Famiglia Maidalchini,
Viterbo,
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di Anna Zelli sito ufficiale
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Famiglie di Viterbo |
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FAMIGLIA MAIDALCHINI VITERBO |
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Palazzi Nini Maidalchini
Palazzo Nini
Maidalchini
Chiesa del Gonfalone
Archi di Viterbo centro
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Famiglia Maidalchini, i Maidalchini, Famiglia Viterbese, risalente al XVI e XVIII secolo, il casato fu reso famoso da Donna olimpia, il casato era originiario di Perugia e di Gubbio, si stabilirono ad Acquapendente nel 1500. Fu una famiglia di notai, la loro tomba è nella chiesa del Santo Sepolcro. Si stabilirono a Viterbo, quando Olimpia, la figlia del Marchese Giulio Maidalchini, che era il favorito del Cardinal Alessandro Sforza, e che fu il castellano della Rocca di Viterbo, si sposò in seconde nozze con il Capitano Sforza, il quale fu commissario dei grani nel 1593, dopo che Viterbo passò una grave carestia. Nel 1595 ebbe l’appalto delle carni per la Provincia del Territorio, e nel 1561 acquistò la cittadinanza di Viterbo. Per nove anni ebbe l’appalto della gabella sulla carne. Morì nel 1623 e fu sepolto nella Chiesa di Santa Maria in Gradi. Olimpia Maidalchini detta anche la “Pimpaccia”, ebbe tre figli, Andrea, Ortensia che fu badessa della chiesa di San Domenico, e Margherita monaca di San Domenico. Olimpia ereditò dal primo marito Paolo Nini il due palazzi Nini a Via Annio angolo via Cardinal La Fontaine. Con il figlio Andrea, i Maidalchini divennero Marchesi di Ripa Alta, e possedevano i castelli a Corbara e Prodo che erano nel territorio di Orvieto. Un figlio di Andrea, Francesco Maria, divenne vescovo di Aquino e successivamente di San Severino Marche, divenne Cardinale, fu governatore di Capranica e fu sepolto nella Chiesa di Santa Maria in Gradi. Nella linea maschile i Maidalchini si estinsero e proseguirono in quella femminile diventanto Marchesi Ottieri, e poi di nuovo estinti proseguirono nel casato Della Ciaja Agazzari di Siena. Un ramo rimase ad Acquapendente e si estinse nel XVIII secolo. La Pimpaccia, Donna Olimpia Maidalchini, Olimpia Maidalchini nacque a Viterbo nel 1591 e appena diciasettenne andò in moglie a Paolo Nini, di una ricchissima famiglia Viterbese. Rimasta vedova, nel 1612 si risposò con Pamphilo Pamphili, esponente della nobiltà romana; si dedicò quindi al sostegno economico, della carriera ecclesiastica del cognato Giovanni Battista fino alla sua ascesa al soglio Pontificio avvenuta nel 1644 col nome di Papa Innocenzo X. Rimasta nuovamente vedova, ricevette dal papa le terre appartenute all’abbazia di San Martino al Cimino. Fu una donna ambiziosa e capace, che s’impose nella aristocrazia romana e divenne la principale ispiratrice della politica del cognato, non era molto amata dal popolo a causa dei suoi intrighi di palazzo, e l’appellativo spregiativo di Pimpaccia derivava dalla protagonista di un libro che narrava le vicende di una donna arrivista. Fu anche oggetto delle Pasquinate, tra queste : ““Chi dice donna, dice danno chi dice femmina, dice malanno chi dice Olimpia Maidalchina, dice donna, danno e rovina”. Morì nel 1657 a San Martino al Cimino colpita dalla peste. Successivamente tale denigrazione dovuta ai suoi contemporanei venne ridimensionata e la sua immagine rivalutata. Palazzo Nini, via Annio 25-27, Viterbo, di forma più ecclesiastica che civile, sotto le finestre del primo piano c'è un lungo costolone con una scritta in latino, che recita : "Nino Nini vescovo di Potenza questa sua casa paterna ,aggiungendovi abitazioni vicine , ampliò e decorò nell'anno 1543." Gli altri due palazzi con le grottesche erano le ex scuderie di palazzo Nini. Il nome compare sugli stipiti dei due portali che affacciano su via Annio. Nini privilegiò decorare i palazzi delle scuderie piuttosto che il palazzo dove abitava. Palazzi Nini Maidalchini ex Scuderie e le Grottesche, Viterbo,tra via Cardinal La Fontaine e via Annio, dimora viterbese di Donna Olimpia Maidalchini, il primo palazzo di stile rinascimentale, a sinistra di via Annio venendo da via la Fontaine oggi è di proprietà privata, l’androne presenta degli affreschi con grottesche, dipinti nel 1605, ed anche la facciata presenta dei dipinti che per incuria si stanno rovinando. Anche il palazzo di fronte sempre Nini che fa angolo con la via La Fontaine presenta sulla facciata dei dipinti, anche questi, purtroppo, lasciati andare per indifferenza, lasciano intravedere delle figurazioni simboliche dei cinque sensi e delle virtù cardinali. Nel palazzo nel 1653 fu ospitato Papa Innocenzo che venne a Viterbo in occasione della inaugurazione di Porta Romana. Nella fascia sotto il primo piano vi è una iscrizione “Nino Nini vescovo di Potenza, questa sua casa paterna, aggiungendovi abitazioni vicine, ampliò e decorò l’anno 1543”.In uno dei due palazzi campeggiano delle rose dipinte simbolo araldico della famiglia inserite in grandi medaglioni, oltre alle immagini allegoriche delle virtù cardinali e dei cinque sensi. Le virtù cardinali sono rappresentate da leggiadre figure femminili, mentre tra quelle dei cinque sensi, l’odorato è rappresentato da un cane, la forza dalla solidità di una colonna. Sono come già detto, purtroppo in uno stato di degrado, molto sbiaditi, ed è un vero peccato. I due palazzi testimoniano il benessere e l’influenza della famiglia Nini, la tecnica pittorica si basa su uno sfondo scuro sul quale è stesa una tinta più chiara, e poi con un graphium, stilo, si asporta il colore chiaro facendo riaffiorare il colore scuro del fondo e in questo contrasto i graffiti acquistano un senso di leggerezza. Questo è un esempio raffinato di una tecnica diffusa nel Rinascimento che oggi ritroviamo limitata alle decorazioni delle pareti interne. Sarebbe un bene per la città provvedere al restauro e ad una protezione dalle intemperie di queste bellissime pitture. Famiglia Nini Maidalchini via Annio Viterbo Famiglia Maidalchini Viterbo storia, info e foto Anna Zelli Palazzi Nini Maidalchini via Annio Viterbo centro storico Palazzi Nini Maildalchini ex Scuderie tra via Annio e Via Cardinal la Fontaine Via Annio - Via Cardinal La Fontaine via Annio - via Cardinal la Fontaine Famiglie di Viterbo centro - Palazzi Viterbo centro - Torri Viterbo centro storico
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aggiornato febbraio 2024