Largo Santa Rosa Venerini ,Vie di Viterbo, Viterbo, Anna Zelli sito ufficiale web www.annazelli.com
Viterbo |
largo santa rosa venerini viterbo centro storico | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
LARGO SANTA ROSA
VENERINI |
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Guida Turistica Viterbo
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Largo Santa Rosa Venerini, Viterbo centro storico, è uno slargo su via Mazzini, accanto alla chiesa di San Giovanni in Zoccoli.Qui c'era il Collegio San Giovanni nel 2022 è stato chiuso. La suola era stata aperta da Santa Rosa Venerini, a lei è dedicata una lapide e una edicola che la raffigura mentre insegna ai suoi alunni, Un altra lapide è dedicata alle maestre Pie Venerini. Chiesa San Giovanni in Zoccoli La chiesa di San Giovanni in Zoccoli è tra via Mazzini e piazza Dante, Viterbo centro storico, è una delle chiese più antiche della città, l’origine del nome rimane incerta, ma l’ipotesi più attendibile è quella che vende nel termine “zoccoli” una corruzione del volgare “ciocole”, derivante da “ciotole”, in riferimento ai manufatti smaltati che decoravano anticamente la lunetta del portale principale dell’edificio, oggi perduti. La data della sua costruzione è incerta, probabilmente risale ai primi decenni dell'XI secolo. Prendendo per buona una notizia riferita dal Bussi su una campana colpita dal fulmine e rifusa nel 1607, era incisa la data 1037. La chiesa era dedicata a San Giovanni Evangelista. Esterno : la chiesa, datata tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo, è situata in uno dei quartieri più antichi della città, quello di Santa Maria in Poggio, oggi attraversato da via Mazzini: qui vi abitò anche Santa Rosa e qui avvennero i suoi primi miracoli. La facciata è suggestivamente preceduta da due archi paralleli a sesto ribassato che scavalcano la via e vanno ad appoggiarsi alla casa prospiciente l’edificio: un espediente statico per bilanciare le spinte degli archi delle navate. Essi inquadrano anche lo splendido rosone romanico, formato da tre cerchi concentrici ornati da colonnine marmoree ed archetti in peperino. Agli angoli del rosone troviamo il tetramorfo con i simboli dei quattro evangelisti e tutt’intorno una cornice a decorazione musiva. Ai lati due aquile connotano l’intitolazione della chiesa a San Giovanni Evangelista. Il resto della facciata, così come tutta la struttura, ha subito numerosi restauri nel corso dei secoli, in particolare nell’Ottocento ad opera di Giovan Battista Cavalcaselle, che ha ricostruito il fregio del portale sulla base di un frammento originale. Il rifacimento più consistente è stato quello postbellico, mentre l’ultimo intervento di restauro, conclusosi nel 2013, è stato affiancato da indagini archeologiche che hanno fornito dati interessanti riguardo la storia dell’edificio nelle sue prime fasi. La chiesa di forma basilicale presenta una facciata a capanna spezzata impreziosita da due elementi architettonici molto particolari. L'interno della chiesa è in stile romanico, basilicale a tre navate, scandite da una teoria di archi a tutto sesto e con copertura a capriate in legno, termina con tre absidi emergenti e il presbiterio leggermente rialzato. L’opera più importante è un polittico datato 1441 realizzato da uno dei più importanti protagonisti della pittura viterbese: Francesco d’Antonio Zacchi, detto il Balletta. Le colonne che dividono le navate non sono monolitiche ma costituite da grossi blocchi di pietra sovrapposti alla cui sommità sono posti dei capitelli a doppio toro scolpiti in maniera piuttosto rozza, su di esse poggiano degli archi a tutto sesto. Il presbiterio risulta innalzato rispetto alla chiesa e gli archi in quel punto sono più alti e più larghi. La chiesa è stata oggetto di numerosi interventi di restauro nel corso dei secoli, tra i più importanti ricordiamo quello del 1880 e quello seguito alla ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante l'ultimo conflitto. Nel corso del restauro ottocentesco è stato completamente ricostruito il portale di ingresso con decorazione a stelle basandosi per il suo rifacimento su un frammento originale, nella sua lunetta è affrescato San Giovanni in posa estatica come in preda a una sua visione dell'apocalisse. Nel corso di questo stesso restauro, sopra l'altare maggiore fu costruito un baldacchino tabernacolo in pietra che probabilmente non era presente nella chiesa originaria, esso andò distrutto nei bombardamenti dell'ultima guerra e non è stato più ricostruito. Nell'abside centrale, sotto una monofora istoriata con San Giovanni Evangelista, è collocata la sedia episcopale, in forma molto arcaica e probabilmente appartenuta alla chiesa primitiva. Essa è priva di schienale e presenta due braccioli leggermente ricurvi. Al centro del presbiterio è posto l'altare maggiore. Si tratta di un parallelepipedo di pietra che indubbiamente ha subito notevoli mutazioni nel corso dei secoli. Oggi possiamo ammiralo così come è stato restaurato nel corso dell'intervento dell'800. Risulta originale la parte anteriore a colonnine, la mensa o lastra di coperchio e parte della base. Nel corso del restauro furono ricostruiti un fianco e tutta la parte posteriore. All'interno della chiesa, degno di ammirazione, è conservato uno splendido polittico dipinto nel 1441 per l'altare maggiore da Francesco d'Antonio da Viterbo detto il Balletta. Decorato con cuspidi di forma gotica presenta nella parte centrale un'immagine della Vergine con Bambino. Alla sua sinistra San Pietro e San Giovanni Battista, alla sua destra San Giovanni Evangelista e San Paolo. Altre figure minori sono raffigurate nelle due cuspidi laterali, la predella invece presenta scene di miracoli operati dall'Evangelista. (tratto da Alessandra Ambrosini). Collegio San Giovanni Collegio San Giovanni, Largo Santa Rosa Venerini, via Mazzini, Viterbo centro storico,qui ci fu la prima scuola femminile gratuita voluta dalla viterbese Santa Rosa Venerini, nata nel 1656 e morta nel 1728. La Santa era sposata si occupava sia dei figli che di aiutare il marito nel lavoro dei campi. Abitava in un palazzo nobile sito in via Mazzini, quello dove c’era fino al 2022 il Collegio San Giovanni, purtroppo oggichiuso, la Santa lavorava anche come educanda nel monastero di Santa Caterina a piazza Dante. Era una donna intelligente, colta e di buona famiglia.Fin da adolescente decise di seguire gli insegnamenti cristiani, ma senza rinchiudersi in convento. Ancora adolescente vedendo che molte bambine a causa della povertà crescevano senza avere una istruzione adeguata, decise di aiutarle, invitò quindi, un piccolo numero di bambine e ragazze a casa sua, occupando una stanza della casa, per delle “lezioni di ascolto”, dei passi del Vangelo e della Bibbia .Le ragazze che dovevano lavorare come sarte o ricamatrici, apprezzarono l’ascolto e la conoscenza delle Sacre Scritture, e fu allora che Rosa decise di dare loro lezioni di alfabetizzazione. Aiutata da alcune sue amiche aprì la prima scuola popolare gratuita femminile, era il 30 agosto 1685. Il suo motto era “ Educare e Liberare”.In quel tempo infatti non c’era l’abitudine di vedere un gruppo di donne vivere insieme senza Monastero, senza voti e senza grate, con il compito di insegnare a leggere e a scrivere; ma la popolazione capì e presto tutte quelle che potevano corsero in quella scuola, la cui sede fu ampliata grazie all’aiuto economico di una nobile viterbese Artemisia Bugiotti. Il suo insegnamento era apprezzato e famoso, tanto che Rosa venne invitata dal Cardinale Marcantonio Barbarigo, Vescovo di Montefiascone, che lodò il progetto e fece aprire ben 10 scuole nella sua diocesi. A Montefiascone Rosa conobbe Lucia Filippini che amava anche lei l’Apostolato e divenne sua stretta collaboratrice nelle scuole di Montefiascone. Rosa fondò altre scuole, che ancora esistono, in tutta la Tuscia, in Umbria, in tutta Italia e soprattutto a Roma. Le scuole si diffusero anche in tutti i continenti tranne l’Oceania. Con questo progetto Santa Rosa Venerini aiutò a diffondere nelle persone i valori culturali, civili e religiosi. Ora il Collegio San Giovanni è stato chiuso a settembre del 2022, davvero una grave perdita. Suor Maria Teresa Crescini
Lettera di Suor
Mariateresa Crescini Maestra Pia Venerini
pubblicata on line su Etrurianews 12-11-1022 Santa Rosa Venerini Beata e Santa Rosa Venerini, nacque a Viterbo il 9 Febbraio del 1656 e morì a Roma il 7 Maggio del 1728, a lei si deve la fondazione della Congregazione delle Maestre Pie Venerini, fu beatificata nel 1952 da Papa Pio XII, e fu proclamata Santa da Papa Benedetto XVI il 15 Ottobre del 2006. Era la figlia di Da Goffredo medico di origine marchigiana che si adoperò in aiuto ai viterbesi durante la peste del 1657. La madre era Marzia Zampichetti, che apparteneva ad una delle più importanti famiglie dell’alto Lazio, che sposò essendo rimasta vedova, il Da Goffredo in seconde nozze. Rosa aveva altri 3 fratelli, Domenico che morì giovane e Maria Maddalena ed Orazio. La madre Marzia educò i figli secondo i dettami religiosi avendo la zia materna Anna Cecilia, superiora del convento di Santa Caterina a Viterbo. Rosa insieme a Porzia Baci e a Girolama Coluzzelli, istituirono una Scuola Pia, per l’educazione religiosa delle giovani più povere, e con l’appoggio del Cardinale Marcantonio Barbarigo, fondò la sua Congregazione. Questa sua opera educatrice, ben presto si estese a Roma ed in altre città del Lazio. A quell’epoca era considerato inconcepibile che delle donne sole insegnassero il catechismo che a quell’epoca era compito esclusivo dei sacerdoti ad ogni modo, grazie alla benevolenza degli ecclesiastici e di Papa Clemente XI, la sua missione si estese a Corneto, a Bagnoregio, a Montefiascone ed in altre località, dove le Maestre vennero bene accettate ed amate. Rosa Venerini, rimase a Roma a dirigere le scuole insieme alla Madre Generale Lucia Filippini. Rosa morì per un tumore al seno il 7 maggio del 1728 a Roma, e venne tumulata nella Chiesa del Gesù. Sulla lapide in latino, la scritta : qui giace Rosa Venerini maestra delle fanciulle. Nel 1752 ci fu a Roma una alluvione, la tomba venne invasa dall’acqua, ed il corpo intatto venne ritrovato e posto all’interno di un’urna di vetro e argento nella Casa Generalizia in via Belli a Roma. A Santa Rosa, gli successe nel ruolo di madre Generale, Chiara Candelari, una maestra di origine anconetana che era stata da sempre al fianco della Santa.. Le Maestre Pie Venerini hanno le loro sedi non solo in Italia, ma anche in America, Africa, Romania, Argentina e Brasile. A lei sono attribuiti dei miracoli, tra questi la guarigione nel 2005 da un gonfiore toracico inspiegabile di un bambino africano, che viveva in Uganda, il quale miracolosamente guarì, dopo le numerose preghiere e suppliche alla Santa. Un’altro precedente miracolo avvenne nel 1952, dove una maestra guarì da un grave glaucoma infiammatorio, mentre un altro portò alla guarigione di una maestra affetta da tubercolosi,la quale nel delirio invocò la Santa e al mattino si alzò completamente sanata. Istituto Maestre Pie Venerini Istituto delle maestre Pie Venerini, piazza San Carluccio, Viterbo, si trova sulla piazza San Carluccio. La scuola venne fondata nel 1705 con addossata una fontana del XIII secolo. Qui le ragazze ricevevano una buona istruzione ed in più imparavano a ricamare e a cucire. Edicola Beata Santa Rosa Venerini Edicola Beata Sangta Rosa Venerini Edicola dedicata a Santa Rosa Venerini, a largo Santa Rosa Venerini, Viterbo, posta sulla parete sopra il portone di ingresso alla scuola San Giovanni, chiusa nel 2022.E' raffigurata la Santa mentre insegna alle sue alunne. Lapide Santa Rosa Lapide dedicata a Santa Rosa Venerini, a Largo Santa Rosa Venerini, Viterbo; che recita " Santa Rosa Venerini viterbese il 30 agosto 1685 ha aperto in questo luogo la prima scuola per le figlie del popolo. Oggi le maestre Pie Venerini vivono nel mondo il carisma da lei ereditato "educare per liberare" . 7 maggio 2019. Lapide a S. Rosa Venerini C.so Italia Corso Italia lapide Santa Rosa Venerin Lapide dedicata a Santa Rosa Venerini a Corso Italia, Viterbo, recita : " In questo luogo nacque e visse Santa Rosa Venerini 1656 - 1728. Da Marzia Zampichetti e Goffredo Venerini, direttore dell'ospedale grande della città. Donna di profonda intelligenza e di notevole cultura, aprì la prima scuola popolare femminile in Italia nel Rione San Giovanni il 30 agosto 1685. Oggi la Congregazione delle Maestre Pie Venerini continua a trasmettere cultura, dignità, valori cristiani nel mondo. Papa Benedetto XVI l'ha iscritta nell'albo dei Santi il 15 ottobre 2006. Viterbo è grata alla sua Santa educatrice. (8-02_2009) Lapide Maestre Pie Venerini Lapide alle Maestre Pie Venerini, largo Santa Rosa Venerini, Viterbo, recita " Maestre Pie Venerini Scuola dell'Infanzia, Scuola Primaria, Liceo Scientifico Biologico, Parietarie" (la scuola è chiusa) Via Mazzini - Piazza Dante - Piazza della Crocetta
Fotografie Largo Santa Rosa Venerini Viterbo centro storico Largo Santa Rosa Venerini, Viterbo centro storico Piazze di Viterbo centro Beata Santa Rosa venerini Viterbo vita e opere Beata Rosa Venerini, Viterbo vita ed opere Santi vita opere storiaEdicola
raffigurante Beata Rosa Venerini Beata Rosa Venerini, Via Mazzini Viterbo centro storico, Edicole sacre a Viterbo Scuola San Giovanni Largo Santa Rosa Venerini chiusa nel 2022 Scuola San Giovanni largo Santa Rosa Venerini via Mazzini Viterbo centro Palazzi di Viterbo centro Lapide a Santa Rosa Venerini Largo Santa Rosa Venerini Viterbo Lapide a Santa Rosa Venerini Largo Santa Rosa Venerini - Viterbo Lapide alla Santa Rosa Venerini a Corso Italia Viterbo Lapide Beata Rosa Venerini a Corso Italia lapide Santa Rosa Venerini, Lapidi Viterbo centro Lapide Maestre Pie Venerini largo Santa Rosa Venerini Viterbo Lapide Maestre Pie Venerini Largo Santa Rosa Venerini - Lapidi Viterbo centro Suor Maria Teresa Crescini Suor Maria Crescini Maestra al Collegio San Giovanni chiuso nel 2022 Chiesa San Giovanni in Zoccoli via Mazzini Viterbo centro storico Chiesa S. Giov. in Zoccoli via Mazzini Viterbo Chiese di Viterbo centro Da vedere a Largo Santa Rosa Venerini Viterbo centro storico
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Aggiornato Marzo 2023