Viterbo
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Viterbo ed Altro
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Guida Turistica
di Viterbo
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Elenco di tutti i monumenti e delle informazioni storiche artistiche turistiche
culturali di Viterbo
detta Città dei Papi, fotografie e notizie sia di
Viterbo, che dei luoghi di interesse
storico,
dei dintorni e della Tuscia
Viterbo la
Città dei Papi
Viterbo, la Città dei Papi,
testimonianza mirabile e ben conservata dell'architettura
medioevale, è una Città dell’Alto Lazio, Lazio settentrionale, e
capoluogo della provincia omonima; la città è situata su un piano
ondulato, alle estreme falde nord occidentali dei
Monti Cimini e al limite di un altro
vasto piano che lo separa dai Vulsini.
Il simbolo araldico, sono il Leone e
la Palma. Come quasi tutti i centri etruschi che sorgevano vicini
alle fonti di acqua, il primitivo nucleo di Viterbo si formò alla
confluenza sia del torrente Urcionio
alla Valle Faul che col
fosso Mazzetta, infatti, sulla
piccola platea formata dai due torrenti fu costruita l'attuale
cattedrale di San Lorenzo. La città
si è poi andata sempre più sviluppando verso nord-est, ed oggi,
varcata l'antica cinta muraria,
Viterbo si estende con case e villini anche di là da questa. La
pianta di Viterbo ha una forma triangolare con due angoli smussati e
uno arrotondato; ha una cinta merlata, ben conservata, con
torri e svariate
porte: che sono
porta Romana, porta della Verità,
porta San Marco,
porta Murata,
porta Fiorentina,
porta Bove,
porta Faul, porta San Lorenzo,
porta del Carmine,
porta Fiorita,
porta San Pietro.
Il nome
“Viterbo”, deriva dal latino Vetus
Urbs “Città Vecchia”. Viterbo è nota come
Città de Papi, in quanto nel XIII
secolo qui venne istituita la sede pontificia. Il
palazzo Papale di Viterbo, infatti,
per quasi 24 anni ospitò ed elesse numerosi Papi. Fu Papa Alessandro
IV che nel 1257 decise il trasferimento della Curia Papale in questa
città a causa del clima malsano di Roma
dovuto ai continui straripamenti del Tevere
; il soggiorno papale a Viterbo terminò il 22 febbraio 1281, subito
dopo l’elezione di Papa Martino IV. Viterbo si trova al centro della
zona detta Tuscia, la Tuscia era la
denominazione attribuita all'Etruria
dopo la fine del dominio etrusco,
questo termine fu in uso a partire dalla tarda antichità e per tutto
l'Alto Medioevo, indicava in origine un territorio molto vasto che
comprendeva tutta l'Etruria storica, la Toscana, l'Umbria
occidentale e il Lazio settentrionale; le diverse vicissitudini
storiche portarono alla suddivisione di questo territorio in tre
macroaree: la "Tuscia romana", corrispondente al Lazio
settentrionale con l'antica provincia pontificia del
Patrimonio di San Pietro, che
equivale oggi alla provincia di Roma
nord fino al Lago di Bracciano; la "Tuscia
ducale", che includeva i territori del Lazio e dell'Umbria soggetti
al Ducato di Spoleto; la "Tuscia longobarda", grossomodo l'attuale
Toscana, comprendente i territori sottoposti ai Longobardi e
costituenti il Ducato di Tuscia. Viterbo sorge a 326 metri dal
livello del mare, sulle prime pendici del
monte Palanzana, tra il lago di
Bolsena e il lago di Vico.
Viterbo confina con l’Umbria e la Toscana, a sud arriva fino al
limite dei monti della Tolfa, verso
Roma, ad est incontra il fiume
Tevere e la zona del Reatino, ad
ovest guarda verso il Tirreno. Il territorio è costeggiato da
colline e brevi pianure che sono il risultato di una antica e
intensa attività vulcanica. A nord di Viterbo c’è
Montefiascone, a sud troviamo i
Monti Cimini , e le caldere dei due
laghi di Bolsena e di
Vico, a nord-est si apre sulla valle
del Tevere, mentre la piana
occidentale va verso Tuscania. La
città è attraversata per tutta la sua lunghezza, con decorso
est-ovest, dal Fosso Urcionio, un
fiume, che oggi scorre quasi completamente nel sottosuolo, in quanto
venne interrato ai primi decenni del Novecento. Dal punto di vista
economico Viterbo si trova in condizione assai privilegiata essendo
situata al centro di un'importante zona rurale, ricca di
vegetazione, boschi ed acque, il clima è mite, i venti predominanti
sono quelli di nord-est freddi e asciutti e quelli di scirocco umidi
e afosi. Affluiscono dalle campagne circostanti, intensamente
coltivate, i principali prodotti agricoli, come grano, vino, olio,
che parte sono consumati sul posto e parte vanno verso
Roma. Viterbo è anche sede
d'importanti industrie per la trasformazione dei prodotti agricoli
(pastifici, oleifici, distillerie di liquori e sciroppi), di
stabilimenti per l'industria della concia delle pelli e di ceramiche
artistiche. Nelle adiacenze della città di Viterbo si trovano
numerose acque termali, tra le quali
è particolarmente famosa la sorgente "Bullicame".
Le varie acque termali sono usate
per bagni, inalazioni, irrigazioni e sono utili per: le forme
reumatiche, l’artritismo, le malattie del ricambio, le neuropatie,
le affezioni ginecologiche e gastro-enteriche. Le
terme più famose di Viterbo, dette
Terme dei Papi, sono costituite da
uno stabilimento di cura e da un albergo annesso. Oltre a queste vi
sono le antiche strutture termali
romane del Bacucco, del
Bagnaccio, del
Bullicame. Viterbo ebbe i primi
insediamenti umani nel periodo del neolitico tra il 2500 e il 1800
a.C., testimonianze di questi insediamenti detti del
Rinaldone, da una antica località
nei pressi di Viterbo, risalgono al
periodo eneolitico, e si possono vedere nel
museo della Preistoria di Valentano. Questo periodo
preistorico si diffuse nelle zone del centro-sud della penisola
italiana e segnò il passaggio dall’uso della pietra alla lavorazione
dei metalli e per primo del rame. Durante l’età del ferro, nel IX
secolo a.C., vi furono numerosi e piccoli insediamenti posti lungo i
corsi d’acqua, di popolazioni che si dedicavano alla pastorizia e
alla agricoltura. Vi erano anche modesti commerci della lavorazione
del ferro nelle zone che poi diventeranno gli insediamenti
etruschi di
Ferento e Acquarossa. E’ sul
finire dell’VIII secolo a.C. che il colle
del Duomo, di Viterbo, assunse una posizione di predominio
per il carattere strategico della zona con funzione di controllo del territorio e
delle vie di comunicazione. Alcuni storici identificano Viterbo con
l’antica città etrusca Surina.
Questa antica città Surina o Surna, derivò il suo nome dalle
sorgenti termali che gli etruschi
attribuivano al dio sotterraneo Suri e che si trovavano presso
l’attuale sito termale del Bullicame.
Surina apparteneva alla Lucumonia, città-stato, di Tarquinia. Nel
sottosuolo della zona di Viterbo vi
sono tracce di insediamenti neolitici, eneolitici ed
etruschi. Dell'esistenza di una
tetrapoli etrusca, racchiusa nella parola F.A.V.L., che ha dato
origine alla città di Viterbo così come volevano credere i cronisti
quattrocenteschi, non vi è traccia. L'ipotesi che quattro quartieri,
Fano, Arbano, Vetulonia, Longola, disposti a croce fossero stati il
primo nucleo abitativo della città è stata confutata dagli storici
locali, che videro in essa un criptogramma dal doppio senso:
l'acronimo fissava le presenze di quattro centri etruschi,
Ferento, Axia, Urcla e Lucerna (o
Muserna), periferici alla zona
abitata nel raggio di sei miglia, avamposti insuperabili oltre i
quali non era permesso risiedere, secondo la Legge Sacra. Inoltre lo
stesso acronimo indica la sintesi abbreviata di
Fano (FA) e di
Voltumna (VL) per indicare le
quattro vie disposte a croce, come nello scudo insito nello
stemma di Viterbo, che portavano al
Bosco Sacro, punto d'incontro delle stirpi etrusche. Viterbo venne
poi, conquistata dai Romani, i quali, qui, con ogni probabilità,
istituirono un insediamento militare, detto “castrum
Herculis”, per la presenza di un tempio dedicato ad Ercole.
In epoca Longobarda vi era sul colle di San
Lorenzo, una fortificazione posta tra i possedimenti
longobardi nella Tuscia ed il ducato
bizantino di Roma. Il
colle di San Lorenzo fu donato alla
Chiesa da Liutprando nel 729, e venne fortificato da Desiderio
durante le sue guerre contro Carlo Magno. Nel 773, un documento
papale riconosce il Castrum Viterbii come parte dei possedimenti
della Chiesa, Ottone ne annovera tra questi anche il castello. In
epoca romana il castrum, presumendo l'esistenza di un tempio
dedicato ad Ercole, prese il nome di Castrum Herculis, toponimo che
rimase fino all'inizio del periodo Medievale, del cui culto vi sono
testimonianze sul territorio. Le prime notizie certe sulla città
risalgono comunque alla metà dell’ VIII sec. ed attestano
l'esistenza del castrum Biterbi come confine meridionale della
Tuscia Longobarda. La storia della
città di Viterbo, si sviluppa soprattutto nel Medioevo, ed è nell’XI
secolo che la città cominciò ad acquistare importanza per
l'inurbamento della popolazione campagnola, tanto che alla fine di
tale secolo si fa risalire il suo primo ordinamento comunale.
Viterbo continuò a progredire attraverso le guerre con i comuni
vicini (nel 1172 si ha la distruzione di
Ferento); nel 1177 ottenne vari privilegi da Federico
Barbarossa e nel 1192 ottenne la sede vescovile, divenendo quindi la
principale città della Tuscia
romana. Nel secolo successivo, le lotte fra le fazioni dei Gatti,
guelfi, e Tignosi, ghibellini, portarono al predominio, contrastato,
di Federico II sulla città (1240-1250), ma alla morte
dell'imperatore Viterbo tornò stabilmente alla parte guelfa e nel
1251 e ne vennero codificati gli statuti cittadini. Nel 1257 si
rifugiò a Viterbo, seguendo l'esempio sporadico dei suoi
predecessori, Alessandro IV in lotta con Manfredi, e da allora la
sede papale vi risiedette fino al 1281, svolgendovi tutte le sue
attività. Questo fu il periodo di maggior sviluppo e floridezza
della città, che con il ritorno della sede a
Roma cominciò a decadere. Nel sec.
XIV, dopo un periodo di signoria dei prefetti di Vico, Viterbo fu
ricondotta all'obbedienza della Chiesa dal cardinale Albornoz
(1357).
Vie di Viterbo centro - Piazze Viterbo
centro - Quartieri Viterbo centro storico
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