Palazzo di Donna Olimpia,
via San Pietro,
Palazzi di Viterbo centro,
Viterbo,
info e foto Anna Zelli
sito ufficiale
web
www.annazelli.com
Palazzi di Viterbo centro storico |
palazzo di donna olimpia via san pietro viterbo palazzi di viterbo centro | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
PALAZZO DI DONNA OLIMPIA VITERBO CENTRO STORICO |
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Chiesa Monastero Visitazione
Archi di Viterbo centro
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Palazzo di Donna Olimpia, via San Pietro,Viterbo, in origine questo palazzo era noto come Palazzo dell'Abate, ed apparteneva ai frati Cistercensi di San Martino al Cimino,lo si ricorda anche come palazzo di Donna Olimpia, perchè nel 1654 fu donato a Donna Olimpia Maidalchini Pamphili dal Papa Innocenzo X Pamphlili, alla moglie di suo fratello.Donna Olimpia oltre a diventare proprietaria di questo palazzo acquisì anche la signoria di San Martino al Cimino, con l'investitura ed il titolo di Principessa. Donna Olimpia era nata a Viterbo nel 1594, da una famiglia numerosa, fuggì dal convento nel quale era stata messa, .Dopo la morte del primo marito il viterbese Paolo Nini, sposò in seconde nozze Panfilio Pamphili fratello di Papa Innocenzo X,dal quale ottenne numerosi benefici. La struttura del Palazzo risale al 1200, è merlata, con sovrapposizioni rinascimentali volute dal Cardinale Francesco Piccolomini, divenuto Papa nel 1503 con il nome di Papa Pio III, e che fu anche commendatore dell'Abbazia di San Martino, il quale pose nelle lune gli stemmi di famiglia, le finestre sono riquadrate con mensole e cornici. L'originario fabbricato è affiancato da una costruzione ottocentesca, che fu la sede di un Befotrofio, che su progetto dell'architetto viterbese Enrico Calandrelli , nel 1899, ricreò porte e finestre secondo l'originario modello, che si aprono tra la porta e il suo antemurale. La Pimpaccia, Donna Olimpia Maidalchini, Olimpia Maidalchini nacque a Viterbo nel 1591 e appena diciasettenne andò in moglie a Paolo Nini, di una ricchissima famiglia Viterbese. Rimasta vedova, nel 1612 si risposò con Pamphilo Pamphili, esponente della nobiltà romana; si dedicò quindi al sostegno economico, della carriera ecclesiastica del cognato Giovanni Battista fino alla sua ascesa al soglio Pontificio avvenuta nel 1644 col nome di Papa Innocenzo X. Rimasta nuovamente vedova, ricevette dal papa le terre appartenute all’abbazia di San Martino al Cimino. Fu una donna ambiziosa e capace, che s’impose nella aristocrazia romana e divenne la principale ispiratrice della politica del cognato, non era molto amata dal popolo a causa dei suoi intrighi di palazzo, e l’appellativo spregiativo di Pimpaccia derivava dalla protagonista di un libro che narrava le vicende di una donna arrivista. Fu anche oggetto delle Pasquinate, tra queste : ““Chi dice donna, dice danno chi dice femmina, dice malanno chi dice Olimpia Maidalchina, dice donna, danno e rovina”. Morì nel 1657 a San Martino al Cimino colpita dalla peste. Successivamente tale denigrazione dovuta ai suoi contemporanei venne ridimensionata e la sua immagine rivalutata. Fontana del Cardinale Piccolomini, via San Pietro Viterbo, addossata al muro dell'ex brefotrofio, oggi versa in uno stato di totale abbandono, anno 2021. La testata è suddivisa in tre parti sovrapposte qui c'era un bocchetone con sopra tre lune, simpolo della famiglia PiccolominiIni, in origine c'era una vasca rettangolar, che oggi non esiste più. Questa fontana venne fatta costruire nel 1463 dal Cardinale Francesco Todeschini Piccolomini, che fu Papa con il nome di Pio III, il quale restaurò il Palazzo dell'Abate risalente al XIII secolo, edificato dai frati Cistercensi di San Martino al Cimino. Nel XVII secolo, il palazzo divenne di proprietà di Donna Olimpia Maidalchini. Dal 1899 fu la sede dell'Amministrazione del Befotrofio.
Bandini Piccolomini, Francesco,
fu Vescovo (Siena, sec. XVI – Ivi, 1588) a
Giovanni Piccolomini si riferiscono gli stemmi
della famiglia Piccolomini al palazzo di Donna
Olimpia a via San Pietro Viterbo, Figlio di
Sallustio (che era un nobile senese) e nipote
del cardinale Giovanni Piccolomini, arcivescovo
di Siena e pronipote di Pio III, era stato
creato Arcivescovo di Siena nel 1529; nel 1556
era stato Governatore di Roma, nel 1559
Governatore della Provincia del Patrimonio di
San Pietro in Tuscia (Il Bussi lo qualifica
come Vicelegato ma i bandi dell’Archivio
comunale di Viterbo lo chiamano sempre
Governatore). Fu Vice Camerario nel 1560. Morì
nel 1588. Palazzo di Donna Olimpia Maidalchini via San Pietro Viterbo centro storico Palazzo di Donna Olimpia, Via San Pietro, Viterbo centro storico
Fontana del Cardinale Piccolomini addossata Fontana Cardinale Piccolomini, Via San Pietro, Viterbo centro storico Francesco Bandini Piccolomini Francesco Bandini Piccolomini Viterbo palazzo Donna Olimpia via S. Pietro Donna Olimpia La Pimpaccia Donna Olimpia Maidalchini detta la Pimpaccia Porta San Pietro viaSan Pietro Viterbo centro storico Porta San Pietro, Viterbo centro storico informazioni e fotografie Anna Zelli Palazzi di Viterbo centro storico Palazzi di Viterbo centro storico, Viterbo, info e foto a cura di Anna Zelli Palazzi Viterbo centro - Famiglie di Viterbo centro - Torri Viterbo centro
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Aggiornato Marzo 2024