvenuti resti archeologici, come il ritrovamento delle tombe romane durante la realizzazione dei bastioni Michelangioleschi.  C'è da dire che la via Triumphalis fu una via importante, si intersecava attraverso le pendici di Monte Mario, portava fino a Veio ed era percorsa soprattutto dagli Imperatori e dai Generali  Romani, che facevano ritorno a Roma dopo le battaglie di cui si erano resi vittoriosi, da qui il nome "Triumphalis". Lungo il tragitto, furono nei secoli edificate delle necropoli, preservate dall'incuria del tempo. La Necropoli della Via Triumphalis in Vaticano è una sorta di piccola "Pompei sepolcrale", i reperti, dopo un accurato restauro, sono stati posti in loco, e benchè l'area sia limitata per la bellezza delle sepolture vale la pena di essere vista. E' un susseguirsi di cippi, steli, altari, lastre, epigrafi.  Vi si  trovano tra le sepolture : la sepoltura di Alcimus, servo di Nerone, che secondo quanto si legge dalla lapide era incaricato della manutenzione della scena del monumentale Teatro di Pompeo; la sepoltura di un bambino di appena 1 anno, inumato con un corredo di vasetti in ceramica  e con un uovo di gallina accanto alla mano destra come simbolo di eternità. Molto bella è anche una edicola funeraria di un bambino morto all'età di 4 anni, raffigurato con lineamenti finissimi. Troviamo anche la sepoltura di un Giovane cavaliere Publius Caesilius Victorinus (270 - 290 d.C.), decorato con la figura di un orante accanto ad un albero con sopra un uccello, questo tipo di iconografia  sembra indicare che il defunto professava il Cristianesimo, in un periodo precedente l'Editto di Milano di Costantino del 313 d.C.  Pregiati e molto interessanti le decorazioni parietali e i pavimenti a stucco di alcuni edifici, e soprattutto alcuni sarcofagi scolpiti a bassorilievo Fra i sepolcri più monumentali la tomba a camera dei Passieni, all'interno della quale sono state trovate due are riccamente decorate risalenti all'età di Nerone (54 - 68 d.C.) e alla dinastia dei Flavi (69 - 96 d.C.), una delle quali attesta la presenza nel sepolcreto di un personaggio di rilevanza storica, Tiberio Claudio Optato, liberto dell'imperatore Nerone e archivista del suo patrimonio privato.  Tutta l'area archeologica della via Triumphalis è costituita da 50 edifici sepolcrali di media e piccola grandezza e da più di 200 sepolture singole disposte su vari livelli, ogni sepoltura è segnalata da cippi, stele, altari, e lastre con iscrizioni, proprio attraverso queste lastre si può risalire al mestiere o al luogo di origine della persona sepolta. Quasi tutte le tombe sono in ottimo stato di conservazione e la datazione va dal I sec. a.C agli inizi del IV sec. d.C. in un periodo storico dall'epoca di Augusto a quella di Costantino. La visita solo su prenotazione obbligatoria scritta ai Musei Vaticani - Ufficio Visite Speciali.

 Fotografie Basilica di San Pietro piazza S. Pietro Città del Vaticano

Basilica di San Pietro (Città del Vaticano)

Basilica di San Pietro, piazza S. Pietro, Città del Vaticano, foto Anna Zelli

la città del vaticano

Città del Vaticano, foto Anna Zelli

FOTO BASILICA DI SAN PIETRO CITTA' DEL VATICANO ROMA

Foto Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, Roma, foto Anna Zelli

Cupola di Michelangelo Basilica di San Pietro

CUPOLA DI MICHELANGELO E CUPOLE DEL VIGNOLA  BASILICA DI SAN PIETRO ROMA

Cupola di Michelangelo, Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, foto Anna Zelli

Una delle due Cupole del Vignola Basilica di San Pietro

cupola del Vignola Basilica di San Pietro (Città del Vaticano)

una delle due Cupole del Vignola, Basilica di S. Pietro,foto Anna Zelli

Stemma di Papa Leone XIII sul cupolone Città del Vaticano Roma

Stemma di Papa Leone XIII alla Cupola di Michelangelo, Città del Vaticano, foto Anna Zelli

Mappa Basilica di San Pietro Città del Vaticano

mappa della basilica di san pietro (città del vaticano)

Mappa Basilica di San Pietro, Città del Vaticano foto Anna Zelli

1.  Atrio 31. Altare San Pietro che resuscita Tabita 61. Monumento a Innocenzo XI
2.  Porta dei Morti di Manzù 32- Mpnumento a Clemente X 62. Cappella del Coro
3.  Porta Centrale del Filarete 33. Navata della Cattedra 63. Altare della B. V. Immacolata
4.  Porta Santa 34. Monumento a Urbano VIII 64. Monumento a San Pio X
5.  Navata centrale 35. Monumento Cattedra di San Pietro 65. Monumento Innocenzo VIII
6.  Cappella della Pietà 36. Monumento a Paolo III 66. Monumento Giovanni XXIII
7.  Monumento a Leone XII 37. Monumento ad Alessandro VIII 67. Cappella  Presentazione
8.  Monumento a Cristina di Svezia 38. Altare San Pietro sana il paralitico 68. Monumento a Benedetto XV
9.  Monumento a Pio XI 39. Cappella Madonna della Colonna 69. Monumento a M. C. Sobieski
10. Cappella di San Sebastiano 40. Altare di San Leone Magno 70. Monumento agli ultimi Stuart
11. Monumento a Pio XII 41. Altare della Madonna della Colonna 71. Battistero
12. Monumento a Innocenzo XII 42. Monumento ad Alessandro VII 72. Arco delle Campane
13. Monumento a Matilde di Canossa 43. Altare del Sacro Cuore 73. Mosaico della Navicella
14. Cappella del  S.S. Sacramento 44. Transetto di sinistra 74. Statua equestre di Costantino
15. Monumento a Gregorio XIII 45. Altare di San Tommaso 75. Statua equestre di Carlo Magno
16. Monumento a Gregorio XIV 46. Altare di San Giuseppe 76. Largo Braschi
17. Monumento a Gregorio XVI 47. Altare della Crocifissione di Pietro 77. Sagrestia
18. Cappella Gregoriana 48. Statua di Santa Veronica 78. Museo Storico Tesoro S. Pietro
19. Altare della Madonna del Soccorso 49. Statua di Sant'Elena 79. Capitolo
20. Altare di San Girolamo 50. Statua di San Longino 80. Sagrestia dei Canonici
21. Altare di San Basilio 51. Statua di San Pietro  
22. Monumento a Benedetto XIV 52. Confessione e altare papale  
23. Transetto di destra 53. Statua di Sant'Andrea  
24. Altare di San Vencenslao 54. Altare della Bugia  
25. Altare del SS Processo a Martiniano 55. Monumento a Pio VIII, Sagrestia,Tesoro  
26. Altare di Sant'Erasmo 56. Cappella Clementina  
27. Altare della Navicella 57. Altare di San Gregorio  
28. Monumento a Clemente XIII 58. Monumento a Pio VII  
29. Altare di San Michele Arcangelo 59. Altare della Trasfigurazione  
30. Altare di S. Petronilla 60. Monumento a Leone XI  

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LA BASILICA DI SAN PIETROVATICANO (ROMA) ager vaticanus borgo e dintorni (roma) ager vaticanus città del vaticano
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Statua Michelangelo Buonarroti Statua del Redentore benedicente Campana Facciata Basilica S. Pietro
scalinata del sagrato della basilica di san pietro città del vaticano statua di san paolo a piazza san pietro città del vaticano statua di san pietro a piazza san pietro città del vaticano (roma)
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Arco delle Campane Arco di destra Basilica S. Pietro Edicola Mariana palazzi Vaticani
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Porta dei Sacramenti Dentro la Basilica di San Pietro Mappa Basilica di San Pietro
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