Chiesa di San Francesco, Piazza San Francesco ,Chiese di Viterbo centro, Viterbo, sito ufficiale web www.annazelli.com
Chiesa S. Francesco Viterbo |
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CHIESA S. FRANCESCO |
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Guida Turistica Viterbo
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Basilica Chiesa di San Francesco alla Rocca piazza San Francesco, Viterbo, si trova sul colle di Sonsa, questa piazza è nei pressi di piazza della Rocca e di porta Fiorentina. Questa Chiesa probabilmente venne edificata sopra una precedente dedicata a Sant’Angelo, altri storici invece, sostengono che la chiesa di San Francesco sia stata costruita ex novo. In origine doveva avere forme sobrie prendendo come modello la chiesa madre di Assisi, caratteristico il pulpito sull’angolo destro della facciata. La basilica ha un interno austero a navata unica e capriate lignee. Sulla parete esterna della crociera maggiore si apre un enorme finestrone gotico formato da vetri colorati. Oggi la chiesa di San Francesco alla Rocca conserva solo parte della struttura originaria, nel XVII secolo venne eliminato il portico della facciata e fu edificato il portale ed innalzata la copertura al fine di realizzare un ordine di finestre per dare maggiore luminosità alla chiesa. Venne anche eliminata una scala della quale si ha menzione in documenti datati dal 1288 al 1466. I restauri dopo i bombardamenti del 1944 hanno mirato a ripristinare il più possibile l’antico aspetto duecentesco, e questi hanno accorpato l’antico chiostro del convento all’attuale complesso che oggi ospita il presidio militare. La chiesa fu elevata al rango di basilica minore da papa Pio XII nel 1949, qui si trovano il sepolcro attribuito ad Arnolfo da Cambio, ornato da mosaici cosmateschi di papa Clemente IV morto a Viterbo nel 1276 e il sepolcro di papa Adriano V. Qui si trovano anche i resti della tomba del “Papa di un giorno”, tale Cardinale Vicedomino Vicedomini che morì il giorno successivo alla sua elezione. La sua edificazione in stile romanico, ha inizio nel 1237, su un terreno ed un palazzo detto degli Alemanni del 1208 che furono donati ai francescani da papa Gregorio IX. Successivi restauri del XVI secolo, aggiunsero elementi barocchi che si sovrapposero a quelli romanici. All’esterno della chiesa c’è una lapide che ricorda le distruzioni durante i bombardamenti del 17 gennaio del 1944. La chiesa venne ricostruita, epurata degli elementi barocchi e ridata con gli originali elementi romanici alla cittadinanza nell’aprile del 1953. Interessante è l’annesso convento che oggi è la sede del distretto militare di Viterbo, questo convento, che fu sede della università teologica francescana, ha ospitato nei secoli santi, papi e imperatori. Venne espropriato dopo l’Unità d’Italia nel 1873. Oggi la basilica di San Francesco alla Rocca è retta dai frati Minori Conventuali. La facciata ha un portale romanico con colonne tortili, sopra il portale ci sono le insegne di papa Pio XII, sopra vi sono tre finestre monofore ed un oculo. In origine c’era anche un portico decorato da affreschi, che non esiste più. Sull’angolo destro della facciata vi è un pulpito a pianta esagonale.in peperino che consentiva la predicazione anche all'esterno della chiesa: questo fu eretto nel 1426, in memoria della visita di San Bernardino da Siena, e riporta scolpite queste parole “Divi Bernardini Sen. - Memoriae- Ob suas hic habitas- Declamationes – Asservatur”.Sovrasta la chiesa un campanile a vela con una campana datata al 1259. L’interno della chiesa a croce latina presenta un abside di forma quadrata, il soffitto è a capriate ricoperto dall’intervento barocco da una finta volta a botte. Qui possiamo ammirare il monumento funebre di Papa Clemente IV. La scelta di dove tumulare Papa Clemente IV fu oggetto di una lunga diatriba tra i canonici di San Francesco e quelli di Santa Maria in Gradi. La decisione finale la prese Papa Gregorio X che stabilì che fosse sepolto a Santa Maria in Gradi. Solo nel 1885 la tomba venne trasferita nella Basilica di San Francesco, quando Santa Maria in Gradi e il suo complesso vennero secolarizzati ed adibitoi a penitenziario. A seguito di polemiche che affermavano che il corpo del Papa Clemente IV francese fosse stato profanato, spinse i canonici di San Francesco a restaurare la tomba e dare una degna sepoltura al Papa. Sembra che questa tomba sia opera di Pietro Oderisio.Nel transetto di destra, vi sono: una lapide duecentesca, che è presumibilmente l'unico resto del monumento funebre del cardinale Giordano Pironti, morto nel 1269, durante il celebre e lunghissimo conclave di Viterbo; i resti del monumento funebre di Pietro di Vico realizzato da Pietro di Oderisio nel 1269; il monumento funebre di papa Adriano V (morto nel 1276), splendido capolavoro attribuito ad Arnolfo di Cambio, con ricca decorazione cosmatesca, che gli storici dell'arte considerano un autentico gioiello della scultura gotica funeraria italiana. La parete di fondo del presbiterio è dominata da una quadrifora istoriata, opera moderna del 1951 raffigurante l'albero francescano dove sono simbolicamente raffigurate la storia e le opere dell'ordine. Nel transetto di sinistra, vi sono: i resti danneggiati e successivamente restaurati del pregevole monumento funebre di papa Clemente IV, morto nel 1268, realizzato da Pietro di Oderisio nel 1270; la statua funeraria in peperino del cardinale Vicedomino Vicedomini, unico resto del monumento funebre di questo porporato, morto il 6 settembre 1276 e noto anche come il Papa di un solo giorno; il portale d'accesso del XVI secolo alla sacrestia, ove era conservata la Pietà di Sebastiano del Piombo, ora nel museo Civico cittadino. i resti dell'imponente monumento funebre del cardinale Gerardo Landriani morto nel 1445. Lungo la parete di destra della navata centrale si possono ammirare: i resti del monumento funebre del cardinale Marco da Viterbo morto nel 1369; il fonte battesimale ed una tela raffigurante la Madonna col Bambino e Santi, opera di Monaldo Trofi. Le pareti dell'antica basilica medievale erano interamente affrescate, sul modello della basilica francescana di Assisi; questi affreschi, buona parte dei quali opera di Antonio del Massaro detto Il Pastura, sono andati completamente perduti sia durante i disastrosi restauri secenteschi, sia durante il bombardamento del 1944. La chiesa presenta un presbiterio gotico monumentale rispetto alla navata, sia per la presenza della grande quadrifora, ispirata a quella della facciata dell'abbazia di San Martino al Cimino, sia per la maggiore cura del dettaglio decorativo. Tale grandiosità indica un rafforzamento dell'Ordine monastico, in un periodo in cui San Bonaventura da Bagnoregio era ministro generale dell'Ordine, tra il 1257 e il 1274 (anno della sua morte) e a Viterbo risiedeva la corte papale. Secondo la Valtieri, la docenza del Santo alla Sorbona proprio negli anni del cantiere della Sainte Chapelle di Parigi spiegherebbe le strette somiglianze che intercorrono tra le due chiese nei capitelli e negli altri ornamenti del coro. Inoltre, documenti del 1266 testimoniano l'importanza raggiunta in questi anni dal Convento dei Minori: un potente cittadino viterbese, Oddone degli Alessandri, ne risulta economo ed amministratore, segno che la chiesa riceveva cospicue donazioni, tali da poter garantire importanti modifiche ed ampliamenti. Questi andranno avanti fino ai primi del '900, seguendo ora il gusto barocco ora le esigenze strutturali (dissesti statici si manifestarono più volte nel corso dei secoli nell'organismo architettonico). Numerose sono le cappelle, presenti nella chiesa, infatti, oltre all'innalzamento della navata e alla costruzione del presbiterio, nel corso del tempo furono aggiunte diverse cappelle, a spese di privati cittadini, tra cui si vedono nel braccio destro quella della famiglia Gatti, in cui c’è lo stemma gentilizio. Dalla parte opposta, in fondo al braccio sinistro, il notaio Ceccolini fondò una cappella in onore di Santa Maria degli Angeli, mentre Alessandro Sannelli rimise a nuovo la cappella del Crocefisso, e Valerio Bussi restaurò quella di Sant'Antonio, ottenendo entrambi il giuspatronato riservato alle loro famiglie. Qui vi sono anche del Monumenti sepolcrali, e tre Papi furono sepolti qui, tra questi, Papa Clemente IV, morì a Viterbo il 29 novembre 1268 e il suo monumento, attribuito a Pietro di Oderisio, si trova nel braccio sinistro della crociera; venne spostato a San Francesco dalla chiesa di Santa Maria in Gradi nel 1885. Il secondo papa di cui la Chiesa conserva le spoglie è Papa Adriano V, al secolo Ottobuono dei Fieschi, morto nel 1276 dopo appena 39 giorni di pontificato. Il suo mausoleo si trova nel braccio destro della crociera: gioiello dell'arte medievale, fu per molto tempo attribuito al Vassalletto, e solo ai primi del novecento rivendicato ad Arnolfo di Cambio. Il terzo monumento funebre appartiene a Vicedomino de' Vicedomini, che non viene incluso nella serie ufficiale dei Papi perché morì il 5 settembre 1276, lo stesso giorno della sua elezione e prima dell'incoronazione. Il suo mausoleo, collocato a ridosso di una parete del braccio sinistro, riporta l'incisione “in un sol giorno ebbe il soglio di Pietro e la pietra sepolcrale”. Altri uomini illustri riposano in questa Chiesa: il Cardinale Giorgio Pironti (morto durante il lungo conclave del 1268), il Cardinale Marco da Viterbo, il Cardinal Landriano, il Vescovo Pietro Le Gros e Pietro di Vico (ghibellino nipote di Clemente IV). Accolto nella Chiesa anche il mausoleo di una gentildonna sconosciuta, forse una Tornabuoni di Firenze. La chiesa fu devastata dal bombardamento del 17 gennaio 1944 e la ricostruzione ripristinò l'assetto originario duecentesco, eliminando le aggiunte successive. Nel 1949, Papa Pio XII elevò la chiesa a basilica minore, il suo stemma è inserito sulla facciata sopra il portale romanico. Convento della Chiesa di San Francesco a piazza San Francesco, Viterbo, per la sua austerità e grandiosità fu spesso definito “il palazzo dei frati”, sorgeva verso il lato nord della chiesa e vide passare papi e imperatori, nonché inquietanti fatti di cronaca: riporta lo Scriattoli che nel 1456 furono impiccati nell'orto del convento Monaldo de' Monaldi e Valentino Tignosi, invitati con l'inganno dal Governatore del tempo e puniti perché rei di aver suscitato una rivolta e ucciso Guglielmo Gatti. Fu scelto dai Superiori dell'Ordine come scuola di formazione e nel 1590 ospitò il Capitolo Generale dei francescani, dove intervennero più di 1500 religiosi. Il 29 novembre 1873 lo Stato Italiano confiscò i beni degli Ordini Religiosi e la chiesa fu chiusa al culto, non senza suscitare rimostranze e sdegno da parte di molti consiglieri viterbesi che, in segno di protesta, si dimisero, lasciando il Comune in crisi. Nel 1885, a seguito di altre proteste per la manomissione della tomba di Clemente IV, la chiesa fu riaperta ai fedeli e dichiarata Monumento Nazionale. Tuttavia, rimase proprietà del demanio il Convento, già trasformato in caserma, cui anzi andò ad aggiungersi la Cappella Ceccolini per ampliare il quartiere militare. Sul terreno del lato sud, allora, dal 1908 fu costruito un nuovo alloggio per i conventuali, di più modeste dimensioni, ad opera di Alfonso Jacobelli, che fu anche Rettore di questa chiesa. Chiostri della Chiesa di San Francesco, piazza San Francesco Viterbo, erano due, uno privo di fontana ed uno “vero claustro fontis”, come viene specificato in un atto del XV secolo. Il primo doveva essere piuttosto ampio e probabilmente precedeva la facciata della Chiesa, ma non se ne trova traccia già nelle vedute prospettiche di Viterbo del 1500. L'altro è ancora conservato, tuttavia trasformato e non accessibile perché inglobato nel Distretto Militare. Coperto da un portico ora scomparso, doveva essere preceduto da un vestibolo, interposto tra esso e la chiesa, e questo spiegherebbe l'assenza di elementi architettonici decorativi sulla facciata. Secondo la Valtieri, anche questo chiostro come la chiesa sarebbe stato rimaneggiato e sopraelevato durante il 600. Campanile Chiesa di San Francesco, piazza San Francesco, Viterbo, è un campanile con 3 campane. Lapide,Chiesa San Francesco, piazza San Francesco, commemorativa in memoria dei frati morti durante la Seconda Guerra Mondiale, al lato esterno della chiesa. San Francesco d’Assisi e Viterbo, storia, la tradizione racconta che San Francesco fosse a Viterbo nel 1209, mentre era in città papa Innocenzo III; le cronache dell'epoca riportano anche che fosse viterbese il Fra Leone, compagno del Santo che per primo lo seguì ad Assisi. Ed è per questo che nel 1236, appena dieci anni dopo la morte di San Francesco, Papa Gregorio IX pensò di far costruire a Viterbo una Chiesa e un Convento per i frati Minori, donando all'Ordine una vasta area sul colle di Sonsa, presso l'attuale piazza della Rocca. La storia testimonia poi, che già nel 1250 la Chiesa doveva essere stata completata, se la giovane Santa Rosa, vi si recava in processione. Chiesa Basilica di San Francesco piazza San Francesco Viterbo centro Storico di Viterbo Chiesa di San Francesco, Piazza San Francesco ,Chiese di Viterbo centro, ViterboCampanile Chiesa di San Francesco piazza San Francesco Viterbo centro storico Campanile Chiesa S.Francesco, Piazza San Francesco ,Chiese di Viterbo centro, ViterboAbside chiesa Basilica San Francesco alla Rocca Abside Chiesa S.Francesco, Piazza San Francesco ,Chiese di Viterbo centro, Viterbo Abside Chiesa S.Francesco, Piazza San Francesco ,Chiese di Viterbo centro, Viterbo Ex Convento Chiesa San Francesco piazza San Francesco Viterbo Ex convento Chiesa S.Francesco, Piazza San Francesco ,Chiese di Viterbo centro, Viterbo,Pulpito alla chiesa di San Francesco Viterbo centro storico Pulpito Chiesa S.Francesco, Piazza San Francesco ,Chiese di Viterbo centro, ViterboStemma San Bernardino al pulpito chiesa San Francesco Viterbo centro storico Stemma S. Bernardino pulpito Chiesa S.Francesco, Piazza San Francesco Stemma Papa Pio XII alla Chiesa di San Francesco piazza San Francesco Viterbo Stemma Papa Pio XII Chiesa S.Francesco, Piazza San Francesco info e foto di Anna Zelli Lapide all'ingresso Chiesa di San Francesco piazza San Francesco Viterbo centro storico Lapide Chiesa S.Francesco, Piazza San Francesco info e foto di Anna Zelli Lapide commemorativa dei
religiosi morti durante Torna alle Chiese di Viterbo centro storico Chiese di Viterbo centro informazioni e foto a cura di Anna Zelli Vie di Viterbo centro - Piazze Viterbo centro - Quartieri Viterbo centro storico
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