Piazza Dante Piazze di Viterbo,Vie di Viterbo, Viterbo, info e foto Anna Zelli sito ufficiale web www.annazelli.com
Viterbo |
piazza dante viterbo centro storico | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
PIAZZA DANTE |
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Guida Turistica Viterbo
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Piazza Dante Alighieri, Viterbo, centro storico, si accede a piazza Dante da via Mazzini, via della Marrocca, via Palazzaccio, Largo Vittoria Colonna, via Santa Caterina, da vedere sulla piazza la fontana., detta di San Giovanni in Zoccoli per la vicina omonima chiesa. Qui c'era il Convento di Santa Caterina ove soggiornò la Marchesa Vittoria Colonna nobile romana. Da piazza Dante è visibile l'abside della chiesa di San Giovanni in Zoccoli il cui ingresso è su via Mazzini. Qui a piazza Dante vi è anche una sede della Caritas.Da vedere i profferli, l'abside della chiesa di San Giovanni degli Zoccoli che affaccia su Via Mazzini, una edicola sacra raffigurante un crocefisso. Fontana piazza Dante Fontana a piazza Dante, Viterbo, centro storico,fu realizzata nel 1246, nel XVII secolo furono restaurate le tubature, nel 1731 i conservatori del popolo, su richiesta dei cittadini spostarono la fontana più all'interno di piazza Dante, per consentire un passaggio più agevole su quella che oggi è via Mazzini. Nel 1913 venne rifatta la vasca. La vasca è formata da un gradino e da un incasso per la raccolta dell'acqua , è delineata da un parapetto con specchiature rettangolari, al centro della vasca si innalza una colonna delimitata da un collarino ad anello. La parte mediana presenta 4 bocche di teste di leone dalle quali fuoriesce l'acqua, la parte superiore è ottagonale , il tronco presenta 8 fasce incise da una iscrizione con caratteri gotici. Ex Chiesa S. Caterina
Ex Chiesa e
Convento
di
Santa Caterina, piazza
Dante, Viterbo, qui vi soggiornò
Vittoria Colonna,
per 3 anni dal 1541 al 1544. Vittoria Colonna
venne a Viterbo, la prima volta, nel 1525 dove
le giunse la notizia della morte del marito,
infermo a Milano. Si chiamava don Ferrante
Francesco d’Avalos, marchese di Pescara ed era
il più valoroso dei capitani di Carlo V. La
gentildonna rimase talmente sconvolta dal dolore
che si ritirò nel Monastero di santa Caterina.
Vi fece più tardi ritorno e dal 1° Ottobre del
1541 vi dimorò, seppur con brevi spostamenti,
fino al Giugno del 1544. In questo periodo
frequentò il cardinale Reginald Pole, che
ricoprì, dal 12 Agosto 1541, la carica di legato
del Patrimonio di san Pietro a Viterbo, essendo
stato nominato da papa Paolo III. Il Pole si
recava volentieri di persona, nel Monastero di
santa Caterina, per far visita a Vittoria, la
quale ritornò a Viterbo, per un breve periodo,
nel 1545. Vittoria Colonna ebbe anche in questo
periodo viterbese, una intensa corrispondenza
epistolare con Michelangelo Buonarroti. Il
complesso del convento di Santa Caterina, fu
fondato nel 1520 dai domenicani per accogliere
più in là nel tempo, una comunità di monache
benedettine, fu realizzato grazie al sostegno
economico di due nobili viterbesi Nicola Bonelli
e Giambattista Cordelli. Con l’Unità d’Italia
nel 1870 la chiesa e il monastero vennero
soppressi, il complesso fu adibito prima a
Biblioteca, poi a palestra, e poi in Liceo nel
1912.Dell'antica struttura è rimasta all'interno
la ex Chiesa. Palazzo Ruffini, piazza Dante Palazzo Ruffini piazza Dante Viterbo, questo palazzo fu edificato nello stesso luogo ove un tempo c'erano la chiesa ed il convento di Santa Caterina. al'interno dell'Istituto scolastico sopravvivono i resti e gli affreschi della antica Chiesa di Santa Caterina. Il palazzo è stato dedicato a Paolo Ruffini nato a Valentano nel 1765 che fu insigne matematico. Scalinata Palazzo Ruffini Scalinata Palazzo Ruffini piazza Dante, Scalinata al il palazzo Ruffini, piazza Dante, che prende il nome da Paolo Ruffini matematico e scienziato nato a Valentano in provincia di Viterbo.. Paolo Ruffini Paolo Ruffini,insigne matematico nato a Valentano nel 1765, il padre, era originario di Reggio Emilia, ed ebbe per circa un decennio la condotta di medico a Valentano. Il giovane Ruffini, seguì gli studi di medicina e di matematica all’Università di Modena dopo che la famiglia, lasciato il piccolo centro viterbese, si era portata a Reggio Emilia. Laureatosi giovanissimo in medicina, Ruffini ebbe i suoi successi negli studi matematici tanto che a 23 anni ottenne la cattedra di Analisi presso la stessa Università e tre anni dopo anche quella del corso di Matematica Elementare. Quando poi l’Università venne chiusa da Napoleone, Ruffini, nonostante la sua mancata adesione ai governi francesi cittadini, ebbe l’incarico d’insegnamento nella Scuola Militare di Modena, allora appena istituita. Nel 1814, col ritorno in città del duca Francesco IV e la riapertura dell’Università, Ruffini vi fu nominato Rettore a vita e reintegrato anche nell’insegnamento per le cattedre di Medicina pratica e di Matematica applicata. Fu durante l’epidemia di tifo del 1817 che il medico Ruffini, per curare i suoi concittadini si espose al contagio. Pur guarendo non riuscì mai a recuperare la piena salute e il 10 Maggio 1822 Paolo Ruffini si spense nella sua città adottiva emiliana. A lui si devono fondamentali studi ed opere matematiche, a lui si deve la “regola di Ruffini”, un algoritmo semplificato per eseguire la divisione tra un polinomio di grado n e un binomio di primo grado, la sua importanza negli studi matematici gli è riconosciuta per il teorema (Ruffini-Abel) che dimostra l'impossibilità di dare una risoluzione generale per radicali alle equazioni di grado superiore al quarto. Vittoria Colonna
Vittoria Colonna
nacque a Marino, aprile nel 1490 o nel 1492, e
morì a Roma il 25 febbraio 1547, di
stirpe nobile fu una importante poetessa..
Appartenente alla nobile famiglia romana dei
Colonna, in quanto figlia di Fabrizio Colonna e
di Agnese di Montefeltro, dei Duchi di Urbino,
ottenne il titolo di marchesa di Pescara. In
quegli anni i Colonna erano alleati della
famiglia D'Avalos e, per suggellare tale
alleanza, concordarono il matrimonio fra
Vittoria e Fernando Francesco quando ancora
erano bambini. I due si sposarono il 27 dicembre
1509 a Ischia, nel Castello Aragonese. Vittoria
Colonna fu circondata durante la sua esistenza
dai migliori artisti e letterati del secolo, tra
questi perfino Michelangelo Buonarroti, Ludovico
Ariosto, Jacopo Sannazaro, Giovanni Pontano,
Bernardo Tasso, Annibale Caro, Pietro Aretino,
Girolamo Britonio, Angelo di Costanzo e molti
altri. Il matrimonio con D'Avalos, sebbene
combinato per servire le politiche di famiglia,
riuscì anche dal punto di vista sentimentale,
anche se i due coniugi non trascorsero molto
tempo insieme a Ischia dove si erano stabiliti.
Nel 1511 Fernando Francesco partì in guerra agli
ordini del suocero per combattere per la Spagna
contro la Francia, qui fu catturato durante la
battaglia di Ravenna nel 1512 e deportato in
Francia. Successivamente, divenne un ufficiale
dell'esercito di Carlo V ma rimase gravemente
ferito durante la battaglia di Pavia, nel 51525.
Vittoria partì subito per raggiungerlo ma la
notizia della sua morte la colse mentre era in
viaggio. Cadde in depressione e meditò il
suicidio ma riuscì a riprendersi anche grazie
alla vicinanza degli amici. Profondamente
colpita dalla perdita del consorte, Vittoria
decise di onorarne la memoria con la poesia
nella quale si fa sempre più evidente il
misticismo; le sue poesie segnano la fondazione
del ‘petrarchismo sacro’, un genere letterario
che riscuoterà molto successo. Dopo la morte del
marito, infatti, si erano accentuati gli
interessi spirituali e religiosi di Vittoria che
aveva annodato relazioni con persone le cui idee
avrebbero influenzato il resto della sua vita.
Fu in relazione anche con Pietro Bembo,
Baldassarre Castiglione, con il vescovo Giberti,
colto letterato umanista e diplomatico e poi
solerte vescovo di Verona dedito alla riforma
dei costumi e alla diffusione di un più intimo e
sentito senso religioso. Si deve ricordare che
il segretario di Vittoria, Giuseppe Jova, era
stato segretario di Giberti e in seguito aderì
alla Riforma; condannato a morte si mise in
salvo allontanandosi dall’Italia. La forte
spiritualità di Vittoria si manifesta anche
nelle lettere. Il carteggio di Vittoria Colonna
è vasto, importante e conosciuto; le sue lettere
erano dirette non solo ai famigliari ma anche
all’imperatore e al papa. Dopo la morte del
marito fu tanto il dolore che decise di
ritirarsi in convento a Roma presso il convento
delle Clarisse allora annesso alla Chiesa di San
Silvestro, dove strinse amicizia con varie
personalità ecclesiastiche che alimentavano una
corrente di riforma all'interno della Chiesa
cattolica, tra cui, soprattutto, Juan de Valdés
e Bernardino Ochino. Non rimase a lungo in pace
perché il fratello, Ascanio I Colonna, entrò in
conflitto con papa Clemente VII, e in tale
occasione Vittoria Colonna si trasferì prima a
Marino e poi di nuovo a Ischia per cercare di
mediare fra i contendenti. Questo le evitò di
vivere in prima persona la traumatica esperienza
del sacco di Roma del 1527 e le consentì di
prestare aiuto alla popolazione e di riscattare
prigionieri anche grazie ai propri beni.
Ritornata a Roma nel 1531, conobbe Pietro
Carnesecchi e nel 1535 e intrecciò con
l'umanista fiorentino un rapporto di amicizia.
In seguito volle compiere un viaggio in Terra
Santa; si trasferì quindi a Ferrara nel 1537, in
attesa di ottenere i permessi dal Papa, con
l'intenzione di imbarcarsi da Venezia. Tuttavia
non partì: la salute malferma la costrinse a
rinunciare all'idea. Nel 1536 o 1538 è da
collocarsi il primo incontro con Michelangelo
Buonarroti.Nel 1539 rientrò a Roma dove
crebbe l'amicizia con Michelangelo, che la amò
platonicamente, enormemente e su cui ebbe una
grande influenza, verosimilmente anche
religiosa. Michelangelo era profondamente
unito a Vittoria Colonna da una profonda e
sincera amicizia tanto da dedicarle anche dei
madrigali, e fu veramente scosso quando ella
morì, perché aveva perso una grande amica. Nel
1541 il fratello entrò per la seconda
volta in conflitto con papa Paolo III, giungendo
a fomentare una rivolta. Vittoria, allora, si
trasferì a Viterbo
dove conobbe il cardinale Reginald Pole. Dopo 3
anni di soggiorno viterbese, nel 1544 rientrò a
Roma dove, nel 1547 morì, salvandosi da una
probabile inchiesta dell'Inquisizione che
perseguitò molti dei suoi amici. Nel 1544 lasciò
Viterbo per Roma, dove prese alloggio presso le
monache benedettine di Sant’Anna. Negli ultimi
anni di vita riprese con più intensità il
rapporto con il Buonarroti con il quale si
intratteneva in lunghe conversazioni, come
testimonia il pittore Francisco de Hollanda,
vissuto a Roma dal ’39 al ’48 con l’incarico di
far relazione a Carlo V sugli avvenimenti
romani. Nel ’46 Vittoria scrive a Michelangelo «cognoscerete
che de’ miei quasi già morti scritti ringrazio
solamente il Signore…». Morì il 25 febbraio
1547. Vie di accesso a piazza Dante Viterbo centro storico
Mappa colle della Crocetta Viterbo centro storico Mappa Colle della Crocetta, Viterbo centro storico, informazioni e foto Anna ZelliFotografie Piazza Dante Viterbo centro storico Piazza Dante Alighieri ,Viterbo, Edicole sacre a Viterbo info e foto Anna Zelli Fontana a piazza Dante Viterbo centro storico Fontana a piazza Dante Fontane lavatoi di Viterbo Viterbo centro storico Dettaglio Fontana piazza Dante Viterbo Fontana a piazza Dante Fontane lavatoi di ViterboViterbo centro storico Iscrizioni illeggibili fontana piazza Dante Viterbo Fontana a piazza Dante Fontane lavatoi di ViterboViterbo centro storico Fontana piazza Dante Viterbo centro storico Fontana a piazza Dante Fontane lavatoi di Viterbo Viterbo centro storico Fontana a piazza Dante Fontane lavatoi di Viterbo Viterbo centro storico Casa con profferlo a piazza Dante Viterbo centro storico casa con profferlo a piazza Dante Viterbo centro storico - Profferli di Viterbo casa con profferlo a piazza Dante Viterbo centro storico - Profferli di Viterbo Piazza Dante Viterbo centro storico Piazza Dante ,Viterbo, informazioni turistiche e foto Anna Zelli Caritas a piazza Dante Viterbo Caritas a piazza Dante Viterbo Profferli Scalinate piazza Dante Viterbo Profferli e Scalinate piazza Dante Viterbo - Profferli di Viterbo Edicola sacra Crocefisso piazza Dante Viterbo Edicola sacra a piazza Dante Viterbo, info e foto Anna Zelli Edicola sacra a piazza Dante Viterbo, info e foto Anna Zelli Ex Convento di Santa Caterina piazza Dante Viterbo Ex Convento e Chiesa Santa Caterina piazza Dante Viterbo Ex Convento e Chiesa Santa Caterina piazza Dante Viterbo Palazzo Ruffini, piazza Dante Scalinata Palazzo Ruffini Scalinata Palazzo Ruffini piazza Dante Paolo Ruffini Abside Chiesa San Giovanni in Zoccoli veduta da piazza Dante Viterbo Abside Chiesa S. Giov. in Zoccoli via Mazzini veduta da piazza Dante Viterbo Campanile a vela chiesa san Giovanni in Zoccoli da piazza Dante - Campanile a vela chiesa san Giovanni in Zoccoli da piazza Dante - Campanili di Viterbo centro Vittoria Colonna nobile romana soggiornò a Viterbo ritratto opera di Andrea del Piombo Vittoria Colonna ritratto opera di Andrea del Piombo Scalinata a piazza Dante Viterbo Scalinata a piazza Dante, Viterbo Scalinate Viterbo centro, info e foto Anna Zelli Targa in ricordo dei mini facchini della Macchina di Santa Rosa piazza Dante Viterbo Targa mini facchini Santa Rosa piazza Dante Viterbo Lapidi Viterbo centro Vie e piazze da piazza Dante e dintorni Viterbo centro storico
Da vedere a Piazza Dante e dintorni
Piazza Dante Viterbo centro Storico piazza Dante, Viterbo centro storico info e foto Anna Zelli Da vedere al Colle della Crocetta Viterbo centro storico
Da vedere al Colle Santa Rosa Viterbo centro storico
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Aggiornato Marzo 2024