Via Cesare Dobici, Vie di Viterbo, Piazze di Viterbo, Viterbo, info e foto a cura di Anna Zelli sito ufficiale web www.annazelli.com
Viterbo |
via cesare dobici viterbo centro storico | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
VIA CESARE DOBICI |
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Edicola Sacra Cristo Loggia a via Cesare Dobici Cesare Dobici musicisa Scalinata via Cesare Dobici Stemma via Dobici Musicista Cesare Dobici Ponte Tremoli scomparso via Ascenzi piazza della Repubblica via Calabresi vicolo del Macel Gattesco via della Rimessa via Sacchi via della Sapienza Largo Benedetto Croce Viale Guglielmo Marconi
Guida Turistica Viterbo
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Via Cesare Dobici, Viterbo, dedicata al musicista, insegnate e compositore, la via va da via Ascenzi a piazza della Repubblica, incrocia venendo da via Ascenzi sulla destra le vie : via Calabresi, via del Macel Gattesco, via della Rimessa, via Sacchi e via della Sapienza, a sinistra Largo Benedetto Croce. Da vedere la ex Chiesa degli Almadiani, l'edicola sacra del Cristo Benedicente, che un tempo era sul ponte Tremoli oggi scomparso , una bella loggia, una breve scalinata che porta a Viale Guglielmo Marconi. Cesare Dobici , musicista, a lui è intitolata la via Cesare Dobici, nacque a Viterbo, l’11 dicembre 1873, morì a Roma il 25 aprile 1944, fu un fecondo compositore di musica sacra e profana; nel campo della produzione sacra e liturgica (inni, messe, salmi, litanie, sequenze, mottetti, offertori, cantici) espresse con maggiore convinzione la vera vocazione compositiva. Gran parte delle opere sono rimaste inedite; la sua produzione comprende melodie per canto e pianoforte, brani per organo, per pianoforte, fughe vocali e strumentali per archi e per fiati, romanze, madrigali, serenate, liriche, è stato un compositore e musicista italiano. Con Licinio Refice e Raffaele Casimiri fu tra i più eminenti docenti del Pontificio istituto di musica sacra nella metà del '900. Dopo i primi studi di pianoforte e composizione, entrò nel liceo musicale di "S. Cecilia" a Roma, dove si diplomò in composizione con Cesare De Sanctis nel 1899. Nella sua città natale, a Viterbo, iniziò la sua attività artistica quale direttore della Cappella Musicale del Duomo, nonché di didatta, con l'insegnamento del canto corale nella scuola magistrale "G. Carducci". Si affacciò al teatro musicale con due opere rimaste incomplete: "Cola di Rienzo" (in tre atti, libretto di Pietro Cossa) e "Carlotta Corday", appena abbozzata. Successivamente si dedicò alle sue vere passioni: la composizione di musica sacra e liturgica, la didattica. La fama di Dobici, definito "il migliore didatta di tutta Italia", fu legata soprattutto all'attività di insegnate, grazie alla rara competenza e profonda preparazione, nonché alla metodica chiara e paziente. Insegnò dapprima al "Reale Conservatorio Musicale di S. Cecilia" (divenuto Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma) e poi al Pontificio Istituto di Musica Sacra a Roma, chiamato dal preside P. Angelo De Santi. Qui gli furono affidate le cattedre di Armonia superiore e Metodica, Contrappunto e Fuga. La sua attività didattica, particolarmente apprezzata, formò illustre generazioni di allievi italiani e provenienti da pesi esteri. Tra i suoi allievi più famosi si ricordano: Sigismund Toduta (Bucarest), Vieri Tosatti, Ferruccio Vignanelli, Carlo Alberto Pizzini, Enrico Buondonno, Giorgio Colarezzi, Francesco Mander, Biagio Grimaldi, Ennio Porrino, Angelo Turriziani, nonché molti aspiranti compositori provenienti anche dall'estero (Portogallo, Romania, Argentina, Venezuela, Australia, Stati Uniti). Dobici, insieme a Lorenzo Perosi, Luigi Bottazzo, Raffaele Casimiri, Licinio Refice, fu tra i fautori di un necessario rinnovamento della musica sacra, sulla scia del Motu proprio promulgato nel 1903 da Pio X: un processo di riforma orientato a nuovi intendimenti musicali, più vicini alla purezza del canto gregoriano e alla polifonia rinascimentale. (tratto da wikipedia) Ex Chiesa San Giovanni Battista degli Almadiani, sconsacrata, la chiesa, in puro stile rinascimentale affaccia su via Ascensi su piazza dei Caduti,su Largo Cesare Battisti e su Via Cesare Dobici, Viterbo, fu costruita nel 1510 per volontà di Giovan Battista Almadiani, il nome si legge sulla fascia del timpano, mentre più in basso sulla facciata della porta vi è il nome del santo cui la chiesa è dedicata, la facciata è in stile senese e presenta un portale d’ingresso architravato sormontato da una lunetta, sopra quest’ultima, adagiato su una mensola è presente una statua in marmo raffigurante San Giovanni Battista, ai lati dell’ingresso due nicchie conservano le statue di San Pietro a sinistra e di San Paolo a destra, in alto due putti. L’interno è scandito in tre navate e presenta linee semplici e pulite. L’edificio subì ingenti danni negli anni trenta quando venne aperta l’attuale via Marconi e realizzata la piazza Martiri d’Ungheria, l‘annesso convento venne demolito. Oggi è sede di manifestazioni e mostre. All’interno c’era un altorilievo, che ornava la lunetta, in ceramica smaltata con la Vergine, il Bambino e due angeli oltre ad un busto in terracotta di Giovanni Battista Almadiani che si conservano al Museo Civico, entrambe sono opere di Andrea della Robbia. Si ammira un bellissimo campanile, anche questo spostato e rimontato, a due piani, con fasce alterne in travertino e peperino, presenta snelle bifore gotico-toscane e cuspide ottagonale, è in stile gotico a fascioni alterni bianchi e grigi che richiama quello del duomo. Su un fianco della chiesa affacciata su via Ascensi vi è una stele eretta nel 1959 sulla cui sommità c’è una Madonna in bronzo opera del viterbese Francesco Nagni, a testimonianza del dogma della “annunciazione”. Sempre qui si ammira un monumento in bronzo “Risveglio dell’Europa” dell’artista viterbese Alessio Paternesi eretto in memoria delle vittime di guerra. La chiesa di San Giovanni Battista è detta degli Almadiani perché costruita a spese del nobile viterbese Giambattista Almadiani, Protonotario Apostolico e Prelato Domestico di papa Leone X. La chiesa iniziata nel 1510, fu terminata nel 1515. In seguito, annesso alla chiesa, fu costruito un convento per i padri carmelitani della congregazione di Mantova, detti anche volgarmente del cappel bianco. La costruzione del complesso trae origine dal fatto che, trovandosi l'Almadiani in Germania, aveva stretto amicizia con un cavaliere originario di Mantova. Giunto il cavaliere in punto di morte, espresse all'amico il suo grande rammarico di dover morire senza poter portare a termine un progetto che accarezzava da lungo tempo, fondare cioè un convento per i frati carmelitani. Giovambattista Almadiani, appreso il desiderio dell'amico, gli promise che avrebbe provveduto a realizzare il progetto, cosa che fece appunto a Viterbo, non appena rientrato in patria. Dopo il 1870, in seguito all'entrata in vigore della legge sulla confisca dei beni appartenenti ad ordini religiosi, il complesso è divenuto proprietà del comune. Spogliato degli arredi e delle opere d'arte che conteneva, nel corso del tempo fu adibita a diversi usi, da palestra a rimessa dell'attrezzatura per la nettezza urbana, fino all'uso attuale, senz'altro più consono, di spazio per manifestazioni culturali. Alcune opere d'arte provenienti da questa chiesa quali il busto in terracotta dell'Almadiani e la lunetta, sempre in terracotta invetriata di Andrea della Robbia, che si trovava sopra il portale di ingresso, si possono oggi ammirare presso il Museo Civico della città, altre sono state trasferite in altre chiese. Il complesso è restato integro fino al 1918 quando si verificò il crollo di una parte del convento mentre negli anni trenta ha subito una notevole trasformazione essendo stato interessato dalla sistemazione dell'area urbana circostante con la copertura del fosso Urcionio e la sistemazione di via Ascenzi, via Marconi, piazza Martiri d'Ungheria. In questa occasione venne demolito il coro della chiesa e sostituito con una falsa abside, demolita poi negli anni '50, smontato il campanile e ricostruito arretrato di 4 metri, demolita la sacrestia. La sacrestia era decorata da un pregevole fregio in grisaille (tecnica pittorica monocromatica imitante il bassorilievo) che correva sotto il soffitto. Il fregio fu in parte staccato e venduto, oggi se ne possono ammirare ampi frammenti in collezioni che si trovano a Roma e in America. La facciata che da su via Cesare Dobici, in puro stile rinascimentale, presenta un portale architravato sormontato da una lunetta a suo tempo decorata da una terracotta di Andrea della Robbia raffigurante una Madonna con Bambino, oggi conservata presso il Museo Civico. Al di sopra, su una mensola, è posta una statua in marmo raffigurante San Giovanni Battista. Su due nicchie, ai lati dell'ingresso, campeggiano le statue di San Pietro e di San Paolo, nella parte superiore della facciata è presente un grande oculo. Al suo interno la chiesa si presenta a tre navate divise da colonne in peperino sormontate da archi a tutto sesto. Nella parte posteriore della chiesa è stato realizzato, con materiale di recupero, un grande portale architravato che funge da unico ingresso. Come arrivare a via Cesare Dobici Viterbo
Piazza dei Caduti - Corso Italia - Piazza delle Erbe
Fotografie Via Cesare Dobici Viterbo centro storico via Cesare Dobici,Viterbo, veduta da via Sacchi
via
Cesare Dobici,Viterbo,
informazioni turistiche e foto Anna Zelli Archi a via Cesare Dobici, Viterbo centro storico info e foto Anna Zelli Edicola Sacra Cristo Benedicente un tempo era a Ponte Tremoli scomparso Edicola Sacra via Cesare Dobici, informazioni e foto Anna Zelli Loggia a Via Cesare Dobici Viterbo Centro storico Loggia a via Cesare Dobici, Viterbo centro storico informazioni e foto Anna Zelli Loggia a via Cesare Dobici, Viterbo centro storico informazioni e foto Anna Zelli Loggia a Via Cesare Dobici veduta da via Ascenzi Viterbo Centro storico loggia su via Cesare Dobici veduta da via Ascenzi foto Anna Zelli Stemma via Cesare Dobici Viterbo centro storico Stemma a via Cesare Dobici, Viterbo centro storico informazioni e foto Anna Zelli Nasone a via Cesare Dobici Viterbo centro storico Nasone a via Cesare Dobici Viterbo centro storico - Fontane lavatoi nasoni di Viterbo Scalinata che da via Cesare Dobici va a viale Guglielmo Marconi Viterbo centro storico breve scalinata a via Cesare Dobici Viterbo centro storico info e foto Anna Zelli Stele dedicata alla Madonna via Ascenzi Viterbo centro storico Ex Chiesa degli Almadiani centro Storico di Viterbo
Ex Chiesa degli Almadiani, veduta da piazza dei Caduti Campanile ex Chiesa degli Almadiani Viterbo centro storico Campanile Ex Chiesa degli Almadiani, Viterbo centro storico, info e foto Anna Zelli
Facciata e statue ex Chiesa degli Almadiani facciata Ex Chiesa degli Almadiani, veduta da via Cesare Dobic Cesare Dobici musicista viterbese a lui è intitolata la omonima via Cesare Dobici musicista viterbese via Cesare Dobici - Famiglie e persone illustri Da vedere a via Cesare Dobici Viterbo centro storico informazioni e fotografie
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Sacrario non esiste la piazza del Sacrario zona del Sacrario Viterbo centro storico info e foto Anna Zelli Mappe di Viterbo centro storico Mappe colli vie piazze zone Viterbo Vie di Viterbo centro - Piazze Viterbo centro - Quartieri Viterbo centro storico
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