Via San Rocco, Vie di Viterbo, Piazze di Viterbo, Viterbo, info e foto Anna Zelli sito ufficiale web www.annazelli.com
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Guida Turistica Viterbo
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Via San Rocco, Viterbo centro storico, si arriva a via San Rocco, da Via Palazzaccio, da Piazza della Crocetta, da Via Mazzini Da vedere a Via San Rocco, la Ex Chiesa di San Rocco che attualmente è di proprietà privata, una edicola raffigurante la Madonna, sacra,alcuni profferli, e nelle immediate vicinanze, da vedere, la Chiesa di Santa Maria del Poggio, che affaccia su piazza della Crocetta, in quanto la via sbuca da una parte su piazza della Crocetta,e dall'altra su via Mazzini.e proprio nei pressi c'è la Museo Santa Rosa a Via Casa di Santa Rosa e la Chiesa Santuario di Santa Rosa a Largo Facchini Santa Rosa e Via di Santa Rosa. Ex Chiesa di San Rocco
Ex Chiesa di San Rocco, via San Rocco, si trova nella antica contrada detta del Poggio, Viterbo centro storico, si ha una prima menzione della Chiesa di San Rocco, con Feliciano Bussi, autore della “Istoria della Città di Viterbo”,pubblicata nel 1742, il quale, dopo aver enumerato e descritto le chiese, i monasteri e le confraternite di Viterbo, che a quel tempo erano tredici, menziona anche la Chiesa di San Rocco e la omonima Compagnia, i cui affiliati erano vestiti con un sacco verde, e che per regola avevano il compito di condurre tutte quelle persone inferme e povere o di Viterbo o dei dintorni all’Ospedale Grande degli Infermi, , ospedale attualmente chiuso a parte una piccola sezione, che si trova, tra via San Lorenzo, piazza San Lorenzo, e via Sant’Antonio. La Congregazione di San Rocco aveva in dotazione due Chiese, una dedicata a San Rocco ed un’altra dedicata alla Vergine Maria, nelle quali svolgevano le loro funzioni religiose e spirituali. Queste stesse informazioni si trovano anche nel libro del 1774, “Brevi Notizie della Città di Viterbo” di Gaetano Coretini, il quale ci da anche delle informazioni sulle opere d’arte presenti nella Chiesa di San Rocco. Filippo Caparozzi, nella sua breve biografia dice che il quadro raffigurante “Il Crocefisso con San Carlo” è opera sua, mentre il quadro “San Girolamo con il Leone” è opera del Cavalier D’Arpino, mentre sono di Angelo Pucciati le pitture laterali dell’Altare maggiore della Chiesa di San Rocco “Il Transito di Maria Santissima”, il quadro “Maria Assunta in cielo” e la “Nascita di Maria Santissima” e l’Assunta” sono opera di Giovan Francesco Romanelli, che dipinse durante il suo soggiorno a Viterbo tra il 1648 e il 1649. Sempre del Romanelli “San Lorenzo” che si trova all’altare Maggiore della Cattedrale di San Lorenzo Andrea Scriattoli, nel suo libro “Viterbo e i suoi monumenti” edito nel 1915, menzione la presenza di un oratorio alle cui pareti erano dipinti gli stemmi di tutti i governatori del Sodalizio: chissà se ancora conservati., una sorta di antologia della Pittura Viterbese del ‘500, del ‘600 con Caparozzi, Pucciati e Romanelli. Alcuni dipinti recuperati dopo la soppressione della Chiesa di San Rocco sono al Museo Civico di Viterbo.. La facciata della Chiesa è sormontata da un frontone , e caratterizzata da un elegante portale, fiancheggiato da cariatidi e da basse finestre inferriate. Un’ampia documentazione sulla Chiesa di San Rocco è consultabile presso la Biblioteca Comunale degli Ardenti. la chiesa è stata per lì molto tempo adibita a laboratorio di falegnameria, poi del tutto abbandonata, oggi, nel 2023, il complesso di San Rocco, distinto dalla Chiesa di Santa Maria del Poggio, è di proprietà privata e pertanto non accessibile alle visite pubbliche Bibliografia : v. M.R. Naglia in Informazioni, supplemento al n. la 50 di "Viterbo la Provincia", CCBC, 6 luglio 1989, p. 41 ss Congregazione di San Rocco Congregazione di San Rocco, Viterbo, Compagnia, i cui affiliati erano vestiti con un sacco verde, e che per regola avevano il compito di condurre tutte quelle persone inferme e povere o di Viterbo o dei dintorni all’Ospedale Grande degli Infermi, , ospedale attualmente chiuso a parte una piccola sezione, che si trova, tra via San Lorenzo, piazza San Lorenzo, e via Sant’Antonio. La Congregazione di San Rocco aveva in dotazione due Chiese, una dedicata a San Rocco ed un’altra dedicata alla Vergine Maria, nelle quali svolgevano le loro funzioni religiose e spirituali San Rocco San Rocco, vita opere storia, è il santo che viene invocato per allontanare le epidemie, a lui era dedicata una Chiesa a via San Rocco a Viterbo, oggi sconsacrata e diventata di proprietà privata e pertanto non visitabile.San Rocco ebbe una profonda venerazione nella Tuscia in quanto, per diversi mesi, svolse il suo apostolato e le sue opere di carità proprio in questo territorio. Giunto in Italia proprio nel periodo di massima virulenza della “peste nera”, si fermò ad Acquapendente, dove prestò soccorso nel locale lazzaretto; fu nella cittadina laziale che il santo francese manifestò per la prima volta le sue virtù taumaturgiche sanando alcuni moribondi dopo aver tracciato la loro fronte con il segno della croce. Alcune agiografie raccontano che Rocco fu anche a Bolsena e a Viterbo, San Rocco nacque a Montpellier, la data è incerta tra il 1345 o il 1350 e morì a Voghera, nella notte tra il 15 e il 16 agosto anche questa data è incerta tra il 1376 o il 1379, fu venerato come santo dalla Chiesa cattolica ed è il patrono di molte città. Durante il Medioevo era il santo a cui ci si rivolgeva come protettore dalla peste. San Rocco ricevette un'educazione fortemente cristiana da parte della madre, che lo indirizzò verso una profonda devozione alla Vergine Maria e che lo spinse fin dalla nascita a diventare un "servo di Cristo", ossia seguire Gesù nelle sofferenze terrene prima di accedere alla gloria celeste. Il suo sentimento religioso, i suoi comportamenti abituali, consolare il pianto dell'orfano, prestare assistenza all'infermo, dare da mangiare all'affamato, il suo carattere amabile nonostante le sue ricche origini, ricordavano a distanza di un secolo San Francesco d'Assisi a cui Rocco era devoto. A queste qualità d'animo si univano le doti della mente grazie alla sua formazione presso l'università di Montpellier. Più o meno ventenne, gli vennero a mancare a breve distanza l'uno dall'altro i genitori e, successivamente a questi eventi, distribuì ai poveri i suoi averi e s'incamminò per voto in pellegrinaggio verso Roma con l'abbigliamento tipico dei pellegrini dell'epoca. Il viaggio di San Rocco in terra italiana avvenne durante l'epidemia di peste che investì l'area negli anni 1367 e 1368, e Rocco andò a soccorrere i contagiati anziché scappare dai luoghi ammorbati. Il pellegrino francese comunque aveva già conosciuto l'epidemia nella sua giovinezza a Montpellier, poiché la città era stata investita dal morbo nel 1358 e nel 1361. Dalla Toscana Rocco raggiunse Acquapendente, una delle poche città ricordate unanimemente da tutte le antiche agiografie, non solo come tappa fondamentale e irrinunciabile per qualunque pellegrino medievale diretto a Roma, ma soprattutto in quanto suggestivo luogo del primo, importante episodio della vita di Rocco in terra italiana. Arrivò nel paese tra il 25 e il 26 luglio del 1367 e l'incontro con Vincenzo, presumibilmente sopraintendente nel locale Hospitale di San Gregorio, Un fatto straordinario accompagnò la missione del giovane pellegrino ad Acquapendente: San Rocco su invito di un angelo, benediceva gli appestati con il segno della croce e all'istante li guariva toccandoli con la mano taumaturgica. Così, in breve tempo, l'epidemia si estinse. Lasciata Acquapendente Rocco abbandonò la strada per la Città Santa per andare a Cesena, dove era in corso un'epidemia di peste,quindi riprese il suo percorso, sempre sulla via Francigena, da Arezzo, Orvieto, Bolsena, Viterbo, Sutri, arrivando a Roma. Giunto a Roma, sempre nel periodo compreso tra il 1367 e il 1368, vi rimase tre anni curando gli ammalati all'Ospedale di Santo Spirito.Nella città eterna curò anche, fino a ottenerne la guarigione, un cardinale non meglio individuato che lo presentò in udienza al pontefice,che rimase ammirato da quel giovane. Rocco ripartì da Roma per ritornare a Montpellier. Tra i luoghi toccati durante il viaggio di ritorno fu ad Assisi, Rimini, Forlì, ancora una volta Cesena, Bologna, Parma, Modena,dove intervenne in altre epidemie, occupandosi di malati che, a volte, venivano abbandonati persino dai familiari. Molti di essi guarirono in modo miracoloso, cosa che iniziò a far emergere il carisma del santo presso la gente.Questo viaggio fu interrotto da un'epidemia di peste, in corso a Piacenza. Rocco vi si fermò ma mentre assisteva gli ammalati, probabilmente nell'ospedale di Santa Maria di Betlemme,venne contagiato. Per non mettere a rischio altre persone, si trascinò fino a una grotta o una capanna lungo il fiume Trebbia, secondo la tradizione in una zona che all'epoca era alla periferia di Sarmato, sempre sulla via Francigena. Con il passare del tempo, la fame e la sete sembrano diventare la causa della sua prossima fine. Le antiche agiografie, a questo punto, narrano che un cane durante la degenza di Rocco appestato, provvide quotidianamente a portargli come alimento un pezzo di pane sottratto alla mensa del suo padrone e signore del luogo. Se si trattasse del castello di Sarmato, il nobile potrebbe essere identificato in Gottardo Pallastrelli che, seguito il cane per i tortuosi sentieri della selva, giunse nella capanna di Rocco. Soccorso e curato dal nobile signore, Rocco riprese il suo cammino. Gottardo voleva seguirlo nella vita di penitenza ma Rocco glielo sconsigliò. Nonostante ciò, talmente commosso alla vista di quel mendico e affascinato dalle sue parole, cedette anch'egli ai poveri il suo patrimonio e si ritirò da pellegrino in quella capanna. Gottardo, secondo alcuni storici, divenne il primo biografo del santo francese.La peste intanto riapparve di nuovo violenta a Piacenza e quindi Rocco ritornò in città sul campo d'azione; debellato definitivamente il morbo nella città e nei villaggi circostanti, il santo si ritirò nella selva, per occuparsi degli animali colpiti dalla peste, non più isolato bensì accompagnato da parecchi piacentini che professandosi suoi discepoli, mostrarono l'interesse di aiutarlo e trasmettere il suo coraggio e le sue parole. Esaurito il suo compito, riprese la strada per il ritorno in patria. Sembra che San Rocco giunse a Voghera una regione a quel tempo funestata dalla guerra, egli desiderava di ritornare in patria. Dalla barba lunga e incolta, avvolto in poveri e polverosi abiti, con il viso trasfigurato dalla sofferenza della peste, giunse al confine della cittadina, non sfuggendo né alla curiosità della gente né alla vigilanza delle sentinelle. Nessuno lo riconobbe, pur essendo i suoi parenti per parte di madre di origine lombarda: sospettato per la sua riluttanza a rivelare le sue generalità (dicendo di essere «un umile servitore di Gesù Cristo») e scambiato per una spia, fu legato e condotto dinanzi al governatore, suo zio paterno, che non lo riconobbe (e nulla fece Rocco per farsi riconoscere). Non si ribellò quando senza ulteriori indagini e senza processo finì in carcere restandovi per un lungo periodo (dai tre ai cinque anni) dimenticato da tutti. La prigionia fu vissuta dal santo in un tormentoso silenzio e nel desiderio di essere lasciato in solitudine, non riconosciuto, a vivere quei pochi giorni che gli restavano. Non si lamentava della sua sorte, anzi aumentava i tormenti del carcere castigando la sua persona con molte privazioni, continue veglie e flagellazioni cruente. Se gli si domandava: «È mai vero che siete un esploratore dei nostri nemici?» lui rispondeva: «Io sono peggiore di una spia». Nonostante gli innumerevoli sforzi di un sacerdote, insospettitosi dello strano atteggiamento di Rocco durante le sue visite in carcere, di perorare la causa del prigioniero, il governatore non prestò ascolto. Intanto nella cittadina correva la notizia che in carcere un innocente si lasciava morire. Rocco morì nella notte tra il 15 e il 16 agosto, in un anno imprecisato tra il 1376 e il 1379. L'annuncio della sua morte lasciò un intenso dolore, che invase l'intera popolazione unito allo sgomento per aver fatto morire un innocente in carcere. Tale commozione esplose quando a fianco della sua salma venne ritrovata una tavoletta, sulla quale erano incisi il nome di Rocco e le seguenti parole: «Chiunque mi invocherà contro la peste sarà liberato da questo flagello». Soprattutto suscitò scalpore il riconoscimento del corpo da parte di una dama, la nonna di Rocco e madre del governatore, che grazie alla croce rossa impressa sul suo petto identificò in lui suo nipote. Il compianto di un'intera cittadinanza fu il premio di tanta virtù, e in sua memoria la salma, sulla quale si scolpirono le parole rinvenute sulla tavoletta, venne deposta in una grande chiesa.Voghera divenne il luogo del primo deposito del corpo del santo e, soprattutto, il fulcro della prima espansione del suo culto,insieme alle limitrofe zone piacentine. Chiesa S. M. del Poggio Chiesa Santa Maria del Poggio, oggi Chiesa della Crocetta, piazza della Crocetta, Viterbo, centro storico,la chiesa risale al 1076, Fu qui che inizialmente venne sepolta Santa Rosa, e solo poi trasferita nel santuario a lei dedicato in via di Santa Rosa. Il tempio prese la denominazione Crocetta quando agli inizi del Seicento venne annessa alle proprietà dei Crociferi, ministri degli Infermi. Accanto alla chiesa si conserva una delle più antiche case dell’ordine dei Crociferi, che derivava dall'ordine dei Camilliani di San Camillo de Lellis. Notevole la doppia scalinata che da accesso alla chiesa. Si hanno notizie di questa chiesa fin dal 1076, che alcuni documenti ne indicano la presenza in Vico de Poju, che in quell'epoca era solo un povero villaggio di contadini. Altri documenti del XII e del XIII secolo attestano che la chiesa venne elevata a parrocchia nel 1236. Faceva parte insieme alla Chiesa di San Marco ad una delle chiese minori. La notorietà di questa chiesa, modesta nelle dimensioni e nelle scelte architettoniche, è dovuta alla presenza di Santa Rosa, che apparteneva a questa piccola parrocchia e che una volta diventata Santa divenne anche Patrona della città di Viterbo. La Santa si raccolse spesso in preghiera in questa chiesa, ed è qui che alla sua morte venne sepolta per 7 anni, presso l'altare di sinistra. In seguito venne traslata presso la Chiesa di San Damiano, oggi Chiesa di Santa Rosa, per volere di Papa Alessandro IV, al soglio dal 1254 al 1261. Del primitivo impianto romanico la chiesa conserva solo la facciata a capanna, il resto è il frutto di molti rimaneggiamenti. Nel XV secolo vi fu il rilancio di Santa Maria del Poggio, ma ben presto, per le scarse rendite e per il numero esiguo dei parrocchiani la parrocchia venne soppressa ed aggregata alla Collegiata di San Matteo in Sonza. Nonostante questo abbandono, la chiesa rimase legata ai monasteri vicini e nel 1558 divenne il centro di propagazione religiosa e sede dei Fratelli della Dottrina Cristiana affidati alla protezione di San Girolamo. Nel 1590 la chiesa venne di nuovo abbandonata ma la sua ubicazione di centro spirituale, fece si che Camillo De Lellis, la scelse come sede viterbese del suo ordine e venne assimilata alle proprietà dei religiosi Crociferi Ministri degli Infermi. Il nuovo ordine, fondato dal Santo abruzzese detto dei Camillieri era volto soprattutto all'assistenza dei malati e degli infermi. Recavano una croce rossa o sul vestito o sul mantello e per questo l'appellativo di questa zona, e della Chiesa la "Crocetta". Questo nuovo insediamento comportò il rifacimento dell'intero edificio, che poi durante la Seconda Guerra Mondiale fu gravemente danneggiato. Nel 1949 venne ricostruito ex novo, conservando la grande scalinata circolare a doppia rampa simmetrica che era stata eretta nel '600 di fronte alla facciata. La chiesa oggi è dedicata a Santa Rosa Venerini e a San Camillo De Lellis. L'impianto interno è a navata unica, conclusa da un abside semicircolare, un altare maggiore e altari laterali, scanditi da marmi policromi. La Chiesa nel 1944 subì un crollo ed andò perduta una tavola del '400 raffigurante la Madonna con Bambino attribuita a Francesco D'Antonio da Viterbo, detto il Balletta. Per ulteriori informazioni vedi Chiesa S. Maria del Poggio Piazza della Crocetta Piazza della Crocetta, Viterbo, centro storico,la piazza va da via Mazzini a via San Rocco.Qui si ammira la Chiesa di Santa Maria del Poggio, la omonima fontana detta anche della Crocetta o Santa Rosa. Il nome deriva dall' Ordine dei Crociferi. Si accede a piazza della Crocetta da via Sant'Egidio, da via Giuseppe Mazzini, da via San Rocco. Piazza della Crocetta ha di fronte la via Mazzini la strada che da via porta della Verità arriva alla Basilica di Santa Rosa a ridosso di piazza di piazza Verdi e del Teatro dell'Unione. Qui le vie sono strette e da via Mazzini arrivano a Corso Italia. Il nome della Chiesa deriva dal nome di questa altura che un tempo era di proprietà dei Tignosi.Per maggiori informazioni vedi Piazza della Crocetta Via Mazzini Via Mazzini, Viterbo centro storico, la lunga via parte da via della Verità ed arriva alla via della casa di Santa Rosa, la via incrocia come piazze: Piazza Dante, Piazza della Crocetta, Largo Santa Rosa Venerini; come vie : Via della Volta Buia, via di Mezzo, via Fontanella del Suffragio, via del Giglio, via Bussi, Via Sant'Egidio, via casa di Santa Rosa, Via Santa Caterina, via Niccolò della Tuccia, via delle Maestre, via Cacciamele, via Tignosi, via di San Rocco. Da vedere la chiesa di San Giovanni in Zoccoli, qui c'era il Collegio San Giovanni chiuso nel 2022 al Largo Santa Rosa Venerini. Da ammirare il palazzo della Ex Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo un tempo appartenuto alla famiglia Pagliacci Sacchi.Su via Mazzini si possono ammirare la Chiesa di San Giovanni in Zoccoli, la chiesa di Santa Maria del Poggio a piazza della Crocetta, il palazzo Nini, di fronte a piazza della Crocetta su via Mazzini, su questa via c'è il collegio di San Giovanni fondato da Santa Rosa Venerini.che aveva anche un'altra sede a piazza San Carluccio. vedi. piazza San Carluccio. Lungo la via ci sono vari stemmi e una Edicola Sacra angolo via dei Tignosi. Per maggiori informazioni vai a Via Mazzini . Da vedere inoltre a via San Rocco Viterbo
Si accede a via San Rocco da Via Mazzini, piazza della Crocetta, via Palazzaccio Via Mazzini - Via Palazzaccio - Piazza della CrocettaMappa zona Piazza della Crocetta - Mappa Salita di Santa Rosa - Mappe di Viterbo Via San Rocco Viterbo centro storico
Via San Rocco, Viterbo, informazioni turistiche e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro Via San Rocco, Viterbo, informazioni turistiche e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro Via San Rocco, Viterbo, informazioni turistiche e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro Via San Rocco, Viterbo, informazioni turistiche e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro Via San Rocco, Viterbo, informazioni turistiche e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro Via San Rocco, Viterbo, informazioni turistiche e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro Via San Rocco, Viterbo, informazioni turistiche e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro Via San Rocco, Viterbo, informazioni turistiche e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro Via San Rocco, Viterbo, informazioni turistiche e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro Via San Rocco, Viterbo, informazioni turistiche e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro Via San Rocco, Viterbo, informazioni turistiche e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro Via San Rocco, Viterbo, informazioni turistiche e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro Via San Rocco, Viterbo, info e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro Via San Rocco veduta del portole laterale Chiesa Santa Maria del Poggio Viterbo Via San Rocco, Viterbo, info e foto Anna Zelli - Vie di Viterbo centro Campanile Chiesa Santa Maria del Poggio piazza della Crocetta veduta da via S. Rocco Campanile Chiesa S. M. del Poggio veduta via San Rocco, Viterbo Chiesa S. Maria del Poggio Campanile Chiesa S. M. del Poggio veduta via San Rocco, Viterbo Chiesa S. Maria del Poggio Abside Chiesa di San Rocco Viterbo centro storico Abside Chiesa S. M. del Poggio veduta via San Rocco, Viterbo Chiesa S. Maria del Poggio Porta laterale chiesa Santa Maria del Poggio a via San Rocco Viterbo Porta Laterale Chiesa Santa Maria del Poggio - via San Rocco - Chiesa S. Maria del Poggio Ingresso Ex Chiesa di San Rocco : Veduta del Cortile della Ex Chiesa di San Rocco Viterbo Ex Chiesa di San Rocco via San Rocco - Viterbo - Chiese Viterbo centro Secondo Ingresso Ex Chiesa di San Rocco Viterbo Ex Chiesa di San Rocco via San Rocco - Viterbo - Chiese Viterbo centro Secondo Ingresso ex Chiesa di San Rocco Viterbo Ex Chiesa di San Rocco via San Rocco secondo ingresso - Viterbo - Chiese Viterbo centro Ex Chiesa di San Rocco via San Rocco Viterbo Ex Chiesa di San Rocco via San Rocco - Viterbo - Chiese Viterbo centro Prospetto facciata ex chiesa di san Rocco Viterbo Prospetto ex Chiesa di San Rocco via San Rocco - Viterbo - Chiese Viterbo centro Cortile Ex Chiesa di San Rocco Viterbo cortile ex Chiesa di San Rocco via San Rocco - Viterbo - Cortili di Viterbo centro Cortile ex Chiesa di San Rocco Viterbo centro storico Cortile ex Chiesa di San Rocco via San Rocco - Viterbo -Cortili di Viterbo centro Fontana cortile ex Chiesa San Rocco Viterbo centro storico Fontana cortile ex Chiesa di San Rocco via San Rocco - Viterbo - Fontane lavatoi di Viterbo Ingresso Ex Chiesa di San Rocco Viterbo Ex Chiesa di San Rocco via San Rocco - Viterbo - Chiese Viterbo centro Ingresso ex Chiesa di San Rocco Viterbo Ex Chiesa di San Rocco via San Rocco secondo ingresso - Viterbo - Chiese Viterbo centro Stemma ex Chiesa di San Rocco Viterbo centro storico Stemma ex Chiesa di San Rocco via San Rocco - Viterbo - Stemmi a Viterbo Edicola Sacra a via San Rocco Viterbo centro storico Edicola sacra Madonnina via San Rocco Viterbo - Edicole sacre a Viterbo Abside ex Chiesa di San Rocco Viterbo centro storico Abside ex Chiesa di San Rocco via San Rocco - Viterbo - Chiese Viterbo centro Profferlo via San Rocco Viterbo centro storico Profferlo via San Rocco - Viterbo - Profferli di Viterbo centro Profferlo via San Rocco Viterbo centro storico Profferlo via San Rocco - Viterbo - Profferli di Viterbo centro Profferlo via San Rocco Viterbo centro storico Profferlo via San Rocco - Viterbo - Profferli di Viterbo centro Via San Rocco Viterbo centro storico verso Piazza della Crocetta Viterbo Via San Rocco Viterbo centro storico - Vie di Viterbo centro San Rocco a lui è dedicata la Ex Chiesa di San Rocco via San Rocco Viterbo San Rocco vita opere storia - Santi a Viterbo Congregazione Ordine di San Rocco Congregazione Ordine di San Rocco Chiesa della Crocetta - Piazza della Crocetta Chiesa S. Maria del Poggio - Piazza della Crocetta Piazza della Crocetta Viterbo centro storico
Santa Rosa da vedere nei dintorni piazza della Crocetta
Colle della Crocetta - Colle Santa Rosa - Via Mazzini Mappa Colle della Crocetta - Mappa Colle salita Santa Rosa - via Mazzini Vie di Viterbo centro - Piazze Viterbo centro - Quartieri Viterbo centro storico
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