ex Chiesa e monastero Valverde,Chiese di Viterbo centro, Viterbo, Anna Zelli sito ufficiale web www.annazelli.com
Viterbo |
ex chiesa e monastero valverde chiese di viterbo centro storico | ||||||||||||||||||||
EX CHIESA VALVERDE |
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Guida Turistica Viterbo
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Ex chiesa Valverde, e Monastero, detta anche Chiesa dei Giustiziati, è tra via del Pilastro,e la strada Bagni, Viterbo, via detta anche via della Carogna, la chiesa è sconsacrata, nel 2021 c’è un’officina .Si trova a poca distanza fuori da porta Faul, fu detta anche chiesa dei Giustiziati, perchè al suo interno ne ricevevano cristiana sepoltura i condannati, questa chiesa era officiata dai monaci dell’Abbazia di Sassovivo di Foligno ai quali si deve nel 1297 anche la torre Sassovivo possente che si eleva sulle mura che seguono, sulla sinistra, l’andamento della collina. Gli stessi monaci in seguito si trasferirono nella poco distante chiesa di Santa Maria della Ginestra posta all’interno delle mura della città. In origine, questa chiesa fu occupata prima dai frati di Valverde, nominati nel 1267, poi, soppresso quell’ordine, passò ai monaci di Sassovivo per donazione di Papa Niccolò IV con Bolla del 20 Giugno 1291. La chiesa, dal 1585 al 1866, fu destinata alla sepoltura dei giustiziati a morte, in precedenza e fino al 1584, venivano sepolti nella Chiesa di santa Lucia fuori Porta Fiorentina. Nelle Regole del 1843, della Confraternita di san Giovanni Decollato si prescrive che i capestri, con i quali venivano uccisi i condannati, dovevano essere conservati in una cassa e che dovevano essere bruciati nel giorno della Festa della Decollazione di san Giovanni Battista. Alla fine di Settembre 1855, a causa del colera che aveva colpito pesantemente la città, la chiesa fu destinata a ricovero dei cadaveri. La Confraternita fu sciolta a seguito di un decreto luogotenenziale che riunì tutte le confraternite nel 1916, prevedendo la loro soppressione La chiesa è stata profanata e adibita a stalla, ad officina, a laboratorio di gommista, a laboratorio di scultura. Dallo storico Signorelli si apprende che i decapitati erano accompagnati dalla Confraternita della Misericordia, che li prendeva in custodia fin dalla sera prima del giorno della decapitazione, e procurava a mezzo di alcuni zelanti confortatori d’indurli a confessarsi e a comunicarsi, facendo trascorrere loro l’intera notte in orazioni. Avvenuta la decapitazione, le teste per un’ora rimanevano esposte al pubblico, e le persone era solite bagnare nel sangue dei giustiziati, fazzoletti o pezze che dovevano essere un amuleto di protezione contro la morte violenta. I cadaveri poi, venivano condotti in processione per essere poi seppelliti nella chiesa di Santa Maria di Valverde detta volgarmente la chiesa dei giustiziati. Se poi qualcuno moriva impenitente, la compagnia della Misericordia lo abbandonava, e la polizia si prendeva cura che i resti mortali fossero sepolti nel cortile delle carceri. Prima dell’esecuzione capitale venivano raccolte dalla Confraternita somme di danaro che servivano per celebrare le messe in suffragio dei condannati ed i vestiti di quest’ultimi venivano presi dalla Confraternita medesima. Poi per Santa Maria in Valverde iniziò un irreversibile processo di abbandono e di decadenza. La Chiesa ed ambienti annessi rimasero nella proprietà di Sassovivo fino al XVI secolo, in seguito vennero concessi alla Confraternita della Misericodia che li utilizzò come cimitero dei condannati a morte. La “Chiesa dei Giustiziati”, questo il nome attribuitole dai viterbesi, non poté sottrarsi al suo macabro destino e nel 1855 vi furono deposti i corpi delle vittime di una terribile epidemia di colera. Nel ‘900, poi, fu adattata a stalla e quindi a magazzino. Oggi, appena usciti da porta Faul, isolato tra via del Pilastro e la Tangenziale Ovest, è ancora visibile quel che resta dell’antico edificio, in parte utilizzato come officina. Nessuna indicazione, neppure una piccola targa, ricorda come quel luogo, oggi così anonimo, fosse stato abitato nel Duecento da un pugno di ferventi frati giunti dalla lontana Marsiglia per difendere il papato dalla minaccia eretica. (Rielaborazione dal testo di Ser Marcus de Montfort) Ex chiesa e Monastero Valverde strada Bagni Viterbo centro Storico ex Chiesa e monastero Valverde,Chiese di Viterbo centro, Viterbo
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